Tristezza e Allegria
Buongiorno,
Finalmente ho deciso di scrivere a qualcuno.
Parlarne sarebbe stato troppo difficile per me, abituata a tenermi ogni pensiero dentro.
Odio gli sguardi quando provo a confidarmi.
Mi guardano come a dire smettila di fare tutte queste mosse.
E forse dovrei farlo veramente.
Dovrei smettere di fingere che tutto mi vada bene.
Perchè se tra le persone sono sorridente, solare, divertente dall’altra nel mio privato, quello che mi tengo da parte in solitudine, sono una persona triste.
E la cosa peggiore è che non so neanche il motivo.
Vorrei stare perennemente in silenzio, senza problemi, parole, gente che mi parla.
Vorrei stare sola e non pensare a cosa indossare per non sembrare grassa e brutta ma soprattutto vorrei starci perchè in fondo, forse per me è diventato troppo pesante sopportare e sopportarmi.
Alterno dormite a nottate insonni, digiuni ad abbuffate, risate a pianti isterici di notte, nel letto.
Mi chiedo se e quando tutto ciò possa finire.
E sto a pregare che finisca tutto al più presto, perchè sia chiaro che non ho nessuna intenzione di suicidarmi dal momento che non ho la forza e la fantasia giusta.
Penso solo che se ci provassi sicuramente non andrebbe a buon fine e rischierei di trovarmi in guai maggiori.
Cosi prego, prego affinchè questo peso che mi porto addosso finisca.
E me lo sento tutto, lo vedo proprio sulla mia testa questo enorme masso grigio che sta lì a giocare con me.
E lo lascio fare, lo lascio divertire ma alla fine so che basterà un momento di distrazione e lui sarà su di me.
Voi direte?
E la tua famiglia?
Ho una splendida famiglia, presente in tutto ma che non si accorge di nulla o finge di non accorgersene.
Posso dare problemi a loro?
No.
Non me lo permetterei mai.
Io non voglio dare problemi a nessuno.
Figuratevi che se penso al giorno della mia morte, penso a quanti soldi dovrei fargli spendere per una bara.
Sono ragionamenti folli ma io li vivo sulla mia pelle e non so neanche come fare.
Mi accontenterei solamente di sopravvivere neanche di vivere ma sta diventando difficile anche questo e non so dare un nome a tutto ciò.
Vorrei svegliarmi una mattina e scattare foto sorridente come tutte le mie coetanee.
Vorrei avere una vita tranquilla come loro ma alla fine preferisco starmene chiusa in casa, nel mio luogo preferito, sul mio letto a guardare il mondo che scorre attraverso i social.
Non so più chi sono.
Perdonatemi tutte queste parole ma avevo proprio bisogno di parlarne con qualcuno.
Grazie
Finalmente ho deciso di scrivere a qualcuno.
Parlarne sarebbe stato troppo difficile per me, abituata a tenermi ogni pensiero dentro.
Odio gli sguardi quando provo a confidarmi.
Mi guardano come a dire smettila di fare tutte queste mosse.
E forse dovrei farlo veramente.
Dovrei smettere di fingere che tutto mi vada bene.
Perchè se tra le persone sono sorridente, solare, divertente dall’altra nel mio privato, quello che mi tengo da parte in solitudine, sono una persona triste.
E la cosa peggiore è che non so neanche il motivo.
Vorrei stare perennemente in silenzio, senza problemi, parole, gente che mi parla.
Vorrei stare sola e non pensare a cosa indossare per non sembrare grassa e brutta ma soprattutto vorrei starci perchè in fondo, forse per me è diventato troppo pesante sopportare e sopportarmi.
Alterno dormite a nottate insonni, digiuni ad abbuffate, risate a pianti isterici di notte, nel letto.
Mi chiedo se e quando tutto ciò possa finire.
E sto a pregare che finisca tutto al più presto, perchè sia chiaro che non ho nessuna intenzione di suicidarmi dal momento che non ho la forza e la fantasia giusta.
Penso solo che se ci provassi sicuramente non andrebbe a buon fine e rischierei di trovarmi in guai maggiori.
Cosi prego, prego affinchè questo peso che mi porto addosso finisca.
E me lo sento tutto, lo vedo proprio sulla mia testa questo enorme masso grigio che sta lì a giocare con me.
E lo lascio fare, lo lascio divertire ma alla fine so che basterà un momento di distrazione e lui sarà su di me.
Voi direte?
E la tua famiglia?
Ho una splendida famiglia, presente in tutto ma che non si accorge di nulla o finge di non accorgersene.
Posso dare problemi a loro?
No.
Non me lo permetterei mai.
Io non voglio dare problemi a nessuno.
Figuratevi che se penso al giorno della mia morte, penso a quanti soldi dovrei fargli spendere per una bara.
Sono ragionamenti folli ma io li vivo sulla mia pelle e non so neanche come fare.
Mi accontenterei solamente di sopravvivere neanche di vivere ma sta diventando difficile anche questo e non so dare un nome a tutto ciò.
Vorrei svegliarmi una mattina e scattare foto sorridente come tutte le mie coetanee.
Vorrei avere una vita tranquilla come loro ma alla fine preferisco starmene chiusa in casa, nel mio luogo preferito, sul mio letto a guardare il mondo che scorre attraverso i social.
Non so più chi sono.
Perdonatemi tutte queste parole ma avevo proprio bisogno di parlarne con qualcuno.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Accogliamo con empatia le sue parole e i suoi stati d'animo.
Lei non ci chiede alcun consiglio, ma sentiamo il dovere di fornirgliene uno, seppure non richiesto esplicitamente:
La orientiamo dunque verso alcune consulenze psicologiche di persona, in presenza.
Perchè?
Perchè la vita è (probabilmente) una, e dunque è un vero peccato viverla da "sdoppiati", tra una Lei che deve ".. fingere che tutto mi vada bene.." e l'altra parte di sè che
".. Alterno dormite a nottate insonni, digiuni ad abbuffate, risate a pianti isterici di notte, nel letto."
Perchè non provare a ricomporre le due parti di sè, che fanno a pungi tra loro e che la lasciano sconquassata?
Lei si chiede ".. se e quando tutto ciò possa finire."
La risposta è sì, potrebbe esserci la possibilità. Ma passa dalla decisione di chiedere aiuto; scrivere qui è stato forse il primo passo. E, partendo da questa considerazione, noi non abbiamo ritenuto nè etico nè professionale limitarci ad un semplice "ascolto", sia pure profondo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Accogliamo con empatia le sue parole e i suoi stati d'animo.
Lei non ci chiede alcun consiglio, ma sentiamo il dovere di fornirgliene uno, seppure non richiesto esplicitamente:
La orientiamo dunque verso alcune consulenze psicologiche di persona, in presenza.
Perchè?
Perchè la vita è (probabilmente) una, e dunque è un vero peccato viverla da "sdoppiati", tra una Lei che deve ".. fingere che tutto mi vada bene.." e l'altra parte di sè che
".. Alterno dormite a nottate insonni, digiuni ad abbuffate, risate a pianti isterici di notte, nel letto."
Perchè non provare a ricomporre le due parti di sè, che fanno a pungi tra loro e che la lasciano sconquassata?
Lei si chiede ".. se e quando tutto ciò possa finire."
La risposta è sì, potrebbe esserci la possibilità. Ma passa dalla decisione di chiedere aiuto; scrivere qui è stato forse il primo passo. E, partendo da questa considerazione, noi non abbiamo ritenuto nè etico nè professionale limitarci ad un semplice "ascolto", sia pure profondo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 775 visite dal 27/08/2023.
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