Trasferire di asilo figlio 4 anni
Buongiorno a tutti, cercherò di essere il più sintetico possibile:
sono un papà di 30 anni, ho un figlio di 4 anni e sono separato a causa di violenze da parte della madre, il figlio è chiaramente affidato a me.
In seguito alla separazione, dopo circa 1 anno e qualche mese conosco una persona stupenda con la quale decidiamo di intraprendere una convivenza.
Il bambino l'ha accettata bene e lei anche.
Ci sono alcuni punti sui quali non siamo d'accordo sulla gestione di mio figlio ma non sono il padre che dice: "tu non sei la madre quindi stai zitta" al contrario ascolto attentamente ciò che vede dall'esterno e se può apportare un beneficio sono il primo a dirle "grazie per avermi fatto notare questa cosa".
viviamo tutti insieme nella stessa casa ed anche lei ha il diritto di esprimere il suo "sentire".
fintanto che rimane educato e rispettoso di tutti.
Ma a parte questo, il punto della domanda è:
Trasferire mio figlio di asilo a 4 anni, quindi inizierebbe adesso a settembre il secondo anno di asilo, quanto può essere traumatico?
come posso fare per far si che lui possa prendere bene questo cambiamento?
sono più ansie mie e preoccupazioni da "iper-protettivo" oppure sono comprensibili?
si adatterà?
riuscirà ad avere nuovi amici?
I motivi del cambiamento sono:
- Riavvicinarmi al posto dove viveva prima la mia compagna.
la quale, lavorando nello stesso posto, abitava a 3 minuti dall'ufficio.
e di conseguenza anche io potrei avvicinarmi a 3 minuti dall'ufficio.
[La mia compagna ha sofferto moltissimo la distanza dai suoi amici, dalla sua famiglia, dalla sua vita, tanto da piangere anche la notte, era vicino al lavoro, vicino a tutto, io non sono una persona molto socievole quindi non ho amici importanti tanto da farmi pentire dello spostamento.
ho aspettato finisse l'anno di asilo per valutare questo trasferimento.
Quindi mi sposto principalmente per lei e per la relazione e di conseguenza però mio figlio deve "subire" questo cambiamento, mi sento egoista e in colpa.
]
- Avvicinarmi al lavoro (lavoro sia io che la mia attuale compagna a circa 1 ora di viaggio andata e 1 ora di viaggio al ritorno da dove abitiamo adesso)
Spenderei meno, avrei più tempo libero, le mie passioni vicino a casa e mio figlio sarebbe in centro città invece che in periferia con tutta una serie di vantaggi.
Insomma, credo in questa relazione, al 90% lo sto facendo perché la mia compagna si sente distante dalla sua vita mentre personalmente io dove vivo adesso ho solo mio figlio e i miei genitori, ci guadagnerei anche io perché mi avvicinerei al lavoro risparmiando in tempo e soldi ma ho dubbi e paure per mio figlio.
Consigliatemi per favore, grazie a tutti.
sono un papà di 30 anni, ho un figlio di 4 anni e sono separato a causa di violenze da parte della madre, il figlio è chiaramente affidato a me.
In seguito alla separazione, dopo circa 1 anno e qualche mese conosco una persona stupenda con la quale decidiamo di intraprendere una convivenza.
Il bambino l'ha accettata bene e lei anche.
Ci sono alcuni punti sui quali non siamo d'accordo sulla gestione di mio figlio ma non sono il padre che dice: "tu non sei la madre quindi stai zitta" al contrario ascolto attentamente ciò che vede dall'esterno e se può apportare un beneficio sono il primo a dirle "grazie per avermi fatto notare questa cosa".
viviamo tutti insieme nella stessa casa ed anche lei ha il diritto di esprimere il suo "sentire".
fintanto che rimane educato e rispettoso di tutti.
Ma a parte questo, il punto della domanda è:
Trasferire mio figlio di asilo a 4 anni, quindi inizierebbe adesso a settembre il secondo anno di asilo, quanto può essere traumatico?
come posso fare per far si che lui possa prendere bene questo cambiamento?
sono più ansie mie e preoccupazioni da "iper-protettivo" oppure sono comprensibili?
si adatterà?
riuscirà ad avere nuovi amici?
I motivi del cambiamento sono:
- Riavvicinarmi al posto dove viveva prima la mia compagna.
la quale, lavorando nello stesso posto, abitava a 3 minuti dall'ufficio.
e di conseguenza anche io potrei avvicinarmi a 3 minuti dall'ufficio.
[La mia compagna ha sofferto moltissimo la distanza dai suoi amici, dalla sua famiglia, dalla sua vita, tanto da piangere anche la notte, era vicino al lavoro, vicino a tutto, io non sono una persona molto socievole quindi non ho amici importanti tanto da farmi pentire dello spostamento.
ho aspettato finisse l'anno di asilo per valutare questo trasferimento.
Quindi mi sposto principalmente per lei e per la relazione e di conseguenza però mio figlio deve "subire" questo cambiamento, mi sento egoista e in colpa.
]
- Avvicinarmi al lavoro (lavoro sia io che la mia attuale compagna a circa 1 ora di viaggio andata e 1 ora di viaggio al ritorno da dove abitiamo adesso)
Spenderei meno, avrei più tempo libero, le mie passioni vicino a casa e mio figlio sarebbe in centro città invece che in periferia con tutta una serie di vantaggi.
Insomma, credo in questa relazione, al 90% lo sto facendo perché la mia compagna si sente distante dalla sua vita mentre personalmente io dove vivo adesso ho solo mio figlio e i miei genitori, ci guadagnerei anche io perché mi avvicinerei al lavoro risparmiando in tempo e soldi ma ho dubbi e paure per mio figlio.
Consigliatemi per favore, grazie a tutti.
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Gentile utente, come molti genitori separati si trova nella condizione di dover gestire due diversi livelli della sua vita: quello che ha a che fare con suo figlio e quello che ha a che fare con la sua compagna.
A volte sembra che queste diverse sfaccettature ricoprano priorità che non si incontrano, ma con le dovute cautele e le giuste valutazioni, tutto diventa possibile.
Innanzitutto deve pensare che i bambini hanno una grandissima capacità di adattamento, molto più degli adulti e che se correttamente preparati, sono assolutamente in grado di gestire anche dei cambiamenti notevoli.
Sicuramente il cambio scuola è un passaggio delicato, che va spiegato al bambino: più prepariamo il bambino in modo sereno e tranquillo spiegando che avrà una nuova scuola con nuovi amici e nuove maestre (e ponendola da un punto di vista positivo), più sarà facile che il bambino viva bene la nuova situazione.
È importante che ricordiamo che i bambini costruiscono il loro immaginario anche attraverso il nostro racconto: se ci facciamo vedere tranquilli e sereni, anche il bambino percepirà la nostra stessa serenità.
Non tema di far del male al bambino, anzi. Il cambiamento può essere un'opportunità (probabilmente anche di avere un clima ancora più sereno in casa, perché anche lei e la sua compagna lo sarete).
Sperando di esserle stata utile, le auguro un buon proseguimento.
A volte sembra che queste diverse sfaccettature ricoprano priorità che non si incontrano, ma con le dovute cautele e le giuste valutazioni, tutto diventa possibile.
Innanzitutto deve pensare che i bambini hanno una grandissima capacità di adattamento, molto più degli adulti e che se correttamente preparati, sono assolutamente in grado di gestire anche dei cambiamenti notevoli.
Sicuramente il cambio scuola è un passaggio delicato, che va spiegato al bambino: più prepariamo il bambino in modo sereno e tranquillo spiegando che avrà una nuova scuola con nuovi amici e nuove maestre (e ponendola da un punto di vista positivo), più sarà facile che il bambino viva bene la nuova situazione.
È importante che ricordiamo che i bambini costruiscono il loro immaginario anche attraverso il nostro racconto: se ci facciamo vedere tranquilli e sereni, anche il bambino percepirà la nostra stessa serenità.
Non tema di far del male al bambino, anzi. Il cambiamento può essere un'opportunità (probabilmente anche di avere un clima ancora più sereno in casa, perché anche lei e la sua compagna lo sarete).
Sperando di esserle stata utile, le auguro un buon proseguimento.
Dott.ssa Lisa Cerri - Psicologa
Consulenze presso studio privato e online
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 13/08/2023.
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