Difficile rapporto con mia madre, peggiorato dopo arrivo di un bimbo che causa crisi con mio marito
Buongiorno
Da sempre mia madre ed io siamo molto diverse, e mia madre ha sempre criticato le mie decisioni.
Poi alla fine se ne faceva una ragione, ma di base ogni cosa causava discussione e attrito
Vivo in Germania da 12 anni.
Da 6 sto con un ragazzo colombiano, ora mio marito.
All'inizio non era ben accetto, poi ovviamente se ne è dovuta fare una ragione.
Purtroppo mia madre però ha avuto in passato comportamenti razzisti nei suoi confronti, e ancora adesso qualche battuta o commento razzista e classista gli scappano.
Io le ho fatto notare questo atteggiamenti, ma sempre in un modo cortese senza pretendere massimo rispetto ed essere dura con lei.
Mio marito è molto sensibile e ci patisce.
E ovviamente non le va a genio a causa del suo razzismo.
Da tre mesi abbiamo avuto un bimbo e sono disperata.
La visita di mia madre (rimasta jna settimana a casa nostra) ha destabilizzato la nostra relazione.
Lei si è anche comportata male, un giorno si è arrabbiata perché non si facevano cose alla sua maniera, ha iniziato ad alzare la voce, sbattere la porta di camera.
Il tutto in casa nostra, con in bimbo piccolo.
Mio marito non c'ha più visto ed ha sbottato.
Da allora (un mese fa) mio marito è triste, mi vieta di andare in Italia dalla mia famiglia minacciando il divorzio.
Io inutile dire che sto male, mia madre si è scusata in parte ma ha comunque creato una ferita molto grave nella coppia.
Dico in parte perché lei sostiene che la sua reazione sia dovuta al fatto che noi siamo una coppia molto chiusa e prepotente e che non ci si può dir nulla.
Noi ribadiamo che il matrimonio è di due e non di mille quindi i consigli si danno se richiesti ma non può pretendere di venire un casa nostra e far quello che vuole.
Minaccia che è un suo diritto vederee il piccolo e che ci manda gli avvocati.
Io sono in un momento molto critico neomamma.
Vorrei godermi il mio piccolo e la mia nuova famiglia e non ci riesco
Vorrei tagliare i ponti con mia madre per un po di tempo e poi in futuro vedere se ci sono i presupposti di un riavvicinamento.
Mia madre ha un carattere difficile che la porta ad avere problemi con la sua stessa madre e spesso i suoi fratelli.
Mi sembra che l'ostilità madre figlia si stia passando da lei a me, da una generazione all'altra.
Sbaglio?
Cosa fare?
Sedute di con uno psicologo possono aiutare?
Come gestire il tutto, siamo d'accordo che la mia priorità è la mia nuova famiglia e il mio bimbo?
La ringrazio.
Da sempre mia madre ed io siamo molto diverse, e mia madre ha sempre criticato le mie decisioni.
Poi alla fine se ne faceva una ragione, ma di base ogni cosa causava discussione e attrito
Vivo in Germania da 12 anni.
Da 6 sto con un ragazzo colombiano, ora mio marito.
All'inizio non era ben accetto, poi ovviamente se ne è dovuta fare una ragione.
Purtroppo mia madre però ha avuto in passato comportamenti razzisti nei suoi confronti, e ancora adesso qualche battuta o commento razzista e classista gli scappano.
Io le ho fatto notare questo atteggiamenti, ma sempre in un modo cortese senza pretendere massimo rispetto ed essere dura con lei.
Mio marito è molto sensibile e ci patisce.
E ovviamente non le va a genio a causa del suo razzismo.
Da tre mesi abbiamo avuto un bimbo e sono disperata.
La visita di mia madre (rimasta jna settimana a casa nostra) ha destabilizzato la nostra relazione.
Lei si è anche comportata male, un giorno si è arrabbiata perché non si facevano cose alla sua maniera, ha iniziato ad alzare la voce, sbattere la porta di camera.
Il tutto in casa nostra, con in bimbo piccolo.
Mio marito non c'ha più visto ed ha sbottato.
Da allora (un mese fa) mio marito è triste, mi vieta di andare in Italia dalla mia famiglia minacciando il divorzio.
Io inutile dire che sto male, mia madre si è scusata in parte ma ha comunque creato una ferita molto grave nella coppia.
Dico in parte perché lei sostiene che la sua reazione sia dovuta al fatto che noi siamo una coppia molto chiusa e prepotente e che non ci si può dir nulla.
Noi ribadiamo che il matrimonio è di due e non di mille quindi i consigli si danno se richiesti ma non può pretendere di venire un casa nostra e far quello che vuole.
Minaccia che è un suo diritto vederee il piccolo e che ci manda gli avvocati.
Io sono in un momento molto critico neomamma.
Vorrei godermi il mio piccolo e la mia nuova famiglia e non ci riesco
Vorrei tagliare i ponti con mia madre per un po di tempo e poi in futuro vedere se ci sono i presupposti di un riavvicinamento.
Mia madre ha un carattere difficile che la porta ad avere problemi con la sua stessa madre e spesso i suoi fratelli.
Mi sembra che l'ostilità madre figlia si stia passando da lei a me, da una generazione all'altra.
Sbaglio?
Cosa fare?
Sedute di con uno psicologo possono aiutare?
Come gestire il tutto, siamo d'accordo che la mia priorità è la mia nuova famiglia e il mio bimbo?
La ringrazio.
[#1]
Gentile utente,
lei nota giustamente che certi tratti comportamentali -rabbia, ostilità- si trasmettono tra le generazioni.
Non sarebbe strano pensare anche che lei scelga e conduca le sue relazioni in base a un modello familiare conflittuale, quindi che anche suo marito abbia qualche tratto dell'aggressività e dell'intolleranza da lei notate in sua madre. Prenderne atto vuol dire cercare di superare questo indesiderabile retaggio e non trasmetterlo a chi le è vicino, meno che mai a suo figlio.
Per ottenere questo, i colloqui con uno psicologo cognitivista più ancota che utili sono indispensabili.
Ho letto i suoi precedenti consulti e mi sembra di avere avvertito tracce di sofferenza in lei.
Ha poi appurato con l'oculista e con il neurologo, se non direttamente con lo psicologo, per quale ragione agiva con tanta sbadataggine da provocare dei danni nella sua casa?
Il suo attuale desiderio di prendersi un lungo periodo di pace concentrandosi sulla condizione di madre ed evitando qualunque stress inutile, i rapporti conflittuali con sua madre per prima cosa, è legittimo e apprezzabile.
Può essere necessario però avere il supporto di uno psicologo per condurlo con la determinazione e nello stesso tempo con la gentilezza che sembrano opportuni per non tradurre questa tregua fisiologoca in una frattura insanabile.
Auguri.
lei nota giustamente che certi tratti comportamentali -rabbia, ostilità- si trasmettono tra le generazioni.
Non sarebbe strano pensare anche che lei scelga e conduca le sue relazioni in base a un modello familiare conflittuale, quindi che anche suo marito abbia qualche tratto dell'aggressività e dell'intolleranza da lei notate in sua madre. Prenderne atto vuol dire cercare di superare questo indesiderabile retaggio e non trasmetterlo a chi le è vicino, meno che mai a suo figlio.
Per ottenere questo, i colloqui con uno psicologo cognitivista più ancota che utili sono indispensabili.
Ho letto i suoi precedenti consulti e mi sembra di avere avvertito tracce di sofferenza in lei.
Ha poi appurato con l'oculista e con il neurologo, se non direttamente con lo psicologo, per quale ragione agiva con tanta sbadataggine da provocare dei danni nella sua casa?
Il suo attuale desiderio di prendersi un lungo periodo di pace concentrandosi sulla condizione di madre ed evitando qualunque stress inutile, i rapporti conflittuali con sua madre per prima cosa, è legittimo e apprezzabile.
Può essere necessario però avere il supporto di uno psicologo per condurlo con la determinazione e nello stesso tempo con la gentilezza che sembrano opportuni per non tradurre questa tregua fisiologoca in una frattura insanabile.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa Potenza,
La ringrazio per la risposta rapida ed esaustiva.
Come potrà capire, è una situazione molto complicata e triste che non mi fa dormire la notte.
Posso chiederle da cosa deduce che mio marito abbia qualche tratto dell'aggressività e dell'intolleranza da lei notate in sua madre?
Procederò alla ricerca di una psicologa/psicoterapeuta, ma immagino il percorso sarà lungo. Cosa mi consiglierebbe di fare nell'immediato, per cercare un po di serenità e mettere in pausa la relazione difficile con mia madre?
La ringrazio nuovamente.
Saluti
Federica
La ringrazio per la risposta rapida ed esaustiva.
Come potrà capire, è una situazione molto complicata e triste che non mi fa dormire la notte.
Posso chiederle da cosa deduce che mio marito abbia qualche tratto dell'aggressività e dell'intolleranza da lei notate in sua madre?
Procederò alla ricerca di una psicologa/psicoterapeuta, ma immagino il percorso sarà lungo. Cosa mi consiglierebbe di fare nell'immediato, per cercare un po di serenità e mettere in pausa la relazione difficile con mia madre?
La ringrazio nuovamente.
Saluti
Federica
[#3]
Gentile utente,
dovrebbe con molta gentilezza dire a sua madre che i primi giorni mesi e anni della vita di un piccolino richiedono una madre serena e allegra.
Guardi in rete, se crede, gli effetti di una madre depressa e ansiosa.
Spieghi con un sorriso che ogni interruzione di uno stato d'animo positivo rappresenta un attentato al bambino, che lei respingerà, anche a costo di diradare le visite di sua madre, che pur le fanno piacere.
Non mi stupirei se sua madre non capisse: alcune persone entrano in competizione col bambino piccolo, si sentono messe da parte alla sua nascita.
Comprenda questa fragilità di sua madre, ma non dimentichi che la persona senza difese è suo figlio.
Anche i mariti si sentono talvolta messi da parte dall'atteggiamento esclusivamente dedito al bambino da parte della madre. Ne tenga conto nei confronti di suo marito e cerchi di rimanere il più possibile una moglie/amante.
Le ho parlato di una somiglianza possibile fra suo marito e la madre di lei che ci scrive, perché ognuno di noi acquisisce fin dall'infanzia alcuni modelli, e non sarebbe strano che lei li avesse inconsciamente replicati.
Se legge la sua prima email infatti vedrà che suo marito ha preso in maniera rancorosa le offese di sua madre anziché riderne e respingerle al mittente, e ha addirittura minacciato il divorzio. Dimostra in ciò qualche tratto dell'infantilismo rabbioso e della tendenza a risentirsi che è tipica di sua madre, a quello che lei ci scrive.
La differenza è che lui è il padre di suo figlio e la persona con cui lei ha scelto di vivere, armonizzandovi nel tempo e limando le asperità reciproche.
Non è detto per nulla che l'aiuto di uno psicologo debba essere un processo lungo: qui si tratta di adottare strategie, non di scavare nel profondo.
Buone cose.
dovrebbe con molta gentilezza dire a sua madre che i primi giorni mesi e anni della vita di un piccolino richiedono una madre serena e allegra.
Guardi in rete, se crede, gli effetti di una madre depressa e ansiosa.
Spieghi con un sorriso che ogni interruzione di uno stato d'animo positivo rappresenta un attentato al bambino, che lei respingerà, anche a costo di diradare le visite di sua madre, che pur le fanno piacere.
Non mi stupirei se sua madre non capisse: alcune persone entrano in competizione col bambino piccolo, si sentono messe da parte alla sua nascita.
Comprenda questa fragilità di sua madre, ma non dimentichi che la persona senza difese è suo figlio.
Anche i mariti si sentono talvolta messi da parte dall'atteggiamento esclusivamente dedito al bambino da parte della madre. Ne tenga conto nei confronti di suo marito e cerchi di rimanere il più possibile una moglie/amante.
Le ho parlato di una somiglianza possibile fra suo marito e la madre di lei che ci scrive, perché ognuno di noi acquisisce fin dall'infanzia alcuni modelli, e non sarebbe strano che lei li avesse inconsciamente replicati.
Se legge la sua prima email infatti vedrà che suo marito ha preso in maniera rancorosa le offese di sua madre anziché riderne e respingerle al mittente, e ha addirittura minacciato il divorzio. Dimostra in ciò qualche tratto dell'infantilismo rabbioso e della tendenza a risentirsi che è tipica di sua madre, a quello che lei ci scrive.
La differenza è che lui è il padre di suo figlio e la persona con cui lei ha scelto di vivere, armonizzandovi nel tempo e limando le asperità reciproche.
Non è detto per nulla che l'aiuto di uno psicologo debba essere un processo lungo: qui si tratta di adottare strategie, non di scavare nel profondo.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Buongiorno Dottoressa Potenza,
Grazie ancora della risposta.
Io vivo in Germania, mia madre jn Italia quindi le visite al piccolo sono comunque per forza di cose limitate.
Prima del bimbo la chiamavo una volta alla settimana ma sempre perché so che lei vuole avere mie notizie (non solo per messaggi whatsapp nella chat di famiglia) ma da quando è nato il piccolo vorrebbe sentirmi e vederci tutti i giorni. Io non riesco, mi sento soffocare. La chiamo quindi 2 volte a settimana ma a volte davvero devo sforzarmi. E finita la chiamata mi sento comunque triste.
A metà settembre andrò 9 giorni da lei con il bimbo, senza mio marito. A Natale invece andremo in Colombia, dalla famiglia di lui che non vediamo da 2 anni. Lei insiste su una mia visita anche a inizio Novembre, un mese dopo questa di settembre. Io non so se c'è faccio, in più mio marito è un papà molto presente e sarebbe tanto triste a stare di nuovo una decina di giorni lontano dal piccolo.
Legittimo che io decida in base alle mie emozioni, stati d'animo ed esigenze della mia nuova famiglia se e quando visitarli in Italia o dovrei pensare ai loro sentimenti di nonni in primis? Mia mamma mi accusa sempre anche di essere egoista..
La ringrazio
Federica
Grazie ancora della risposta.
Io vivo in Germania, mia madre jn Italia quindi le visite al piccolo sono comunque per forza di cose limitate.
Prima del bimbo la chiamavo una volta alla settimana ma sempre perché so che lei vuole avere mie notizie (non solo per messaggi whatsapp nella chat di famiglia) ma da quando è nato il piccolo vorrebbe sentirmi e vederci tutti i giorni. Io non riesco, mi sento soffocare. La chiamo quindi 2 volte a settimana ma a volte davvero devo sforzarmi. E finita la chiamata mi sento comunque triste.
A metà settembre andrò 9 giorni da lei con il bimbo, senza mio marito. A Natale invece andremo in Colombia, dalla famiglia di lui che non vediamo da 2 anni. Lei insiste su una mia visita anche a inizio Novembre, un mese dopo questa di settembre. Io non so se c'è faccio, in più mio marito è un papà molto presente e sarebbe tanto triste a stare di nuovo una decina di giorni lontano dal piccolo.
Legittimo che io decida in base alle mie emozioni, stati d'animo ed esigenze della mia nuova famiglia se e quando visitarli in Italia o dovrei pensare ai loro sentimenti di nonni in primis? Mia mamma mi accusa sempre anche di essere egoista..
La ringrazio
Federica
[#5]
Gentile utente,
capisco, essendo psicologa, che lei non se ne accorga, ma è addirittura scontato che parlare al telefono per obbligo, andare a trovare qualcuno perché badiamo ai suoi sentimenti più che ai nostri, infine accettare la frequentazione di qualcuno che ci considera e ci chiama egoisti, non è certamente una cosa che determina entusiasmo.
Occorre in questo caso prendere atto che l'egoismo non è da parte sua, e tra l'altro il momento in cui si è avuto un bambino richiede una concentrazione su questa esperienza e sul bambino da parte dei due genitori che escluderebbe questi viaggi con sottrazione del piccolo al suo papà.
Io direi che tutto quello che può fare è invitare di nuovo sua madre e suo padre presso di voi, non prima di novembre.
capisco, essendo psicologa, che lei non se ne accorga, ma è addirittura scontato che parlare al telefono per obbligo, andare a trovare qualcuno perché badiamo ai suoi sentimenti più che ai nostri, infine accettare la frequentazione di qualcuno che ci considera e ci chiama egoisti, non è certamente una cosa che determina entusiasmo.
Occorre in questo caso prendere atto che l'egoismo non è da parte sua, e tra l'altro il momento in cui si è avuto un bambino richiede una concentrazione su questa esperienza e sul bambino da parte dei due genitori che escluderebbe questi viaggi con sottrazione del piccolo al suo papà.
Io direi che tutto quello che può fare è invitare di nuovo sua madre e suo padre presso di voi, non prima di novembre.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#6]
Utente
Buongiorno dottoressa Potenza,
Grazie ancora. Il problema della sua visita qui da noi è che l'ultima volta che è venuta, è finita in una litigata. L'unica sarebbe davvero prendere una pausa e chiederle di rispettare le nostre decisioni e priorità e dopo la visita di settembre vedersi a gennaio quando torniamo dalla Colombia. O sarebbe troppo da chiedere a una neo nonna?
La ringrazio.
Federica
Grazie ancora. Il problema della sua visita qui da noi è che l'ultima volta che è venuta, è finita in una litigata. L'unica sarebbe davvero prendere una pausa e chiederle di rispettare le nostre decisioni e priorità e dopo la visita di settembre vedersi a gennaio quando torniamo dalla Colombia. O sarebbe troppo da chiedere a una neo nonna?
La ringrazio.
Federica
[#7]
Gentile utente,
a mio avviso già la visita di settembre sarebbe troppo da concedere ad una persona che ha creato delle tensioni in casa sua.
Forse potrebbe rimandare direttamente a gennaio e prendersi un periodo di serenità e riflessione, anche senza troppe telefonate obbligate?
Tenga conto tra l'altro che la condizione di neo-nonni non comporta né alterazioni ormonali né tensioni legate a nuove esperienze e responsabilità, come invece succede ai neo genitori.
Quanto dico può esserle chiarito da qualunque psicologo, ma per sua maggiore tranquillità preciso che io stessa sono quattro volte nonna.
Sarebbe bene che lei cessasse di essere succuba delle prepotenze altrui, e se non riesce da sola, specie in questo momento della sua vita, ad agire in questa direzione, l'aiuto di uno psicologo sarebbe veramente utile.
Buone cose.
a mio avviso già la visita di settembre sarebbe troppo da concedere ad una persona che ha creato delle tensioni in casa sua.
Forse potrebbe rimandare direttamente a gennaio e prendersi un periodo di serenità e riflessione, anche senza troppe telefonate obbligate?
Tenga conto tra l'altro che la condizione di neo-nonni non comporta né alterazioni ormonali né tensioni legate a nuove esperienze e responsabilità, come invece succede ai neo genitori.
Quanto dico può esserle chiarito da qualunque psicologo, ma per sua maggiore tranquillità preciso che io stessa sono quattro volte nonna.
Sarebbe bene che lei cessasse di essere succuba delle prepotenze altrui, e se non riesce da sola, specie in questo momento della sua vita, ad agire in questa direzione, l'aiuto di uno psicologo sarebbe veramente utile.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.2k visite dal 04/08/2023.
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