Come posso stare bene con me per stare bene col partner?
Ciao
Sono 7 anni che sto col mio ragazzo.
Tra di noi c è una bella intesa, ma a volte capita di litigare.
Una volta ogni due mese in media, ogni votla però sembra essere un inferno, la fine della fine.
Siamo entrambi molto schietti e se vogliamo anche cattivi con le parole in modo pesante.
Lui sta affrontando un lutto importante, al quale io non ho saputo rispondere in modo adeguato perché spesso lo dimenticavo totalmente.
C'è da dire che lui mi ha confuso non poco perché agli inizi ha risposto quasi come una liberazione da un male che gravava sul concreto della sua vita, in seguito quando ha esposto realmente il suo male io gli sono stata vicino.
In più è sempre stato una persona molto pessimista, ogni problema anche piccolo nella sua vita è sempre stato gigantesco.
Io ho sempre cercato di fargli capire che quello era un approccio che non portava a niente.
Ultimamente però sto perdendo colpi e mi sento sovrastare da questa situazione, dove io metto bende a ferite che non voglio nemmeno essere guarite.
Io sono sempre stata una persona forte e positiva, che virava totalmente nel lato opposto spesso sfociando in atteggiamenti infantili.
Lui ha saputo mettere i miei piedi per terra e lo ringrazio per questo.
Da poco però sto sperimentando un forte male, mi sento oppressa, ho paura per il mio futuro, mi sono laureata e devo iscrivermi alla magistrale, ho timore che l'università dei miei sogni non mi accetta.
Per di più combatto con una solitudine e un apatia di fondo.
Non ho amici, o per lo meno sono tutti via, lui invece ha una vita molto frenetica per lavoro è sempre fuori in bei posti con belle persone etcetc.
Ciò mi porta a provare invidia, un sentimento che distrugge tutto anche l amore.
Ultimamente ho esposto questa mia frustrazione più volte, ma ogni volta succedeva sempre lo stesso meccanismo: lui si sente attaccato e colpevole della mia infelicità.
Ora io non so se sia realmente così il modo in cui mi pongo, di base credo un po' che lui abbia cambiato la mi attitudine di vita e se stai con lo zoppo impari a zoppicare.
Però penso anche che di base sto molto male anche io per cose tutte mie.
Ultimamente mi è capitato di esporre mie frustrazioni lamentandomi in modo esasperante, urlando aiuto.
Solo in seguito mi sono resa conto che il modo era sbagliatissimo ed è normale che lui si senta attaccato se ho un atteggiamento totalmente tossico.
Per di più provo un grande senso di colpa perché ho portato altro male nella sua vita.
Abbiamo messo in discussione la nostra relazione, ma io sento di essere tanto legata a lui e non so come fare cosa pensare
Quando non ci sono questi momenti siamo una bella coppia e credo che la nostra intesa sia rara
Per di più è da un po' che io provo un totale disinteresse nel sesso anche quando stiamo bene.
Non è lui che non mi attira è che proprio non mi attrae nulla, sono totalmente disinteressata, ho una libido pari a zero.
C è da dire che sto prendendo una pillola che abbassa molto l'umore.
Chiedo parere
Sono 7 anni che sto col mio ragazzo.
Tra di noi c è una bella intesa, ma a volte capita di litigare.
Una volta ogni due mese in media, ogni votla però sembra essere un inferno, la fine della fine.
Siamo entrambi molto schietti e se vogliamo anche cattivi con le parole in modo pesante.
Lui sta affrontando un lutto importante, al quale io non ho saputo rispondere in modo adeguato perché spesso lo dimenticavo totalmente.
C'è da dire che lui mi ha confuso non poco perché agli inizi ha risposto quasi come una liberazione da un male che gravava sul concreto della sua vita, in seguito quando ha esposto realmente il suo male io gli sono stata vicino.
In più è sempre stato una persona molto pessimista, ogni problema anche piccolo nella sua vita è sempre stato gigantesco.
Io ho sempre cercato di fargli capire che quello era un approccio che non portava a niente.
Ultimamente però sto perdendo colpi e mi sento sovrastare da questa situazione, dove io metto bende a ferite che non voglio nemmeno essere guarite.
Io sono sempre stata una persona forte e positiva, che virava totalmente nel lato opposto spesso sfociando in atteggiamenti infantili.
Lui ha saputo mettere i miei piedi per terra e lo ringrazio per questo.
Da poco però sto sperimentando un forte male, mi sento oppressa, ho paura per il mio futuro, mi sono laureata e devo iscrivermi alla magistrale, ho timore che l'università dei miei sogni non mi accetta.
Per di più combatto con una solitudine e un apatia di fondo.
Non ho amici, o per lo meno sono tutti via, lui invece ha una vita molto frenetica per lavoro è sempre fuori in bei posti con belle persone etcetc.
Ciò mi porta a provare invidia, un sentimento che distrugge tutto anche l amore.
Ultimamente ho esposto questa mia frustrazione più volte, ma ogni volta succedeva sempre lo stesso meccanismo: lui si sente attaccato e colpevole della mia infelicità.
Ora io non so se sia realmente così il modo in cui mi pongo, di base credo un po' che lui abbia cambiato la mi attitudine di vita e se stai con lo zoppo impari a zoppicare.
Però penso anche che di base sto molto male anche io per cose tutte mie.
Ultimamente mi è capitato di esporre mie frustrazioni lamentandomi in modo esasperante, urlando aiuto.
Solo in seguito mi sono resa conto che il modo era sbagliatissimo ed è normale che lui si senta attaccato se ho un atteggiamento totalmente tossico.
Per di più provo un grande senso di colpa perché ho portato altro male nella sua vita.
Abbiamo messo in discussione la nostra relazione, ma io sento di essere tanto legata a lui e non so come fare cosa pensare
Quando non ci sono questi momenti siamo una bella coppia e credo che la nostra intesa sia rara
Per di più è da un po' che io provo un totale disinteresse nel sesso anche quando stiamo bene.
Non è lui che non mi attira è che proprio non mi attrae nulla, sono totalmente disinteressata, ho una libido pari a zero.
C è da dire che sto prendendo una pillola che abbassa molto l'umore.
Chiedo parere
[#1]
Gentile utente,
ci descrive una situazione ricca di sfaccettature, sulla quale il suo "chiedo parere" suggerisce uno stato di confusione che accogliamo come perfettamente legittimo e comprensibile.
I conflitti, in una coppia longeva, non sono solo un fenomeno normale e più comune di quanto si possa credere; ma, quando gestiti in modo costruttivo attraverso gli opportuni spazi di riflessione condivisa, e quando sorretti dall'amore reciproco, possono anche essere una fonte di informazioni preziose e di soluzioni creative per il raggiungimento di nuovi equilibri. Questa ci sembra l'opportunità che in questo momento si para davanti a lei e al suo ragazzo per il progresso della vostra coppia, quando lei afferma che "tra di noi c'è una bella intesa", "sento di essere tanto legata a lui", "siamo una bella coppia e credo che la nostra intesa sia rara".
Tuttavia, emergono anche alcuni elementi che forse impediscono di sfruttare tale opportunità. Il senso di colpa nei confronti dell'altro in cui sembra che entrambi versiate - e in virtù del quale ciascuno si sente ogni volta attaccato e attacca l'altro a sua volta - sembra non consentire ad alcuno dei due di alzare la testa dai propri problemi individuali, su cui entrambi apparite molto focalizzati e quasi isolati, per instaurare un ponte di solidarietà e sostegno verso l'altro.
Lei patisce il suo stato di apatia e le sue preoccupazioni per il futuro. Il suo ragazzo soffre per il lutto e per la frenesia del lavoro. Entrambi avreste bisogno del supporto dell'altro per superare tali problemi. Però lei si sente colpevole delle sue modalità tossiche e il suo ragazzo della sua invidiosa infelicità. Forse questo sfocia in un eccesso di suscettibilità - cioè, sentirsi facilmente attaccati -, che a sua volta sfocia in attacchi, che in ultimo sfociano in litigi in cui non si riesce a instaurare una comunicazione funzionale alla risoluzione dei problemi e all'evoluzione della coppia.
Per imparare a gestire il senso di colpa e usare positivamente il conflitto a favore del benessere della coppia, la incoraggio dunque a rivolgersi a un* psicoterapeuta (di coppia) professionista, con cui approfondire la questione ed esplorarne tutti gli aspetti, possibilmente insieme al suo ragazzo.
Rimaniamo a sua disposizione.
Cordialmente,
ci descrive una situazione ricca di sfaccettature, sulla quale il suo "chiedo parere" suggerisce uno stato di confusione che accogliamo come perfettamente legittimo e comprensibile.
I conflitti, in una coppia longeva, non sono solo un fenomeno normale e più comune di quanto si possa credere; ma, quando gestiti in modo costruttivo attraverso gli opportuni spazi di riflessione condivisa, e quando sorretti dall'amore reciproco, possono anche essere una fonte di informazioni preziose e di soluzioni creative per il raggiungimento di nuovi equilibri. Questa ci sembra l'opportunità che in questo momento si para davanti a lei e al suo ragazzo per il progresso della vostra coppia, quando lei afferma che "tra di noi c'è una bella intesa", "sento di essere tanto legata a lui", "siamo una bella coppia e credo che la nostra intesa sia rara".
Tuttavia, emergono anche alcuni elementi che forse impediscono di sfruttare tale opportunità. Il senso di colpa nei confronti dell'altro in cui sembra che entrambi versiate - e in virtù del quale ciascuno si sente ogni volta attaccato e attacca l'altro a sua volta - sembra non consentire ad alcuno dei due di alzare la testa dai propri problemi individuali, su cui entrambi apparite molto focalizzati e quasi isolati, per instaurare un ponte di solidarietà e sostegno verso l'altro.
Lei patisce il suo stato di apatia e le sue preoccupazioni per il futuro. Il suo ragazzo soffre per il lutto e per la frenesia del lavoro. Entrambi avreste bisogno del supporto dell'altro per superare tali problemi. Però lei si sente colpevole delle sue modalità tossiche e il suo ragazzo della sua invidiosa infelicità. Forse questo sfocia in un eccesso di suscettibilità - cioè, sentirsi facilmente attaccati -, che a sua volta sfocia in attacchi, che in ultimo sfociano in litigi in cui non si riesce a instaurare una comunicazione funzionale alla risoluzione dei problemi e all'evoluzione della coppia.
Per imparare a gestire il senso di colpa e usare positivamente il conflitto a favore del benessere della coppia, la incoraggio dunque a rivolgersi a un* psicoterapeuta (di coppia) professionista, con cui approfondire la questione ed esplorarne tutti gli aspetti, possibilmente insieme al suo ragazzo.
Rimaniamo a sua disposizione.
Cordialmente,
Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 17/07/2023.
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