Lui mi ha respinto, chiudendosi a riccio dopo varie dimostrazioni di amore... che pensare?

Gentili Dottori,
Vorrei un consulto in merito alla mia "situazione sentimentale".

Non richiederò soluzioni, ma un parere medico, su un ragazzo a cui tengo molto.

Abbiamo entrambi sui 30 anni, ci siamo conosciuti a gennaio.

Io avevo appena chiuso una relazione infelice, lui si era lasciato da 6 mesi dopo una relazione di 5 anni, per tradimento.

E' stato lui a cercarmi: io, essendo una persona poco fiduciosa e con un attaccamento verso l'uomo anaffettivo (cosa per cui adesso sto risolvendo in terapia) all'inizio ero riluttante ai suoi corteggiamenti.
Piano piano però, nonostante la sua dolcezza, la sua presenza e tutte le cose che dovrebbero essere normali, mi sono lasciata andare.

Ho iniziato a provare un sentimento puro, con mia grande sorpresa, dopo anni di relazioni tossiche.

Tra di noi c'era chimica, una tenerezza senza eguali.
Ci guardavamo entrambi come se ci stessimo aspettando.

Siamo stati vicini per quasi 4 mesi, sentiti giorno e notte, incontri passionali (sempre con molta dolcezza da parte sua, alludeva già al futuro).

Ero già in dirittura d'arrivo per una relazione felice, finalmente.
Lui contraccambiava tutto, anzi con più enfasi ancora.

Un bel giorno, visto che nelle ultime settimane lui era molto impegnato con il lavoro e rispondeva anche di rado ai messaggi, gli ho chiesto se volesse una pausa dal sentirci.
Ero offesa perché mi dedicava poco tempo, e volevo capire attraverso la mia domanda come si stessero evolvendo le cose tra noi (lo so, avrei potuto farlo diversamente).


Non lo avessi mai fatto: ha smesso di rispondermi per quasi due giorni, lasciandomi completamente disorientata.

Gli scrivevo ed era molto freddo, quasi un'altra persona, e cambiando totalmente discorso dai miei.
Alla fine ho capito di averlo ferito e ho fatto di tutto per scusarmi, che non pensavo ad una simile reazione, che si chiudesse appunto a riccio.


I giorni dopo ho notato in lui un cambiamento.
Un distacco.
Rispondeva sempre meno, fino al punto di sparire anche una giornata.

Stufa di non capirne la ragione, ho chiesto più di una volta un chiarimento, dopo tante scuse da parte sua (è il lavoro, sono impegnato, sono stanco, etc.
) Insomma, non voleva (forse) chiudere con me e procrastinava.

Poi mi ha detto che non se la sentiva di andare avanti, perché ancora ferito dalla rottura con la sua ex, che non riusciva ad aprirsi.

Ha smesso di cercarmi.
Le volte che l'ho fatto io rispondeva a monosillabi, quasi come se avesse paura di me, freddo come il ghiaccio.

Ho cercato di stargli vicino, di dimostrargli il mio affetto sincero, ma non ha funzionato.


E' possibile che un dolore subito, magari non elaborato, possa distruggere un sentimento tanto bello?

Perché alcuni si chiudono in un modo così radicale a qualcosa che invece potrebbe farli stare BENE davvero?



Ora non ci stiamo sentendo, a parte la sua perenne presenza sui social, come se volesse farmi capire che lui è ancora lì.


Mi sento triste ed amareggiata, come se fossi in attesa.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Già all'inizio eravate entrambi segnati dalla conclusione *ancora recente* della relazione precedente. E, quel che è peggio, lui a causa di un tradimento dopo una relazione di ben cinque anni.

In linea generale, queste sono le premesse peggiori per l'avvio di una nuova relazione felice.
E in effetti lui dopo quattro mesi Le dice che "non se la sentiva di andare avanti, perché ancora ferito dalla rottura con la sua ex". Può essere.
C'è infatti da lavorare non solo sulla conclusione della relazione -come del resto deve fare anche Lei pur se si trattava di relazione tossica-, ma anche sul tradimento: per analizzarlo, elaborarlo, superarlo.

Noi non sappiamo se questa sia la realtà completa.
Ad esempio, quelle che Lei interpreta come "varie dimostrazioni di amore", possono essere attribuite ad altre motivazioni (anche inconsce) da parte di lui: chiodo scaccia chiodo, prova e dimostrazione della propria avvenenza, ecc.
Ma queste, come dicevo, sono pure considerazioni generali sia pure ampiamente riscontrabili nell'esperienza clinica: stiamo parlando di una terza persona -lui- di cui conosciamo solamente qualche scheggia di vita unicamente per riferito da parte Sua.

Lei si dia un tempo di attesa. Dopodiché occorre celebrare il funerale.
So che può sembrare crudo questo modo di esprimersi, ma d'altra parte Lei ha la possibilità di parlare in maniera più articolata con la sua Psicoterapeuta, che La conosce in modo approfondito e in presenza: lo ha già fatto?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille per la sua risposta.

Sapevo che non avesse, come ha detto lei, "analizzato ed elaborato" il tradimento.

Di questo ragazzo posso dire di aver riscontrato parecchia insicurezza, ricerca di conferme da parte mia, pertanto temo che a causa di questa sua sensibilità non si sia "immerso" nel dolore come avrebbe dovuto.

Ma la mia domanda più specifica era:

Perché lui di fronte alla mia domanda di "prendersi una pausa", si è chiuso a riccio e si è allontanato fino a sparire?
Può essere che insorga una paura dell'abbandono, dopo un tradimento?
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
"... la mia domanda più specifica era:
Perché lui di fronte alla mia domanda di "prendersi una pausa", si è chiuso a riccio e si è allontanato fino a sparire?
Può essere che insorga una paura dell'abbandono, dopo un tradimento?.."

Rispondo riprendendo quanto già scritto in #1.

Tutto sembrerebbe essere possibile;
ma in realtà non è affatto possibile fare supposizioni fondate, su una terza persona, per riferito.
Ed infatti la mia risposta era:
".. queste sono pure considerazioni generali sia pure ampiamente riscontrabili nell'esperienza clinica: stiamo parlando di una terza persona -lui- di cui conosciamo solamente qualche scheggia di vita unicamente per riferito da parte Sua",
seguita dall'invito a centrarsi su di sè (Lei che ci scrive), stante l'improduttività/inutilità delle ipotesi su di lui.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/