Perché mi sento oppressa sul petto
Ciao sono una ragazza di 19 anni, volevo chiedere un consulto... e da 1 settimana che mi sento tipo oppressa sul petto, come se qualcosa stesse schiacciando sul mio petto, ho anche il respiro affannoso, non so se è una sensazione o è un sintomo vero è proprio, da premettere 2 cose, la prima e che ho sofferto d’ansia e attacchi di panico per circa 4 mesi, facendo terapia adesso sto meglio e non si sono ripresentati, come secondaria cosa, io ho fatto ad aprile del 2023 una visita cardiologica completa quindi 3 mesi fa, ed era tutto nella norma... non so se adesso devo farmela di nuovo per questi sintomi o posso stare tranquilla...
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Gentile utente,
comprendo lo stato di confusione e disorientamento che sembra emergere tra le righe della sua richiesta di consulto: questo è normale quando viviamo condizioni fisiche spiacevoli a cui non riusciamo ad attribuire una spiegazione.
Monitorare la propria situazione cardiologica, così come la propria salute in generale, è sempre una buona pratica di prevenzione, soprattutto per una persona sovrappeso come leggo dalla sua descrizione. Questa, tuttavia, non deve diventare un comportamento ossessivo finalizzato a sedare paure infondate: questo risulterebbe invalidante per lei e la sua vita.
La sensazione di oppressione al petto e il respiro affannoso si annoverano tra i sintomi tipici dell'ansia e degli attacchi di panico, di cui riferisce di aver sofferto per quattro mesi e che inoltre appaiono coerenti con la storia narrata dalle sue precedenti richieste di consulto: anche le vertigini, ad esempio, rientrano nel medesimo quadro.
Poiché i colleghi prima di me le hanno già fornito risposte rassicuranti sulla sua condizione medica, la inviterei a focalizzare il suo lavoro di ricerca di cause su quello che sembra dunque distinguersi come il sospettato principale: l'ansia. Ciò non implica invitarla a trascurare o ignorare i controlli e gli esami medici né incoraggiarla a fare a meno di prestare attenzione ai fenomeni che percepisce nel suo corpo. Si tratta piuttosto di un incoraggiamento a continuare a riflettere soprattutto sull'ansia.
Avere iniziato un percorso di terapia è un passo positivo e una risorsa cruciale su cui fare ancora leva per arrivare a stare meglio. Mi incuriosisce, infatti, la ragione per cui richiede il nostro consulto piuttosto che parlarne direttamente con il/la professionista che la sta seguendo. La invito dunque a farlo, fiducioso che ciò si rivelerà più efficace di quanto i limiti tecnici del mezzo online possano consentire.
Rimaniamo a sua disposizione.
Cordialmente,
comprendo lo stato di confusione e disorientamento che sembra emergere tra le righe della sua richiesta di consulto: questo è normale quando viviamo condizioni fisiche spiacevoli a cui non riusciamo ad attribuire una spiegazione.
Monitorare la propria situazione cardiologica, così come la propria salute in generale, è sempre una buona pratica di prevenzione, soprattutto per una persona sovrappeso come leggo dalla sua descrizione. Questa, tuttavia, non deve diventare un comportamento ossessivo finalizzato a sedare paure infondate: questo risulterebbe invalidante per lei e la sua vita.
La sensazione di oppressione al petto e il respiro affannoso si annoverano tra i sintomi tipici dell'ansia e degli attacchi di panico, di cui riferisce di aver sofferto per quattro mesi e che inoltre appaiono coerenti con la storia narrata dalle sue precedenti richieste di consulto: anche le vertigini, ad esempio, rientrano nel medesimo quadro.
Poiché i colleghi prima di me le hanno già fornito risposte rassicuranti sulla sua condizione medica, la inviterei a focalizzare il suo lavoro di ricerca di cause su quello che sembra dunque distinguersi come il sospettato principale: l'ansia. Ciò non implica invitarla a trascurare o ignorare i controlli e gli esami medici né incoraggiarla a fare a meno di prestare attenzione ai fenomeni che percepisce nel suo corpo. Si tratta piuttosto di un incoraggiamento a continuare a riflettere soprattutto sull'ansia.
Avere iniziato un percorso di terapia è un passo positivo e una risorsa cruciale su cui fare ancora leva per arrivare a stare meglio. Mi incuriosisce, infatti, la ragione per cui richiede il nostro consulto piuttosto che parlarne direttamente con il/la professionista che la sta seguendo. La invito dunque a farlo, fiducioso che ciò si rivelerà più efficace di quanto i limiti tecnici del mezzo online possano consentire.
Rimaniamo a sua disposizione.
Cordialmente,
Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 717 visite dal 20/07/2023.
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