Non ho detto al mio ragazzo di come ho speso una parte dei miei soldi

Mi sono trasferita da 5 mesi dal mio ragazzo, prima avevamo una relazione a distanza, ma non ci siamk visti spesso perché lui è fissato coi soldi, non vuole spendere.
Ho iniziato a lavorare da 3 mesi e, non avendo un conto mio, ho messo i miei 3 stipendi nel suo conto nell’attesa di prendere qui la residenza e aprirmi un conto.
Da quando lavoro non ho ancora comprato niente per me, perché mi sento come se mi vergognassi di chiedergli i miei soldi.
Ho fatto delle ore extra a lavoro che mi sono state pagate in contanti, e lui lo sapeva.
Di questi soldi, 200, 150 li ho spesi per cose della casa tra alimentari e detersivi, e 50 li ho messi in una carta prepagata per pagare delle mie spese, solo che a lui non lo avevo detto.
L’altro giorno ha iniziato a farmi i conti e a lui mancavano non ritornavano questi soldi, ma poi il discorso è finito lì, fino ad oggi, quando mi ha richiesto di questi 50 e io inizialmente gli avevo detto che li avevo messi da parte, per poi dirgli quasi subito che li avevo messi sulla carta e lui ha iniziato ad arrabbiarsi di brutto perché gli ho detto questa bugia.
Io penso di dover essere anche libera di spendere i miei soldi come voglio, dato che io non ho idea di come lui spenda i suoi, l’altro giorno ha comprato 150 di cianfrusaglie senza farmi sapere niente prima e io non ho aperto bocca, perché comunque lavora e si può spendere i soldi come vuole: perché io non posso avere questa libertà?
Lui ha poi iniziato a dire che in casa i soldi sono di tutti e che bisogna dire se si spende qualcosa o no, ma io non ho nemmeno il controllo dei miei soldi.
Non so come risolvere questa cosa, poi lui quando è arrabbiato inizia ad offendere e anche a starsene zitto e a non parlare.
In questi mesi sono avvenute varie litigate e sinceramente inizio a non farcela più a sopportare una situazione del genere, perché lui poi è anche molto mammone e nella sua vita sua madre ha un ruolo sacro, è in qualsiasi cosa noi facciamo.
Sto seriamente pensando di tornarmene a casa mia, anche se mi dispiace molto per il lavoro.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

iniziamo dicendo che gli aspetti economici sono uno dei paletti della relazione, assieme a quelli affettivi e sessuali e ad altri che non staremo a elencare.

Lei non ci dice come sono state ripartite le spese fra voi, in quale percentuale e con quali accordi espliciti. E, mancandoci tale informazione, è impossibile risponderLe in maniera puntuale.
Anche perchè sembrerebbe di capire che lui fornisca la abitazione (casa, appartamento): senza un corrispettivo economica da parte Sua?
E dunque questo gradino di chiarimento tra voi rappresenta il primo indispensabile step.

Una volta fatto questo primo passo di accordo reciproco, il secondo step è avere un conto proprio e personale. Dal quale prelevare di volta in volta quanto concordato: bollette, cibo, ecc.
Ce ne dà riscontro?

(Non entrerò nella problematica del rapporto con la madre, perché complica ancor più la Sua domanda, già di per sè complessa.)

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio per la sua risposta.

Non abbiamo mai effettivamente parlato di divisione delle spese, principalmente per il fatto che comunque lui guadagna molto più di me (lui 2500 , io 1100 ), poi lui, da albanese, crede che la pagnotta in casa debba portarla l’uomo, anche se comunque io spesso e volentieri ho usato soldi miei, ma senza farne un problema, perché comunque anche io sto qui e quindi ed giusto che contribuisca alle spese di casa. Dunque lui, anche per le spese della casa (mutuo, bollette, ecc ) non ha mai voluto niente. All’inizio, prima ancora che iniziassi a lavorare, io ho sempre espresso il fatto che io avrei voluto aprire un conto mio, mentre lui vuole avere un conto in comune perché essendo una famiglia, si fa tutto insieme. Però io ho sempre saputo che lui è molto attaccato ai soldi, quindi so che, avendo un conto in comune, io non riuscirei a spendere in tranquillità anche un euro per comprarmi una caramella, per dire. Io sono sempre stata abituata ad avere i miei soldi e a spenderli senza rendere conto a nessuno. Adesso, so che quando si va a convivere è giusto rendere conto dei soldi che si spendono, però così come devo farlo io, dovrebbe farlo anche lui, penso, mentre io non so niente di cosa faccia lui coi soldi.

Comunque qui non si tratta del fatto di contribuire o no, anche perché i miei soldi vanno direttamente sul suo conto, io questi soldi che ho guadagnato, a parte gli extra che ho preso in contanti, non ho mai visto niente, e non perché lui non me li dà, ma perché io mi vergogno anche di dovergli chiedere i miei soldi, perché lui è anche uno che sta sempre a guardare di non spendere soldi, perché con l’acquisto della casa ha avuto varie spese e lui non è mai stato abituato ad avere pochi soldi nel conto, quindi io mi faccio problemi nel chiedere anche soldi per la benzina per andare a lavoro o altro.

La questione sta tutta nel fatto che io non gli abbia detto di come ho usato questi 50 e che gli ho mentito sul fatto che li avessi messi da parte, quando poi li ho messi nella prepagata, cosa che comunque ho sempre fatto, perché ho sempre messo qualcosa di piccolo lì dentro per qualsiasi tipo di emergenza che può capitare.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

come frequentemente accade, la questione "denaro" è collegata profondamente al modo di considerare e di intendere la "famiglia".
Lui: ".. lui vuole avere un conto in comune perché essendo una famiglia, si fa tutto insieme...",
Lei vorrebbe avere un minimo di libertà e autonomia personale per piccole spese, o ".. per qualsiasi tipo di emergenza che può capitare".

L'altra questione riguarda la reciprocità nella relazione.
Lei sintetizza così la questione e i fatti: ".. è giusto rendere conto dei soldi che si spendono, però così come devo farlo io, dovrebbe farlo anche lui, mentre io non so niente di cosa faccia lui coi soldi. .."

E' necessario che vi confrontiate, per cercare una visione comune, se possibile.
Altrimenti l'unica strada sono le .."bugie". Ma esse rappresentano una soluzione (di ripiego) ancora peggiore.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/