Come faccio ad accettare un trasferimento
Salve a tutti, sono un ragazzo di 18 anni e sento la necessità di rivolgermi a voi specialisti, dato che la mia testa in questo momento sta esplodendo:
Nell’ultimo periodo ho saputo che per motivi giudiziari per la separazione dei miei genitori, io e i miei fratelli dobbiamo andare a vivere con nostra madre in Germania, nella quale lei va a vivere col compagno e di conseguenza anche noi.
Mi avevano già accennato questa cosa, ma non era del tutto ancora sicuro, ma da pochi giorni ho saputo che mi trasferirò per la fine del mese o settembre.
Devo ammettere che è già da 3/4 giorni che sto male, non è facile per me accettare questo cambiamento, come anche per i miei 2 fratelli di 11 e 14 anni.
Dovremmo lasciare tutto, amici, famiglia, anche la mia fidanzata col quale ho una relazione da quasi 1 anno.
So che prima o poi me ne farò una ragione, ma in questo momento sembra che non ci riesca, mi viene un ansia assurda solo a pensare di andare a vivere lì, non sapendo la lingua, non conoscendo l’ambiente e tutto il resto
Mi rivolgo a voi per un semplice motivo, come dovrei reagire nei confronti di questa cosa, come faccio a non starci male, a trovare dei lati positivi
In questo momento non riesco a non essere triste, non riesco a non pensare che dovrò l’Italia, dove volevo avere un futuro qui, di continuare gli studi, dato che dovrò fare il 5 anno di superiore.
Scusate se mi sono allungato fin troppo, sentivo il bisogno di parlarne con qualche persona specializzata ecco.
Attendo la vostra risposta, arrivederci e buon lavoro.
Nell’ultimo periodo ho saputo che per motivi giudiziari per la separazione dei miei genitori, io e i miei fratelli dobbiamo andare a vivere con nostra madre in Germania, nella quale lei va a vivere col compagno e di conseguenza anche noi.
Mi avevano già accennato questa cosa, ma non era del tutto ancora sicuro, ma da pochi giorni ho saputo che mi trasferirò per la fine del mese o settembre.
Devo ammettere che è già da 3/4 giorni che sto male, non è facile per me accettare questo cambiamento, come anche per i miei 2 fratelli di 11 e 14 anni.
Dovremmo lasciare tutto, amici, famiglia, anche la mia fidanzata col quale ho una relazione da quasi 1 anno.
So che prima o poi me ne farò una ragione, ma in questo momento sembra che non ci riesca, mi viene un ansia assurda solo a pensare di andare a vivere lì, non sapendo la lingua, non conoscendo l’ambiente e tutto il resto
Mi rivolgo a voi per un semplice motivo, come dovrei reagire nei confronti di questa cosa, come faccio a non starci male, a trovare dei lati positivi
In questo momento non riesco a non essere triste, non riesco a non pensare che dovrò l’Italia, dove volevo avere un futuro qui, di continuare gli studi, dato che dovrò fare il 5 anno di superiore.
Scusate se mi sono allungato fin troppo, sentivo il bisogno di parlarne con qualche persona specializzata ecco.
Attendo la vostra risposta, arrivederci e buon lavoro.
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Gentile utente,
se lei fosse diciottenne come dichiara, quindi maggiorenne, nessuno potrebbe costringerla a vivere dove non vuole, perché non sarebbe più soggetto alla tutela dei genitori e non sarebbe costretto a convivere con loro. Ma dalle sue email precedenti si capisce che lei al massimo ha sedici anni.
In occasione della separazione dei suoi genitori certamente il giudice, o uno psicologo da lui incaricato, vi ha chiesto se volevate vivere con il papà o con la mamma.
Se siete stati affidati alla mamma, e lei ha avuto il permesso di espatriare portandovi con sé, immagino che ci sia qualche motivo grave di inadempienza ai compiti genitoriali da parte di suo padre.
Quello che adesso può fare è parlare con sua madre, che meglio di ogni altro le potrà spiegare il perché della sua decisione. Se ha voluto portarvi con sé iniziando una nuova vita immagino che vi voglia bene e intenda prendersi cura di voi.
Se vede regolarmente suo padre, parli delle sue preoccupazioni anche con lui.
Da qui, specie per un minorenne, temo che non si possa fare altro se non augurargli tutto i meglio dalla nuova situazione.
se lei fosse diciottenne come dichiara, quindi maggiorenne, nessuno potrebbe costringerla a vivere dove non vuole, perché non sarebbe più soggetto alla tutela dei genitori e non sarebbe costretto a convivere con loro. Ma dalle sue email precedenti si capisce che lei al massimo ha sedici anni.
In occasione della separazione dei suoi genitori certamente il giudice, o uno psicologo da lui incaricato, vi ha chiesto se volevate vivere con il papà o con la mamma.
Se siete stati affidati alla mamma, e lei ha avuto il permesso di espatriare portandovi con sé, immagino che ci sia qualche motivo grave di inadempienza ai compiti genitoriali da parte di suo padre.
Quello che adesso può fare è parlare con sua madre, che meglio di ogni altro le potrà spiegare il perché della sua decisione. Se ha voluto portarvi con sé iniziando una nuova vita immagino che vi voglia bene e intenda prendersi cura di voi.
Se vede regolarmente suo padre, parli delle sue preoccupazioni anche con lui.
Da qui, specie per un minorenne, temo che non si possa fare altro se non augurargli tutto i meglio dalla nuova situazione.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 755 visite dal 09/08/2023.
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