Relazione al termine? o ritentare?
Buona sera, da sei mesi ero fidanzato con una ragazza timida e riservata.
Che non era riuscita nemmeno a dirmi un "ti voglio bene" in tutto questo tempo.
Nel periodo in cui siamo stati insieme ho notato in lei freddezza nel rapporto che si ripercuoteva anche a letto.
Io tentavo di abbracciarla e baciarla, ma mai lei non prendeva mai l'iniziativa.
Ora abbiamo avuto un litigio nel quale lei mi accusava della sua freddezza, dicendo che in pratica era colpa mia perché non stavamo abbastanza insieme (io ho due lavori) e facevamo poche cose insieme.
Ed in effetti di esperienze insieme ne abbiamo di fatte poche perché non mi andava di investire tempo in un rapporto così freddo, oltre al tempo effettivamente poco.
Sicuramente la mancanza di comunicazione è stata la chiave della rottura, perché dopo le sue esternazioni, tutte insieme e su errori miei, spesso involontari o frutto di distrazioni, ho deciso di lasciarla nonostante lei preferisse continuare migliorando la comunicazione.
Ora non so se sarebbe il caso di chiedere scusa per la rottura e tentare di mettere in piedi nuovamente il rapporto.
PS purtroppo in lei vedo situazioni che non mi piacciono: il fatto che lei a 35 non abbia un lavoro né voglia di cercarselo.
Il suo carattere molto impositivo, a volte al limite dell'oppressione nei miei confronti.
Della prima cosa non abbiamo parlato, della seconda sì e mi ha detto che sarebbe disposta a cambiare.
Ora mi sento molto giù di morale perché so di averla ferita, non riesco a concentrarmi sul mio lavoro perché penso sempre a lei, su come potrebbe stare di umore e come potrebbe reagire alla mia richiesta di riavvicinamento (la rottura è avvenuta tre giorni fa)
Grazie a chi avrà la pazienza di rispondere.
Che non era riuscita nemmeno a dirmi un "ti voglio bene" in tutto questo tempo.
Nel periodo in cui siamo stati insieme ho notato in lei freddezza nel rapporto che si ripercuoteva anche a letto.
Io tentavo di abbracciarla e baciarla, ma mai lei non prendeva mai l'iniziativa.
Ora abbiamo avuto un litigio nel quale lei mi accusava della sua freddezza, dicendo che in pratica era colpa mia perché non stavamo abbastanza insieme (io ho due lavori) e facevamo poche cose insieme.
Ed in effetti di esperienze insieme ne abbiamo di fatte poche perché non mi andava di investire tempo in un rapporto così freddo, oltre al tempo effettivamente poco.
Sicuramente la mancanza di comunicazione è stata la chiave della rottura, perché dopo le sue esternazioni, tutte insieme e su errori miei, spesso involontari o frutto di distrazioni, ho deciso di lasciarla nonostante lei preferisse continuare migliorando la comunicazione.
Ora non so se sarebbe il caso di chiedere scusa per la rottura e tentare di mettere in piedi nuovamente il rapporto.
PS purtroppo in lei vedo situazioni che non mi piacciono: il fatto che lei a 35 non abbia un lavoro né voglia di cercarselo.
Il suo carattere molto impositivo, a volte al limite dell'oppressione nei miei confronti.
Della prima cosa non abbiamo parlato, della seconda sì e mi ha detto che sarebbe disposta a cambiare.
Ora mi sento molto giù di morale perché so di averla ferita, non riesco a concentrarmi sul mio lavoro perché penso sempre a lei, su come potrebbe stare di umore e come potrebbe reagire alla mia richiesta di riavvicinamento (la rottura è avvenuta tre giorni fa)
Grazie a chi avrà la pazienza di rispondere.
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Gentile utente,
le cose che ha scritto sono molte e complesse. Lei stesso ne raccoglie una parte sotto la definizione "mancanza di comunicazione".
D'accordo, ma questa mancanza, oggi largamente diffusa, fatale per i rapporti e non solo nella coppia, può avere cause diverse.
Lei dice che la ragazza con cui ha intrapreso di recente una relazione si mostrava fredda, sia nelle parole sie nelle manifestazioni fisiche. Sei mesi di gelo. Incontri rarefatti forse a causa del suo doppio lavoro, con "errori miei, spesso involontari o frutto di distrazioni". Che genere di errori? Poche o del tutto assenti le attività comuni.
Lei scrive: "non mi andava di investire tempo in un rapporto così freddo"; la ragazza invece accusa lei di averla "raffreddata" con una presenza inesistente.
In effetti, se in sei mesi non avete avuto altro che frettolosi incontri per lo più di natura sessuale, si può dire che la vostra relazione non è mai decollata.
Adesso la rottura vi ha spinto a mettere le carte in tavola: la ragazza si aspettava più presenza, lei più calore. Ma in vista di cosa?
In altre parole: che genere di relazione ciascuno di voi desiderava?
Adesso verso questa ragazza lei sembra provare solo un senso di colpa: "mi sento molto giù di morale perché so di averla ferita"; "penso sempre a lei, su come potrebbe stare di umore e come potrebbe reagire alla mia richiesta di riavvicinamento"...
Noti bene: nemmeno adesso esce da lei l'espressione: "Mi manca"; "Ci tengo a lei"; "Ne sono innamorato".
La freddezza in genere è reciproca, si alimenta da tutte e due le parti.
Però lei si sente frenato da alcune caratteristiche di questa ragazza con le quali è giusto fare i conti: "il fatto che lei a 35 non abbia un lavoro né voglia di cercarselo".
Di cosa vive, questa donna ampiamente adulta?
"Il suo carattere molto impositivo, a volte al limite dell'oppressione nei miei confronti". Allora non era "timida e riservata", bensì gelida e prepotente.
Forse lasciar passare qualche mese di riflessione per meglio valutare il tutto e anche per trovare la chiave della comunicazione sarebbe meglio.
Buona fortuna.
le cose che ha scritto sono molte e complesse. Lei stesso ne raccoglie una parte sotto la definizione "mancanza di comunicazione".
D'accordo, ma questa mancanza, oggi largamente diffusa, fatale per i rapporti e non solo nella coppia, può avere cause diverse.
Lei dice che la ragazza con cui ha intrapreso di recente una relazione si mostrava fredda, sia nelle parole sie nelle manifestazioni fisiche. Sei mesi di gelo. Incontri rarefatti forse a causa del suo doppio lavoro, con "errori miei, spesso involontari o frutto di distrazioni". Che genere di errori? Poche o del tutto assenti le attività comuni.
Lei scrive: "non mi andava di investire tempo in un rapporto così freddo"; la ragazza invece accusa lei di averla "raffreddata" con una presenza inesistente.
In effetti, se in sei mesi non avete avuto altro che frettolosi incontri per lo più di natura sessuale, si può dire che la vostra relazione non è mai decollata.
Adesso la rottura vi ha spinto a mettere le carte in tavola: la ragazza si aspettava più presenza, lei più calore. Ma in vista di cosa?
In altre parole: che genere di relazione ciascuno di voi desiderava?
Adesso verso questa ragazza lei sembra provare solo un senso di colpa: "mi sento molto giù di morale perché so di averla ferita"; "penso sempre a lei, su come potrebbe stare di umore e come potrebbe reagire alla mia richiesta di riavvicinamento"...
Noti bene: nemmeno adesso esce da lei l'espressione: "Mi manca"; "Ci tengo a lei"; "Ne sono innamorato".
La freddezza in genere è reciproca, si alimenta da tutte e due le parti.
Però lei si sente frenato da alcune caratteristiche di questa ragazza con le quali è giusto fare i conti: "il fatto che lei a 35 non abbia un lavoro né voglia di cercarselo".
Di cosa vive, questa donna ampiamente adulta?
"Il suo carattere molto impositivo, a volte al limite dell'oppressione nei miei confronti". Allora non era "timida e riservata", bensì gelida e prepotente.
Forse lasciar passare qualche mese di riflessione per meglio valutare il tutto e anche per trovare la chiave della comunicazione sarebbe meglio.
Buona fortuna.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 806 visite dal 21/08/2023.
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