Figlio e separazione genitori

Buonasera... spero vivamente qualcuno possa aiutarmi... abito in una casa bifamiliare di proprietà del mio ex marito di cui mi ha lasciata l'usufrutto della mansarda per qualche anno per potermi riprendere economicamente dato che nn percepisco nessun mantenimento... i miei figli ormai maggiorenni vivono nella casa al 1 piano con il padre perché dove vivo io nn ho disponibilità di camere se nn quella dove dormo io.
separazione consensuale molto travagliata e in pessimi rapporti... per un po' di tempo (sicuramente sbagliando) per nn dare a loro ulteriore dispiacere ho cucinato nell' appartamento dei ragazzi e seduta a tavola con loro e cn il mio ex nonostante la separazione... a causa di un ennesimo atteggiamento poco rispettoso avuto nei miei confronti da parte del mio ex, ho deciso di preparare i pasti su da me e quando è ora di cenare e pranzare solo i miei figli salgono su... il problema è questo... mentre il 2 figlio mi viene in contro il più grande nn accetta questa cosa... che il padre sia giù e loro su... cerco di fargli capire che una coppia separata ha vite proprie e che mi sia stata assegnata questo appartamento per vivere ma rifiuta ogni discorso che riguardi la separazione... si è chiuso in un apparente menefreghismo della situazione... è molto risentito dal fatto che debba venire su per cenare/pranzare lui vorrebbe che io continuassi a cucinare giù e a fare finta che sia la famiglia unita anche quando il padre nn si presenta a tavola... e mi chiedo che senso abbia... vi chiedo come posso aiutarlo a farlo capire... ci sto malissimo, perché oltre alle colpe che sento mi attribuisca per lo sfascio della famiglia (separazione voluta da me) sento che si allontana sempre più da me... sono stata un genitore a differenza del padre sempre presente... ogni secondo della loro vita mentre il padre pensava solo al lavoro anche nei momenti in cui c era il bisogno dei 2 genitori presenti... ho fatto da madre e da padre... mi chiedo in cosa ho sbagliato e dove sto sbagliando... voglio solo il loro bene... la loro serenità e mi piange il cuore sapendo che ho tolto a loro la spensieratezza la felicità di una famiglia... ho tirato avanti finché il secondo ha raggiunto la maggiore età poi ho detto basta... un matrimonio di sofferenze e umiliazioni che anche loro vedevano e sentivano, ma nn è servito a fare capire quanto ho sopportato per il loro amore e che nn avevo scelta... cosa posso fare per farglielo capire... ho proposto a entrambi una seduta dal psicologo ma nessuno dei 2 ha accettato... vi prego aiutatemi
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

perché pensare che i Vostri figli devano consumare entrambi i padri (pranzo e cena) presso di Lei, anziché pranzo da uno e cena dall’altra o viceversa?
Ovviamente il cucinare spetta ad entrambi i genitori a turno; ed anche ai figli, dato che ne hanno l'età.

Intendo dire che Lei ha avuto la forza di dire basta ad una relazione coniugale umiliante, per usare un Suo termine.
Ma sembra tuttora ingabbiata in un modello di donna e famiglia tradizionale, poco adeguato alla Sua nuova situazione di donna separata. E dunque sta a Lei in primis assumere comportamenti nuovi più chiari.

Per quanto riguarda i figli, non succede quasi mai che essi accettino felicemente la separazione dei genitori. Nelle loro aspettative i genitori sono sempre felici e contenti: come finiscono le fiabe? E vissero insieme felici e contenti.
Noi adulti sappiamo che le fiabe sono fiabe, e che la realtà è ben diversa.
I figli nella separazione ci soffrono, ed occorre che il genitore prenda atto, accetti il prezzo da pagare.
Succede talvolta che anni dopo, i figli, le figlie, capiscano e si riavvicinino.

Le consiglierei di rivolgersi al Consultorio più vicino (gratuito) per trovare un interlocutore Psicolog* con cui confrontarsi sulla nuova situazione venutasi a creare.
E di attivarsi per trovare quella certa autonomia economica così necessaria all’autonomia interiore e relazionale.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Dottoressa la ringrazio della tempestiva risposta ...il figlio più piccolo è stato assegnato a me perché il mio ex nn è mai stato in grado di accudirli ne di preparare un pasto ,per cui percepirò ( prima o poi ...nn ho ancora mai visto nulla ) un assegno di mantenimento finché nn sarà autonomo come lo è invece il grande che lavora ...io nn ho nessunissimo problema se i figli vorranno consumare il pasto con il padre ..nn sono mai andata contro il loro rapporto ..anzi . Sono sempre stata aperta per il dialogo ...ma si fiuta di esprimere ciò che pensa ..nn gli ho mai chiesto di scegliere mai e mai lo farò ...ho coperto anche diversi comportamenti sbagliati del mio ex nei loro confronti proprio per nn farlo soffrire ...nella felicità di aver trovato la forza di dire basta mi ritrovo a rischiare di perdere un figlio
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Può accadere purtroppo - non nascondiamocelo - di >perdere< temporaneamente un figlio a causa di scelte che risultano irrinunciabili per se’ come persona:
in questo senso accennavo ai prezzi da pagare.

L’altro aspetto, che forse non è risultato chiaro nella precedente risposta, è inerente a Lei come persona;
quella nuova persona che Lei è diventata attraverso la scelta di separarsi, e che come tale viene vista e considerata dai famigliari, società e legge.
Tale nuovo status ha modificato tutto, molti più di quanto si possa immaginare. E la mette nella conduzione di ripensare i propri comportamenti: non tanto quelli passati, bensì quelli presenti e futuri; di cui il *caso dei pasti* di cui oarla rappresenta la punta dell’iceberg.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Dottoressa è stata esaustiva ...mi domando del perché si debba pagare un così caro prezzo solo per aver deciso di riprendere la mia vita in mano ...la sua affermazione ".. Rappresenta la punta dell' iceberg" mi ha lasciata spiazzata e lascia dedurre che sono solo all'inizio di una strada tortuosa da percorrere... ho sopportato 23 lunghissimi anni ...Mi chiedo quando avrò pace e sarò mai felice ..quando
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
"Mi chiedo quando avrò pace e sarò mai felice ..quando.."

Gentile utente,
talvolta si pensa - sbagliando - che la separazione sia il punto d'arrivo; e in realtà per certi versi lo è, dopo anni di fatica, di dubbi, di tentativi vani.
Ma al contempo è il punto di partenza.
Per chi vive vicino infatti è un vero e proprio terremoto, che destabilizza soprattutto i figli. Frequentemente molti tra essi non riescono a comprendere (e men che meno ad accettare) i motivi profondi che stanno alla base di tale decisione; immaginano che con un po' di .. buona volontà il/la genitore avrebbe potuto continuare "così", per mantenere unita la famiglia.

Intendo dire che - per il figlio/a - la mamma, il padre, rappresenta un ruolo, non una persona concreta con i propri desideri e fatiche. Occorrerà attendere il raggiungimento dell'età psicologicamente adulta perchè si possa (tentare di) superare il confine intergenerazionale e di ruolo, per accedere alla "persona".
Del resto avviene in maniera analoga anche per i genitori nei confronti dei figli; per il fatto che sono *figli*, il/la genitore si aspetterebbe che essi capiscano, condividano, siano lucidi nei confronti dei torti e ragioni, ecc. Ma i figli/e sono persone con le loro difficoltà ed emozioni, che possono percepire con ansia profonda l'evento, come se mancasse loro la terra sotto i piedi.
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Per quanto riguarda Lei come persona, la pace occorre cercarla dentro di sè, ragionando sulle proprie scelte, intravedendone i motivi profondi ed accettandone i prezzi (sia pure obtorto collo); e riflettendo a fondo sui comportamenti più opportuni da tenere.
Tale strada non è sempre facile; per questo motivo mi sono permessa di consigliarLe un supporto psicologico; ma per certi versi lo stiamo già facendo qui, per come il mezzo ed il numero delle risposte possibili lo permettono.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/