Verità dietro allo scherzo?

Salve dottori,
sono una ragazza di 32 anni che vive ancora con i genitori.

Il loro rapporto non è mai stato idilliaco, perché hanno entrambi due caratteri forti e spesso e volentieri pareri sempre contrastanti.
Entrambi sostengono sempre le loro idee e per cui lo scontro è inevitabile.
Per questo motivo i battibecchi ed i confronti accesi sono frequenti, ma noi particolarmente preoccupanti: tutto sommato dimostrano di volersi bene, nonostante non lo esternalizzino troppo.
Ogni tanto lo faccio presente, ma mi viene sempre detto che esagero perché loro sono così e punto.

La mia preoccupazione sta piuttosto in alcune parole e/o frasi che spesso e da anni escono a mio padre come scherzo, ma che a me paiono una sorta di verità non dette e nascoste da battute.
Di natura è un burlone, ma sono anni che attraverso il ridere domanda ironicamente se "deve prendere provvedimenti" oppure "che potrebbe fare qualcosa di anomalo" oppure "che sta pensando ad un piano (...) ".
Quest'ultima cosa è il campanello che mi ha fatto maggiormente preoccupare e per la quale ho chiesto spiegazioni: mi è stato risposto che prendo sempre tutto con troppa serietà e che sono abbastanza adulta per capire dove sta lo scherzo e che mi faccio troppe fisime.

Potrebbe essere così?
È una mia fissa o potrebbero essere dei veri segnali di un comportamento più subdolo?
Sono molto preoccupata.

Grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Gentile utente,

Lei ha 32 anni e dunque è ampiamente adulta dal punto di vista anagrafico.
Eppure si preoccupa talmente di eventuali segreti dei supi genitori da spingere Suo padre a dirLe:
> ... mi è stato risposto che prendo sempre tutto con troppa serietà e che sono abbastanza adulta per capire dove sta lo scherzo ..<.
Il messaggio è chiaro, no?

Che elementi potremmo avere noi Psy, che non conosciamo nulla se non poche parole dai Suoi numerosissimi consulti,
per dire qualcosa di differente?
Già 6 anni fa Lei ci scriveva che:
> Genitori litigano e non trovano pace < e ricevette risposta.
Loro sono tuttora insieme,
Lei tuttora si interroga.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gent.ma Dr.ssa Brunialti,
grazie per il celere riscontro.
Ritengo di essere adulta sia dal punto di vista anagrafico che mentale, tuttavia non mi sembra così strano avere delle preoccupazioni nel sentire certe cose che, con tutto ciò che si sente ultimamente, potrebbero avere significati distorti e nascondere brutte intenzioni.
Confermo di essere sempre stata preoccupata di questa cosa, ormai sono anni che mi tedia, ma presumo sia psicologicamente normale dopo aver visto e partecipato a decine e decine di litigate (sicuramente indebolitesi di intensità col tempo) e nell'ammettere di tenere molto alla tranquillità e alla stabilità famigliare.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
... > e, tuttavia non mi sembra così strano avere delle preoccupazioni<,
ci dice.

La vita dei Suoi genitori è loro,
I loro equilibri di coppia sfuggono ai figli.
Lasci parlare i fatti:
da sei anni Lei si preoccupa; ma loro no forse; chi si batte si ama? come da proverbio?

Se i fatti non bastano, come potrebbero aiutarla ulteriori nostre parole?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
La mia frase voleva essere una risposta rispetto quanto da lei detto, che pare strano o anomalo avere certi tipi di preoccupazioni.
Scrivo a degli esperti che potrebbero avere avuto a che fare con casi analoghi e che hanno le competenze per comprendere certi meccanismi del comportamento umano, ma a questo punto temo essere stato inutile...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Gentile utente,

certamente abbiamo a che fare con casi analoghi al Suo; ma quale vantaggio ne ha Lei nell’esserne a conoscenza?

Certamente abbiamo
>le competenze per comprendere certi meccanismi del comportamento umano<,
anche se online non è possibile porre diagnosi.
Facciamo però presente che comprendere non è giustificare; o riconoscere come normalità clinica realtà che non lo sono.

La domanda che Le poniamo questa:
che vantaggio se ne ha (Lei e loro) a
> essere sempre stata preoccupata di questa cosa, ormai sono anni che mi tedia <
e nel pensare che ciò sia normale, nonostante i diretti interessati Le dicano che così non è?
Nessun vantaggio, ne’ per Lei, ne’ per loro: non a caso Suo padre La critica per questo.

E dunque potrebbe trattarsi di una Sua forma di ansia.

Ma se così fosse, è un problema Suo, non loro;
loro che da anni convivono con queste modalità di comunicazione di coppia.

Se poi i nostri punti di vista specialistici non Le aggradano, si chieda se forse dipende dal fatto che la risposta non è quella che Lei desidera. Ma anche questo è un problema Suo, di impermeabilità nel mettersi in gioco.

In questo caso, ogni ulteriore approfondimento e risposta risultano per noi (e per Lei) una inutile perdita di tempo, come Lei del resto ipotizzava.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/