Affrontare trapianto
Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni e da quando ne avevo 16 che sto lottando con la leucemia mieloide acuta, ho fatto non so più quante chemio e ho passato più tempo in ospedale che a scuola, 6 mesi fa però mi avevano detto che la remissione era stabile e di stare tranquilla, due settimane fa invece di nuovo tutto da capo e adesso si decide per il trapianto, ma io non ce la faccio più ho paura e non riuscirò ad affrontare tutto non ho idea di come fare e mi accorgo che penso più a morire che a vivere, sono seguita da psicologi qui ma non so vorrei sapere se c'è una strada per ridarmi la voglia di lottare ancora
[#1]
Cara utente,
la capisco profondamente.
Tenga conto però che il trapianto, che credo lei non abbia ancora fatto in ragione dell'età troppo giovanile, può essere risolutivo.
Grazie alla ricerca che va avanti la guarigione totale si avvicina; per questo oggi ciascuno che lotta con determinazione contro un tumore è un eroe che alimenta la speranza per tutta l'umanità.
Pensi a questo, quando si sentirà triste. Pensi a sé stessa DOPO.
So bene che le patologie come la sua uniscono alla debilitazione indotta da tutte le chemioterapie anche il fatto che riducono i globuli rossi in persone che già ne sono carenti, e questo dà una debolezza accentuata. Inoltre una ragazza che da soli sei mesi stava riprendendo in mano la propria vita trova certo insopportabile vedere tutti i suoi progetti buttati all'aria di nuovo.
Capisco tutto questo, ma vorrei che lei guardasse al dopo. Il coraggio e l'accettazione delle cure di adesso sono gli strumenti della rinascita. Pensi a questo.
Scriva un diario delle sue sensazioni e ci tenga al corrente.
Un grande abbraccio.
la capisco profondamente.
Tenga conto però che il trapianto, che credo lei non abbia ancora fatto in ragione dell'età troppo giovanile, può essere risolutivo.
Grazie alla ricerca che va avanti la guarigione totale si avvicina; per questo oggi ciascuno che lotta con determinazione contro un tumore è un eroe che alimenta la speranza per tutta l'umanità.
Pensi a questo, quando si sentirà triste. Pensi a sé stessa DOPO.
So bene che le patologie come la sua uniscono alla debilitazione indotta da tutte le chemioterapie anche il fatto che riducono i globuli rossi in persone che già ne sono carenti, e questo dà una debolezza accentuata. Inoltre una ragazza che da soli sei mesi stava riprendendo in mano la propria vita trova certo insopportabile vedere tutti i suoi progetti buttati all'aria di nuovo.
Capisco tutto questo, ma vorrei che lei guardasse al dopo. Il coraggio e l'accettazione delle cure di adesso sono gli strumenti della rinascita. Pensi a questo.
Scriva un diario delle sue sensazioni e ci tenga al corrente.
Un grande abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie della risposta, ha ragione dovrei guardare al dopo e fino ad ora ci sono riuscita, ma ogni volta che sembro riuscire a guarire il tumore ritorna, non ho fatto il trapianto perché da come ho capito, pensavano di farcela con la chemio, ed è soprattutto la chemio che mi tormenta. Poi in questo periodo le mie amiche sono in vacanza, hanno finito le superiori, io invece sono di nuovo in ospedale e non dovrei ma pensare a loro mi fa stare ancora peggio, oggi mi sento proprio così.
[#3]
Cara ragazza,
immagino che sia la più giovane nel suo ospedale.
Le direi di provare a fare qualche amicizia, ma la preparazione al trapianto in genere prevede l'isolamento.
Provi a scambiare qualche messaggio con le amiche e coi suoi genitori, su WA o attraverso i social.
Non dovrebbe aver paura della chemio; si faccia spiegare dai medici la differenza tra quella che ha fatto prima e le cure attuali.
Ovviamente i libri e la TV possono farle compagnia. Per me in ospedale è sempre stata una risorsa l'MP4 con gli audiolibri.
Se deve fare l'ultimo anno di superiori, ascolti gli audiolibri dei testi in programma. Sul sito di RAI 3 trova moltissimi audio-romanzi gratuiti e c'è una bella lettura dei Promessi Sposi sul sito di Ginzo Robiginz.
Provi a scrivere tutti i giorni, nell'ora in cui si sente più triste, che cosa vorrebbe fare dopo la guarigione.
Ci scriva quando vuole; io o altri colleghi le risponderemo.
La abbraccio.
immagino che sia la più giovane nel suo ospedale.
Le direi di provare a fare qualche amicizia, ma la preparazione al trapianto in genere prevede l'isolamento.
Provi a scambiare qualche messaggio con le amiche e coi suoi genitori, su WA o attraverso i social.
Non dovrebbe aver paura della chemio; si faccia spiegare dai medici la differenza tra quella che ha fatto prima e le cure attuali.
Ovviamente i libri e la TV possono farle compagnia. Per me in ospedale è sempre stata una risorsa l'MP4 con gli audiolibri.
Se deve fare l'ultimo anno di superiori, ascolti gli audiolibri dei testi in programma. Sul sito di RAI 3 trova moltissimi audio-romanzi gratuiti e c'è una bella lettura dei Promessi Sposi sul sito di Ginzo Robiginz.
Provi a scrivere tutti i giorni, nell'ora in cui si sente più triste, che cosa vorrebbe fare dopo la guarigione.
Ci scriva quando vuole; io o altri colleghi le risponderemo.
La abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
È vero dovrei ricominciare ad avere contatti con gli amici, è la cosa che mi riesce più difficile.
In pratica ho solo mia sorella per sfogarmi, siamo gemelle, e abbiamo un legame particola
Anche il cambio di reparto da ematologia pediatrica a onco ematologia mi ha buttato a terra
E non riesco a dormire
Scusatemi se rubo il vostro tempo
In pratica ho solo mia sorella per sfogarmi, siamo gemelle, e abbiamo un legame particola
Anche il cambio di reparto da ematologia pediatrica a onco ematologia mi ha buttato a terra
E non riesco a dormire
Scusatemi se rubo il vostro tempo
[#5]
Gentile utente,
non si preoccupi del nostro tempo. Se rispondiamo vuol dire che possiamo farlo.
Capisco che le sia pesato il cambio di reparto, ma come le ho detto, la preparazione al trapianto non è una chemio.
Sua sorella è gemella omozigote o eterozigote? Avete altri fratelli?
non si preoccupi del nostro tempo. Se rispondiamo vuol dire che possiamo farlo.
Capisco che le sia pesato il cambio di reparto, ma come le ho detto, la preparazione al trapianto non è una chemio.
Sua sorella è gemella omozigote o eterozigote? Avete altri fratelli?
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#9]
Gentile utente,
il trapianto sarà col midollo di sua sorella o col suo stesso?
Per il timore che avete, non sarebbe possibile creare subito un deposito di midollo sano?
La cosa che lei dice sul rischio di sua sorella apre altre strade ancora alla ricerca: non la genetica da sola determina la malattia, voi ne siete la prova e spero che continuerete ad esserlo.
Ha dato un'occhiata in rete agli audiolibri di Ginzo Robiginz?
Le auguro una notte tranquilla.
il trapianto sarà col midollo di sua sorella o col suo stesso?
Per il timore che avete, non sarebbe possibile creare subito un deposito di midollo sano?
La cosa che lei dice sul rischio di sua sorella apre altre strade ancora alla ricerca: non la genetica da sola determina la malattia, voi ne siete la prova e spero che continuerete ad esserlo.
Ha dato un'occhiata in rete agli audiolibri di Ginzo Robiginz?
Le auguro una notte tranquilla.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.6k visite dal 20/08/2023.
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