Difficoltà a superare il lutto del passato, persiste ancora tutt'oggi
Buongiorno, riportò di seguito un po quello che mi è accaduto in passato.
All'età di 17 anni è venuto a mancare mio padre per un'infarto mentre era in montagna, ed in quell'occasione mi aveva proposto di andare con lui ma io avevo preferito uscire con gli amici.
Di quest'ultimo aspetto ne ho parlato solamente con una mia professoressa alle superiori, la quale mi ha aiutato in un certo modo a risollevarmi da un periodo molto difficile.
Il primo anno è andato abbastanza bene probabilmente perché c'erano le persone accanto oppure perché non avevo ancora metabolizzato il tutto ma l'anno successivo ho affrontato un periodo molto difficile dove volevo abbandonare la scuola anche se con l'appoggio delle mie compagne di classe e dei professori, in particolare quella professoressa, ho portato a casa la maturità.
Nel frattempo io mi vergogno molto di quello che è successo in quel periodo, infatti parlarne con quelle persone che mi hanno visto star male, mi fa vergognare molto ancora tutt'oggi.
Poi una volta finite le superiori sono sempre rimasta in contatto con le mie compagne delle superiori.
Per tre anni ho lavorato in fabbrica ed ora sto terminando l'Università di educatore professionale.
Questo è un breve cenno di quella che è la mia storia significativa.
Quello che mi spaventa è che ogni volta mi diverto, penso che arriverà presto una chiamata che mi dirà è venuto a mancare tale persona X.
Ed inoltre un'altra cosa che ho capito di me è che parlare di mio papà a distanza di così tanti anni in molte occasione mi mette particolare tristezza, quindi non capisco come mai ancora tutt'ora accada ciò.
Poi riconosco in me un problema ovvero che tengo tutte le emozioni dentro, così facendo a volte scoppio, principalmente con le mie amiche/compagne delle superiori, solamente che adesso dobbiamo andare via qualche giorno e non vorrei che mi capitasse ancora questo.
Non vorrei essere più un peso per nessuna visto che lo sono stata per molto tempo, quindi se avete qualche consiglio/feedback da darmi lo leggerei molto volentieri.
Grazie in anticipo e buona giornata.
All'età di 17 anni è venuto a mancare mio padre per un'infarto mentre era in montagna, ed in quell'occasione mi aveva proposto di andare con lui ma io avevo preferito uscire con gli amici.
Di quest'ultimo aspetto ne ho parlato solamente con una mia professoressa alle superiori, la quale mi ha aiutato in un certo modo a risollevarmi da un periodo molto difficile.
Il primo anno è andato abbastanza bene probabilmente perché c'erano le persone accanto oppure perché non avevo ancora metabolizzato il tutto ma l'anno successivo ho affrontato un periodo molto difficile dove volevo abbandonare la scuola anche se con l'appoggio delle mie compagne di classe e dei professori, in particolare quella professoressa, ho portato a casa la maturità.
Nel frattempo io mi vergogno molto di quello che è successo in quel periodo, infatti parlarne con quelle persone che mi hanno visto star male, mi fa vergognare molto ancora tutt'oggi.
Poi una volta finite le superiori sono sempre rimasta in contatto con le mie compagne delle superiori.
Per tre anni ho lavorato in fabbrica ed ora sto terminando l'Università di educatore professionale.
Questo è un breve cenno di quella che è la mia storia significativa.
Quello che mi spaventa è che ogni volta mi diverto, penso che arriverà presto una chiamata che mi dirà è venuto a mancare tale persona X.
Ed inoltre un'altra cosa che ho capito di me è che parlare di mio papà a distanza di così tanti anni in molte occasione mi mette particolare tristezza, quindi non capisco come mai ancora tutt'ora accada ciò.
Poi riconosco in me un problema ovvero che tengo tutte le emozioni dentro, così facendo a volte scoppio, principalmente con le mie amiche/compagne delle superiori, solamente che adesso dobbiamo andare via qualche giorno e non vorrei che mi capitasse ancora questo.
Non vorrei essere più un peso per nessuna visto che lo sono stata per molto tempo, quindi se avete qualche consiglio/feedback da darmi lo leggerei molto volentieri.
Grazie in anticipo e buona giornata.
[#1]
Gentile utente,
la psicologia parla della necessità di "elaborare il lutto" quando subiamo perdite gravi o gravissime, come sembra essere stata la sua.
Da qui sarebbe impossibile spiegare un concetto tanto complesso.
Posso però dirle che lei è stata brava a cercare l'aiuto dell'insegnante sensibile e quello delle compagne, ma questo non è bastato a farle recuperare interamente una sua serenità, nella matura consapevolezza del dolore ma anche nella giusta visione non ansiosa della vita.
L'unica vera possibilità di guarigione sta nel recuperare quello che finora lei ha messo tra parentesi, con l'aiuto di uno psicologo veramente esperto di traumi.
Un piccolo aiuto per non rovinare la vacanza che si prepara a fare con le amiche le può venire dalla consapevolezza che il suo ritornare ansiogeno e doloroso sugli eventi del passato è proprio il frutto della mancata elaborazione del lutto: dentro di lei qualcuno grida.
Ogni volta che sentirà il suo umore calare di tono, ogni volta che avrà paura di quello che può succedere ai suoi cari o avrà desiderio di dire una frase triste, inopportuna, ricordi che si tratta di questa "malattia" che lei si porta dentro.
Trovi al più presto il rimedio nel colloquio liberatorio con un* psicolog*.
La abbraccio.
la psicologia parla della necessità di "elaborare il lutto" quando subiamo perdite gravi o gravissime, come sembra essere stata la sua.
Da qui sarebbe impossibile spiegare un concetto tanto complesso.
Posso però dirle che lei è stata brava a cercare l'aiuto dell'insegnante sensibile e quello delle compagne, ma questo non è bastato a farle recuperare interamente una sua serenità, nella matura consapevolezza del dolore ma anche nella giusta visione non ansiosa della vita.
L'unica vera possibilità di guarigione sta nel recuperare quello che finora lei ha messo tra parentesi, con l'aiuto di uno psicologo veramente esperto di traumi.
Un piccolo aiuto per non rovinare la vacanza che si prepara a fare con le amiche le può venire dalla consapevolezza che il suo ritornare ansiogeno e doloroso sugli eventi del passato è proprio il frutto della mancata elaborazione del lutto: dentro di lei qualcuno grida.
Ogni volta che sentirà il suo umore calare di tono, ogni volta che avrà paura di quello che può succedere ai suoi cari o avrà desiderio di dire una frase triste, inopportuna, ricordi che si tratta di questa "malattia" che lei si porta dentro.
Trovi al più presto il rimedio nel colloquio liberatorio con un* psicolog*.
La abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#3]
Spero di esserle stata un po' utile per la sua vacanza, cara ragazza.
Il resto -la guarigione- deve cercarlo nel percorso assieme ad un professionista.
In questo modo potrà recuperare non solo il buonumore, ma un più sereno ricordo di suo padre.
Ancora tanti auguri.
Il resto -la guarigione- deve cercarlo nel percorso assieme ad un professionista.
In questo modo potrà recuperare non solo il buonumore, ma un più sereno ricordo di suo padre.
Ancora tanti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Salve dottoressa, si mi sono messa in contatto con una psicologa, è arrivato il momento di affrontare il problema. Non so sé è possibile rispondere a questa domanda, ma se secondo lei, un approccio di analisi transazionale e psicoterapia integrativa, possono fare al mio caso?
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#5]
Gentile utente,
ha fatto molto bene a prendere contatto con una psicologa.
Riguardo alla sua domanda, i vari metodi della psicoterapia, pur partendo da visioni leggermente diverse del funzionamento psichico, hanno tutti l'effetto di creare le possibilità di un cambiamento migliorativo.
L'analisi transazionale è nota.
Oggi gli psicologi tendono a lavorare in modo da integrare vari metodi al fine di supportare le necessità del paziente.
La cosa più importante è la relazione di fiducia, perché lo specialista guida il processo di guarigione, ma il lavoro quotidiano su di sé lo fa il paziente. Questo prevede frequenti messe a punto e lunghi ritorni sullo stesso argomento per chiarire e "allenare" la psiche sempre meglio.
Valuti quindi il rapporto di fiducia con la sua curante, che va creato, mantenuto, incrementato costantemente.
Auguri.
ha fatto molto bene a prendere contatto con una psicologa.
Riguardo alla sua domanda, i vari metodi della psicoterapia, pur partendo da visioni leggermente diverse del funzionamento psichico, hanno tutti l'effetto di creare le possibilità di un cambiamento migliorativo.
L'analisi transazionale è nota.
Oggi gli psicologi tendono a lavorare in modo da integrare vari metodi al fine di supportare le necessità del paziente.
La cosa più importante è la relazione di fiducia, perché lo specialista guida il processo di guarigione, ma il lavoro quotidiano su di sé lo fa il paziente. Questo prevede frequenti messe a punto e lunghi ritorni sullo stesso argomento per chiarire e "allenare" la psiche sempre meglio.
Valuti quindi il rapporto di fiducia con la sua curante, che va creato, mantenuto, incrementato costantemente.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 31/07/2023.
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