Il mio ragazzo soffre di depressione e di instabilità dell'umore?

Salve a tutti,
vorrei parlarvi di un problema relativo alla relazione col mio ragazzo.

Stiamo insieme da molti anni e questo ci ha dato la possibilità di scoprire diverse sfaccettature del carattere, soprattutto difronte a situazioni di vita difficili, che abbiamo affrontato.

Il mio ragazzo ha sempre avuto una condizione di vita difficile relativamente al contesto familiare: in poche parole, da un punto di vista affettivo-relazionale è stato molto trascurato dai genitori fin da piccolo.

Circa 3 anni fa, ha dovuto inoltre affrontare una situazione drastica: sua madre è andata via di casa senza preavviso, lasciando solo lui e il padre malato.
È stato un periodo particolarmente difficile e non ho smesso nemmeno un giorno di fargli da spalla, io e la mia famiglia.
Da quel momento ha dovuto gestire lui tutto, casa, lavoro, pagamenti, affitto.
Ed è da quello stesso giorno che lui è cambiato nella nostra relazione e mi chiedo se sia proprio il suo trascorso ad averlo influenzato radicalmente anche a distanza di 3 anni.
In sintesi, basta un inconveniente giornaliero o una futile incomprensione, perché lui si chiuda in sé, cambi umore e inizi a espletare un forte malessere.
Questo mi porta a soffrire per lui, soprattutto perché noto che questa condizione emerge solo se non siamo insieme; invece, quando condivide del tempo con me, sembra sentirsi in armonia con se stesso.

Si crea una situazione frustrante, in cui io provo a far sentire il mio supporto, e lui che si mostra distaccato da me e dalla realtà.

Provo a fargli razionalizzare la situazione, ma lui spesso non accoglie nemmeno il mio aiuto.

Non capisco come comportarmi e soprattutto non capisco se questo suo atteggiamento sia scaturito da un suo profondo malessere.
Vorrei trovare un equilibrio.
Lui mi dice spesso che una convivenza di coppia sarebbe la soluzione che lo porterebbe ad uscire dall'ambiente familiare problematico che lo fa soffrire.

Tuttavia, vorrei capire cosa fare quando lui dimostra questo malessere.
Mi sento un po' impotente e talvolta frustrata, perché mi rendo conto che spesso emerge anche difronte ad occasioni davvero stupide, tali per cui la sua reazione la trovo inadeguata.

E, giustamente, questo genera in me un senso di insicurezza, perché penso sia normale pensare e temere che questi comportamenti possano essere legati alla mia figura.
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Dr.ssa Francesca Tropea Psicoterapeuta, Psicologo 19 1
Salve, il malessere dell'altro non può essere dovuto ad una sola causa tuttalpiu può essere un fattore di innesco all'interno di un quadro che si stava già sviluppando antecedentemente e dove ,solo lei, per l'appunto non può essere la sola responsabile. In ogni caso dal momento che lei scrive e dal momento che da ciò che scrive la situazione la porta ad avere un certo grado di malessere (da quantificare quanto e in quali ambiti della sua vita) il problema è anche suo e pertanto un percorso per capirne le origine e il motivo per cui la coinvolge così sarebbe auspicabile. cordialmente

Dott.ssa Francesca Tropea psicologa e psicoterapeuta
cognitivo- comportamentale
E-mail: francesca_tropea@hotmail.it
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