Sono fidanzato ma continuamente tentato da altre ragazze. Sento che sto per cedere
Buonasera, faccio questa domanda per "disperazione".
Sono fidanzato da 7 anni e mezzo con la mia ragazza.
Entrambi ci amiamo molto.
C'è un solo problema, io ho sempre avuto un po' delle mancanze sul lato intimo: non abbiamo mai spaziato tanto, ad esempio molte cose (niente di trascendente, cose "standard" per le coppie) che a me piacerebbe provare a lei non piacciono e poi rapporti completi quasi inesistenti.
Io le sono venuto incontro su tutto, perchè come ho detto la amo, ma negli ultimi 2 anni comincio a sentirne il peso, tanto.
A causa di questo, cerco di attenuare la voglia costante, nonostante facciamo lo stesso qualcosina di "preliminari" ogni tanto, ma a tempi troppo dilatati e che non mi soddisfano più.
Sono costantemente eccitato, anche mentre sono a lavoro o in altri contesti.
Sono anche un po' frustrato perchè vedo che lei è tranquilla e sta bene così.
Non mi cerca mai, nè tantomeno si spinge a fare alcun passo nonostante ne abbiamo parlato più volte senza però risultati.
Inoltre nell'ultimo anno ho conosciuto nuovi gruppi di amicizie che mi hanno portato alla conoscenza di ragazze a cui piaccio e che mi mandano segnali come se volessero piccole avventure per il solo piacere di divertirsi.
Io mi sto continuamente trattenendo ma in questi ultimi mesi sento di essere arrivato al limite e ho paura di cedere.
So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza, ma io nonostante tutto la amo e non vorrei perderla.
Per questo mi sento così frustrato.
Settimana prossima sarò pure con degli amici dove ci sono alcune di queste ragazze interessate e ho paura che succeda qualcosa.
La mia domanda quindi è...esiste una soluzione a questo?
C'è qualche consiglio?
Può una "scappatella" essere paradossalmente un rimedio per sfogare tutto questo stato d'animo?
Mi affido ai vostri consigli, grazie a chi risponderà.
Sono fidanzato da 7 anni e mezzo con la mia ragazza.
Entrambi ci amiamo molto.
C'è un solo problema, io ho sempre avuto un po' delle mancanze sul lato intimo: non abbiamo mai spaziato tanto, ad esempio molte cose (niente di trascendente, cose "standard" per le coppie) che a me piacerebbe provare a lei non piacciono e poi rapporti completi quasi inesistenti.
Io le sono venuto incontro su tutto, perchè come ho detto la amo, ma negli ultimi 2 anni comincio a sentirne il peso, tanto.
A causa di questo, cerco di attenuare la voglia costante, nonostante facciamo lo stesso qualcosina di "preliminari" ogni tanto, ma a tempi troppo dilatati e che non mi soddisfano più.
Sono costantemente eccitato, anche mentre sono a lavoro o in altri contesti.
Sono anche un po' frustrato perchè vedo che lei è tranquilla e sta bene così.
Non mi cerca mai, nè tantomeno si spinge a fare alcun passo nonostante ne abbiamo parlato più volte senza però risultati.
Inoltre nell'ultimo anno ho conosciuto nuovi gruppi di amicizie che mi hanno portato alla conoscenza di ragazze a cui piaccio e che mi mandano segnali come se volessero piccole avventure per il solo piacere di divertirsi.
Io mi sto continuamente trattenendo ma in questi ultimi mesi sento di essere arrivato al limite e ho paura di cedere.
So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza, ma io nonostante tutto la amo e non vorrei perderla.
Per questo mi sento così frustrato.
Settimana prossima sarò pure con degli amici dove ci sono alcune di queste ragazze interessate e ho paura che succeda qualcosa.
La mia domanda quindi è...esiste una soluzione a questo?
C'è qualche consiglio?
Può una "scappatella" essere paradossalmente un rimedio per sfogare tutto questo stato d'animo?
Mi affido ai vostri consigli, grazie a chi risponderà.
[#1]
Gentile utente,
Ci scrive:
>Sono fidanzato ma continuamente tentato da altre ragazze.<
... beninteso, non sono le altre ragazze a tentarLa, ma Lei che si sente tentato.
E non è una differenza dappoco.
Il problema sembrerebbe stare nel fatto che la vita intima con la sua ragazza non va bene:
>Non mi cerca mai, nè tantomeno si spinge a fare alcun passo <.
Al proposito Lei anticipa il nostro parere specialistico:
>So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza<.
Però il nostro orientamento è tutt’altro:
Occorre sistemare la relazione intima fra di voi.
È evidente che metter mano al problema, lavorarci con uno Specialista psicoterapeuta, è assai più impegnativo che non una "scappatella", ma è pur vero che ciò rappresenterebbe un investimento per la vostra vita di coppia.
Sta a Lei scegliere la strada principale o la scorciatoia.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Ci scrive:
>Sono fidanzato ma continuamente tentato da altre ragazze.<
... beninteso, non sono le altre ragazze a tentarLa, ma Lei che si sente tentato.
E non è una differenza dappoco.
Il problema sembrerebbe stare nel fatto che la vita intima con la sua ragazza non va bene:
>Non mi cerca mai, nè tantomeno si spinge a fare alcun passo <.
Al proposito Lei anticipa il nostro parere specialistico:
>So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza<.
Però il nostro orientamento è tutt’altro:
Occorre sistemare la relazione intima fra di voi.
È evidente che metter mano al problema, lavorarci con uno Specialista psicoterapeuta, è assai più impegnativo che non una "scappatella", ma è pur vero che ciò rappresenterebbe un investimento per la vostra vita di coppia.
Sta a Lei scegliere la strada principale o la scorciatoia.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente,
lei ci rivolge domande fondamentali per la vita di qualunque coppia; la ringrazio di darmi l'occasione per illuminare certe zone d'ombra in questa sfera, cercando di essere utile non solo a lei, ma a molti che ci leggono.
Come sappiamo, né in famiglia né a scuola e nemmeno nel gruppo degli amici si affrontano davvero con profondità, sensibilità e competenza le tematiche della relazione di coppia, fatte di sessualità, amore, intesa intellettuale e morale, solidarietà, progetti comuni e tanto altro.
I giovani si incontrano e iniziano la loro vita sessuale avendo a disposizione solo degli stereotipi che variano con la moda, ricavati da film, TV, cattiva divulgazione su Internet, al più confidenze parziali degli amici, più scherzose che sincere, e molti diktat sociali su quello che è obbligatorio aspettarsi in una coppia.
Questi stereotipi non sono adattabili ai singoli individui. Un tempo disegnavano due realtà sessuali agli antipodi per maschi e femmine: il maschio considerava normale frequentar i casini per divertirsi e "sfogarsi", mentre la donna/moglie era o fingeva di essere frigida e indifferente al sesso, per meglio dedicarsi alla propria "vocazione" di madre.
Il Sessantotto sembrava aver attuato la rivoluzione schiudendo le porte della liberazione sessuale, ma già allora alcuni psicologi più sensibili notavano che la "libertà prescritta" era altrettanto obbligatoria della "castità obbligata". Mancava, ancora una volta, la libertà di interrogare sé stesso, il partner, i rispettivi desideri.
Oggi gli adolescenti non aspettano per iniziare la loro vita sessuale nemmeno di innamorarsi, e neanche di provare una particolare attrazione per un determinato partner. La prescrizione sociale non è più la castità, ma la molteplicità di esperienze. In questo modo si consumano tra quasi sconosciuti degli incontri sessuali spesso più mortificanti che appaganti, creando negli individui più sensibili l'impressione di una propria carenza, dati gli standard socialmente attesi.
Ma anche tra due fidanzati che si amano viene a mancare l'esperienza dell'attrazione crescente, del desiderio sempre più intenso perché non immediatamente esaudito, il che produce tra l'altro la sublimazione dell'innamoramento. Soprattutto manca la pratica di quelle carezze sempre più intime e appassionate che nella prima fase della vita sessuale ci fanno scoprire il corpo dell'altro e il nostro.
La conseguenza è che si crede di capirsi, mentre spesso ci si ferisce a vicenda.
Una grande illusione è che il sesso sia sempre piacevole, in qualunque modo e con chiunque; caduta questa, l'illusione più pericolosa è che l'amore da solo renda sempre piacevole il sesso, e se questo non avviene abbiamo paura di non amare più l'altro o di non essere amati. Infine c'è la terza illusione, quella in cui cade lei, utente, quando scrive: "So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza, ma io nonostante tutto la amo e non vorrei perderla".
Il presupposto di quest'idea è che si nasca con certe attitudini nella sfera sessuale, e se queste mancano per inesperienza, non si perde tempo a costruirle, ma si cambia partner; anzi addirittura si trova in qualche occasionale esperto di tecniche erotiche il piacere che con il nostro partner ci sembra precluso.
Fa davvero meraviglia che non si riconosca in questo l'antica abitudine di cercare il piacere con le prostitute; la divisione delle donne in fidanzate/mogli e amanti/puttane.
Ma la verità è che la sessualità, come dice la grande sessuologa Roberta Giommi, non è un dono spontaneo: è invece "un sapere saggio", una ricerca del piacere pazientemente costruita.
In altre parole, occorre chiedere davvero, e questo non si fa solo con le parole. Dobbiamo saper stimolare il nostro partner a rispondere ai nostri desideri assecondando i suoi; fargli provare quali sono le sue modalità per sentirsi non solo appagato, ma vicino a noi in tutta la sfera dell'intimità sessuale.
Alla sfera sessuale, tra l'altro, non è sufficiente avvalersi di quelli che stupidamente si chiamano "preliminari", perché in realtà comincia molto prima, con l'amore, la vicinanza, il sostegno e il piacere costante dell'essere in coppia.
Specie quando si è molto giovani questo non si capisce, e si fanno disastri.
Lei pensa davvero di poter realizzare quello che non ha ancora saputo chiedere alla sua partner tramire incontri occasionali? E poi che sarà della vostra confidenza, della vostra lealtà?
Non è meglio consultare un* psicolog* esperto, anziché ferire la sua relazione in maniera irrimediabile?
lei ci rivolge domande fondamentali per la vita di qualunque coppia; la ringrazio di darmi l'occasione per illuminare certe zone d'ombra in questa sfera, cercando di essere utile non solo a lei, ma a molti che ci leggono.
Come sappiamo, né in famiglia né a scuola e nemmeno nel gruppo degli amici si affrontano davvero con profondità, sensibilità e competenza le tematiche della relazione di coppia, fatte di sessualità, amore, intesa intellettuale e morale, solidarietà, progetti comuni e tanto altro.
I giovani si incontrano e iniziano la loro vita sessuale avendo a disposizione solo degli stereotipi che variano con la moda, ricavati da film, TV, cattiva divulgazione su Internet, al più confidenze parziali degli amici, più scherzose che sincere, e molti diktat sociali su quello che è obbligatorio aspettarsi in una coppia.
Questi stereotipi non sono adattabili ai singoli individui. Un tempo disegnavano due realtà sessuali agli antipodi per maschi e femmine: il maschio considerava normale frequentar i casini per divertirsi e "sfogarsi", mentre la donna/moglie era o fingeva di essere frigida e indifferente al sesso, per meglio dedicarsi alla propria "vocazione" di madre.
Il Sessantotto sembrava aver attuato la rivoluzione schiudendo le porte della liberazione sessuale, ma già allora alcuni psicologi più sensibili notavano che la "libertà prescritta" era altrettanto obbligatoria della "castità obbligata". Mancava, ancora una volta, la libertà di interrogare sé stesso, il partner, i rispettivi desideri.
Oggi gli adolescenti non aspettano per iniziare la loro vita sessuale nemmeno di innamorarsi, e neanche di provare una particolare attrazione per un determinato partner. La prescrizione sociale non è più la castità, ma la molteplicità di esperienze. In questo modo si consumano tra quasi sconosciuti degli incontri sessuali spesso più mortificanti che appaganti, creando negli individui più sensibili l'impressione di una propria carenza, dati gli standard socialmente attesi.
Ma anche tra due fidanzati che si amano viene a mancare l'esperienza dell'attrazione crescente, del desiderio sempre più intenso perché non immediatamente esaudito, il che produce tra l'altro la sublimazione dell'innamoramento. Soprattutto manca la pratica di quelle carezze sempre più intime e appassionate che nella prima fase della vita sessuale ci fanno scoprire il corpo dell'altro e il nostro.
La conseguenza è che si crede di capirsi, mentre spesso ci si ferisce a vicenda.
Una grande illusione è che il sesso sia sempre piacevole, in qualunque modo e con chiunque; caduta questa, l'illusione più pericolosa è che l'amore da solo renda sempre piacevole il sesso, e se questo non avviene abbiamo paura di non amare più l'altro o di non essere amati. Infine c'è la terza illusione, quella in cui cade lei, utente, quando scrive: "So che la risposta sarebbe quella di lasciare la mia ragazza, ma io nonostante tutto la amo e non vorrei perderla".
Il presupposto di quest'idea è che si nasca con certe attitudini nella sfera sessuale, e se queste mancano per inesperienza, non si perde tempo a costruirle, ma si cambia partner; anzi addirittura si trova in qualche occasionale esperto di tecniche erotiche il piacere che con il nostro partner ci sembra precluso.
Fa davvero meraviglia che non si riconosca in questo l'antica abitudine di cercare il piacere con le prostitute; la divisione delle donne in fidanzate/mogli e amanti/puttane.
Ma la verità è che la sessualità, come dice la grande sessuologa Roberta Giommi, non è un dono spontaneo: è invece "un sapere saggio", una ricerca del piacere pazientemente costruita.
In altre parole, occorre chiedere davvero, e questo non si fa solo con le parole. Dobbiamo saper stimolare il nostro partner a rispondere ai nostri desideri assecondando i suoi; fargli provare quali sono le sue modalità per sentirsi non solo appagato, ma vicino a noi in tutta la sfera dell'intimità sessuale.
Alla sfera sessuale, tra l'altro, non è sufficiente avvalersi di quelli che stupidamente si chiamano "preliminari", perché in realtà comincia molto prima, con l'amore, la vicinanza, il sostegno e il piacere costante dell'essere in coppia.
Specie quando si è molto giovani questo non si capisce, e si fanno disastri.
Lei pensa davvero di poter realizzare quello che non ha ancora saputo chiedere alla sua partner tramire incontri occasionali? E poi che sarà della vostra confidenza, della vostra lealtà?
Non è meglio consultare un* psicolog* esperto, anziché ferire la sua relazione in maniera irrimediabile?
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.1k visite dal 11/08/2023.
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