Bimba di 5 anni non segue le regole a scuola
Salve vi contatto per avere un vostro parere circa i comportamenti che mia figlia mette in atto.
La bambina ha 5 anni e ha iniziato da pochi giorni l'asilo.
È il primo anno per lei, in quanto i primi due anni non ha frequentato, il primo a causa del periodo della pandemia in cui ci trovavamo, il secondo perché non aveva una vaccinazione che è risultata essere obbligatoria.
Tende ad opporsi alle regole che le vengono imposte, più frequentemente quando l'insegnante si mostra "autoritaria", a mio parere urlare con bambini non ancora scolarizzati non mi sembra un ottimo metodo in insegnamento ma non entro nel merito.
La maestra mi ha dichiarato che non è in grado di occuparsene e mi ha chiesto di cambiare sezione.
I motivi sono stati i seguenti, durante il primo giorno la bambina è uscita dall'aula perché l'insegnante era distratta e teneva in braccio un bambino, e ha dovuto chiamare un collaboratore perché un'altra bimba necessitava di andare in bagno.
In quel momento la mia bambina è uscita, approfittando della sua distrazione.
Il secondo giorno si è mostrata oppositiva nei confronti dell'insegnante, la bambina voleva tenere un giochino in mano durante la merenda e l'insegnante gliel'ha strappato di mano, la reazione della bambina è stata di gettersi per terra, per poi dare un pizzicotto alla maestra.
Il giorno dopo ha bisticciato con un bimbo per la merendina, e ha chiesto di provare gli occhialetti di un altra bimba.
L'ultimo giorno il venerdì ha rotto la fila e si è nascosta in un'altra aula, e dopo la merenda ha messo lo zainetto sulle spalle dicendo che voleva andare a casa, allorché l'insegnante l'ha tirata per lo zainetto (rompendo lo spallaccio) a detta sua per poterla fermare prima che scappasse.
Quel giorno mi ha detto che non poteva più tenerla, asserendo di non essere capace di gestirla, e di non poter garantire l'incolumità di mia figlia, mi ha chiesto di cambiare la sezione, contattare il pediatra ed eventualmente uno specialista per fare accertamenti.
Chiedo un vostro parere in merito.
La bambina ha 5 anni e ha iniziato da pochi giorni l'asilo.
È il primo anno per lei, in quanto i primi due anni non ha frequentato, il primo a causa del periodo della pandemia in cui ci trovavamo, il secondo perché non aveva una vaccinazione che è risultata essere obbligatoria.
Tende ad opporsi alle regole che le vengono imposte, più frequentemente quando l'insegnante si mostra "autoritaria", a mio parere urlare con bambini non ancora scolarizzati non mi sembra un ottimo metodo in insegnamento ma non entro nel merito.
La maestra mi ha dichiarato che non è in grado di occuparsene e mi ha chiesto di cambiare sezione.
I motivi sono stati i seguenti, durante il primo giorno la bambina è uscita dall'aula perché l'insegnante era distratta e teneva in braccio un bambino, e ha dovuto chiamare un collaboratore perché un'altra bimba necessitava di andare in bagno.
In quel momento la mia bambina è uscita, approfittando della sua distrazione.
Il secondo giorno si è mostrata oppositiva nei confronti dell'insegnante, la bambina voleva tenere un giochino in mano durante la merenda e l'insegnante gliel'ha strappato di mano, la reazione della bambina è stata di gettersi per terra, per poi dare un pizzicotto alla maestra.
Il giorno dopo ha bisticciato con un bimbo per la merendina, e ha chiesto di provare gli occhialetti di un altra bimba.
L'ultimo giorno il venerdì ha rotto la fila e si è nascosta in un'altra aula, e dopo la merenda ha messo lo zainetto sulle spalle dicendo che voleva andare a casa, allorché l'insegnante l'ha tirata per lo zainetto (rompendo lo spallaccio) a detta sua per poterla fermare prima che scappasse.
Quel giorno mi ha detto che non poteva più tenerla, asserendo di non essere capace di gestirla, e di non poter garantire l'incolumità di mia figlia, mi ha chiesto di cambiare la sezione, contattare il pediatra ed eventualmente uno specialista per fare accertamenti.
Chiedo un vostro parere in merito.
[#1]
Gentile utente,
facciamo l'ipotesi che il gruppo in cui la bambina è stata inserita sia già "scolarizzato", cioè abbia già esperienza del contesto della scuola materna, delle sue regole, dei comportamenti che si devono assumere tra coetane* e verso le/gli insegnanti.
Se così fosse, è inevitabile che sua figlia si dimostri incompetente rispetto ad un contesto del quale non ha esperienza.
Forse in questa fase la bambina non ha bisogno di specialisti, semplicemente
- di una "scuola guida" da parte di voi genitori, ferma e in quanto tale rassicurante;
- di una alleanza tra figure educative (voi e le insegnanti), affinché facciano "rete" (educativa) per evitare che, camminando sul trapezio di una nuova esperienza, la bambina cada e si rompa (auspico che la metafora risulti chiara).
E' necessario che la bimba accetti le regole del contesto;
- altrimenti la difficoltà sarà semplicemente spostata al prossimo anno, in prima elementare: con altre e ben più gravi conseguenze.
- O anche, semplicemente, per non essere etichettata fin da subito come "bambina con difficoltà socio-relazionali".
Da parte di Voi genitori, la scelta di quale comportamento/i assumere - con la figlia e con le/gli insegnanti - risulta di fondamentale importanza, come sempre in questi casi.
Interpelli anche il padre della bambina, di cui qui non si parla affatto: potrebbe rappresentare un ulteriore punto di vista atto ad una visione più dinamica della realtà di cui stiamo parlando.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
facciamo l'ipotesi che il gruppo in cui la bambina è stata inserita sia già "scolarizzato", cioè abbia già esperienza del contesto della scuola materna, delle sue regole, dei comportamenti che si devono assumere tra coetane* e verso le/gli insegnanti.
Se così fosse, è inevitabile che sua figlia si dimostri incompetente rispetto ad un contesto del quale non ha esperienza.
Forse in questa fase la bambina non ha bisogno di specialisti, semplicemente
- di una "scuola guida" da parte di voi genitori, ferma e in quanto tale rassicurante;
- di una alleanza tra figure educative (voi e le insegnanti), affinché facciano "rete" (educativa) per evitare che, camminando sul trapezio di una nuova esperienza, la bambina cada e si rompa (auspico che la metafora risulti chiara).
E' necessario che la bimba accetti le regole del contesto;
- altrimenti la difficoltà sarà semplicemente spostata al prossimo anno, in prima elementare: con altre e ben più gravi conseguenze.
- O anche, semplicemente, per non essere etichettata fin da subito come "bambina con difficoltà socio-relazionali".
Da parte di Voi genitori, la scelta di quale comportamento/i assumere - con la figlia e con le/gli insegnanti - risulta di fondamentale importanza, come sempre in questi casi.
Interpelli anche il padre della bambina, di cui qui non si parla affatto: potrebbe rappresentare un ulteriore punto di vista atto ad una visione più dinamica della realtà di cui stiamo parlando.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Grazie per la sua celere risposta dottoressa, la bambina con me e con mio marito si mostra serena, non sembra mostrare problemi relazionali con nessuno in famiglia. Mio marito è d'accordo con me nel pensare che l'approccio utilizzato dall'insegnante si sia rivelato brusco e poco empatico nei confronti di una bambina non ancora scolarizzata.
La bambina è serena, ha compreso nell'immediato che l'avrei portata a scuola e sarei tornata dopo qualche ora a riprenderla, non ha pianto e non si è opposta. Quando la accompagno è serena e mi saluta con un bacio e con la manina dicendo "Ciao Mamma a più tardi"... nonostante la bambina non abbia fratelli o sorelle con cui interfacciarsi, nelle occasioni in cui si trova a contatto con altri coetanei (esempio al parco) non è aggressiva, è socievole, abbastanza disposta a condividere, è amorevole con i coetanei ed anche con gli adulti. In alcune occasioni se contradetta reagisce protestando, ma se le viene spiegato ragionevolmente il motivo di un "no", anche se controvoglia cerca di mostrarsi comprensiva e accetta.
La bambina è serena, ha compreso nell'immediato che l'avrei portata a scuola e sarei tornata dopo qualche ora a riprenderla, non ha pianto e non si è opposta. Quando la accompagno è serena e mi saluta con un bacio e con la manina dicendo "Ciao Mamma a più tardi"... nonostante la bambina non abbia fratelli o sorelle con cui interfacciarsi, nelle occasioni in cui si trova a contatto con altri coetanei (esempio al parco) non è aggressiva, è socievole, abbastanza disposta a condividere, è amorevole con i coetanei ed anche con gli adulti. In alcune occasioni se contradetta reagisce protestando, ma se le viene spiegato ragionevolmente il motivo di un "no", anche se controvoglia cerca di mostrarsi comprensiva e accetta.
[#3]
Il ritratto che della bambina ne dà la maestra (come da Lei riferito)
e quello che ne date Voi genitori
sono piuttosto divergenti. Talvolta questo è il motivo per viene chiesto l'intervento degli specialisti.
Alla bambina non serve che Voi riteniate "..che l'approccio utilizzato dall'insegnante si sia rivelato brusco e poco empatico nei confronti di una bambina non ancora scolarizzata...":
cosa se ne fa? In cosa viene aiutata?
Le servirebbe maggiormente ricevere indicazioni ben precise su certi suoi comportamenti, quelli da Lei citati: pizzicotto alla maestra, uscire dall'aula senza chiedere, regole riguardanti l'assunzione dei pasti, rapporti con i compagni, ed altro.
E' più produttivo essere informata sulle regole con fermezza dai propri genitori, con i quali c'è un rapporto di fiducia e di affetto, piuttosto che essere ripresa e sgridato dalla maestra proprio per quei comportamenti; non vi pare?
E' preferibile fare rete tra adulti educanti, piuttosto che giungere al punto di dover medicalizzare; ma questo lo ho già espresso nella precedente risposta.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
e quello che ne date Voi genitori
sono piuttosto divergenti. Talvolta questo è il motivo per viene chiesto l'intervento degli specialisti.
Alla bambina non serve che Voi riteniate "..che l'approccio utilizzato dall'insegnante si sia rivelato brusco e poco empatico nei confronti di una bambina non ancora scolarizzata...":
cosa se ne fa? In cosa viene aiutata?
Le servirebbe maggiormente ricevere indicazioni ben precise su certi suoi comportamenti, quelli da Lei citati: pizzicotto alla maestra, uscire dall'aula senza chiedere, regole riguardanti l'assunzione dei pasti, rapporti con i compagni, ed altro.
E' più produttivo essere informata sulle regole con fermezza dai propri genitori, con i quali c'è un rapporto di fiducia e di affetto, piuttosto che essere ripresa e sgridato dalla maestra proprio per quei comportamenti; non vi pare?
E' preferibile fare rete tra adulti educanti, piuttosto che giungere al punto di dover medicalizzare; ma questo lo ho già espresso nella precedente risposta.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Grazie ancora dottoressa per la sua risposta,
Concludo questo consulto aggiungendo solo che la bambina conosce ed applica correttamente le regole, ma in quell'ambito a mio parere ha mostrato un disagio relativo all'approccio dell'insegnante,
che in poco meno di 4 giorni (2 ore al giorno) ha affermato di non essere capace di garantire l'incolumità di mia figlia, e ha perciò chiesto il cambio sezione, non permettendomi in tal modo di innestare alcuna collaborazione genitori-insegnate, nonostante io nei giorni scorsi le ho garantito il mio appoggio e la mia collaborazione.
Grazie per avermi reso partecipe della vostra opinione in merito.
Cordiali saluti.
Concludo questo consulto aggiungendo solo che la bambina conosce ed applica correttamente le regole, ma in quell'ambito a mio parere ha mostrato un disagio relativo all'approccio dell'insegnante,
che in poco meno di 4 giorni (2 ore al giorno) ha affermato di non essere capace di garantire l'incolumità di mia figlia, e ha perciò chiesto il cambio sezione, non permettendomi in tal modo di innestare alcuna collaborazione genitori-insegnate, nonostante io nei giorni scorsi le ho garantito il mio appoggio e la mia collaborazione.
Grazie per avermi reso partecipe della vostra opinione in merito.
Cordiali saluti.
[#5]
Lo ho fatto con piacere, e mi ha fatto piacere l'apprezzamento.
Occuparsi del ben-essere dei bambini/e nel loro crescere significa lavorare per il loro equilibrio personale da adulti.
Forse Le interesserà questa News: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6000-oggi-i-bambini-sono-molto-stressati-ma-i-genitori-non-lo-vedono.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Occuparsi del ben-essere dei bambini/e nel loro crescere significa lavorare per il loro equilibrio personale da adulti.
Forse Le interesserà questa News: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6000-oggi-i-bambini-sono-molto-stressati-ma-i-genitori-non-lo-vedono.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 16/09/2023.
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