Paura di impazzire!!!

Salve, ho 36 anni, un anno fa mi sono sposata e da lì è nato il mio incubo!! ! partito con orticaria psicosomatica, ipocondria (mi ero fissata di avere la sla) premetto che mi sono sposata in 40 giorni, e l anno precedente è stato molto stressogeno per me, con un marito mooolto iperattivo (tral altro medico chirurgo).

La causa principale è stata il sentirmi obbligata a spostarmi di quartiere, io sono figlia unica ed ho solo mia madre (che anche lei lo è), ed un attaccamento morboso nei suoi confronti.

Quindi Siamo rimasti a vivere da mia madre cercando un compromesso che ad oggi ancora non c è, io con le mie problematiche di attaccamento, lui con le sue, tant e che una settimana fa lui è tornato dai suoi, ed io sono peggiorata.

Sono in terapia da una psicoterapeuta da 11 mesi, ho deciso in autonomia ad andare, inizialmente il mio stato era gestibile, mi ha sempre detto che di patologico nn c era nulla, ma abbiamo sempre lavorato sull attaccamento ambivalente ansioso con mia madre, la mia individuazione, il conflitto interiore sull andarmene e costruire la mia vita, ed il rimanere a proteggerla, la manipolazione sua e di mio marito, insomma chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.

Io sono un appassionata di psicologia, quindi conoscevo tutti i sintomi che pian piano si manifestavano, tra cui derealizzazione e depersonalizzazione, che a mio avviso sono i peggiori, a dir poco devastanti.

Da quando lui una settimana fa se ne è andato io sono andata in declino nn ce la faccio più ad uscire di casa perché mi derealizzo troppo.

Quando bevo il vino a pasto la sera a cena tutto scema ed io torno ad essere lucida ieri sera sono riuscita anche ad andare ad un concerto.

La mia terapeuta ha continuato a dire che secondo lei ce l avrei potuta fare da sola ma se sentivo il bisogno per abbassare lo stato emotivo, mi avrebbe messo in contatto con lo psichiatra, è così ho fatto.

Il 22 avrò la visita, premetto che ho paura dei farmaci.

Esattamente come mia madre che soffre di attacchi di panico ed è L ANSIA in persona.

Nell ultima seduta ho chiesto una diagnosi, che non mi ha voluto dare, ma le sue parole disregolazione emotiva tratti di personalità tratti di dipendenza mi hanno fatto fissare sul DBP.

Ho sofferto in passato di Doc, non grave e ne sono uscita da sola, ma mi rimane una mente ossessiva.

Sono di base ansiosa ma tutte queste parole mi hanno mandato in tilt!! ! ho paura di una psicosi per no riuscite a regolare l ansia e la paura (la mia terapeuta dice che la mia parte matura e consapevole sa ben contenere il tutto).

Nel frattempo mi trovo momenti di attivazione e confusione fortissima che mi portano a pensare di star perdendo il contatto con la realtà (lei dice che non succederà).

Sto tutto il giorno a leggere su internet, non faccio uso di farmaci al momento se non xanax al bisogno.

Mi chiedevo ma a 36 anni si può arrivare alla pazzia?
alla psicosi?
io sono totalmente in preda alla paura, le sensazioni non mi fanno tregua ed i pensieri ossessivi su questo ancoradi più.

Vi ringrazio
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
quando si ha già una curante non è opportuno portare i propri dubbi fuori del setting terapeutico: tali dubbi, infatti, sono parte essenziale del disturbo da curare, e il loro manifestarsi è spesso il segno che la terapia sta avendo effetto.
Per cercare tuttavia di contribuire a tranquillizzarla sento la necessità di farle chiarire alcune frasi. Cosa vuol dire: "mi sono sposata in 40 giorni"? Che conosceva suo marito da soli 40 giorni quando vi siete sposati? In tal caso non si spiega la frase successiva: "l anno precedente è stato molto stressogeno per me, con un marito mooolto iperattivo (tral altro medico chirurgo)". Per caso voleva dire: "l'anno che è seguito al matrimonio"?
Se ci chiarirà intanto queste frasi oscure potremo dirle di più. Al momento, a quanto pare, suo marito se n'è andato.
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Salve!!intanto grazie della risposta.
Sono insieme a mio marito da 4 anni,ed un anno fa abbiamo deciso di sposarci lui essendo uno tutto e subito ,ha voluto organizzare tutto di fretta,poiché oltretutto la chiesa dove volevo sposarmi non aveva date disponibili prima di un anno.
Nell anno precendente al mio matrimonio,ho avuto più eventi stressogeni,tra cui la specializzazione in chirurgia di mio marito che l avrebbe portato ad un cambio di città,ed io mi sentivo persa.
Fortunatamente poi si è risolto.
Il mio conflitto più grande è tra mia madre e mio marito,il lasciare lei (e la mia parte bambina e protetta),ed il voler una famiglia e dei figli.
Ma le due cose ovviamente nn combaciano.
Mio marito è un uomo iperattivo,che vuole tutto e subito,e nn è empatico,con un carattere difficile,un divorzio alle spalle ed un bambino di 5 anni.
Ecco un altra parte importante è che dentro di me pensavo dopo il matrimonio di avere un figlio,che desideravo tantissimo non avevo messo in conto che per mio marito prima dovevano esserci dei presupposti precisi,anche troppo schematici,ammetto in parte realistici.
Insomma un boom di emozioni non belle che non sono riuscita a sopportare.
Io non ho un lavoro fisso,e onestamente non sono indipendente al 100% perché il lavoro che faccio non mi da grandi guadagni.
Queste sono le cose che non ho aggiunto nello scorso messaggio
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
la ringrazio dei chiarimenti.
Sembrerebbe in effetti che l'età anagrafica che dichiara non sia la stessa della sua età mentale.
Si è sposata oltre la mezza età dopo ben quattro anni di fidanzamento ma pensa di averlo fatto in tutta fretta, e rimane attaccata a sua madre al punto da sentirsi in bilico tra madre e marito.
Desiderava dei figli ma non ne ha parlato con chiarezza al partner prima di sposarsi; eppure sapeva che lui aveva già un figlio e che lo aveva lasciato piccolissimo, se il bimbo adesso ha cinque anni e voi state insieme da quattro. Cosa le ha fatto pensare che volesse replicare l'esperienza della paternità?
Lei non ha un lavoro fisso e questo le impedisce, alla sua età, di essere indipendente, ma non cerca un lavoro stabile e nemmeno ha riflettuto che suo marito avrebbe potuto essere, in questa situazione, un irrinunciabile sostegmo economico.
A quanto pare la sua curante ha ragione nel volerla istradare a cure anche mediche per superare questa situazione di stallo.
Per parte nostra, non possiamo che augurarle il meglio possibile e invitarla ancora ad appoggiarsi alla sua terapeuta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Dottoressa,mio marito non ha mai detto di non voler replicare la sua paternità.
Anzi,mi ha anche un po’ illuso che dopo il matrimonio sarebbe avvenuto.
Sono consapevole che la mia età anagrafica non corrisponda alla mia età mentale,e ci sto lavorando con la mia terapeuta.
Che tral altro non mi ha mai proposto visita psichiatrica e farmaci,è stata una mia scelta,perché ho esplicitato il fatto di non farcela più con questa sintomatologia che mi blocca,secondo il suo parere ce la farei da sola.
Sono stata proprio oggi in seduta,mi sono state escluse patologie se non un disturbo dell umore,dato dal cambiamento interiore che sto vivendo.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
sono lieta che si sia intesa con la sua curante.
A questo punto non ho ben compreso qual è la domanda che vuole rivolgere a noi.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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