Come affrontare un disturbo alimentare non potendomi permettere un professionista?

Salve, sono una ragazza di 25 anni e da due credo di soffrire di un disturbo alimentare non diagnosticato (ho fatto l'anno scorso terapia, ma la psicologa non ha mai pensato che ne potessi soffrire, e comunque non credo mi capisse davvero, ma lasciamo stare).
Non vado da uno psicologo o da un nutrizionista perché non me lo posso permettere al momento (chiedo qui nell'attesa di avere un po' di spazio di manovra dal punto di vista economico).
Vi prego di non giudicare, perché so benissimo che qui la presenza di uno specialista sarebbe di vitale importanza.

Da un punto di vista fisico sono al secondo episodio di amenorrea, e nell'ultimo mese ho avuto esperienza dei sintomi della sindrome da ruminazione, con annessa pancia sempre gonfia e tesa come un palloncino, cosa che mi sta creando molto disagio, perché non riesco a mangiare niente che non siano alimenti leggeri che subito mi risale tutto, e talvolta sto male (gonfia e col bruciore di stomaco) per tutta la giornata e non riesco a mangiare altro.

Per il resto, sono sempre stata in buona salute.

Dal punto di vista psicologico, riconosco di essere una perfezionista, soffro di un' ansia anticipatoria che mi perseguita sempre e di conseguenza cerco di nasconderlo come posso, mi detesto e nel contesto di cui sto parlando ho un'odio incommensurabile verso il mio corpo, in particolare le gambe (fisico a pera mesomorfo), i carboidrati sono fear foods e faccio continuamente body checking con il corpo delle persone che incontro nella vita reale (i social non sono un trigger), perché a quanto pare all'universo piace il dark humor e ha deciso che le persone più importanti della mia vita devono essere tutte ectomorfe e con un fisico a rettangolo/triangolo invertito -cioè tutte più magre di me.

Informazioni addizionali: i miei sono divorziati, ho un attaccamento disorganizzato (padre assente), sono stata presa in giro per il mio aspetto fisico grasso, romanticamente cerco persone emotivamente non disponibili, sono fuorisede a Bologna (vivo con i sussidi per gli studenti) e uso l'attività fisica per scaricarmi ma allo stesso tempo come modo per controllare le calorie, ma mi crea ansia perché sottraggo tempo allo studio.

So che può sembrare uno scritto impersonale, ma era per dare quante più informazioni possibili.
Spero di essere stata esaustiva e vi ringrazio anticipatamente per le risposte, qualora arrivassero.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Gentile utente,

considerato che è già sopraggiunta l'amenorrea (se non dovuta a cause differenti), è urgente intraprendere al più presto la terapia.
Le faccio presente che la terapia per i disturbi dell'alimentazione è multiprofessionale, dato che il disturbo DCA è multifattoriale e in quanto tale complesso; proprio per questo sono stati istituiti sull'intero territorio nazionale dei Centri dedicati, in capo al Servizio Sanitario Nazionale, gratuiti o con solo ticket.
Presso essi lavorano, fianco a fianco, psicologi, nutrizionisti, endocrinologi, psichiatri.
La mappa nazionale e i dettagli li può trovare qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
L'altra via - di minore efficacia - è il ricorso ad un* psicoterapeuta (attraverso il "Bonus psicoterapia gratuita", di cui potrà leggere qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html ) da abbinare ad un* nutrizionista della mutua.

Ritengo necessarie tutte queste informazioni (per Lei e per chi ci legge) partendo dalla considerazione che è alquanto raro che un disturbo DCA possa essere sconfitto in autonomia, senza aiuto degli specialisti competenti in questo specifico ramo.

Nel caso abbisogni di altre informazioni, non esiti a replicare qui.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2018 al 2023
Ex utente
Gentile dottoressa Brunoalti,
La ringrazio per la pronta risposta, e credo che magari prima della psicoterapia cercherò qualche struttura pubblica nella mia zona, visto che a quanto ho capito la mia situazione sembra essere allarmante. Avrei però due domande in merito: la prima, riguarda la mi amenorrea: ha la stessa validità se questo secondo episodio è avvenuto a mesi di distanza dal primo? Mi spiego:, il primo episodio di amenorrea l'ho avuto a Marzo, poi mangiando un poco di più e finendo gli esami della sessione invernale, è tornato tutto come prima, e adesso è scomparso di nuovo.

La secondo domanda è di ordine pratico: visto che non vorrei coinvolgere la mia famiglia nel mio percorso, sarebbe possibile di usufruire di una di queste strutture o eventualmente del sussidio anche da fuorisede?

La ringrazio ancora per il tempo dedicatomi e le auguro una buona giornata.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Riguardo alla amenorrea (le cui cause sono varie), questo è un quesito di ordine medico specialistico, la cui valutazione andrebbe fatta preferibilmente in equipe.

Per la questione dell' ".. usufruire di una di queste strutture o eventualmente del sussidio anche da fuorisede", propendo per il sì. Ma per accertarsene consulti nuovamente la mappa precedentemente linkata: per ogni Centro CDA vengono riportati i numeri di telefono e altre modalità di contatto: li interpelli direttamente.

Se ritiene, ci tenga aggiornati.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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