Problemi in famiglia
Buongiorno, provo odio nei confronti di mio padre, che ha dei bruttissimi atteggiamenti nei miei confronti.
Sono una studentessa e nonostante i buoni risultati, ha sempre cercato di spingermi a non proseguire gli studi e iniziare a lavorare perchè stanco lui stesso di lavorare (detto più volte da lui).
Mi ha continuamente sminuita sia direttamente, che indirettamente con altre persone, quando io sono sempre stata vicina sia a lui, che a mia madre.
Sono tre anni che la situazione è degenerata, ogni volta cerca un pretesto per litigare.
Ad esempio l'anno scorso quando sono tornata a casa dopo una cena con il mio ragazzo, ha iniziato ad urlarmi per non avergli stirato le camicie per il lavoro, ma erano già pronte e stirate 6 camicie e non ne aveva neanche bisogno realmente perchè non ha dovuto lavorare in quel periodo e durante questa lite mi ha urlato che finchè non obbedisco, lui non la smetterà di trattarmi in quel modo... Lui si reputa il "capo della famiglia", da ordini a cui, io soprattutto, si deve obbedire.
Ho provato tante volte a parlare con lui, ma non riesce a comprendere e subito si altera.
Quando si arrabbia si comporta come se io non esistessi per diverse settimane e questo atteggiamento mi fa soffrire.
Sono stata psicologicamente molto male a partire dal 2021 e nessuno della mia famiglia si è mai accorto di nulla.
Ho chiesto a mio padre di poter essere seguita da uno psicologo ma ovviamente non me l'ha concesso, anzi quando gli ho detto che non stavo bene mi ha risposto: nessuno sta bene.
Non mi sono mai comportata male, anzi ogni volta che lo vedevo giù di morale cercavo di comprenderlo, cosa che lui mai ha fatto con me.
Mia madre soffre di una brutta patologia che la porta ad essere poco autonoma e ad avere bisogno continuamente di noi e questa cosa pesa tanto a mio padre, ma io ho sempre aiutato e in più in casa faccio sempre tutto io, lui è sempre in giro.
Qualche anno fa involontariamente ho scoperto che mio padre aveva l'amante e non ho mai detto nulla a nessuno, mentre poco fa l'ho ritrovato alle slot machine, dalle quali in passato aveva subito una forte dipendenza che la portò a spendere i risparmi della famiglia.
Sono di nuovo stata zitta e l'ho considerata come la spiegazione ai suoi atteggiamenti, ma non riesco comunque ad accettarli.
Sono inaccettabili, mi sento sminuita come persona e ogni volta attaccata, odio quando mi ignora nonostante ciò che faccio per loro, odio come si comporta con mia madre (male) e quelle poche volte che c'è in casa provoca in me un grande senso di angoscia.
Durante i litigi, mi ha sempre detto frasi molto pesanti che mi colpevolizzano dei suoi malesseri, come "tu mi rovini la vita".
Ho un fratello che non aiuta in casa e se ne frega di tutti e tutto e mio padre con lui non si è mai permesso di avere questi atteggiamenti.
Vorrei trovare un modo per farmi scivolare addosso tutto ciò e accettare il fatto che le cose non cambieranno mai, ma faccio fatica e ci sono momenti in cui ci sto tanto male.
Sono una studentessa e nonostante i buoni risultati, ha sempre cercato di spingermi a non proseguire gli studi e iniziare a lavorare perchè stanco lui stesso di lavorare (detto più volte da lui).
Mi ha continuamente sminuita sia direttamente, che indirettamente con altre persone, quando io sono sempre stata vicina sia a lui, che a mia madre.
Sono tre anni che la situazione è degenerata, ogni volta cerca un pretesto per litigare.
Ad esempio l'anno scorso quando sono tornata a casa dopo una cena con il mio ragazzo, ha iniziato ad urlarmi per non avergli stirato le camicie per il lavoro, ma erano già pronte e stirate 6 camicie e non ne aveva neanche bisogno realmente perchè non ha dovuto lavorare in quel periodo e durante questa lite mi ha urlato che finchè non obbedisco, lui non la smetterà di trattarmi in quel modo... Lui si reputa il "capo della famiglia", da ordini a cui, io soprattutto, si deve obbedire.
Ho provato tante volte a parlare con lui, ma non riesce a comprendere e subito si altera.
Quando si arrabbia si comporta come se io non esistessi per diverse settimane e questo atteggiamento mi fa soffrire.
Sono stata psicologicamente molto male a partire dal 2021 e nessuno della mia famiglia si è mai accorto di nulla.
Ho chiesto a mio padre di poter essere seguita da uno psicologo ma ovviamente non me l'ha concesso, anzi quando gli ho detto che non stavo bene mi ha risposto: nessuno sta bene.
Non mi sono mai comportata male, anzi ogni volta che lo vedevo giù di morale cercavo di comprenderlo, cosa che lui mai ha fatto con me.
Mia madre soffre di una brutta patologia che la porta ad essere poco autonoma e ad avere bisogno continuamente di noi e questa cosa pesa tanto a mio padre, ma io ho sempre aiutato e in più in casa faccio sempre tutto io, lui è sempre in giro.
Qualche anno fa involontariamente ho scoperto che mio padre aveva l'amante e non ho mai detto nulla a nessuno, mentre poco fa l'ho ritrovato alle slot machine, dalle quali in passato aveva subito una forte dipendenza che la portò a spendere i risparmi della famiglia.
Sono di nuovo stata zitta e l'ho considerata come la spiegazione ai suoi atteggiamenti, ma non riesco comunque ad accettarli.
Sono inaccettabili, mi sento sminuita come persona e ogni volta attaccata, odio quando mi ignora nonostante ciò che faccio per loro, odio come si comporta con mia madre (male) e quelle poche volte che c'è in casa provoca in me un grande senso di angoscia.
Durante i litigi, mi ha sempre detto frasi molto pesanti che mi colpevolizzano dei suoi malesseri, come "tu mi rovini la vita".
Ho un fratello che non aiuta in casa e se ne frega di tutti e tutto e mio padre con lui non si è mai permesso di avere questi atteggiamenti.
Vorrei trovare un modo per farmi scivolare addosso tutto ciò e accettare il fatto che le cose non cambieranno mai, ma faccio fatica e ci sono momenti in cui ci sto tanto male.
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Gentile utente, racconta di una situazione davvero difficile da tollerare ma emerge un aspetto importante: fa di tutto per compiacere questo padre poco flessibile e per niente affettuoso. Tutto il suo racconto emerge la fatica di accontentarlo ma mai quale sia realmente la sua volontà e il suo bisogno (se non quello di essere "vista" da lui).
Purtroppo non esiste una formula magica per farsi scivolare addosso le cose, ma ritengo che sia essenziale imparare ad ascoltare i propri bisogni e capire quali sono i propri obiettivi, indipendentemente dalle persone che ci circondano, soprattutto se si disinteressano alla nostra serenità.
Probabilmente suo padre si permette di trattarla come racconta in quanto lei stessa fatica mettere dei paletti e dei confini oltre il quale lui non può andare (cosa che invece probabilmente a suo fratello risulta facile). Forse non è vero che la situazione non può cambiare, perché probabilmente può cambiare il modo in cui lei ha di approcciarsi alla sua famiglia e alle problematiche che la caratterizzano.
Credo che potrebbe davvero farle bene parlarne con uno psicologo, perché forse questi anni di vissuti di privazione e di senso di colpa hanno la necessità di essere metabolizzati e riletti in modo più funzionale per trovare la sua serenità.
Ad oggi esistono formule di consulenze online, anche con tariffe calmierate, accessibili a molti (le consiglio questa strada). Sicuramente non ha necessità di avere il consenso di suo padre per iniziare un percorso per sè...
Le auguro un grande in bocca al lupo!
Purtroppo non esiste una formula magica per farsi scivolare addosso le cose, ma ritengo che sia essenziale imparare ad ascoltare i propri bisogni e capire quali sono i propri obiettivi, indipendentemente dalle persone che ci circondano, soprattutto se si disinteressano alla nostra serenità.
Probabilmente suo padre si permette di trattarla come racconta in quanto lei stessa fatica mettere dei paletti e dei confini oltre il quale lui non può andare (cosa che invece probabilmente a suo fratello risulta facile). Forse non è vero che la situazione non può cambiare, perché probabilmente può cambiare il modo in cui lei ha di approcciarsi alla sua famiglia e alle problematiche che la caratterizzano.
Credo che potrebbe davvero farle bene parlarne con uno psicologo, perché forse questi anni di vissuti di privazione e di senso di colpa hanno la necessità di essere metabolizzati e riletti in modo più funzionale per trovare la sua serenità.
Ad oggi esistono formule di consulenze online, anche con tariffe calmierate, accessibili a molti (le consiglio questa strada). Sicuramente non ha necessità di avere il consenso di suo padre per iniziare un percorso per sè...
Le auguro un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Lisa Cerri - Psicologa
Consulenze presso studio privato e online
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 894 visite dal 14/08/2023.
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