Paura di un esame medico - flashback
Buongiorno,
Ho 40 anni e sto cercando di affrontare una paura per un esame medico.
In breve
Per dei sintomi sono andata dal medico, la dottoressa mi ha tranquillizzato dicendo che per lei era solo intestino irritabile ma che le scocciava farmi una diagnosi senza degli esami.
Mi ha prescritto degli esami classici fra qui quello per il controllo del sangue occulto, dicendomi: " la ricetta dura un anno la prima volta che stai male li fai".
Ed ecco la frase che inizialmente non mi ha creato nessun problema ma una volta uscita dallo studio mi ha destabilizzato " mi aspetto tutto negativo".
Questa frase me la disse esattamente tre anni fa dopo degli accertamenti per una reazione allergica che poi ha portato a scoprire una malattia immunitaria che per fortuna è con sintomi blandi, quasi assintomatici che non mi ha cambiato in nessun modo la vita.
Ma quella frase mi ha aperto la paura, ecco andrà esattamente come l'altra volta lei pensa che non sia nulla e poi mi ritroverò con qualcosa e se questo esito è positivo non me la cavo come l'altra volta.
E da qui entro in loop.
Naturalmente l'ansia non aiuta la digestione e quindi passo dai momenti di ansia dove appunto mi si blocca completamente la digestione, ha momenti più razionali dove sto fisicamente benissimo.
Come faccio a uscire da questa relazione di pensieri che non mi fa affrontare la cosa?
Non sono ipocondriaca ogni hanno faccio tutti i controlli previsti per la mia patologia immunitaria e i controlli normali di prevenzione senza nessun problema.
Vi ringrazio per avermi ascoltato
Ho 40 anni e sto cercando di affrontare una paura per un esame medico.
In breve
Per dei sintomi sono andata dal medico, la dottoressa mi ha tranquillizzato dicendo che per lei era solo intestino irritabile ma che le scocciava farmi una diagnosi senza degli esami.
Mi ha prescritto degli esami classici fra qui quello per il controllo del sangue occulto, dicendomi: " la ricetta dura un anno la prima volta che stai male li fai".
Ed ecco la frase che inizialmente non mi ha creato nessun problema ma una volta uscita dallo studio mi ha destabilizzato " mi aspetto tutto negativo".
Questa frase me la disse esattamente tre anni fa dopo degli accertamenti per una reazione allergica che poi ha portato a scoprire una malattia immunitaria che per fortuna è con sintomi blandi, quasi assintomatici che non mi ha cambiato in nessun modo la vita.
Ma quella frase mi ha aperto la paura, ecco andrà esattamente come l'altra volta lei pensa che non sia nulla e poi mi ritroverò con qualcosa e se questo esito è positivo non me la cavo come l'altra volta.
E da qui entro in loop.
Naturalmente l'ansia non aiuta la digestione e quindi passo dai momenti di ansia dove appunto mi si blocca completamente la digestione, ha momenti più razionali dove sto fisicamente benissimo.
Come faccio a uscire da questa relazione di pensieri che non mi fa affrontare la cosa?
Non sono ipocondriaca ogni hanno faccio tutti i controlli previsti per la mia patologia immunitaria e i controlli normali di prevenzione senza nessun problema.
Vi ringrazio per avermi ascoltato
[#1]
>>> le scocciava farmi una diagnosi senza degli esami
Non è questione di "scocciarsi", ma proprio che un medico non può fare una diagnosi in mancanza di informazioni certe.
Se non è ipocondriaca, soffre comunque d'ansia. Che in questo caso si manifesta come superstizione: "siccome l'altra volta me l'ha gufata, potrebbe succedere di nuovo".
Faccia l'esame che le è stato prescritto, è assolutamente non invasivo e potrebbe evitarle problemi ben peggiori che se non lo facesse.
Non è questione di "scocciarsi", ma proprio che un medico non può fare una diagnosi in mancanza di informazioni certe.
Se non è ipocondriaca, soffre comunque d'ansia. Che in questo caso si manifesta come superstizione: "siccome l'altra volta me l'ha gufata, potrebbe succedere di nuovo".
Faccia l'esame che le è stato prescritto, è assolutamente non invasivo e potrebbe evitarle problemi ben peggiori che se non lo facesse.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Ho già in programma di fare l'esame domani mattina.
Le volevo chiederle secondo lei come mai questo attacco di ansia si è proposto solo in questa occasione, ovvero non quando faccio i miei controlli di routine.
Può essere che mi abbia lasciato degli effetti negativi la situazione precedente ovvero quando ho eseguito i controlli in tutta tranquillità e poi il risvolto è stato negativo?
Sarà un qualcosa che mi porterò dietro sempre quando farò degli esami? Esiste un modo per controllarla?
La ringrazio
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Ho già in programma di fare l'esame domani mattina.
Le volevo chiederle secondo lei come mai questo attacco di ansia si è proposto solo in questa occasione, ovvero non quando faccio i miei controlli di routine.
Può essere che mi abbia lasciato degli effetti negativi la situazione precedente ovvero quando ho eseguito i controlli in tutta tranquillità e poi il risvolto è stato negativo?
Sarà un qualcosa che mi porterò dietro sempre quando farò degli esami? Esiste un modo per controllarla?
La ringrazio
[#3]
>>> Può essere che mi abbia lasciato degli effetti negativi la situazione precedente ovvero quando ho eseguito i controlli in tutta tranquillità e poi il risvolto è stato negativo?
Gliel'ho già detto:
>>> soffre comunque d'ansia. Che in questo caso si manifesta come superstizione: "siccome l'altra volta me l'ha gufata, potrebbe succedere di nuovo".
Aggiungo che le molte domande e l'evidente suo livello di preoccupazione è indice di tendenza ansiosa in generale. L'ansia può venir fuori in modo inaspettato, anche quando non si pensava di essere persone ansiose. Questo tipo di ansia è intolleranza per l'incertezza e per "controllarla" occorre fare proprio l'opposto: smettere di voler controllarla.
Dovrebbe rivolgersi a un terapeuta per farsi spiegare esattamente come fare.
Gliel'ho già detto:
>>> soffre comunque d'ansia. Che in questo caso si manifesta come superstizione: "siccome l'altra volta me l'ha gufata, potrebbe succedere di nuovo".
Aggiungo che le molte domande e l'evidente suo livello di preoccupazione è indice di tendenza ansiosa in generale. L'ansia può venir fuori in modo inaspettato, anche quando non si pensava di essere persone ansiose. Questo tipo di ansia è intolleranza per l'incertezza e per "controllarla" occorre fare proprio l'opposto: smettere di voler controllarla.
Dovrebbe rivolgersi a un terapeuta per farsi spiegare esattamente come fare.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
La ringrazio, provvederò a rivolgermi a uno psicoterapeuta.
Effettivamente se non ho il controllo di tutto quello che faccio la cosa mi disturba, questo va dal lavoro, alla vita quotidiana, ma non si era mai espressa in questo modo.
Anche due anni fa quando ho dovuto fare un piccolo intervento di routine, la cosa che mi dava più noia era l'anestesia totale e avevo chiesto, visto che alcuni ospedali lo facevano l'epidurale. Anche in quel caso il primario mi disse, il tuo problema nasce dal fatto che l'anestesia totale perdi il controllo e questo ti crea fastidio. Poi feci comunque tranquillamente l'intervento.
La ringrazio per avermi fatto riflettere sulla strada da intraprendere.
.
Effettivamente se non ho il controllo di tutto quello che faccio la cosa mi disturba, questo va dal lavoro, alla vita quotidiana, ma non si era mai espressa in questo modo.
Anche due anni fa quando ho dovuto fare un piccolo intervento di routine, la cosa che mi dava più noia era l'anestesia totale e avevo chiesto, visto che alcuni ospedali lo facevano l'epidurale. Anche in quel caso il primario mi disse, il tuo problema nasce dal fatto che l'anestesia totale perdi il controllo e questo ti crea fastidio. Poi feci comunque tranquillamente l'intervento.
La ringrazio per avermi fatto riflettere sulla strada da intraprendere.
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[#5]
Sì, l'eccesso di bisogno di controllo si chiama ossessività ed è una tendenza ansiosa.
Le terapie più adatte per mitigarla - e metterla davvero "sotto controllo" - sono quelle strategiche e comportamentali.
Le terapie più adatte per mitigarla - e metterla davvero "sotto controllo" - sono quelle strategiche e comportamentali.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 15/07/2023.
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