Help eleborazione lutto

Buongiorno 46 anni con recente perdita della nonna materna 98enne che da sempre conviveva con me e la mia famiglia (moglie bambina di 2 anni) e che veniva da me accudita in quanto non autosufficiente.

Oramai era parte integrante della nostra giornata, grazie ad ausili veniva portata ovunque e coccolata come una bambina.
Di lei mi occupavo totalmete compresi taglio capelli, igiene pers ecc e man mano che gli anni passavano l'impegno era via via crescente, stante anche un altzeimer incalzante e alcune altre patologie degenerative che la avevano portata allettata e sempre più assente e dipendente da medicinali e dallo scrivente.
Non le dico durante il periodo pandemico la mia ansia nel lavare e disinfettare tutto x evitare il contagio della nonna.
Cosi in una vita ormai di rinunce e di notti insonni sono finito in un loop di assistenza e di notti insonni.
Nell' ultimo periodo le condizioni di salute sono giornalmente peggiorate fino a portarla lentamente ad un arresto cardiocircolatorio in presenza mia e della guardia medica.
La mia mente si rendeva perfettamente conto dell'età avanzata e del periodo che ho potuto godermi questa nonna che mi ha cresciuto e insegnato tutto quello che so, compreso cucinare e cucire, ma inconsciamente non accettavo di lasciarla spegnersi e ho provato in tutti i modi a rianimarla e tenerla sveglia e lontana dal sonno eterno.
Fortunatamente il sanitario presente a casa ha più assistito me che lei, cercando di spiegarmi la situaz e i danni a cui sarebbe andata incontro se rianimata.
Io da allora piango sempre ogni volta che cedo il suo letto vuoto, ogni qualvolta penso a tutto quello che facevamo insieme e a tutto quello che ora dovrò fare da solo.
Nemmeno la presenza di mia moglie e di una bambina piccola aiuta piu di tanto.
La nonna era diventata centro delle mie attenzioni e dormivo ascoltando suo respiro nella stanza accanto, pronto a scattare in piedi al minimo sussulto.
Il tempo sicuram porterà mitigazione al dolore ma mi aiuti a capire come posso uscirne senza troppo dolore, sentendomi profondamente disoccupato senza nessuno da accudire (ho un lavoro ma non mi avvolge come mi avvolgeva il.
badare alla nonna e riuscirci, altrimenti ai 98 non sarebbe arrivata con anche la pandemia di mezzo).

Un abbraccio
[#1]
Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 189 19
Gentile utente,

comprendo la profonda desolazione che sta vivendo.
Viviamo perdendo e separandoci da parti di noi, momenti di vita e persone che ne fanno parte.
Quando però perdiamo qualcuno che è stato così importante e significativo, come sua nonna per lei, veniamo investiti da un dolore lancinante, che può apparire insopportabile.
Allora, come naturale conseguenza, cerchiamo dei modi per sfuggirgli. Ed è questo che legittimamente e comprensibilmente sta facendo lei.

Tuttavia, leggendo le sue parole, ho l'impressione che lei sia profondamente addolorato e sconsolato non solo a causa della scomparsa della sua amata nonna, ma anche perché la sua perdita sta comportando per lei un'esplorazione della sua vita, aprendo dinanzi alla stessa delle domande ed un senso di vuoto incolmabile. In altre parole, sembrerebbe che dopo la scomparsa di sua nonna, si siano fatte strada dentro di lei le domande "E ora? Chi sono? Cosa faccio? Che direzione dare alla mia vita?". Domande originate dall'aver perso il ruolo che si era ritagliato accudendola, ma in fondo anche il significato e il senso che ha voluto dare alla sua esistenza. Un senso che per lei è potuto nascere ed esistere in un'altra vita, quella di sua nonna.
Mi colpisce tra le altre, la sua frase "Così in una vita ormai di rinunce e di notti insonni" alla quale potrebbe seguire come naturale conclusione che ha rinunciato alla vita.

Se così fosse, questo potrebbe essere il suo momento, il momento per tornare a vivere davvero.
Provi a guardare al periodo nel quale ha assistito sua nonna, accompagnandola verso la fine, non solo come a qualcosa che le è stato strappato dalla vita e non tornerà più, ma anche come ad un'opportunità, ad un incontro ravvicinato con una persona cara, con la quale ha potuto stabilire una profonda sintonia.
Attraverso questi momenti è entrato in contatto con un mondo di affetto, intimità, unione ad una persona, nel quale ha potuto sostare senza il ritmo della quotidianità, ma a cui ora deve tornare con tutta la ricchezza che ha potuto attingere.
Lei è una persona, prima di tutto; poi anche un padre, un marito. Cerchi dentro di lei qualcosa che la appassioni, per cui valga la pena vivere; si conceda il tempo per stare con sé stesso, non solo per piangere questa perdita ma anche per conoscersi e incontrarsi nuovamente.
Potrebbe provare a scrivere per entrare in contatto col susseguirsi di tutte le emozioni che sta attraversando, per esplorare meglio i suoi vissuti e non tenerli ai margini.
Inoltre, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per farsi accompagnare in un momento così doloroso della sua vita; un momento segnato dalla perdita di una persona amata, dalla quale però può e deve imparare a concepire un dopo.
Questo momento di profondo dolore e smarrimento, col tempo si potrà affacciare su nuove prospettive, nelle quali scorgere nuovi collegamenti per la propria vita e la propria storia.

Auguri per tutto.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it