Mi sento trascurata dal mio ragazzo, sono solo una grande egoista?
Salve, richiedo questo consulto perché non so più cosa pensare e sono arrivata al mio limite.
Sto con il mio ragazzo da poco più di un anno e negli ultimi mesi abbiamo iniziato a litigare molto spesso riguardante un argomento in particolare: io mi sento trascurata.
Il mio ragazzo (non so se ha importanza ma ha 10 anni più di me) è una persona fantastica, ha un cuore generosissimo ed è la persona più comprensiva di questo mondo, ma sempre più spesso mi capita mio malgrado di sentirmi come se cadessi in secondo luogo rispetto ai suoi amici.
È successo più volte che mi ha dato buca per uscire con loro, soprattutto il weekend, o per giocare a calcetto; è capitato pure che i suddetti amici a ferragosto mi avevano invitata direttamente a una festa, ma lui si è imposto e mi ha detto di rifiutare con una scusa l'invito, perché quando sta con altre persone e ci sono anche io non sta tranquillo (devo ammettere che ho un carattere non molto semplice, e quando mi sento messa da parte o trascurata o mi trovo in presenza di persone che non conosco, potrebbe capitare che metto su tutto un'altro carattere e mi atteggio con battute di black humor e "facendola queen" come direbbe il mio ragazzo).
Io ammetto che ho un temperamento pessimo, e quando succedono queste cose ho una reazione pessima, mi sento rifiutata e messa da parte, come fossi un ripiego, una seconda scelta, e ci rimango molto male, spesso mi sento come se non riuscissi a respirare, mi fa male la testa talmente tanto che non riesco a sentire neppure i miei pensieri e piango a non finire.
È opportuno dire anche che è successo abbastanza volte che io abbia esibito un comportamento simile anche per sere in cui per me era ovvio che saremmo stati insieme, ma non ci eravamo messi effettivamente d'accordo oppure io gli chiedevo di vederci perché non ci vedevamo da un paio di giorni, ma lui aveva già piani.
Cerco di non dire nulla al mio ragazzo altrimenti lui si arrabbia e dice che gli sto di nuovo rompendo le palle, ma a un certo punto io mi rompo e gli dico tutto di come mi sto sentendo in quel momento, pregandolo di non fare più queste cose perché ci rimango molto male, oppure semplicemente dicendogli che le sue azioni mi feriscono senza chiedergli nulla.
Lui però si irrita, e mi dice che sono una grande egoista che pretende tutto e non sa fare altro.
Mi rinfaccia la vacanza a corfù, il fatto che un ragazzo così gentile e comprensivo come lui non lo potrei mai trovare, che sono una bimba infantile che vive in una favola, e che dopo aver combattuto tutto il giorno a lavoro e poi coi genitori si ritrova a dover fare da balia anche a me.
Io a questo punto non so che fare, lo amo e per lui ho cambiato tante cose di me e tutt'ora cerco di cambiarle, tuttavia mi sembra che quello che gli chiedo infondo non sia molto, e mi ferisce sapere che non è disposto a fare un piccolo cambiamento per me.
Sono finalmente impazzita e sto esibendo un comportamento tossico e manipolatorio da maniaca del controllo, oppure no?
Sto con il mio ragazzo da poco più di un anno e negli ultimi mesi abbiamo iniziato a litigare molto spesso riguardante un argomento in particolare: io mi sento trascurata.
Il mio ragazzo (non so se ha importanza ma ha 10 anni più di me) è una persona fantastica, ha un cuore generosissimo ed è la persona più comprensiva di questo mondo, ma sempre più spesso mi capita mio malgrado di sentirmi come se cadessi in secondo luogo rispetto ai suoi amici.
È successo più volte che mi ha dato buca per uscire con loro, soprattutto il weekend, o per giocare a calcetto; è capitato pure che i suddetti amici a ferragosto mi avevano invitata direttamente a una festa, ma lui si è imposto e mi ha detto di rifiutare con una scusa l'invito, perché quando sta con altre persone e ci sono anche io non sta tranquillo (devo ammettere che ho un carattere non molto semplice, e quando mi sento messa da parte o trascurata o mi trovo in presenza di persone che non conosco, potrebbe capitare che metto su tutto un'altro carattere e mi atteggio con battute di black humor e "facendola queen" come direbbe il mio ragazzo).
Io ammetto che ho un temperamento pessimo, e quando succedono queste cose ho una reazione pessima, mi sento rifiutata e messa da parte, come fossi un ripiego, una seconda scelta, e ci rimango molto male, spesso mi sento come se non riuscissi a respirare, mi fa male la testa talmente tanto che non riesco a sentire neppure i miei pensieri e piango a non finire.
È opportuno dire anche che è successo abbastanza volte che io abbia esibito un comportamento simile anche per sere in cui per me era ovvio che saremmo stati insieme, ma non ci eravamo messi effettivamente d'accordo oppure io gli chiedevo di vederci perché non ci vedevamo da un paio di giorni, ma lui aveva già piani.
Cerco di non dire nulla al mio ragazzo altrimenti lui si arrabbia e dice che gli sto di nuovo rompendo le palle, ma a un certo punto io mi rompo e gli dico tutto di come mi sto sentendo in quel momento, pregandolo di non fare più queste cose perché ci rimango molto male, oppure semplicemente dicendogli che le sue azioni mi feriscono senza chiedergli nulla.
Lui però si irrita, e mi dice che sono una grande egoista che pretende tutto e non sa fare altro.
Mi rinfaccia la vacanza a corfù, il fatto che un ragazzo così gentile e comprensivo come lui non lo potrei mai trovare, che sono una bimba infantile che vive in una favola, e che dopo aver combattuto tutto il giorno a lavoro e poi coi genitori si ritrova a dover fare da balia anche a me.
Io a questo punto non so che fare, lo amo e per lui ho cambiato tante cose di me e tutt'ora cerco di cambiarle, tuttavia mi sembra che quello che gli chiedo infondo non sia molto, e mi ferisce sapere che non è disposto a fare un piccolo cambiamento per me.
Sono finalmente impazzita e sto esibendo un comportamento tossico e manipolatorio da maniaca del controllo, oppure no?
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Gentile utente,
noi non sappiamo quasi nulla di lei: se lavora, se studia, se ha amici, se in genere va d'accordo con le persone (coi familiari per primi), infine se ha mai parlato con un* psicolog* dei suoi problemi.
Quello che sappiamo dalle sue stesse parole è quanto riporto qui, perché lei lo rilegga con calma e ci rifletta come farebbe se si trattasse di un'altra persona:
1) "devo ammettere che ho un carattere non molto semplice, e quando mi sento messa da parte o trascurata o mi trovo in presenza di persone che non conosco, potrebbe capitare che metto su tutto un'altro carattere e mi atteggio con battute di black humor e "facendola queen"";
2) "ammetto che ho un temperamento pessimo, e quando succedono queste cose ho una reazione pessima, mi sento rifiutata e messa da parte, come fossi un ripiego, una seconda scelta, e ci rimango molto male, spesso mi sento come se non riuscissi a respirare, mi fa male la testa talmente tanto che non riesco a sentire neppure i miei pensieri e piango a non finire";
3) "è successo abbastanza volte che io abbia esibito un comportamento simile anche per sere in cui per me era ovvio che saremmo stati insieme, ma non ci eravamo messi effettivamente d'accordo oppure io gli chiedevo di vederci perché non ci vedevamo da un paio di giorni, ma lui aveva già piani".
Definisce invece il suo ragazzo così: "una persona fantastica, ha un cuore generosissimo ed è la persona più comprensiva di questo mondo".
Tuttavia, dopo un anno insieme, lui è arrivato a chiederle di non andare alla festa di Ferragosto coi suoi amici per timore del suo comportamento e ha detto che lei è "una bimba infantile che vive in una favola, e che dopo aver combattuto tutto il giorno a lavoro e poi coi genitori si ritrova a dover fare da balia anche a me".
Lei dice che "per lui ho cambiato tante cose di me e tutt'ora cerco di cambiarle".
Meno male, ma non le sarebbe convenuto correggere i suoi modi già da tempo, a vantaggio di sé stessa?
A quanto pare ancora non capisce che il suo ragazzo non ha torto, infatti scrive: "tuttavia mi sembra che quello che gli chiedo infondo non sia molto, e mi ferisce sapere che non è disposto a fare un piccolo cambiamento per me".
Quale "cambiamento" gli vuole chiedere? Rinunciare a tutti i suoi impegni e alle sue amicizie per correre dietro alle sofferenze che lei si procura da sola coi suoi modi non controllati?
E crede che questa sottomissione a lei farebbe bene, dal momento che ha già dubbi di questo tipo: "Sono finalmente impazzita e sto esibendo un comportamento tossico e manipolatorio da maniaca del controllo"?
Niente di "tossico o manipolatorio", non sembrano questi i suoi difetti.
Impazzita oppure solo viziata, noi da qui non possiamo saperlo.
Però esiste una regola generale di buon senso per la quale le relazioni insopportabili, i conflitti continui con un partner dai modi orribili sono tollerate solo dai masochisti.
Se invece il suo ragazzo è sano... veda lei.
noi non sappiamo quasi nulla di lei: se lavora, se studia, se ha amici, se in genere va d'accordo con le persone (coi familiari per primi), infine se ha mai parlato con un* psicolog* dei suoi problemi.
Quello che sappiamo dalle sue stesse parole è quanto riporto qui, perché lei lo rilegga con calma e ci rifletta come farebbe se si trattasse di un'altra persona:
1) "devo ammettere che ho un carattere non molto semplice, e quando mi sento messa da parte o trascurata o mi trovo in presenza di persone che non conosco, potrebbe capitare che metto su tutto un'altro carattere e mi atteggio con battute di black humor e "facendola queen"";
2) "ammetto che ho un temperamento pessimo, e quando succedono queste cose ho una reazione pessima, mi sento rifiutata e messa da parte, come fossi un ripiego, una seconda scelta, e ci rimango molto male, spesso mi sento come se non riuscissi a respirare, mi fa male la testa talmente tanto che non riesco a sentire neppure i miei pensieri e piango a non finire";
3) "è successo abbastanza volte che io abbia esibito un comportamento simile anche per sere in cui per me era ovvio che saremmo stati insieme, ma non ci eravamo messi effettivamente d'accordo oppure io gli chiedevo di vederci perché non ci vedevamo da un paio di giorni, ma lui aveva già piani".
Definisce invece il suo ragazzo così: "una persona fantastica, ha un cuore generosissimo ed è la persona più comprensiva di questo mondo".
Tuttavia, dopo un anno insieme, lui è arrivato a chiederle di non andare alla festa di Ferragosto coi suoi amici per timore del suo comportamento e ha detto che lei è "una bimba infantile che vive in una favola, e che dopo aver combattuto tutto il giorno a lavoro e poi coi genitori si ritrova a dover fare da balia anche a me".
Lei dice che "per lui ho cambiato tante cose di me e tutt'ora cerco di cambiarle".
Meno male, ma non le sarebbe convenuto correggere i suoi modi già da tempo, a vantaggio di sé stessa?
A quanto pare ancora non capisce che il suo ragazzo non ha torto, infatti scrive: "tuttavia mi sembra che quello che gli chiedo infondo non sia molto, e mi ferisce sapere che non è disposto a fare un piccolo cambiamento per me".
Quale "cambiamento" gli vuole chiedere? Rinunciare a tutti i suoi impegni e alle sue amicizie per correre dietro alle sofferenze che lei si procura da sola coi suoi modi non controllati?
E crede che questa sottomissione a lei farebbe bene, dal momento che ha già dubbi di questo tipo: "Sono finalmente impazzita e sto esibendo un comportamento tossico e manipolatorio da maniaca del controllo"?
Niente di "tossico o manipolatorio", non sembrano questi i suoi difetti.
Impazzita oppure solo viziata, noi da qui non possiamo saperlo.
Però esiste una regola generale di buon senso per la quale le relazioni insopportabili, i conflitti continui con un partner dai modi orribili sono tollerate solo dai masochisti.
Se invece il suo ragazzo è sano... veda lei.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 26/08/2023.
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