Il contrario della perseveranza
Buonasera a tutti
Vi sottopongo un quesito.
Io ho 40 anni e lavoro da 20 anni.
Mi sono laureata lavorando e sto per prendere una seconda laurea sempre lavorando (full-time).
Sono single e vivo/lavoro all'estero da 4 anni (dopo 16 in Italia).
Sin da quando ho messo piede nel mondo del lavoro, tutti mi hanno fatto notare il fatto che sono "insofferente", irascibile e collerica, vendicativa, rancorosa, non disposta a compromessi per la pax domestica nel team di lavoro, non disposta a mediare, e anche poco laboriosa (mi deconcentro presto) nonostante i discreti risultati, il talento e la creatività che tutti mi riconoscono.
Soffro anche di un DCA e non mi controllo nel mangiare.
Dimagrisco e ingrasso di decine di kg.
a cicli continui.
Ho fatto carriera in 20 anni?
Sì e no.
Sì, a confronto con quei miei coetanei che sono rimasti pervicacemente "fedeli" allo stesso team di lavoro per 20 anni, senza mai essere trasferiti.
No, a confronto con chi ha potuto laurearsi già da ventenne, senza problemi in famiglia.
Io lavoro in un grande gruppo aziendale e sono stata trasferita 5 volte in 20 anni, sempre in dipartimenti molto diversi tra loro: legale, marketing, finanza... ecc.
Scherzosamente mi sono data una regola del pollice chiamata "regola dei 4 anni": ogni volta, dopo 4 anni, inevitabilmente mi stancavo di tutto e di tutti.
Dei colleghi, dei capi, delle mansioni da svolgere.
Dell'arredo dell'ufficio.
Degli interlocutori esterni.
Di tutto.
Ora, al 4 anno all'estero, sono in crisi di nuovo perché voglio essere trasferita da un'altra parte, non sopporto già più tutti.
Ma non mi rivolgo a voi per consigli o per una soluzione che già intravedo con le mie forze.
Scrivo per porre delle domande.
In psicologia, una delle chiavi del successo più citate è la perseveranza o "tigna" (grit, in inglese), intesa come forza mentale nel non lasciare un campo di attività e continuare questa stessa attività nel lunghissimo periodo.
Seguendo questa logica, chi lavora all'ufficio paghe per 40 anni senza mai alcun trasferimento o cambio di prospettiva è più "vincente" di chi si stufa ogni 4 anni delle proprie mansioni.
Come si definisce in psicologia il mio caso, esatto contrario della perseveranza?
Grazie mille!
Vi sottopongo un quesito.
Io ho 40 anni e lavoro da 20 anni.
Mi sono laureata lavorando e sto per prendere una seconda laurea sempre lavorando (full-time).
Sono single e vivo/lavoro all'estero da 4 anni (dopo 16 in Italia).
Sin da quando ho messo piede nel mondo del lavoro, tutti mi hanno fatto notare il fatto che sono "insofferente", irascibile e collerica, vendicativa, rancorosa, non disposta a compromessi per la pax domestica nel team di lavoro, non disposta a mediare, e anche poco laboriosa (mi deconcentro presto) nonostante i discreti risultati, il talento e la creatività che tutti mi riconoscono.
Soffro anche di un DCA e non mi controllo nel mangiare.
Dimagrisco e ingrasso di decine di kg.
a cicli continui.
Ho fatto carriera in 20 anni?
Sì e no.
Sì, a confronto con quei miei coetanei che sono rimasti pervicacemente "fedeli" allo stesso team di lavoro per 20 anni, senza mai essere trasferiti.
No, a confronto con chi ha potuto laurearsi già da ventenne, senza problemi in famiglia.
Io lavoro in un grande gruppo aziendale e sono stata trasferita 5 volte in 20 anni, sempre in dipartimenti molto diversi tra loro: legale, marketing, finanza... ecc.
Scherzosamente mi sono data una regola del pollice chiamata "regola dei 4 anni": ogni volta, dopo 4 anni, inevitabilmente mi stancavo di tutto e di tutti.
Dei colleghi, dei capi, delle mansioni da svolgere.
Dell'arredo dell'ufficio.
Degli interlocutori esterni.
Di tutto.
Ora, al 4 anno all'estero, sono in crisi di nuovo perché voglio essere trasferita da un'altra parte, non sopporto già più tutti.
Ma non mi rivolgo a voi per consigli o per una soluzione che già intravedo con le mie forze.
Scrivo per porre delle domande.
In psicologia, una delle chiavi del successo più citate è la perseveranza o "tigna" (grit, in inglese), intesa come forza mentale nel non lasciare un campo di attività e continuare questa stessa attività nel lunghissimo periodo.
Seguendo questa logica, chi lavora all'ufficio paghe per 40 anni senza mai alcun trasferimento o cambio di prospettiva è più "vincente" di chi si stufa ogni 4 anni delle proprie mansioni.
Come si definisce in psicologia il mio caso, esatto contrario della perseveranza?
Grazie mille!
[#1]
Gentile utente,
ci scrive:
"In psicologia, una delle chiavi del successo più citate è la perseveranza.."
Non capiamo bene quali siano le sue richieste attraverso il presente consulto.
Forse è un interrogativo sulla "perseveranza" e sul suo contrario, come da titolo?
È ovvio che per raggiungere un risultato nello sport, oppure nella studio di uno strumento musicale la perseveranza è necessaria,
ma in altre professioni può essere addirittura perniciosa.
Tale caratteristica infatti è solamente uno degli ultimi punti in ordine di importanza per quanto riguarda il successo professionale.
Molto prima troviamo:
. fare qualcosa che piace, cioè lavorare con passione,
.avere obiettivi personali e professionali chiari,
. la convinzione che gli errori sono sfide che impongono di lavorare su di sé ininterrottamente,
. la capacità di lavorare in gruppo, con i colleghi e con il superiore,
. voler bene a se stessi e, di conseguenza, emanare energia positiva.
Cioè un complesso di elementi che -assieme ad altri- possono essere raggruppati sotto l'ombrello della *Intelligenza emotiva* (ad es.: D. Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva. Come inventare un nuovo rapporto con il lavoro, BUR).
Il riscontro che Lei riceve dagli altri è, per dirla con le sue parole:
" tutti mi hanno fatto notare il fatto che sono "insofferente", irascibile e collerica, vendicativa, rancorosa, non disposta a compromessi per la pax domestica nel team di lavoro, non disposta a mediare, e anche poco laboriosa (mi deconcentro presto) nonostante i discreti risultati, il talento e la creatività che tutti mi riconoscono."
ed inoltre:
"..Dimagrisco e ingrasso di decine di kg".
Come ha preso tali feedback?
Cosa ne ha fatto?
Cosa ha costruito attraverso essi?
Come pensa che scrivere qui possa aiutarLa? Cioè, quali sono le Sue aspettative in merito?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci scrive:
"In psicologia, una delle chiavi del successo più citate è la perseveranza.."
Non capiamo bene quali siano le sue richieste attraverso il presente consulto.
Forse è un interrogativo sulla "perseveranza" e sul suo contrario, come da titolo?
È ovvio che per raggiungere un risultato nello sport, oppure nella studio di uno strumento musicale la perseveranza è necessaria,
ma in altre professioni può essere addirittura perniciosa.
Tale caratteristica infatti è solamente uno degli ultimi punti in ordine di importanza per quanto riguarda il successo professionale.
Molto prima troviamo:
. fare qualcosa che piace, cioè lavorare con passione,
.avere obiettivi personali e professionali chiari,
. la convinzione che gli errori sono sfide che impongono di lavorare su di sé ininterrottamente,
. la capacità di lavorare in gruppo, con i colleghi e con il superiore,
. voler bene a se stessi e, di conseguenza, emanare energia positiva.
Cioè un complesso di elementi che -assieme ad altri- possono essere raggruppati sotto l'ombrello della *Intelligenza emotiva* (ad es.: D. Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva. Come inventare un nuovo rapporto con il lavoro, BUR).
Il riscontro che Lei riceve dagli altri è, per dirla con le sue parole:
" tutti mi hanno fatto notare il fatto che sono "insofferente", irascibile e collerica, vendicativa, rancorosa, non disposta a compromessi per la pax domestica nel team di lavoro, non disposta a mediare, e anche poco laboriosa (mi deconcentro presto) nonostante i discreti risultati, il talento e la creatività che tutti mi riconoscono."
ed inoltre:
"..Dimagrisco e ingrasso di decine di kg".
Come ha preso tali feedback?
Cosa ne ha fatto?
Cosa ha costruito attraverso essi?
Come pensa che scrivere qui possa aiutarLa? Cioè, quali sono le Sue aspettative in merito?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 437 visite dal 16/08/2023.
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