Episodi di fiato corto
Buongiorno, chiedo un vostro parere per riuscire a capire la causa del mio problema.
Premetto che é un periodo stressante e di base sono una persona ansiosa, tutto è iniziato circa 3 mesi fa quando ho avuto un attacco di ansia con tachicardia dovuto credo a dei ritmi lavorativi intensi in quelle settimane, dopo questo primo attacco di ansia ne sono susseguiti altri 2/3 nelle settimane successive in quanto dopo il primo episodio mi ero convinto di avere un qualche tipo di problema cardiaco, nelle settimane successive sono riuscito a prendere consapevolezza che questi episodi erano dovuti all'ansia e infatti non mi sono più venuti.
Da circa un mese ho iniziato ad avvertire episodi di fiato corto e oppressione che vanno e vengono, possono durare 20 minuti come 1/2 ore poi se ne vanno e ritornano dopo qualche giorno, per tranquillizzarmi ho fatto alcuni esami, tra cui analisi del sangue (tutto ok tranne una lieve carenza di vitamina D e acido folico) visita Cardiologica con ecocolordoppler e ecg, nella norma e un ecografia all'addome anche qui tutto normale apparte un po' di meteorismo colico.
Quando ho iniziato ad avere questo fastidioso problema sono andato dal medico di base che, mi ha auscultato i polmoni non sentendo niente di anomalo, mi ha guardato la gola e mi ha detto di avere molto reflusso così ho iniziato a prendere pantoprazolo 40 e faringel dopo i pasti che tuttora sto facendo.
Ma il problema del fiato corto ancora è presente, oltre a questo ho spesso gonfiore addominale, quello che non capisco è perché sia intermittente (proprio per questa caratteristica secondo il medico di base e il cardiologo che mi ha visitato non si tratterebbe di una causa organica ma ansiosa) non so se possa dipendere dall'ansia in quanto a volte questa sensazione si presenta anche se non sono particolarmente ansioso in quel momento.
Soffrendo ultimamente anche di gonfiore addominale vorrei capire se la causa possa essere questa, o se a monte il vero problema da curare è l'ansia.
Grazie mille.
Premetto che é un periodo stressante e di base sono una persona ansiosa, tutto è iniziato circa 3 mesi fa quando ho avuto un attacco di ansia con tachicardia dovuto credo a dei ritmi lavorativi intensi in quelle settimane, dopo questo primo attacco di ansia ne sono susseguiti altri 2/3 nelle settimane successive in quanto dopo il primo episodio mi ero convinto di avere un qualche tipo di problema cardiaco, nelle settimane successive sono riuscito a prendere consapevolezza che questi episodi erano dovuti all'ansia e infatti non mi sono più venuti.
Da circa un mese ho iniziato ad avvertire episodi di fiato corto e oppressione che vanno e vengono, possono durare 20 minuti come 1/2 ore poi se ne vanno e ritornano dopo qualche giorno, per tranquillizzarmi ho fatto alcuni esami, tra cui analisi del sangue (tutto ok tranne una lieve carenza di vitamina D e acido folico) visita Cardiologica con ecocolordoppler e ecg, nella norma e un ecografia all'addome anche qui tutto normale apparte un po' di meteorismo colico.
Quando ho iniziato ad avere questo fastidioso problema sono andato dal medico di base che, mi ha auscultato i polmoni non sentendo niente di anomalo, mi ha guardato la gola e mi ha detto di avere molto reflusso così ho iniziato a prendere pantoprazolo 40 e faringel dopo i pasti che tuttora sto facendo.
Ma il problema del fiato corto ancora è presente, oltre a questo ho spesso gonfiore addominale, quello che non capisco è perché sia intermittente (proprio per questa caratteristica secondo il medico di base e il cardiologo che mi ha visitato non si tratterebbe di una causa organica ma ansiosa) non so se possa dipendere dall'ansia in quanto a volte questa sensazione si presenta anche se non sono particolarmente ansioso in quel momento.
Soffrendo ultimamente anche di gonfiore addominale vorrei capire se la causa possa essere questa, o se a monte il vero problema da curare è l'ansia.
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente,
ai primi di luglio lei ha già posto questa domanda ed ha ricevuto esaurienti risposte dal nostro cardiologo, dottor Cecchini.
Le riassumo brevemente le numerose risposte che le sono state date, perché finalmente lei si tranquillizzi.
Il dottor Cecchini le segnalava che il suo ingente sovrappeso è la prima causa dei suoi disturbi, e in seguito le faceva rilevare anche una componente ansiosa.
Io aggiungo, non essendo medico ma affidandomi al buon senso, che meteorismo e riflusso sono correlabili ad un'alimentazione erronea.
A tutti questi elementi si unisce l'ansia.
In questi casi la cura deve attaccare tutti i punti deboli: il sovrappeso, gli errori alimentari, le abitudini disfunzionali (già il dottor Cecchini le aveva detto di praticare almeno il nuoto), e le idee irrazionali che l'hanno condotta a questa situazione, pur essendo lei così giovane.
Si prenda cura di sé.
Buone cose.
ai primi di luglio lei ha già posto questa domanda ed ha ricevuto esaurienti risposte dal nostro cardiologo, dottor Cecchini.
Le riassumo brevemente le numerose risposte che le sono state date, perché finalmente lei si tranquillizzi.
Il dottor Cecchini le segnalava che il suo ingente sovrappeso è la prima causa dei suoi disturbi, e in seguito le faceva rilevare anche una componente ansiosa.
Io aggiungo, non essendo medico ma affidandomi al buon senso, che meteorismo e riflusso sono correlabili ad un'alimentazione erronea.
A tutti questi elementi si unisce l'ansia.
In questi casi la cura deve attaccare tutti i punti deboli: il sovrappeso, gli errori alimentari, le abitudini disfunzionali (già il dottor Cecchini le aveva detto di praticare almeno il nuoto), e le idee irrazionali che l'hanno condotta a questa situazione, pur essendo lei così giovane.
Si prenda cura di sé.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Salve, intanto grazie per la risposta. Si nel consulto con il dott Cecchini chiedevo quale potesse essere la causa di un affanno, che si presentava solo durante uno sforzo fisico anche di lieve entità, il dott Cecchini mi ha consigliato di ridurre drasticamente il peso e fare sport, che è quello che ho iniziato a fare perdendo gia 7 kg. Questa sensazione di affanno al minimo sforzo fortunatamente non la sento più, ma da circa 3/4 settimane ho una sensazione di fiato corto che si presenta anche in condizioni di riposo, ho richiesto un consulto in psicologia perché secondo il medico di base e il cardiologo essendo un fastidio intermittente e non costante la causa principale è l'ansia, quello che vorrei capire è se davvero l'ansia possa dare questa sensazione di fiato corto anche in momenti in cui io l'ansia non la percepisco, e se si, cosa posso fare per eliminare questo fastidio, grazie ancora.
[#3]
Gentile utente,
come vede la sua situazione respiratoria è già migliorata perdendo 7 kg sui 40 che il dottor Cecchini le prescriveva di perdere.
Lei parla di ansia non avvertita.
L'ansia, quando c'è, non sempre si accompagna a pensieri specifici che permettano di identificarla. Solo il colloquio protratto con uno psicologo esperto le potrà far riconoscere i motivi reali della sua ansia e le sue modalità di presentazione.
In questo periodo in cui lei sta attuando profondi cambiamenti non sarebbe strano che l'ansia si presentasse in maniera più accentuata e differente dal solito.
Per escludere componenti organiche, penso che le sia già stato suggerito di portare un orologio che misuri anche la pressione e il battito cardiaco non solo durante l'attività sportiva, ma in maniera protratta.
Questo le permetterebbe anche di correlare quello che lei chiama fiato corto con la situazione del battito cardiaco.
Si affidi ai sanitari (psicologi e medici) e sviluppi un'adeguata attenzione, benevola e non ansiogena, alle novità positive che sta attuando per sé stesso.
Ci tenga al corrente.
come vede la sua situazione respiratoria è già migliorata perdendo 7 kg sui 40 che il dottor Cecchini le prescriveva di perdere.
Lei parla di ansia non avvertita.
L'ansia, quando c'è, non sempre si accompagna a pensieri specifici che permettano di identificarla. Solo il colloquio protratto con uno psicologo esperto le potrà far riconoscere i motivi reali della sua ansia e le sue modalità di presentazione.
In questo periodo in cui lei sta attuando profondi cambiamenti non sarebbe strano che l'ansia si presentasse in maniera più accentuata e differente dal solito.
Per escludere componenti organiche, penso che le sia già stato suggerito di portare un orologio che misuri anche la pressione e il battito cardiaco non solo durante l'attività sportiva, ma in maniera protratta.
Questo le permetterebbe anche di correlare quello che lei chiama fiato corto con la situazione del battito cardiaco.
Si affidi ai sanitari (psicologi e medici) e sviluppi un'adeguata attenzione, benevola e non ansiogena, alle novità positive che sta attuando per sé stesso.
Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Si nell'ultimo periodo ho misurato la pressione diverse volte al giorno (sempre 120/130 - 80/85) e ho indossato l'orologio con monitorazione dei battiti (a riposo sempre tra 70/90) durante questi episodi ho misurato anche la saturazione sempre 98/99. Tutto questo è iniziato dopo un attacco di panico a metà aprile, prima non avevo mai avuto questi fastidi respiratori. Comunque la ringrazio della disponibilità, la terrò aggiornata.
[#5]
Gentile utente,
durante gli episodi di "fiato corto" misuri i battiti cardiaci più che la saturazione.
Gli attacchi di panico si presentano proprio con tachicardia e impressione di non poter respirare.
Non si preoccupi ma si faccia insegnare i metodi con cui contrastare questi momenti.
Buone cose.
durante gli episodi di "fiato corto" misuri i battiti cardiaci più che la saturazione.
Gli attacchi di panico si presentano proprio con tachicardia e impressione di non poter respirare.
Non si preoccupi ma si faccia insegnare i metodi con cui contrastare questi momenti.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 23/07/2023.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.