Tristezza e non sapere perchè

Buonasera, ho 51 anni e credo di essere in menopausa.
Ossia le analisi dicono post menopausa ma in realta dicembre scorso ho avuto il ciclo.

Sinceramente all'inizio questo cambiamento lo accettavo poco, ci stavo male ma poi vedendo che nn mi dava problemi lo superai Infatti ad oggi non ho caldane, il mio peso è ottimo, zero stanchezza e tra l'altro cammino 1 h al giorno.

L'unico sintomo che ho notato da 2 anni a questa parte, è una sorta di tristezza, mi sento come avere una nuvola nera sulla testa che mi impedisce di sorridere Mi sento apatica e in quei momenti che arrivano questi sintomi mi vengono alla mente anche pensieri ricorrenti di cui ho sofferto in passato del tipo " MA GUARDA BISOGNA MORIRE" Quando mi vengono io ci sto male, perchè amo la vita...
In passato ho fatto la terapia di nardone quella strategica e andai pure dallo psichiatra perchè il mio livello di malessere era molto alto.

Credevo di aver risolto e invece a distanza di 7 anni da due anni questo pensiero è ritornato alla mente.

La morte è ineluttabile per tutti, ma mi piacerebbe riuscire ad accettarla come fanno tutte le persone e non vederla come un mostro.

Ho gia preso appuntamento da una psicologa ma voglio capire il perchè di questo pensiero.
Secondo voi ci riuscirò facendo questo percorso a capirlo e scioglierlo?
Grazie di cuore a tutti
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Buon pomeriggio,


Le rispondo con molti giorni di distanza; ha avuto modo di iniziare il percorso con la collega?

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Utente
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Buongiorno dottore si ,ho iniziato ieri e ha Gia toccato dei punti importanti .
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Utente
Utente
Buongiorno qui non risponde nessuno?
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Sono lieto abbia iniziato il percorso; si senta libera di darci il suo feedback relativo al suo percorso, questa piattaforma è pubblica e la sua esperienza può essere d'aiuto a tante persone

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Utente
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Buongiorno ,questa piattaforma a cui mi sono rivolta diverse volte e da cui ho avuto sempre ottimi consigli c'è per esprimere da parte degli psicologi anche dei pareri e non per dire soltanto " Ci faccia sapere il suo feedback" . Ma che risposta è?
Mi piacerebbe avere un parere dalla dottoressa Brunialti che stimo tantissimo
Grazie
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Per comprendere il perché del suo pensiero è imprescindibile un percorso psicologico ben strutturato, in chat qui non sarebbe possibile darle un parere egualmente autorevole; non fraintenda dunque il mio atteggiamento, volevo rimandarle che ha già intrapreso il percorso più corretto e se pure volesse un secondo parere, il miglior consiglio sarebbe di andare da un altro Psicologo ma sempre di persona. In chat anonima certe risposte semplicemente non si possono dare

Una cosa che invece posso dirle è che la menopausa (ma anche i periodi precedenti e successivi) può aver messo sotto stress il suo apparato psichico che ha quindi reagito "a modo suo": i meccanismi di difesa, infatti, sono appresi a tutti gli effetti e dunque non è raro che ritornino se nel presente appare di nuovo qualcosa che supera la soglia di tollerabilità per qualche ragione. In altre parole, anche se ha superato i suoi problemi la sua mente comunque non ha dimenticato come reagire a determinati stimoli stressogeni e certe razioni possono ripresentarsi senza che questo implichi che si sia tornati ad anni prima

Nel caso, la ripresa stavolta sarà più rapida. Altrimenti, è possibile che la menopausa abbia inficiato il suo fisico e portato a patologie mediche: i suoi sintomi, ad esempio, potrebbero spiegarsi come secondari ad un interessamento della tiroide; per un completo controllo può chiedere consulto al suo medico di fiducia per scongiurare che fattori prettamente medici abbiano influito

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Utente
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Buonasera dottore, la ringrazio della dettagliata spiegazione. Per quanto riguarda la tiroide sono ipotiroidea da circa 7 anni e assumo eutirox . Le ultime analisi fatte a novembre andavano bene , comunque tra un paio di mesi dovrò rifarle per controllo annuale.

In altre parole, anche se ha superato i suoi problemi la sua mente comunque non ha dimenticato come reagire a determinati stimoli stressogeni e certe razioni possono ripresentarsi senza che questo implichi che si sia tornati ad anni prima

Mi scusi dottore questa frase me la disse anche la psicoterapeuta breve trategica da cui andai anni fa " Lei mi diceva testuali parole ...Tu la paura della morte l'hai superata ma ti ci rifugi perchè la conosci "In effetti ad oggi non sono piu come allora nel senso non ci penso cosi in maniera ossessiva , ma durante il giorno appena sono apatica o triste il pensiero va li e allora li si che mi prende la tristezza .

Grazie
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
In base al mio orientamento direi: quel che di profondo inerente la paura della morte, ovvero quel che aveva trovato in tale paura un mezzo di espressione, può essere stato eventualmente superato tuttavia le rimane come meccanismo e, fino a prova contrario, potrebbe addirittura servirsene per stare meglio

Non di rado capita di sentire un senso di rancore e rivalsa quando ci si pensa di aver perso del tempo stando male, per questo fa parte della terapia cominciare a vedere certi schemi appresi per quello che sono, ovvero apprendimenti appunto che alla fine possono, salvo caso contrario che non mi sento di escludere a priori, dimostrarsi utili: Freud considerava così l'arte ad esempio, ovvero pensava, tra le altre cose, che mettere in scena un dramma avrebbe permesso a chi lo vedesse di avere trauma senza che vero trauma si desse, il suo modo per dire che quel dolore poteva divenire soddisfazione, abreazione, se portato a divenire socialmente accettabile e funzionale. La paura della morte potrebbe portarla a scrivere un libro, oppure a godere al massimo di certi generi musicali, e divenire fonte di emozioni positive

Non tutti gli psicologi hanno lo stesso orientamento ed usano gli stessi strumenti ma in linea di massima nessuno punta a far scordare le cose, quindi il fine ultimo del suo percorso sarà sempre quello di trasformare in risorsa tutto quel che è stato

Per quanto riguarda la componente medica invece, quella dipende dalla condizione sottostante e va gestita secondo indicazioni del medico. Se non è risolvibile, vi dovrà convivere, magari secondo lo stesso ragionamento secondo le possibilità

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Utente
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Dottore sicuramente vedo la morte in maniera disfunzionale. Alla fine chi non ha paura della morte? Però credo che è la maniera in cui la vedo io che è sbagliata. Mi dica se ho capito bene oppure no
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
La terapia è dunque la strada migliore, le permetterà di comprendere meglio le sue difficoltà e decidere come agire per tornare ad una vita soddisfacente

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Utente
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Mi scusi dottore , ma se una paura l'avevo superata perchè essa può di nuovo ritornare alla mente ? Non capisco questo
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Perché non è una paura bensì un meccanismo di difesa, ovvero un processo attivo che porta una catena di pensieri che infine sfocia nella paura; volendo provare ad interpretare il collega che le disse questa cosa, penso lei abbia superato la paura nel senso che le è più chiaro come arriva ad averla e non direi che abbia invece voluto intendere che non avrebbe mai più avuto paura

Se ho correttamente interpretato, lei dovrebbe conoscere i pensieri ed agire per evitarli, ovvero è comunque richiesto da lei uno sforzo: di tipo preventivo, ovvero gestire o perfino evitare le situazioni che sa già la portano alla paura; di tipo contenitivo, nel senso che quando poi c'è la crisi deve farsi cosciente delle reali ragioni per cui arriva la paura ed agire contenendola, o perfino ignorandola, sapendo che la sua reazione non dipende veramente dallo stimolo del momento bensì da una associazione che fa lei

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Utente
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Grazie dottore , lunedi ho la seconda seduta . Devo dire che è una settimana che sto veramente bene . Non mi sono piu sentita ne apatica ne triste e quando sento di esserlo mi distraggo facendo qualcosa che mi piace oppure esco e il pensiero intrusivo lo scaccio con un mantra che mi sono creata . Le spiego conosco una signora anziana che ha 94 anni, sta bene è autonoma e ha ancora voglia di fare tante cose , di uscire etc .Ecco io mi dico " Pensa come nonna Anna " Me lo ripeto proprio perchè è una signora che mi da serenita..Sbaglio a fare cosi?
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Se funziona direi che va bene, o meglio: finché riesce a legare i suoi meccanismi di copying (termine tecnico per questi escamotage che ha trovato per distrarsi) a qualcosa che può facilmente manipolare, in questo caso il pensiero della signora anziana, allora non capitolerà facilmente

Circa la stabilità di questa soluzione, ovvero quanto durerà la sua efficacia, non mi posso esprimere in quanto occorrerebbero dei colloqui clinici adatti per la valutazione. Diciamo che i mezzi per gestire il problema ha dimostrato di averli quindi abbia fede, ed in caso di difficoltà, nuovamente i mezzi per chiedere supporto sono entro il suo controllo quindi anche in tal caso riuscirebbe a gestirla

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Utente
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Grazie dottore, lunedi vado dalla psicologa e parlerò anche con lei di questo escamotage che sto usando e mi farò aiutare per ignorare questi pensieri che non sono paura della morte ma solo un'autodifesa .In pratica li associo io alla morte quindi devo cercare di smontarli . La terrò informata
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Va bene

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