Bambino 4 anni e crisi di rabbia per frustrazione
Buongiorno a tutti,
Scrivo per capire come aiutare mio figlio.
Ha 4 anni, un bambino molto sensibile e buono.
Molto intelligente, si ricorda molte cose, molto curioso e rispettoso.
È cresciuto in un ambiente sano, io e mio marito siamo due genitori amorevoli e premurosi... , lo educhiamo con disciplina dolce il che significa no punizioni e assolutamente mai violenza fisica e psicologica.
Mai manipolazioni.
Sempre e solo accoglimento delle sue necessità e dolcezza.
Cerco anche sempre di verbalizzare qualunque sensazione.
Da quando ha due anni ha però un problema con la gestione della frustrazione.
Vi illustro cosa accade: se passiamo davanti ad un negozio e non gli compriamo un giocattolo che gli piace moltissimo, succede il finimondo: da bambino buono e dolce diventa una furia.
Urla, urla fortissimo, mi chiama cattiva, mi graffia, mi da dei calcetti, stringe i pugnetti delle mani e gli si gonfia la giugulare per gli urli e la rabbia.
Io gli parlo, cerco di distrarlo ma nulla, mi trascina lì, corre, mi si butta addosso per non farmi cambiare direzione una crisi molto faticosa da gestire fisicamente e psicologicamente questo a scuola non è mai successo perché lui è molto timido e senza di noi trattiene molto e si apre completamente solo con noi quando finisce la crisi (che può durare anche 20 minuti o persino di più) si pente e mi chiede scusa mi dice che non si riesce a fermare in quel momento perché lui vuole quel giocattolo.
Abbiamo letto insieme che rabbia, cerchiamo di parlare tanto, gli ho spiegato che va bene arrabbiarsi ma che quello che fa lui quando si arrabbia è sbagliato.
Sono stata dura e gli ho detto che chi picchia non ama.
mi chiedo però cos’altro possiamo fare, quale strategia usare e soprattutto se queste crisi sono normali.
Grazie
Scrivo per capire come aiutare mio figlio.
Ha 4 anni, un bambino molto sensibile e buono.
Molto intelligente, si ricorda molte cose, molto curioso e rispettoso.
È cresciuto in un ambiente sano, io e mio marito siamo due genitori amorevoli e premurosi... , lo educhiamo con disciplina dolce il che significa no punizioni e assolutamente mai violenza fisica e psicologica.
Mai manipolazioni.
Sempre e solo accoglimento delle sue necessità e dolcezza.
Cerco anche sempre di verbalizzare qualunque sensazione.
Da quando ha due anni ha però un problema con la gestione della frustrazione.
Vi illustro cosa accade: se passiamo davanti ad un negozio e non gli compriamo un giocattolo che gli piace moltissimo, succede il finimondo: da bambino buono e dolce diventa una furia.
Urla, urla fortissimo, mi chiama cattiva, mi graffia, mi da dei calcetti, stringe i pugnetti delle mani e gli si gonfia la giugulare per gli urli e la rabbia.
Io gli parlo, cerco di distrarlo ma nulla, mi trascina lì, corre, mi si butta addosso per non farmi cambiare direzione una crisi molto faticosa da gestire fisicamente e psicologicamente questo a scuola non è mai successo perché lui è molto timido e senza di noi trattiene molto e si apre completamente solo con noi quando finisce la crisi (che può durare anche 20 minuti o persino di più) si pente e mi chiede scusa mi dice che non si riesce a fermare in quel momento perché lui vuole quel giocattolo.
Abbiamo letto insieme che rabbia, cerchiamo di parlare tanto, gli ho spiegato che va bene arrabbiarsi ma che quello che fa lui quando si arrabbia è sbagliato.
Sono stata dura e gli ho detto che chi picchia non ama.
mi chiedo però cos’altro possiamo fare, quale strategia usare e soprattutto se queste crisi sono normali.
Grazie
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Gentile utente, credo che il suo bambino di quattro anni stia cercando di trovare la giusta strada per far uscire tutto il suo mondo interiore.
Da quello che racconta, il vostro essere costantemente premurosi amorevoli probabilmente gli impedisce di sperimentare la frustrazione e le emozioni che tutti ci ostiniamo a chiamare negative, ma che invece sono le giuste manifestazioni di stati interiori del tutto umani.
Ragione per il quale, non appena ne ha la possibilità, non solo esprime queste emozioni in modo esplosivo, ma fa di tutto per mettere alla prova i confini che voi genitori avete così saldamente cercato di costruire.
Dal mio punto di vista la disciplina è disciplina: dare punizioni non è errato, purché siano date con cognizione di causa e commisurate. Dare punizioni non significa essere violenti o autoritari, ma significa insegnare al bambino a regolare anche le piccole emozioni negative. Naturalmente non devono colpire l'autostima del bambino, ma semplicemente dare dei piccoli insegnamenti che siamo esemplari.
Nell'esempio che fa, dice di aver detto "Chi picchia non ama": si tratta di un concetto che un bambino di quattro anni non può comprendere. È meglio invece fargli capire che abbiamo compreso la sua rabbia e con un comportamento fermo e deciso dire no, che così non va bene e che se ci colpisce ci fa male. Non servono grandi verbalizzazioni, ma piuttosto comportamenti pratici, che accolgano il bambino nella sua rabbia ma che gli diano la possibilità di viverla.
Inoltre, se avete notato che il problema è davvero solo la frustrazione, prima di uscire, ad esempio potete decidere con il bambino che non gli si comprerà niente in modo da prepararlo oppure si può utilizzare la strategia del cartellone con le faccine sorridenti o tristi (da tenere nella sua cameretta) che vanno applicate giorno dopo giorno e a raggiungimento di 10 sorrisi, può scattare il regalo del giocattolo che lui tanto desidera.
Di sicuro La situazione del vostro bambino non è preoccupante, ma del tutto in linea con la fase di vita che sta attraversando.
Sperando di essere stata utile, le auguro un buon proseguimento.
Da quello che racconta, il vostro essere costantemente premurosi amorevoli probabilmente gli impedisce di sperimentare la frustrazione e le emozioni che tutti ci ostiniamo a chiamare negative, ma che invece sono le giuste manifestazioni di stati interiori del tutto umani.
Ragione per il quale, non appena ne ha la possibilità, non solo esprime queste emozioni in modo esplosivo, ma fa di tutto per mettere alla prova i confini che voi genitori avete così saldamente cercato di costruire.
Dal mio punto di vista la disciplina è disciplina: dare punizioni non è errato, purché siano date con cognizione di causa e commisurate. Dare punizioni non significa essere violenti o autoritari, ma significa insegnare al bambino a regolare anche le piccole emozioni negative. Naturalmente non devono colpire l'autostima del bambino, ma semplicemente dare dei piccoli insegnamenti che siamo esemplari.
Nell'esempio che fa, dice di aver detto "Chi picchia non ama": si tratta di un concetto che un bambino di quattro anni non può comprendere. È meglio invece fargli capire che abbiamo compreso la sua rabbia e con un comportamento fermo e deciso dire no, che così non va bene e che se ci colpisce ci fa male. Non servono grandi verbalizzazioni, ma piuttosto comportamenti pratici, che accolgano il bambino nella sua rabbia ma che gli diano la possibilità di viverla.
Inoltre, se avete notato che il problema è davvero solo la frustrazione, prima di uscire, ad esempio potete decidere con il bambino che non gli si comprerà niente in modo da prepararlo oppure si può utilizzare la strategia del cartellone con le faccine sorridenti o tristi (da tenere nella sua cameretta) che vanno applicate giorno dopo giorno e a raggiungimento di 10 sorrisi, può scattare il regalo del giocattolo che lui tanto desidera.
Di sicuro La situazione del vostro bambino non è preoccupante, ma del tutto in linea con la fase di vita che sta attraversando.
Sperando di essere stata utile, le auguro un buon proseguimento.
Dott.ssa Lisa Cerri - Psicologa
Consulenze presso studio privato e online
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 14/08/2023.
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