Fine relazione con uomo separato: dubbi

Buongiorno a tutti,
Da circa 15 giorni è finita la relazione che avevo con un uomo (ormai) divorziato.

Ho 34 anni e una certa maturità, razionalmente so che la fine della relazione è stata la cosa giusta, ma è molto difficile da accettare.

Infatti fra noi C'è sempre stata grande stima, complicità, attrazione, intesa e ci accomunano i pensieri sui principali valori.

Eppure, nell anno e mezzo che siamo stati insieme, lui mi ha detto più volte di non riuscire a trovare un equilibrio nella relazione.
Mi ha detto più e più volte che questo non dipendeva da me o dalla nostra relazione in sé, ma da vari condizionamenti da cui non riusciva a liberarsi, come l idea di non trovare un equilibrio fra la relazione con me e il fatto di avere due figlie, tutto l iter di divorzio che lo ha destabilizzato, la sfiducia verso la ex moglie...
Io non gli ho mai fatto nessun tipo di pressione, sono dell idea che quando stai con un uomo in questa situazione devi essere consapevole che i figli vengano sempre prima, e proprio per questo mi sono sempre fatta da parte davanti a questioni legate alla gestione delle bimbe.

In un anno e mezzo di relazione infatti non avevo ancora conosciuto le bambine, proprio perché capivo la difficoltà del mio ex di coniugare i due mondi.

Capivo anche che c'era un blocco, che in un anno e mezzo non l ha mai portato a dirmi di amarmi, benché insieme davvero stessimo molto bene.

Era già capitato che lo avessi lasciato perché avevo percepito questo suo blocco e d era oggettivamente logorante stare assieme così... era però tornato da me, scusandosi per la situazione assurda che diceva di aver creato.

L'epilogo di tutto insomma è che non è mai riuscito a liberarsi di questi blocchi.

A due settimane dalla fine della relazione gli ho chiesto cone stesse, perche a me comunque manca, ero molto coinvolta e avevo investito molto in questa relazione.

Mi ha detto che non è facile (anche se, mi ha detto, immagina che per me sia più difficile), che ora sta provando a ripartire e fare chiarezza su di lui e che ovviamente pensa e si chiede se sia la cosa giusta in ragione appunto dell intesa, stima, attrazione e complicità che avevamo e che gli dispiace veramente tanto di non essere stato pronto con me.

Gli ho chiesto più volte se la cosa fosse recuperabile insieme, e mi ha detto che in questo momento non lo è, perché comunque non si sente in equilibrio.

Nel frattempo io vivo fra i dubbi.

È come se i miei pensieri fossero concentrati su questa situazione, mi sento come se avessi avuto davanti la persona giusta al momento sbagliato, come se avessi immaginato da sola il grande potenziale di una relazione...
Ho già chiesto un consulto psicologico (il primo della mia vita) ma lo avrò fra 2 settimane.

Nel frattempo se qualcuno fosse disponibile vorrei magari avere qualche parere e suggerimento su cosa possa fare per cercare di voltare pagina e sulla situazione in generale.

Grazie a tutti per il tempo che mi dedicherete.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
lei appare una persona molto consapevole ed equilibrata, come mostra questa sua frase: "quando stai con un uomo in questa situazione devi essere consapevole che i figli vengano sempre prima".
Un atteggiamento generoso e soprattutto realistico, base indispensabile di ogni intesa.
Da qui sappiamo troppo poco per capire se anche per altri aspetti della vostra relazione lei si sia mostrata altrettanto generosa e realista o se ha lasciato quest'uomo per una eccessiva insofferenza verso "blocchi" naturali in chi ha un matrimonio fallito alle spalle.
Scrive: "era oggettivamente logorante stare assieme così... era però tornato da me, scusandosi per la situazione assurda che diceva di aver creato".
In genere i figli sono prioritari per un* divorziat* tutta la vita, anche per la consapevolezza dei genitori migliori che questi figli sono stati privati di una famiglia.
Ma un* divorziat* che abbia affrontato seriamente il matrimonio non ha solo queste remore. Più ha creduto nel legame, più tormentosamente si chiede dove ha sbagliato lui (o lei) e l'altr*, quali situazioni avverse o gestite male abbiano causato il naufragio.
A questo punto il suo uomo ha accettato che il vostro rapporto abbia termine e vuole riflettere. Mi sembra una scelta a sua volta equilibrata, positiva.
Quanti anni ha quest'uomo? Da quanto tempo non viveva più con la moglie e per quanti anni sono stati insieme? Lei è stata la sua prima relazione dopo la separazione, o anche durante la crisi?
Queste informazioni sono importanti per capire la possibile evoluzione della vostra storia.
C'è una grande differenza anche nella situazione di chi ha fatto una terapia di coppia. Molti credono che questo aiuto specialistico sia inutile quando i due sono ormai più ostili che indifferenti, nella convinzione erronea che la terapia di coppia abbia lo scopo di riunire a tutti i costi i due partner. Ha invece lo scopo di aiutarli a superare rancori e fraintendimenti, di elaborare la crisi, per decidere serenamente tra le possibili scelte.
Un comportamento ricorrente nella separazione/divorzio è la corsa verso una relazione alternativa (talvolta mentre ancora si convive con il coniuge), per verificare se saremo ancora in grado di amare e di essere amati; si intrecciano così relazioni effimere, di superficie, che rispondono a bisogni da adolescenti, non da adulti, e che raramente si accompagnano ad un progetto di vita.
Nel vostro caso, però, pare ci sia stata una reale affinità, pur mancando la libertà di una totalità d'amore da parte del suo ex.
Lei scrive: "mi sento come se avessi avuto davanti la persona giusta al momento sbagliato" -è possibile-; "come se avessi immaginato da sola il grande potenziale di una relazione...". Anche questo è possibile: forse lei vedeva chiaramente le vostre affinità, ma solo lei poteva abbandonarsi all'amore senza remore.
Dovrebbe riflettere anche sul perché ha scelto proprio un uomo che aveva un matrimonio alle spalle.
C'è una frase di lui che rimanda ad un coinvolgimento con la famiglia perduta, ad un blocco ad un nuovo investimento affettivo. Lei gli ha chiesto come sta dopo esservi lasciati: "Mi ha detto che non è facile (anche se, mi ha detto, immagina che per me sia più difficile)".
Perché sarebbe più difficile per lei, giovane e libera? Perché lei era l'unica libera di amare?
Tutto considerato esservi lasciati, concedendo così un periodo di riflessione a tutti e due, per quanto doloroso è davvero la cosa giusta.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
La ringrazio per la risposta e il tempo dedicatomi anche in un giorno festivo, è stata per me di conforto.
Per rispondere alle sue domande, la relazione è stata conclusa di comune accordo, nello specifico la proposta è arrivata da me, ma è stata condivisa dal mio ex.
Sapevo delle difficoltà che poteva avere, date anche è soprattutto dai mille dubbi e sensi di colpa derivanti dalla fine di una relazione come è stata la sua precedente relazione, e in un certo senso trovavo naturale che ci potessero essere dei blocchi da parte sua.
Ciò che mi ha fatto propendere la proposta di chiuderla è stato vedere la sua sofferenza: ad esempio è capitato nelle ultime settimane che la figlia piccola abbia avuto necessità di essere portata al pronto soccorso per una caduta. È chiaro che in quel momento, benché fosse con me, gli ho chiaramente detto di andare e dare assolutamente attenzione alla faccenda.
Lui mi ha rivelato che ha vissuto la cosa con grande senso di colpa, come se avesse tolto qualcosa a me, mi ha detto ^ero al ps con mia figlia e mi sentivo in colpa verso di te, anche se tu non hai mai fatto nulla per farmi sentire in colpa^. Questo per farle capire la situazione, ecco.
In pratica mi ha detto di non riuscire a vivere la relazione con la spensieratezza e l equilibrio che merita, mi ha più volte detto che questo non è legato a pressioni che gli ho fatto, anche perché appunto sono sicura di non averne mai esercitate.
Io sono stata la prima persona dopo la sua separazione, in particolare e iniziato tutto circa un anno dopo la sua separazione, ha 43 anni ed io 34.
La relazione precedente è finita perché la moglie di fatto lo ha lasciato per un altro, andandoci a vivere subito assieme e facendolo conoscere praticamente subito alle figlie. So che hanno tentato una terapia di coppia, naufragata quasi subito perché la ex la riteneva inutile.
Come le dicevo, so che la scelta di chiudere è razionalmente giusta, almeno per le circostanza attuali.
È solo molto difficile da accettare perché mi sento legata a questa persona da grande affetto e stima, e sento come.se di fatto non ci fossimo mai dati una reale possibilità.
Indubbiamente comunque verificherò perché io abbia scelto una relazione così, ed è la domande che mi sono posta anche io, forse dovevo da subito non renderla possibile, ma ho anche pensato che in fin dei conti ci sono tante coppia che nascono dopo una separazione e lui come persona mi piaceva molto, ne valeva la pena.
Sul perché lui dica che per me è più facile non ho ben compreso, forse sa che ero più coinvolta o semplicemente sa che io non ho due figlie che comunque sanno essere una bella distrazione..vivo sola e diciamo che ho meno :distrazioni.
O chissà, forse l ha detto per entrambi i motivi, non ho idea..
[#3]
Utente
Utente
Dimenticavo, la precedente relazione è durata circa 20 anni..quando è cominciata con me non vivevano più assieme da circa 1 anno
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto