Ipertensione da ansia-depressione?
Salve,
Ho 31 anni e da due mesi ho iniziato ad avere forti problemi di salute, sostanzialmente la pressione non registra più valori normali e sono ora in terapia con 5 mq di Norvasc al dì. Dopo diverse visite (e molti esami) al centro specialistico dell'ipertensione sono state escluse tutte le cause legate a tumori ai reni/ghiandole sub-renali o altre cose come sindrome di Conn e altro ancora. Settimana prossima mi verrà formulata la terapia definitiva sulla base di una ipertensione "di base".
Il tutto potrebbe avere senso, considerato anche che mio padre soffre anche lui di pressione, anche se ha iniziato a soffrirne verso i 50 anni e di una tipologia un po’ differente.
Di fatto però, da due mesi soffro anche di diversi problemi i quali non so se sono riconducibili ai problemi fisici, svogliatezza, tendenza ad isolarmi dagli amici/parenti, perdita di interesse nelle cose che ho sempre avuto gusto di fare, totale incapacità di concludere qualche cosa sul lavoro (fortunatamente le visite e i day hospital mi giustificano un pò...)e soprattutto dormo quasi il doppio, mi capita sovente di addormentarmi alle 7 di sera (o alle volte di avere totale insonnia).
Sentimentalmente ho chiuso una storia importante quasi due anni (dopo + di 5 anni di relazione), da allora non ho più avuto alcun rapporto stabile, forse anche per impossibilità considerato che il lavoro mi ha portato anche a lavorare quasi 8 mesi all'estero. All'epoca la fine della relazione è stata molto burrascosa e dolorosa per entrambi, ma ero convinto fino poco tempo fa di essere ormai completamente sereno nei confronti di questa persona.
Da un mese circa mi capita, spesso, di sognarla e quasi sempre il tutto si conclude con un aumento del battito cardiaco che mi porta a svegliarmi... un passaggio dal sonno alla veglia quasi non vi fosse differenza tra uno e l'altro. I rapporti (perché frequentiamo comunque la stessa cerchia di amici comuni) sono divenuti complicati in quanto io tendo ad avere una specie di gelosia (totalmente ingiustificata) nei suoi atteggiamenti. In pratica vivo una specie di dualismo tra la razionalità (che mi ha portato ad elaborare la passata relazione, concludendo che lei rimarrà sempre una persona importante che è stata nella mia vita e alla quale conservo ancora molto affetto, ma al contempo ho compreso che esiste l’impossibilità di continuare una relazione sentimentale in quanto ci sono stati, a + riprese, chiari segnali di incompatibilità caratteriale) e sentimenti istintivi che vivo in modo discontinuo e incontrollato come quelli descritti del sogno.
Quello che vi chiedo è un consiglio su come analizzare la situazione, mi sento in un vicolo cieco perché non capisco se è la mia condizione di salute ( magari l'ansia per tutti gli esami fatti...) che mi porta a questo tipo stato d'animo che rievoca cose del passato, oppure se la condizione emotiva ha inciso lentamente a livello inconscio sul mio organismo a tal punto da provocare tali problemi di salute. Grazie
Ho 31 anni e da due mesi ho iniziato ad avere forti problemi di salute, sostanzialmente la pressione non registra più valori normali e sono ora in terapia con 5 mq di Norvasc al dì. Dopo diverse visite (e molti esami) al centro specialistico dell'ipertensione sono state escluse tutte le cause legate a tumori ai reni/ghiandole sub-renali o altre cose come sindrome di Conn e altro ancora. Settimana prossima mi verrà formulata la terapia definitiva sulla base di una ipertensione "di base".
Il tutto potrebbe avere senso, considerato anche che mio padre soffre anche lui di pressione, anche se ha iniziato a soffrirne verso i 50 anni e di una tipologia un po’ differente.
Di fatto però, da due mesi soffro anche di diversi problemi i quali non so se sono riconducibili ai problemi fisici, svogliatezza, tendenza ad isolarmi dagli amici/parenti, perdita di interesse nelle cose che ho sempre avuto gusto di fare, totale incapacità di concludere qualche cosa sul lavoro (fortunatamente le visite e i day hospital mi giustificano un pò...)e soprattutto dormo quasi il doppio, mi capita sovente di addormentarmi alle 7 di sera (o alle volte di avere totale insonnia).
Sentimentalmente ho chiuso una storia importante quasi due anni (dopo + di 5 anni di relazione), da allora non ho più avuto alcun rapporto stabile, forse anche per impossibilità considerato che il lavoro mi ha portato anche a lavorare quasi 8 mesi all'estero. All'epoca la fine della relazione è stata molto burrascosa e dolorosa per entrambi, ma ero convinto fino poco tempo fa di essere ormai completamente sereno nei confronti di questa persona.
Da un mese circa mi capita, spesso, di sognarla e quasi sempre il tutto si conclude con un aumento del battito cardiaco che mi porta a svegliarmi... un passaggio dal sonno alla veglia quasi non vi fosse differenza tra uno e l'altro. I rapporti (perché frequentiamo comunque la stessa cerchia di amici comuni) sono divenuti complicati in quanto io tendo ad avere una specie di gelosia (totalmente ingiustificata) nei suoi atteggiamenti. In pratica vivo una specie di dualismo tra la razionalità (che mi ha portato ad elaborare la passata relazione, concludendo che lei rimarrà sempre una persona importante che è stata nella mia vita e alla quale conservo ancora molto affetto, ma al contempo ho compreso che esiste l’impossibilità di continuare una relazione sentimentale in quanto ci sono stati, a + riprese, chiari segnali di incompatibilità caratteriale) e sentimenti istintivi che vivo in modo discontinuo e incontrollato come quelli descritti del sogno.
Quello che vi chiedo è un consiglio su come analizzare la situazione, mi sento in un vicolo cieco perché non capisco se è la mia condizione di salute ( magari l'ansia per tutti gli esami fatti...) che mi porta a questo tipo stato d'animo che rievoca cose del passato, oppure se la condizione emotiva ha inciso lentamente a livello inconscio sul mio organismo a tal punto da provocare tali problemi di salute. Grazie
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Gentile utente, visto che è stato così attento da lasciarsi visitare da più medici, cosa ne direbbe di rivolgersi anche uno psicologo/psicoterapeuta, per un parere diretto?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
l'ansia è quella reazione emotiva determinata da tutte quelle situazioni che percepiamo come "senza controllo", e che spesso siamo costretti a vivere passivamente.
Tra queste situazioni, quelle legate alla salute sono le peggiori, poichè determinano reazioni emotive davvero incontrollabili. Potrebbe essere il suo caso.
E' difficile capire da qui se la sua ipertensione di base sia causata da problemi emotivi: di certo possiamo affermare che esiste uno stretto legame tra la psiche ed il sistema cardiocircolatorio. Quindi al di là di cosa abbia causato cosa, diciamo che la sua ansia influisce in modo significativo, con molta probabilità, anche sui livelli pressori, spece se sono state escluse cause mediche.
Detto questo, è chiaro che un trattamento dell'ansia (e delle reazioni depressive da lei descritte) potrebbe migliorare non solo la sua qualità di vita in generale, ma anche l'ipertensione. Per questo motivo le consiglio due cose:
1- una valutazione psichiatrica: necessaria in quanto c'è coinvolgimento del tono dell'umore, nonchè probabili reazioni di tipo psicosomatico
2- un trattamento dell'ansia, meglio se attravero terapia cognitivo-comportamentale
Le allego anche questi due articoli, giusto per farsi un'idea su ansia e depressione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
l'ansia è quella reazione emotiva determinata da tutte quelle situazioni che percepiamo come "senza controllo", e che spesso siamo costretti a vivere passivamente.
Tra queste situazioni, quelle legate alla salute sono le peggiori, poichè determinano reazioni emotive davvero incontrollabili. Potrebbe essere il suo caso.
E' difficile capire da qui se la sua ipertensione di base sia causata da problemi emotivi: di certo possiamo affermare che esiste uno stretto legame tra la psiche ed il sistema cardiocircolatorio. Quindi al di là di cosa abbia causato cosa, diciamo che la sua ansia influisce in modo significativo, con molta probabilità, anche sui livelli pressori, spece se sono state escluse cause mediche.
Detto questo, è chiaro che un trattamento dell'ansia (e delle reazioni depressive da lei descritte) potrebbe migliorare non solo la sua qualità di vita in generale, ma anche l'ipertensione. Per questo motivo le consiglio due cose:
1- una valutazione psichiatrica: necessaria in quanto c'è coinvolgimento del tono dell'umore, nonchè probabili reazioni di tipo psicosomatico
2- un trattamento dell'ansia, meglio se attravero terapia cognitivo-comportamentale
Le allego anche questi due articoli, giusto per farsi un'idea su ansia e depressione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
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Utente
Vi ringrazio per gli interventi.
Ho trovato particolarmente utili anche i due articoli postati nell'ultimo intervento, in quanto molto comprensibili anche per i non addetti ai lavori.
L'idea di una visita diretta da uno specialista del settore la sto valutando da diverso tempo, prima però volevo documentarmi, almeno in linea generale, su quello che penso mi stia capitando ultimamente.
cordialmente
Ho trovato particolarmente utili anche i due articoli postati nell'ultimo intervento, in quanto molto comprensibili anche per i non addetti ai lavori.
L'idea di una visita diretta da uno specialista del settore la sto valutando da diverso tempo, prima però volevo documentarmi, almeno in linea generale, su quello che penso mi stia capitando ultimamente.
cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 18.1k visite dal 12/08/2009.
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Approfondimento su Ansia
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