Normale calo dell'innamoramento o sintomo di qualcosa di più serio?
Buonasera, sono fidanzata da quasi quattro anni, con quello che a tutti gli effetti è stato il mio primo amore, la persona con cui ho fatto ogni mia prima esperienza e con la quale condivido molti aspetti della mia vita, dallo stesso corso dell'università (da ormai 5 anni) al frequentare molto le reciproche case, incluse le reciproche famiglie, che ormai ci considerano un estensione del nucleo familiare.
In questi quattro anni, almeno fino a qualche tempo fa, nonostante ovviamente la fase della luna di miele sia ormai passata, non mi è mai capitato di sentire che quello slancio che aveva dato avvio a questo amore accennasse a diminuire, vivevo ogni cosa con un entusiasmo, se non uguale, molto simile a quello dei primi tempi e mi ritenevo molto fortunata a poter mantenere quell'amore sempre florido.
Anzi talvolta ci è capitato di discutere proprio perché non sempre mi sembrava che il nostro dare e ricevere fosse proporzionato e ogni tanto mi sembrava di tirare avanti un po' da sola, in più a volte sembrava un po' intollerante verso questo nostro condividere molto, come se gli mancassero i suoi spazi.
In ogni caso da mesi ormai questo aspetto si è sistemato, lui sembra essere di nuovo molto soddisfatto e ad oggi è molto attento, premuroso e presente, più di tante altre volte, nelle quali invece io lo ero molto di più di lui.
Da qualche tempo invece mi sembra di viverla io quella crisi, mi trovo a pensare di non vedere l'ora di finire l'università, desiderando di fare la specializzazione altrove, solo per avere qualcosa di solo mio.
Mi è capitato anche di sentire attrazione per un altro ragazzo, una cotta adolescenziale, che non vedo da tanti anni, quindi forse più legata ad un ricordo che non alla persona in sé o quantomeno un un attrazione puramente basata sull'aspetto fisico.
Mi è tornato in mente semplicemente vedendolo sui social.
Qualche notte fa l'ho sognato e ora mi ritrovo a pensare e fantasticare su cose senza senso, anche perché questa persona io neanche la frequento più.
Non capisco bene come interpretare questa cosa.
Mi sono detta che forse mi manca un po' quella scintilla dell'inizio, quella morsa allo stomaco e quell' aria di novità, e che magari solo per questo sto idealizzando un ragazzo che ormai non è altro che un ricordo.
D'altro canto mi sono chiesta se mi manchi davvero qualcosa e se l'unica cosa che mi tiene ferma dal fare qualcosa di più drastico, sia la paura di rinunciare a tutto ciò che io e il mio fidanzato abbiamo costruito in questi anni, perché rinunciare a lui significherebbe dire addio a tutta una parte della mia vita, significherebbe cambiare moltissime cose, mia madre probabilmente mi ucciderebbe, insomma ci sono di mezzo tutte quelle cose che di solito spaventano quando si deve chiudere una relazione lunga.
Sento di amarlo ancora, ma sono certa che qualcosa sia cambiato, e essendo una persona che ha sempre vissuto le emozioni al massimo, queste sensazioni tiepide mi lasciano totalmente destabilizzata e inappagata.
In questi quattro anni, almeno fino a qualche tempo fa, nonostante ovviamente la fase della luna di miele sia ormai passata, non mi è mai capitato di sentire che quello slancio che aveva dato avvio a questo amore accennasse a diminuire, vivevo ogni cosa con un entusiasmo, se non uguale, molto simile a quello dei primi tempi e mi ritenevo molto fortunata a poter mantenere quell'amore sempre florido.
Anzi talvolta ci è capitato di discutere proprio perché non sempre mi sembrava che il nostro dare e ricevere fosse proporzionato e ogni tanto mi sembrava di tirare avanti un po' da sola, in più a volte sembrava un po' intollerante verso questo nostro condividere molto, come se gli mancassero i suoi spazi.
In ogni caso da mesi ormai questo aspetto si è sistemato, lui sembra essere di nuovo molto soddisfatto e ad oggi è molto attento, premuroso e presente, più di tante altre volte, nelle quali invece io lo ero molto di più di lui.
Da qualche tempo invece mi sembra di viverla io quella crisi, mi trovo a pensare di non vedere l'ora di finire l'università, desiderando di fare la specializzazione altrove, solo per avere qualcosa di solo mio.
Mi è capitato anche di sentire attrazione per un altro ragazzo, una cotta adolescenziale, che non vedo da tanti anni, quindi forse più legata ad un ricordo che non alla persona in sé o quantomeno un un attrazione puramente basata sull'aspetto fisico.
Mi è tornato in mente semplicemente vedendolo sui social.
Qualche notte fa l'ho sognato e ora mi ritrovo a pensare e fantasticare su cose senza senso, anche perché questa persona io neanche la frequento più.
Non capisco bene come interpretare questa cosa.
Mi sono detta che forse mi manca un po' quella scintilla dell'inizio, quella morsa allo stomaco e quell' aria di novità, e che magari solo per questo sto idealizzando un ragazzo che ormai non è altro che un ricordo.
D'altro canto mi sono chiesta se mi manchi davvero qualcosa e se l'unica cosa che mi tiene ferma dal fare qualcosa di più drastico, sia la paura di rinunciare a tutto ciò che io e il mio fidanzato abbiamo costruito in questi anni, perché rinunciare a lui significherebbe dire addio a tutta una parte della mia vita, significherebbe cambiare moltissime cose, mia madre probabilmente mi ucciderebbe, insomma ci sono di mezzo tutte quelle cose che di solito spaventano quando si deve chiudere una relazione lunga.
Sento di amarlo ancora, ma sono certa che qualcosa sia cambiato, e essendo una persona che ha sempre vissuto le emozioni al massimo, queste sensazioni tiepide mi lasciano totalmente destabilizzata e inappagata.
[#1]
Gentile utente,
È molto vivida vivida e al contempo lucida la sua descrizione di quella che sembra essere una fase di profonda transizione:
appare ancora presente lo zoccolo di base che garantisce stabilità; mancano però i picchi che producevano "slanci" e "floridezza dell'amore".
Talvolta questa è una fase di crescita, quella che conduce verso l'età adulta e verso la considerazione adulta dell'amore.
Talaltra sono i prodromi di una conclusione.
Quale mai sarà per lei? E per voi?
Lei vive in un'area geografica ricca di opportunità: perché non concedersi alcune consulenze psicologiche al fine di capirsi più a fondo?
È apprezzabile che lei abbia scritto qui, noi l'abbiamo letta con grande attenzione ed empatia; eppure non è sufficiente,
sia perché nessuno di noi Psy prevediamo il futuro,
sia perché è necessaria una interazione in presenza per poter sondare ed approfondire i vari aspetti della psiche umana.
Ci dia un riscontro, Se ritiene.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
È molto vivida vivida e al contempo lucida la sua descrizione di quella che sembra essere una fase di profonda transizione:
appare ancora presente lo zoccolo di base che garantisce stabilità; mancano però i picchi che producevano "slanci" e "floridezza dell'amore".
Talvolta questa è una fase di crescita, quella che conduce verso l'età adulta e verso la considerazione adulta dell'amore.
Talaltra sono i prodromi di una conclusione.
Quale mai sarà per lei? E per voi?
Lei vive in un'area geografica ricca di opportunità: perché non concedersi alcune consulenze psicologiche al fine di capirsi più a fondo?
È apprezzabile che lei abbia scritto qui, noi l'abbiamo letta con grande attenzione ed empatia; eppure non è sufficiente,
sia perché nessuno di noi Psy prevediamo il futuro,
sia perché è necessaria una interazione in presenza per poter sondare ed approfondire i vari aspetti della psiche umana.
Ci dia un riscontro, Se ritiene.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa,
Intanto la ringrazio per le gentili parole nonché per questo utilissimo confronto. Probabilmente ha ragione, e "fase di transizione" è forse il modo più esatto di descrivere il momento che mi sembra di vivere. Fino a questo momento i miei sentimenti sono sempre stati molto chiari. Ora invece, per la prima volta, sento di starli mettendo alla prova. Non so bene come giungerò a capire se si tratti di un "fase di crescita" o dei "prodromi di una conclusione", ma so che ne sento la necessità, come le dicevo sono abituata a vivere queste emozioni, forse anche erroneamente, come un tutto o niente e non sono mai riuscita a credere che sentimenti del genere concepissero le mezze misure.
La ringrazio anche per il consiglio che mi dà circa le consulenze psicologiche, è una cosa su cui rifletto da molto tempo e non solo a causa di questa circostanza. Questa è la primissima volta che tento un approccio del genere e in qualche modo per me è già un'inizio, ma certamente ho il desiderio di intraprendere un percorso più mirato. Probabilmente in una situazione diversa avrei già iniziato, ma è una cosa che voglio riuscire a permettermi da sola e da studentessa non è semplice. So che intraprendere un percorso del genere richiede una certa costanza e la costanza richiede un certo costo e ad oggi non so se riuscirei a farvi fronte. Senz'altro rimane una cosa che ho intenzione di fare!
Intanto la ringrazio per le gentili parole nonché per questo utilissimo confronto. Probabilmente ha ragione, e "fase di transizione" è forse il modo più esatto di descrivere il momento che mi sembra di vivere. Fino a questo momento i miei sentimenti sono sempre stati molto chiari. Ora invece, per la prima volta, sento di starli mettendo alla prova. Non so bene come giungerò a capire se si tratti di un "fase di crescita" o dei "prodromi di una conclusione", ma so che ne sento la necessità, come le dicevo sono abituata a vivere queste emozioni, forse anche erroneamente, come un tutto o niente e non sono mai riuscita a credere che sentimenti del genere concepissero le mezze misure.
La ringrazio anche per il consiglio che mi dà circa le consulenze psicologiche, è una cosa su cui rifletto da molto tempo e non solo a causa di questa circostanza. Questa è la primissima volta che tento un approccio del genere e in qualche modo per me è già un'inizio, ma certamente ho il desiderio di intraprendere un percorso più mirato. Probabilmente in una situazione diversa avrei già iniziato, ma è una cosa che voglio riuscire a permettermi da sola e da studentessa non è semplice. So che intraprendere un percorso del genere richiede una certa costanza e la costanza richiede un certo costo e ad oggi non so se riuscirei a farvi fronte. Senz'altro rimane una cosa che ho intenzione di fare!
[#3]
Capisco l'aspetto economico, ma ..
riguardo alla eventualità di accedere ad un* Psicolog* o Psicoterapeuta,
è attivo presso ogni Ateneo lo sportello psicologico gratuito.
La stessa gratuità riscontra presso il Consultorio pubblico.
Ed inoltre, terza opzione, utilizzando il "Bonus psicoterapia gratuita" per la quale non c'è nulla da anticipare; le condizioni le troverà qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html .
Questo Le dovevo, a fronte del suo desiderio frustrato dall'esborso.
Cari saluti.
Dott.Brunialti
riguardo alla eventualità di accedere ad un* Psicolog* o Psicoterapeuta,
è attivo presso ogni Ateneo lo sportello psicologico gratuito.
La stessa gratuità riscontra presso il Consultorio pubblico.
Ed inoltre, terza opzione, utilizzando il "Bonus psicoterapia gratuita" per la quale non c'è nulla da anticipare; le condizioni le troverà qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html .
Questo Le dovevo, a fronte del suo desiderio frustrato dall'esborso.
Cari saluti.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 12/09/2023.
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