Carenza di affettivita' e sesso in coppia, con complicazioni
Salve,
siamo sposati da 20 anni, con figli, entrambi 50enni.
Mia moglie e' sempre stata piuttosto poco affettuosa nei miei confronti, ma negli ultimi anni questa situazione e' ulteriormente peggiorata.
Per dare un'idea non mi abbraccia mai, neanche a letto, e spesso non mi consente di farlo, soprattutto quando sta a letto prendendo sonno.
Non ci baciamo mai (mai di sua sponte) neanche durante i rapporti sessuali.
I rapporti sessuali (entrambi vergini abbiamo fatto insieme, circa a 20 anni) sono sempre stati un po' frenati da parte sua, con esiti negativi sulla mia condizione psicologica e probabilmente autostima.
Non ho mai dovuto ricorrere a medicine o altro, le sono sempre stato fedele nonostante alcuni lunghi periodi di lavoro all'estero.
Ricorrevo alla masturbazione per placare il desiderio.
Negli ultimi anni ha voluto modificare le nostre modalita' di rapporto, consentendomi soltanto di avere rapporti da dietro, con entrambi distesi sul fianco.
Il rapporto avviene in maniera piuttosto controllata da parte sua, iniziando con un lungo massaggio alla sua schiena, poi si lascia toccare (sempre da dietro in modo molto controllato) e soltanto quando e' quasi all'apice mi consente una penetrazione (sempre nella stessa posizione); la penetrazione e' abbastanza breve (credo di essere ancora un eiaculatore abbastanza precoce) ma comunque raggiunge sempre il suo orgasmo.
Negli ultimi anni non mi consente di cambiare posizione, di girarla in posizione a pancia in su (non solo per una posizione del missionario, ma neanche per poterla toccare o guardare).
Non mi consente mai di allargarle le gambe anche di poco, tenendole sostanzialmente serrate.
Non accetta di avere luce, soltanto un minimo di serranda sfessurata.
Non vuole essere vista nuda, neanche durante il rapporto.
Percependo un grande blocco e mancanza di tranquillità che non riesco a comprendere, le ho parlato alcune volte piuttosto chiaramente, proponendo di fare una terapia di coppia, ma lei non ha voluto, anzi ha voluto che fossi io ad andare da uno psicologo perche', a suo dire "sono insoddisfatto cronico".
Aggiungo che, dopo quasi 30 anni insieme, ha iniziato a praticarmi sesso orale (diciamo da un paio di anni), mentre non mi consente piu' di praticarlo a lei.
Questa sua novita' mi ha fatto ovviamente molto piacere e ben sperare in uno sblocco progressivo; nei primi tempi e' stata quasi insistente a volerlo, come se avesse un'ansia di mettersi alla prova, di sperimentare o verificare qualcosa...ma un po' strano, quasi fosse del tutto indipendente da me, da noi come coppia, sentivo.
Aggiungo anche che, piu' o meno da poco prima che si irrigidisse, va da uno psicologo per motivi non ben chiari, se non una certa difficolta' a gestire i figli adolescenti.
Ebbene, dopo vari anni che va, non mi ha mai voluto dire il motivo (in senso lato) che l'ha portata e la porta a continuare la terapia.
Io mi sento di fronte a un muro e ho fatto anche l'errore di farla spiare...ci sono questioni che ignoro
siamo sposati da 20 anni, con figli, entrambi 50enni.
Mia moglie e' sempre stata piuttosto poco affettuosa nei miei confronti, ma negli ultimi anni questa situazione e' ulteriormente peggiorata.
Per dare un'idea non mi abbraccia mai, neanche a letto, e spesso non mi consente di farlo, soprattutto quando sta a letto prendendo sonno.
Non ci baciamo mai (mai di sua sponte) neanche durante i rapporti sessuali.
I rapporti sessuali (entrambi vergini abbiamo fatto insieme, circa a 20 anni) sono sempre stati un po' frenati da parte sua, con esiti negativi sulla mia condizione psicologica e probabilmente autostima.
Non ho mai dovuto ricorrere a medicine o altro, le sono sempre stato fedele nonostante alcuni lunghi periodi di lavoro all'estero.
Ricorrevo alla masturbazione per placare il desiderio.
Negli ultimi anni ha voluto modificare le nostre modalita' di rapporto, consentendomi soltanto di avere rapporti da dietro, con entrambi distesi sul fianco.
Il rapporto avviene in maniera piuttosto controllata da parte sua, iniziando con un lungo massaggio alla sua schiena, poi si lascia toccare (sempre da dietro in modo molto controllato) e soltanto quando e' quasi all'apice mi consente una penetrazione (sempre nella stessa posizione); la penetrazione e' abbastanza breve (credo di essere ancora un eiaculatore abbastanza precoce) ma comunque raggiunge sempre il suo orgasmo.
Negli ultimi anni non mi consente di cambiare posizione, di girarla in posizione a pancia in su (non solo per una posizione del missionario, ma neanche per poterla toccare o guardare).
Non mi consente mai di allargarle le gambe anche di poco, tenendole sostanzialmente serrate.
Non accetta di avere luce, soltanto un minimo di serranda sfessurata.
Non vuole essere vista nuda, neanche durante il rapporto.
Percependo un grande blocco e mancanza di tranquillità che non riesco a comprendere, le ho parlato alcune volte piuttosto chiaramente, proponendo di fare una terapia di coppia, ma lei non ha voluto, anzi ha voluto che fossi io ad andare da uno psicologo perche', a suo dire "sono insoddisfatto cronico".
Aggiungo che, dopo quasi 30 anni insieme, ha iniziato a praticarmi sesso orale (diciamo da un paio di anni), mentre non mi consente piu' di praticarlo a lei.
Questa sua novita' mi ha fatto ovviamente molto piacere e ben sperare in uno sblocco progressivo; nei primi tempi e' stata quasi insistente a volerlo, come se avesse un'ansia di mettersi alla prova, di sperimentare o verificare qualcosa...ma un po' strano, quasi fosse del tutto indipendente da me, da noi come coppia, sentivo.
Aggiungo anche che, piu' o meno da poco prima che si irrigidisse, va da uno psicologo per motivi non ben chiari, se non una certa difficolta' a gestire i figli adolescenti.
Ebbene, dopo vari anni che va, non mi ha mai voluto dire il motivo (in senso lato) che l'ha portata e la porta a continuare la terapia.
Io mi sento di fronte a un muro e ho fatto anche l'errore di farla spiare...ci sono questioni che ignoro
[#1]
Gentile utente,
lei non formula una domanda precisa, per cui tento di rispondere ipotizzando che la sua richiesta sia: "Come posso ovviare al gelo crescente dei miei rapporti sentimentali con mia moglie, che inevitabilmente si riverberano -o piuttosto si manifestano- in quelli sessuali?".
In effetti di fronte alle descrizioni da anatomo-patologo che lei fa del comportamento sessuale suo e di sua moglie, e a quello che sembra un silenzio ostinato della partner praticamente su tutto, è inevitabile chiedersi se lei stesso si sia messo in discussione e abbia cercato di capire le sue eventuali responsabilità.
Provi a rispondere a queste domande:
Invitato da sua moglie ad andare da uno psicologo, c'è andato?
In generale cerca di essere attraente, di tenersi in forma, di piacere a sua moglie? La fa sentire amata, le propone attività, viaggi divertenti?
La supporta nella conduzione della casa, nei problemi di lavoro, nella preoccupazione per i figli?
Infine scrive: "credo di essere ancora un eiaculatore abbastanza precoce", come se questa condizione non comportasse alcuna conseguenza nella vita di coppia. Ha cercato di curare questo problema?
Insieme fin da giovanissimi, forse avete inghiottito tutte le difficoltà che si sono presentate nel vostro percorso di coppia senza competenza per gestirle, senza dialogo e senza guida.
Spesso in questo silenzio scoraggiato e scoraggiante intervengono elementi di rottura improvvisi che risultano devastanti, mentre se correttamente gestiti sarebbero salutari.
Provi a pensare ad un bel discorso da fare a sua moglie su quello che si aspetta da una compagna, dopo essersi chiesto anche quello che lei vuole portare di positivo nella coppia; e proponendo concrete soluzioni, ma anche prendendo in considerazione la possibilità di dare un ultimatum.
Nel suo caso, io vedrei senz'altro meglio il dialogo preventivo con uno psicologo.
Buone cose.
lei non formula una domanda precisa, per cui tento di rispondere ipotizzando che la sua richiesta sia: "Come posso ovviare al gelo crescente dei miei rapporti sentimentali con mia moglie, che inevitabilmente si riverberano -o piuttosto si manifestano- in quelli sessuali?".
In effetti di fronte alle descrizioni da anatomo-patologo che lei fa del comportamento sessuale suo e di sua moglie, e a quello che sembra un silenzio ostinato della partner praticamente su tutto, è inevitabile chiedersi se lei stesso si sia messo in discussione e abbia cercato di capire le sue eventuali responsabilità.
Provi a rispondere a queste domande:
Invitato da sua moglie ad andare da uno psicologo, c'è andato?
In generale cerca di essere attraente, di tenersi in forma, di piacere a sua moglie? La fa sentire amata, le propone attività, viaggi divertenti?
La supporta nella conduzione della casa, nei problemi di lavoro, nella preoccupazione per i figli?
Infine scrive: "credo di essere ancora un eiaculatore abbastanza precoce", come se questa condizione non comportasse alcuna conseguenza nella vita di coppia. Ha cercato di curare questo problema?
Insieme fin da giovanissimi, forse avete inghiottito tutte le difficoltà che si sono presentate nel vostro percorso di coppia senza competenza per gestirle, senza dialogo e senza guida.
Spesso in questo silenzio scoraggiato e scoraggiante intervengono elementi di rottura improvvisi che risultano devastanti, mentre se correttamente gestiti sarebbero salutari.
Provi a pensare ad un bel discorso da fare a sua moglie su quello che si aspetta da una compagna, dopo essersi chiesto anche quello che lei vuole portare di positivo nella coppia; e proponendo concrete soluzioni, ma anche prendendo in considerazione la possibilità di dare un ultimatum.
Nel suo caso, io vedrei senz'altro meglio il dialogo preventivo con uno psicologo.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Salve,
Mi dispiace per essere sembrato cio' che non sono.
Sono davvero interessato a mia moglie e tengo a lei veramente piu' di me stesso. Il fatto sessuale capisco che, per quanto mi interessi, e' soltanto il risultato finale di una serie di fattori.
Penso che lei abbia colto molto bene molto aspetti, a partire dalla mia domanda inespressa.
Ho elaborato e messo in pratica con molta attenzione i pochi riscontri di mia moglie.
Ho iniziato una mia terapia, nella quale sto delineando i contorni di quello che sento, con le migliori intenzioni. Ancora troppo presto per trarre conclusioni, anche se alcune indicazioni ci sono gia' state.
Confermato un disallineamento della coppia, probabilmente per le trasferte lavorative, che io soffro in modo particolare per il diverso atteggiamento all'interno della coppia.
Confermate anche alcune rigidita' della moglie, ma certo sono basate sul mio racconto e andrebbero viste a parte.
Sono sempre stato molto partecipe alle questioni familiari: svolgo senza problemi la maggior parte delle mansioni della casa (cucinare, lavare, tenere in ordine) come da sempre ho fatto. Anche con i figli faccio del mio meglio, insieme a lei, non ho niente da farmi rimproverare davvero..
Sul rendermi attraente, ho cercato di rendermi piu' attivo su miei interessi autonomi.
Questo e' un'altro dei temi importanti.
Soffro particolarmente per un periodo di stress lavorativo ed economico, che lei conosce, ma tende a mettere molto da parte.
A causa di questo stress avrei bisogno di maggiore vicinanza sia affettiva che anche fisica (basterebbe un abbraccio e fare cose insieme), ma lei e' molto poco disponibile e quasi irritata a dover stare con me in questa condizione.
Faccio presente che non e' uno stato perenne e non ho (a detta dello psicologo) sintomi di una depressione.
Ma sostanzialmente mi sento messo da parte, poco considerato, pesante ai suoi occhi.
Faccio una certa fatica a censurare i miei momenti di difficolta', dato che per me lei e' sempre stata IL punto di riferimento..questa sua reazione mi rende molto insicuro e questo sta peggiorando negli ultimi due mesi.
Un'altra domanda e': io le ho parlato delle mie difficolta', del fatto che sto prendendo provvedimenti in linea anche a quanto voleva lei (io avrei anche voluto una terapia di coppia..), ma come faccio a sostenere il peso di questa condizione senza farle almeno sapere che ho dei momenti di sconforto? Ieri notte ho avuto uno di questi e, su sua domanda, le ho detto che mi avrebbe fatto piacere abbracciarci un po'. Lei non e' stata molto disponibile anche a questa che ritengo una cosa minima per una persona cara che sta evidentemente in difficolta'.
Alcune considerazioni:
ho cercato di condensare tantissimi aspetti, di cui lei ha rimarcato la mia cura nella descrizione del rapporto sessuale. Purtroppo ho avuto parecchio tempo per rimuginarci e la ripetizione quasi maniacale della procedura penso ancora che abbia una sua importanza.
Sul mio dire di essere un eiaculatore precoce, non credo di esserlo veramente, almeno non nel senso di non soddisfare la mia partner..quanto piuttosto che, per la nostra dinamica di coppia ingessata, arrivo al rapporto sempre parecchio eccitato e la modalita' che mi viene imposta non prevede una sessione di penetrazione prolungata..quindi semplicemente non ho avuto mai alternative.
Mi dispiace per essere sembrato cio' che non sono.
Sono davvero interessato a mia moglie e tengo a lei veramente piu' di me stesso. Il fatto sessuale capisco che, per quanto mi interessi, e' soltanto il risultato finale di una serie di fattori.
Penso che lei abbia colto molto bene molto aspetti, a partire dalla mia domanda inespressa.
Ho elaborato e messo in pratica con molta attenzione i pochi riscontri di mia moglie.
Ho iniziato una mia terapia, nella quale sto delineando i contorni di quello che sento, con le migliori intenzioni. Ancora troppo presto per trarre conclusioni, anche se alcune indicazioni ci sono gia' state.
Confermato un disallineamento della coppia, probabilmente per le trasferte lavorative, che io soffro in modo particolare per il diverso atteggiamento all'interno della coppia.
Confermate anche alcune rigidita' della moglie, ma certo sono basate sul mio racconto e andrebbero viste a parte.
Sono sempre stato molto partecipe alle questioni familiari: svolgo senza problemi la maggior parte delle mansioni della casa (cucinare, lavare, tenere in ordine) come da sempre ho fatto. Anche con i figli faccio del mio meglio, insieme a lei, non ho niente da farmi rimproverare davvero..
Sul rendermi attraente, ho cercato di rendermi piu' attivo su miei interessi autonomi.
Questo e' un'altro dei temi importanti.
Soffro particolarmente per un periodo di stress lavorativo ed economico, che lei conosce, ma tende a mettere molto da parte.
A causa di questo stress avrei bisogno di maggiore vicinanza sia affettiva che anche fisica (basterebbe un abbraccio e fare cose insieme), ma lei e' molto poco disponibile e quasi irritata a dover stare con me in questa condizione.
Faccio presente che non e' uno stato perenne e non ho (a detta dello psicologo) sintomi di una depressione.
Ma sostanzialmente mi sento messo da parte, poco considerato, pesante ai suoi occhi.
Faccio una certa fatica a censurare i miei momenti di difficolta', dato che per me lei e' sempre stata IL punto di riferimento..questa sua reazione mi rende molto insicuro e questo sta peggiorando negli ultimi due mesi.
Un'altra domanda e': io le ho parlato delle mie difficolta', del fatto che sto prendendo provvedimenti in linea anche a quanto voleva lei (io avrei anche voluto una terapia di coppia..), ma come faccio a sostenere il peso di questa condizione senza farle almeno sapere che ho dei momenti di sconforto? Ieri notte ho avuto uno di questi e, su sua domanda, le ho detto che mi avrebbe fatto piacere abbracciarci un po'. Lei non e' stata molto disponibile anche a questa che ritengo una cosa minima per una persona cara che sta evidentemente in difficolta'.
Alcune considerazioni:
ho cercato di condensare tantissimi aspetti, di cui lei ha rimarcato la mia cura nella descrizione del rapporto sessuale. Purtroppo ho avuto parecchio tempo per rimuginarci e la ripetizione quasi maniacale della procedura penso ancora che abbia una sua importanza.
Sul mio dire di essere un eiaculatore precoce, non credo di esserlo veramente, almeno non nel senso di non soddisfare la mia partner..quanto piuttosto che, per la nostra dinamica di coppia ingessata, arrivo al rapporto sempre parecchio eccitato e la modalita' che mi viene imposta non prevede una sessione di penetrazione prolungata..quindi semplicemente non ho avuto mai alternative.
[#3]
Gentile utente,
ha fatto molto bene ad iniziare una sua terapia, nella quale avrà le risposte che certamente non può trovare in un consulto anonimo a distanza.
Si affidi serenamente al suo curante, senza inquinare il percorso e nuocere alla fiducia nascente tra lei e il professionista con ulteriori richieste a noi.
Le faccio molti auguri.
ha fatto molto bene ad iniziare una sua terapia, nella quale avrà le risposte che certamente non può trovare in un consulto anonimo a distanza.
Si affidi serenamente al suo curante, senza inquinare il percorso e nuocere alla fiducia nascente tra lei e il professionista con ulteriori richieste a noi.
Le faccio molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 15/09/2023.
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