Vacanza a 27 anni e madre iperprotettiva
Non è la prima volta che scrivo qui e vedrete che il motivo è sempre il solito.
Ho 27 anni, lavoro e nel frattempo sto prendendo un'ulteriore specializzazione.
Sono fidanzata ormai da anni con lo stesso ragazzo, ma per varie motivazioni non siamo fidanzati "in casa", anche se conosciamo le rispettive famiglie.
Lui è molto ansioso e insicuro e questo non mi ha mai aiutata ad uscire dalla mia spirale di insicurezza.
Nonostante ciò, ci amiamo e ci capiamo.
Non possiamo ancora andare a convivere per motivi lavorativi di lui.
Quest'anno, per la prima volta, abbiamo deciso di andare in vacanza 5 giorni insieme, a trovare una nostra amica.
Io ho sempre evitato a causa della mentalità chiusa della mia famiglia, che non approverebbe che io vada in vacanza con il fidanzato.
Ho trovato però questo escamotage dell'amica.
Ho già detto a mia madre che vorrei andarci e vorrei essere accompagnata.
Lei non ha detto di no a priori, anzi, però è sempre perennemente preoccupata che io possa sentirmi male o ritrovarmi da sola per qualsiasi motivo.
Questa cosa mi frena tantissimo e ho il sentore che quando le dirò che ho già prenotato tutto e andrò via, succederà il finimondo (in queste settimane c'è stato un litigio molto forte con mio fratello e io ho dovuto fare da mediatrice).
Purtroppo da un anno ho ricominciato a soffrire di DCA (ne ho sofferto in passato) e proprio in questi giorni ho ripreso la terapia con paroxetina e alprazolam.
La mia dottoressa mi supporta e mi consiglia di andare e di dimostrare a mia mamma che sono perfettamente in grado di affrontare questa situazione.
Io ho veramente paura però della sua reazione e dei suoi silenzi quando glielo dirò, quando saprà che ho deciso di andare nonostante la mia condizione e quando saprà che ci sarà pure il mio fidanzato.
Anno scorso andai completamente da sola a trovare questa mia amica e poi all'estero da mio fratello, ma io ero un'altra persona e, nonostante la preoccupazione di mia mamma, non sentivo paura e lei lo ha percepito.
Inoltre, forse è stato di aiuto l'essere a casa di mio fratello, anche se poi nella città estera ero sempre da sola perché lui lavorava.
Forse mi sto facendo tante fisime e basta, ma vorrei sapere come affrontare i suoi silenzi e i suoi commenti del tipo "io non ci andrei mai con questo caldo" a mo' di scoraggiamento.
So che lo fa per premura e non perché mi vuole male, ma io mi sento davvero bloccata in questo momento della mia vita e i miei amici, fidanzato e dottoressa premono perché io vada proprio per uscire dalla mia "zona di comfort".
Al momento sto cercando di mangiare più correttamente possibile e piango da sola in silenzio, non voglio che lei mi veda per come sono davvero.
Penso che se fingo di essere un po' più felice, lei sarà più tranquilla anche quando andrò via.
E forse "fingere", sforzarmi di sorridere, può aiutare anche me.
È tutto molto faticoso.
Vi ringrazio per qualsiasi vostro parere.
ci dice di sè:
"...La mia dottoressa mi supporta e mi consiglia di andare
e di dimostrare a mia mamma che sono perfettamente in grado di affrontare questa situazione."
Segua la indicazione della sua dottoressa.
Le parli delle sue paure e Le chieda come fronteggiarle.
D'altra parte è di ben 4 anni fa il primo consulto riguardante sua madre, seguito da altri:
.Gestire gli attacchi d'ira della madre
.Come aiutare una madre con probabile disturbo mentale? [Psichiatria]
.Credo che mia madre sia depressa [Psicologia].
Chissà se sua madre è "iper protettiva", come dice il suo titolo oppure su qualche problema.
Occorrerà lavorarci con decisione, sul .. cordone ombelicale reciproco.
Domanda:
come mai ritiene che noi Psy online, che non la conosciamo, possiamo aiutarla maggiormente della Specialista che la segue in presenza da tempo?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
grazie della risposta.
Mi rivolgo a voi, non per sfiducia nei confronti della mia dottoressa, anzi. Mi sento più sicura però ad avere più pareri e qua ho sempre trovato professionisti in grado di fornirmi ottimi spunti. Sono molto insicura, come avrà notato.
Sono molto preoccupata per i silenzi che mi attenderanno e non so davvero come fronteggiarli, più che altro avendo visto il litigio immenso che c'è stato con mio fratello. Se non fosse accaduto in queste ultime settimane, non avrei avuto tutta questa paura, glielo assicuro. Sono bloccata. Dovrei andare via tra due settimane e ho giù prenotato da 20 giorni. Più il tempo passa e più mi sento in colpa. Penso che dovrei darle il tempo di digerire la notizia e subito dopo penso che sia meglio dirglielo e dopo pochi giorni andare così non subisco settimane intere.
quelli che avvelenano la Sua scelta, peraltro sanamente evolutiva verso una età psicologicamente adulta.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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In un normale momento quotidiano ho detto spontaneamente a mia mamma che sarei andata via con i miei amici e con il mio fidanzato e lei si è solo premurata che, appunto, non fossi da sola. Nessuna reazione assurda o esagerata. La mia terapeuta mi aveva proprio consigliato di non introdurre l'argomento con "ti devo parlare", perché crea inutili ansie e preoccupazioni. In effetti ha funzionato. Ora spero solo non cambi idea e atteggiamento da qui alla partenza, ma questo punto credo di no. Inoltre ha proprio ragione lei quando mi parla del cordone ombelicale. Arriva un momento in cui va reciso. Purtroppo io ho tempi lunghi e devo dire che il mio fidanzato non mi aiuta in questo (siamo uguali), ma non voglio cercare un colpevole. Accolgo la condizione e proverò a modificarmi, a spingermi oltre, accettando comunque i miei tempi.
Al momento sono solo molto felice di essere riuscita a dire di andare via.
La ringrazio di cuore per il supporto
Lei ci dice parlando di sua mamma.
Può accadere che la mamma abbia qualche momento di cedimento, non tanto nelle idee quanto delle emozioni.lei lo accetti senza turbarsi più di tanto (è prevedibile) e lasci che - come è arrivato - si riassorba.
Felice vacanze!
Stabilisca a priori il numero complessivo massimo di telefonate da fare a sua madre.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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La ringrazio ancora
Buone vacanze anche a Lei!
Ci sappia dire come è andata, se Le farà piacere.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Il "grande giorno" sarà domani. Come previsto, ho dovuto subire giorni interminabili di silenzio e oggi una discussione importante con mia madre. Purtroppo un po' è stata colpa mia. Per il timore di esprimermi e per la situazione creatasi con mio fratello (lei è ancora molto arrabbiata), ho rimandato fino all'ultimo di dirle i dettagli del mio viaggio. Oggi ho provato a dirglielo, ma mi si è rivoltata contro paragonandomi a mio fratello, descrivendomi come una che nasconde le cose e che mi vergogno di loro genitori non essendomi fidanzata in casa. Ha accusato anche il mio ragazzo quindi...mi dispiace molto. In effetti su molto ha ragione. Ma non è facile relazionarsi con una persona perennemente negativa, che smonta ogni minima motivazione, che non vuole gente in casa. Ho sempre rifiutato tante cose per questo motivo (tra cui il cibo a quanto pare).
In ogni caso, mi sono scusata per non essere stata troppo dettagliata e le ho proposto di visionare l'itinerario insieme, ma non ha voluto, dicendomi che ormai è tardi e che ha chiuso con me, ma che la porta di casa è aperta, anche se potrei non tornare.
Ho deciso comunque di andare domani e spero di non trovare la casa chiusa al mio ritorno.
Al contrario, mio padre ha accettato la mia decisione e mi ha semplicemente detto di stare attenta e di godermi questi giorni.
Spero vada tutto bene...
Fortunatamente i genitori sono due, il messaggio che le ha dato suo padre va tenuto in debita considerazione.
Per quanto riguarda sua madre, per assurdo rivelare i dettagli non aiuta quando le persone desiderano il controllo.
Faccia il possibile per non portare in vacanza la *madre interiorizzata*.
Fissi dentro di sé delle auto-regole rispetto alle telefonate a casa, ben consapevole che dovrà difendersi dall’infelicità che esse potranno arrecarle.
Buone vacanze!
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Ho condiviso con lei i dettagli dell'alloggio, ma ha subito eliminato il messaggio dicendo che non ne vuole sapere più niente, di non provare a salutarla domani mattina, che mi bloccherà al telefono e ribadendo che mi vergogno di loro (genitori), perché mi sono organizzata per andare da sola senza scomodare loro ad accompagnarmi la mattina presto. Pur volendo telefonarle, evidentemente non sarà possibile. Per educazione le manderò comunque messaggi per farle sapere se sono viva. Tutto sommato credo che lo voglia anche se dice di no.
In effetti non avevo pensato a quanto mi ha detto Lei dottoressa, che "per assurdo rivelare i dettagli non aiuta quando le persone desiderano il controllo." . Purtroppo però non appena le ho dato minor controllo, questa è stata la reazione abnorme. Prevedibile. Ma mi sembra davvero assurdo a 27 anni dover rendicontare di ogni persona con cui passo del tempo. Voleva i recapiti, i dettagli dell'alloggio, conoscere tutti, in particolare il mio ragazzo: e questo lo capisco, ma già si conoscono, non vedo il motivo di ufficializzare la relazione quando per noi non è ancora importante. Mi ha accusato di essere una "leggerina" perché vado in vacanza così. Non so proprio cosa pensare. Naturalmente non vuole più approfondire la conoscenza di lui, né ora né mai, perché ormai si è offesa e non vuole più saperne. A questo punto le cose sono due: con lui sarà la mia prima e ultima vacanza perché dovremmo chiudere qua la nostra relazione oppure continueremo ma con mia madre contro.
Spero di riuscire a partire domattina perché ormai non ne sono più così sicura. Mi aspetto varie sceneggiate alle 5 di mattina in terrazza davanti ai miei amici.
Grazie ancora...
chissà se Lei alla fin fine sarà partita...
Purtroppo ci dice:
"A questo punto le cose sono due:
con lui sarà la mia prima e ultima vacanza perché dovremmo chiudere qua la nostra relazione
oppure continueremo ma con mia madre contro."
Auspico che Lei sia consapevole che tale dinamica materna si rinnoverà ad ogni possibile nuovo .. candidato.
Starà a Lei dunque decidere cosa fare della Sua vita affettiva, tenendo conto che le Sue non sono rivendicazioni di una adolescente "leggerina", ma di una giovane donna che avrebbe dei desideri (e diritti, perchè no?).
Se ritiene ci tenga al corrente. Nel caso sia in vacanza, come auspichiamo, non permetta a tutti queste storie di rovinargliela. Tenga sotto controllo i suoi pensieri.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Grazie ancora per avermi risposto.
Sono partita e mi sono goduta questi giorni con lui e i miei amici. Sono stata bene. Non priva di ansie, soprattutto il primo giorno, in quanto mia mamma mi ha offesa pesantemente per messaggio la mattina e la sera, ignorandomi però totalmente per tutto il giorno.
Il secondo giorno, la mattina, mi ha mandato un messaggio con scritto di smetterla con i musi lunghi e che spera io abbia capito la lezione. Mi ha augurato buone vacanze.
Da quel momento ho fatto come mi ha suggerito Lei, l'ho contattata il minimo indispensabile in modo cordiale. Lei, sia al telefono che di persona, quando sono tornata a casa, passa da momenti di totale silenzio e freddezza a momenti in cui parla abbastanza normalmente. Ha avuto alcuni scatti d'ira totalmente immotivati con mio padre.
Inutile dire che sto cercando di tenere duro il più possibile, ma sto davvero male per questa situazione. Mi sento impotente e inadeguata. Le ho proposto di fargli conoscere meglio il mio fidanzato nei prossimi giorni, ma ha rifiutato giustificandosi così "Ora sembra che me lo porti in casa perché ti ho insegnato, quando non ti devo insegnare niente a questa età. Non è il momento, lo riporterai più avanti, adesso no. Non sono arrabbiata, ma sono molto delusa dal comportamento tuo e di tuo fratello e finché non mi passerà la delusione non voglio conoscere nessuno".
Per l'ennesima volta mi sono sentita rifiutata, non accolta. Ho le mie colpe, a causa della mia insicurezza e quella di lui, abbiamo rimandato tantissimo il fidanzamento in casa, preferendo rimanere una coppia più indipendente. Anni fa ho avuta un'esperienza bruttissima fidanzandomi ufficialmente e non volevo che si ripetesse la stessa dinamica con mia madre che mi insultava ogni giorno, ogni minuto. Ho avuto paura e ho sbagliato di nuovo. Ha ragione lei a dire che la dinamica si rinnoverà ancora e ancora. E' successo anche quando ho cambiato lavoro, quando ho deciso di iscrivermi ad un master lontano dalla mia città, quando volevo acquistare un'automobile tutta mia (alla fine è riuscita a farmi desistere).
Sono talmente tanto triste e demotivata che ho il terrore di dirle che sabato sera andrò a cena con lui. Sembra assurdo, dopo aver superato la vacanza, aver paura di una semplice cena, ma la vivo davvero malissimo. Stavo bene quando ero fuori, adesso in casa non riesco a sorridere, passo i miei momenti da sola piangendo e sentendomi in colpa per non so cosa. Ho pensato a cose molto brutte. Almeno sono contenta del fatto che sto riprendendo un'alimentazione più o meno corretta, ma ho ripreso a somatizzare distruggendomi le unghie. In un modo o nell'altro questo disagio lo sfogo sul mio corpo e sul perfezionismo in tutto ciò che mi si presenta di fronte.
Ho parlato con la cugina di mia mamma, l'unica persona con cui si tiene in contatto telefonicamente e con cui va d'accordo. Mi ha detto che vede mia mamma molto depressa e arrabbiata a causa d varie dinamiche familiari, che io sono l'unica cosa "bella" che le è rimasta, che ogni tanto una litigata ci sta perché sto crescendo e che "rosica" tanto sia per me che per mio fratello. Mi ha consigliato di non sentirmi in colpa, che mi vuole bene ma non sa dimostrarmelo e che le passerà questo momento. Ma io davvero non ne posso più di vivere così, sentirmi in ostaggio dei suoi malumori, di fare da tramite per mio fratello. Lui mi appoggia e supporta, io gli voglio molto bene anche se non approvo alcune sue scelte; mi ha proposto di parlare noi due insieme a mia mamma per cercare di risolvere questa situazione pesante, ma sono troppo demotivata e credo sia inutile parlare quando ti trovi un muro così di fronte. Non sono pronta a beccarmi di nuovo insulti e minacce, soprattutto durante il mio percorso di recupero dal disturbo alimentare. Ho solo bisogno di tranquillità e di supporto, ma sembra che io non lo meriti nonostante tutti gli sforzi...
Grazie ancora per avermi risposto.
Sono partita e mi sono goduta questi giorni con lui e i miei amici. Sono stata bene. Non priva di ansie, soprattutto il primo giorno, in quanto mia mamma mi ha offesa pesantemente per messaggio la mattina e la sera, ignorandomi però totalmente per tutto il giorno.
Il secondo giorno, la mattina, mi ha mandato un messaggio con scritto di smetterla con i musi lunghi e che spera io abbia capito la lezione. Mi ha augurato buone vacanze.
Da quel momento ho fatto come mi ha suggerito Lei, l'ho contattata il minimo indispensabile in modo cordiale. Lei, sia al telefono che di persona, quando sono tornata a casa, passa da momenti di totale silenzio e freddezza a momenti in cui parla abbastanza normalmente. Ha avuto alcuni scatti d'ira totalmente immotivati con mio padre.
Inutile dire che sto cercando di tenere duro il più possibile, ma sto davvero male per questa situazione. Mi sento impotente e inadeguata. Le ho proposto di fargli conoscere meglio il mio fidanzato nei prossimi giorni, ma ha rifiutato giustificandosi così "Ora sembra che me lo porti in casa perché ti ho insegnato, quando non ti devo insegnare niente a questa età. Non è il momento, lo riporterai più avanti, adesso no. Non sono arrabbiata, ma sono molto delusa dal comportamento tuo e di tuo fratello e finché non mi passerà la delusione non voglio conoscere nessuno".
Per l'ennesima volta mi sono sentita rifiutata, non accolta. Ho le mie colpe, a causa della mia insicurezza e quella di lui, abbiamo rimandato tantissimo il fidanzamento in casa, preferendo rimanere una coppia più indipendente. Anni fa ho avuto un'esperienza bruttissima fidanzandomi ufficialmente e non volevo che si ripetesse la stessa dinamica con mia madre che mi insultava ogni giorno, ogni minuto. Ho avuto paura e ho sbagliato di nuovo. Ha ragione Lei a dire che la dinamica si rinnoverà ancora e ancora. E' successo anche quando ho cambiato lavoro, quando ho deciso di iscrivermi ad un master lontano dalla mia città, quando volevo acquistare un'automobile tutta mia (alla fine è riuscita a farmi desistere).
Sono talmente tanto triste e demotivata che ho il terrore di dirle che sabato sera andrò a cena con lui. Sembra assurdo, dopo aver superato la vacanza, aver paura di una semplice cena, ma la vivo davvero malissimo. Stavo bene quando ero fuori, adesso in casa non riesco a sorridere, passo i miei momenti da sola piangendo e sentendomi in colpa per non so cosa. Ho pensato a cose molto brutte. Almeno sono contenta del fatto che sto riprendendo un'alimentazione più o meno corretta, ma ho ripreso a somatizzare distruggendomi le unghie. In un modo o nell'altro questo disagio lo sfogo sul mio corpo e sul perfezionismo in tutto ciò che mi si presenta di fronte.
Ho parlato con la cugina di mia mamma, l'unica persona con cui si tiene in contatto telefonicamente e con cui va d'accordo. Mi ha detto che vede mia mamma molto depressa e arrabbiata a causa d varie dinamiche familiari, che io sono l'unica cosa "bella" che le è rimasta, che ogni tanto una litigata ci sta perché sto crescendo e che "rosica" tanto sia per me che per mio fratello. Mi ha consigliato di non sentirmi in colpa, che lei mi vuole bene ma non sa dimostrarmelo e che le passerà questo momento. Ma io davvero non ne posso più di vivere così, sentirmi in ostaggio dei suoi malumori, di fare da tramite per mio fratello. Lui mi appoggia e supporta, io gli voglio molto bene anche se non approvo alcune sue scelte; mi ha proposto di parlare noi due insieme a mia mamma per cercare di risolvere questa situazione pesante, ma sono troppo demotivata e credo sia inutile parlare quando ti trovi un muro così di fronte. Non sono pronta a beccarmi di nuovo insulti e minacce, soprattutto durante il mio percorso di recupero dal disturbo alimentare. Ho solo bisogno di tranquillità e di supporto, ma sembra che io non lo meriti nonostante tutti gli sforzi...
- D'accordo con la Sua percezione: "... credo sia inutile parlare quando ti trovi un muro così di fronte. Non sono pronta a beccarmi di nuovo insulti e minacce, soprattutto durante il mio percorso di recupero dal disturbo alimentare. "
Non è dando a Sua madre dei contentini, che la dinamica si modificherà. Essa abbisogna di un lavoro psicologico ben più impegnativo, se si vuole che la madre accetti (o deva accettare) che ".. l'unica cosa "bella" che le è rimasta.." -cioè Lei- è pronta a spiccare il volo.
D'altra parte, se l'arco (il genitore) funziona bene, la freccia (il figlio) scocca e se ne va lontano (Gibran).
- Non vorrei proprio che la Sua vita affettiva replicasse quanto è avvenuto nel Suo percorso di autonomia:
"...quando volevo acquistare un'automobile tutta mia, alla fine (la madre) è riuscita a farmi desistere."
- D'altra parte, in tutta sincerità e da quel poco che ci ha raccontato, sembra che anche i Suoi comportamenti ambivalenti alimentino la persistenza dell'attaccamento simbiotico di Sua mamma nei Suoi confronti. Nel Suo percorso per i disturbi alimentari è prevista anche la figura dell* Psicolog*? Potrebbe chiedere il suo aiuto; non so se da sola riuscirebbe a farcela (a svincolarsi dal cordone ombelicale tenuto ben stretto dalla madre, intendo).
E inoltre: Lei ha una autonomia economica, un lavoro?
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
E' vero che ho dei comportamenti ambivalenti che sicuramente non aiutano né me né mia madre a staccarci l'una dall'altra...ma mi sento davvero sempre in colpa e dentro di me vorrei fare anche la parte di mio fratello, cercare di tappare il buco che lui ha lasciato. Razionalmente però non è possibile...non posso spremermi così.
Per quanto riguarda il lavoro, sì, finalmente lavoro in una struttura vicino casa e che amo molto, ho dei colleghi meravigliosi e sto benissimo. Lavoro in Sanità. L'ambiente è complesso, ma mi piace e lì dentro mi sento come dentro una grande famiglia. Loro mi supportano tantissimo. I miei colleghi giovani sostituiscono un po' mio fratello, mentre la collega più anziana è come se fosse una seconda madre, siamo molto affezionate e mi incoraggia sempre tanto in tutto.
Se ora Lei sta meglio, un percorso psicologico assieme ad un* Psicoterapeuta potrebbe aiutarla a dipanare la problematica della relazione con Suo madre.
E' un nodo tuttora molto stretto, e i Suoi/Vostri tentativi per rabbonirla potrebbe rappresentare unicamente (e involontariamente) un ulteriore e più grave pasticcio relazionale.
Saluti cori.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Alla fine le ho detto della cena, ho tenuto a bada i miei pensieri e...nonostante i suoi commenti poco positivi (semplicemente perché non è una cena classica al ristorante e a lei non piacciono le novità), non mi sono fatta scoraggiare. Anzi devo dire che si sta pure sciogliendo, forse la mia leggera ribellione un po' è servita, in ogni caso mi sono scusata per il mio comportamento perché qualcosa ho sbagliato anche io. Si è addirittura lievemente confidata con me riguardo al suo malumore a causa d mio fratello.
Mi è stata davvero di aiuto Dottoressa e non so proprio come ringraziarla. Questo confronto mi ha aiutata a trovare la spinta per cercare un supporto psicologico. A volte basta davvero poco per risolvere delle situazioni spinose. Rimanere nella zona di comfort non è sempre l'ideale.
La saluto cordialmente e Le auguro un buon fine settimana!
sono veramente contenta di essere stata utile,
sia nella situazione di cui abbiamo parlato, ma ancor più nella sua decisione di intraprendere un percorso psicologico in presenza.
Infatti la relazione con sua madre non è affatto facile né pacificata. Ad es., quando la madre "..Si è addirittura lievemente confidata con me riguardo al suo malumore a causa d mio fratello..", scatta la nostra attenzione di Psicoterapeuti a proposito della possibile ricerca di una alleanza con Lei contro Suo fratello: non può mica -questa madre- allontanare da sé entrambi i Suoi figli, no?
Era un esempio per far capire come le dinamiche famigliari siano assai complesse e come sia facilissimo cadere in trappole relazionali che rafforzano ancor più l'imprigionamento.
Saluti cari e buon weekend.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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