Perdonare tradimento
Mi sentivo in colpa ho co fessato tutto e la mia ragazza mi ha perdonato.
Adesso dopo 1 anni scopro che la mia ragazza in vacanza con i suoi una settimana in un villaggio conosce un ragazzo con la quale durante quei giorni arriva ad avere rapporti oltre il bacio.
Adesso mi sta chiedendo perdono e insiste che vuole cambiare ma io sono combatutto.
Di primo impatto le ho detto che era finita ma comunque è difficile perchè ci tenevo.
Pero allo stesso tempo mi chiedo come posso darle un'altra possibilità sapendo che lei appena conosciuto il ragazzo non ha mai detto di essere fidanzata e l'ha nascosto addirittura sui social, poi mi ha mentito dicendo che non era successo nulla... poi una volta confessato mi ha detto che era confusa e continuava a scriversi con il ragazzo... adesso sembra ritornata in se dopo che ci siamo rivisti e sta cercando di riparare la situazione... dice che non sa cosa gli ha detto la testa, cosa le era preso, che si vergogna e ripensare a tutto ciò le fa schifo...
Io non so cosa fare... una parte di me le vuole bene, la amavo, senno non starei qui soffrendo per lei... ma una parte di me, l'orgoglio mi dice che lei se l'è cercata, ha spianato la strada affinche ciò avvenisse e inoltre ogni volta che immagino le scene di loro due mentre facevano cose a mia insaputa mi causa rabbia e dolore... non so cosa fare... vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli.
Grazie
molte delle cose che racconta tramite le sue email rimandano ad una condizione adolescenziale, in cui "stare insieme" vuol dire recitare la parte dei fidanzatini senza averne la maturtità, la capacità di scelta, la progettualità adulta, la perseveranza.
Se lei ci dirà sinceramente la sua vera età e l'età di quella che definisce "la mia ragazza" potremo forse aiutarla meglio.
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
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la decisione di cosa fare spetta a lei, ma ciò che deve considerare è il suo benessere nel restare con la sua ragazza, e se è superiore al malessere del pensiero disturbante di lei assieme all'altro.
Ci sarebbero altre cose da considerare, sempre in vista del benessere che può arrecarle la sua relazione: per esempio la capacità e volontà della ragazza di essere fedele; la tolleranza di lei stesso verso i tradimenti, se dovessero ripetersi; altri elementi che potrebbero emergere nel corso di una conoscenza ancora imperfetta.
Queste considerazioni si traducono nella domanda: "Oggi sceglierei ancora la mia ragazza? Per quali ragioni?" e anche: "Potrei costruire un futuro sulle basi che abbiamo posto"?
Lei invece vuol fare una specie di calcolo da ragioniere: tradimento è il suo, tradimento (stiracchiando alquanto i fatti) è anche il mio. Lei ha perdonato, perdono anch'io, così siamo pari.
Uhm. Si dia tempo e valuti come vanno le cose.
Se crede, ci scriva ancora.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
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Mi potrebbe dare un consiglio sul come non pensare a lei durante l'atto del tradimento, mi da molto fastidio immaginarmi le scene di loro due.
Grazie per le celeri risposte comunque
lei vede l'immagine dei due perché ha subito un trauma e questo riproporsi ossessivo della scena è la conseguenza.
Ci sono dei metodi per superare le ossessioni ma non è il caso di proporli in rete, perché solo il curante può adattarli al singolo paziente. Inoltre nel suo caso il trauma è forte e recente, e forse l'immagine che ha sempre davanti agli occhi le sta dicendo qualcosa (una sua possibile reazione che è mancata, etc.) per cui non è proprio il caso di interferire a distanza.
Se non le va o non può accedere ad una consulenza psicologica, le suggerisco di provare l'esecizio di Scrittura Espressiva che le trascrivo qui sotto. Tenga conto che non sarà sufficiente svolgerlo una sola volta.
Ogni volta che ricompare il pensiero della scena che la opprime, si imponga di rimandarlo fino ad una certa ora del giorno in cui può essere solo, con dei fogli di carta e una penna. Richiami le immagini tormentose solo in quella circostanza, e svolga l'esercizio che segue.
ESERCIZIO DI SCRITTURA ESPRESSIVA TEMPESTA DI PAROLE
Questo esercizio serve a fare emergere le emozioni e le idee sommerse. Non si deve cercare un nesso, solo lasciar fluire tante parole che nascono liberamente.
1) Con dei fogli piccoli o grandi (oppure un quaderno) e una penna scorrevole ci si siede in un luogo dove non si verrà disturbati per almeno mezz'ora. Nel caso di pensieri disturbanti, si richiamano quelli. Ci si rilassa con alcuni tranquilli respiri, si mette un contaminuti a cinque minuti e poi si scrivono tutte le parole che ci vengono in mente, una dopo l’altra, senza chiedersi perché o che cosa significano.
2) Iniziare con qualsiasi parola e scrivere tutte quelle che affiorano alla mente, anche se sembrano banali o ripetitive; le prime, in particolare, servono per sbloccarsi.
3) Scrivere senza fermarsi a rileggere - non importa se alcune parole si ripetono - fino a che suona il contaminuti; a questo punto, smettere di scrivere e rilassarsi per qualche minuto.
4) Poi leggere le parole scritte e sottolineare quelle che hanno un particolare significato emotivo.
5) Lasciar fluire dentro di sé le immagini, le emozioni, i ricordi evocati da quelle parole, guardandoli come un film e respirando tranquillamente.
6) Non necessariamente nella stessa occasione, meglio però nella stessa giornata, scrivere su quel foglio quali cose abbiamo scoperto di noi, del nostro stato emotivo, delle nostre idee, intenzioni, affetti, rabbie, paure, resistenze, etc.
7) Conservare il foglio scrivendoci la data e l'ora; anche la ragione per cui abbiamo fatto l’esercizio, se ce n’è una.
Ci tenga aggiornati. Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
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Grazie ancora veramente

Grazie e mi perdoni il disturbo.
io temo di pensare le stesse cose che pensa lei.
La sua ragazza poteva forse aver bevuto troppo, o aver assunto qualche sostanza, o aver avuto paura di rifiutarsi al rapporto sessuale, quella volta in cui è avvenuto (sempre se è avvenuto una volta sola). Ma in seguito cosa è successo? Perché ha cercato di nuovo il suo "tentatore", chiamiamolo così?
Immaturità? Scarso amore per lei che ci scrive? Incapacità di essere fedele? O forse opportunismo, da cui oggi molte ragazze sembrano dominate, al punto che parlando del loro ragazzo non dicono: "lo amo", bensì: "non mi fa mancare nulla", come se ci stessero per interesse e non per amore.
Lei stesso notava nella prima email che dopo soli tre mesi aveva provato una forte attrazione per un'altra ma non eravate andati oltre i baci, e anche così si era sentito in colpa e l'ha confessato alla sua ragazza. La sua ragazza, invece, parte per le vacanze dopo un anno che state insieme e va addirittura a letto con un altro, e poi lo cerca di nuovo quando pensa di non avere più lei?
C'è parecchio su cui riflettere, sia pure con dolore.
Le sono vicina.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
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Grazie per il tempo
se, come penso, siete molto giovani, più di quanto lei ha dichiarato, state eplorando il mondo e non sapete ancora cosa davvero voglia dire amare, scegliere, tutelare sé e il proprio partner dal dolore o anche dal timore di essere traditi, così come da malattie sessualmente trasmissibili e da gravidanze indesiderate.
Un'attrazione non porta al tradimento se non ci abbandoniamo ad essa senza criterio, se non la fomentiamo.
Già mesi fa glielo disse una mia collega: stare con una persona non equivale a non provare più nulla per le altre, tuttavia se dichiariamo ad una persona che vogliamo stare con lei in genere non continuiamo a guardarci intorno, non cerchiamo le occasioni per iniziare storie con altri e per andarci a letto.
L'attrazione, se c'è, è dominabile. Sembrerebbe invece che la sua ragazza, come le dissi all'inizio, stia solo giocando a fare la fidanzatina e conduca questo gioco senza nemmeno rispettare le regole di lealtà che una relazione anche breve richiede.
Sarà sempre così? Cambierà, perché è davvero pentita? Non possiamo saperlo. I fatti al momento non disegnano l'immagine di una persona fedele, affidabile.
In ogni caso, come le ho già detto, lei deve guardare dentro di sé e chiedersi se questo le va bene; e se le va bene per un mese, per un anno o per una vita.
Quello che non è opportuno è forzare l'interpretazione dei fatti per condurli a conclusioni che attenuano il dolore ma non rispondono alla verità.
Fare l'esercizio di scrittura che le ho indicato l'aiuterà a chiarirsi con sé stesso.
Parlare con una persona amica potrebbe pure aiutarla.
Naturalmente se si sente troppo addolorato e confuso è opportuno consultare un* psicolog*. Troverà psicologi di cui fruire gratuitamante al Consultorio Giovani, alle ASL, al Centro di Salute Mentale, anche a scuola se fa ancora il liceo, o all'università.
Le faccio i migliori auguri e chiudo il consulto, che non può sostituire una terapia.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
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