Ho lasciato il mio compagno perché non ero più felice

Buonasera, stavo insieme al mio ragazzo da 11 anni, ci siamo messi insieme che ne avevo 16, se ci penso bene non è mai stato tutto rose e fiori, abbiamo sempre avuto problemi dal primo momento, comunque ero innamorata di lui e siamo andati avanti nonostante tutto ci remasse contro, da qualche anno però non facevamo quasi più nulla insieme, passioni molto diverse, e anche due caratteri molto diversi, io molto romantica e bisognosa di affetto, lui molto freddo.
Tutto questo a lungo andare ha fatto si che ci allontanassimo sempre di più, al che io ho deciso di andare a convivere per vedere se la situazione cambiava... i primi mesi di convivenza niente sesso ma sembrava comunque andare abbastanza bene, dopo qualche tempo, la passione era quasi inesistente e non era l'unico problema, mancava sempre la complicità e non mi aiutava in niente, né sentimentalmente né fisicamente.
Ho provato in tutti i modi a dirgli che non stavo più bene e che avevo bisogno di un cambiamento per poter stare ancora con lui, ma se ne fregava sempre... finché ho incontrato una persona che mi ha fatto sentire di nuovo speciale.
Li sono finalmente riuscita a prendere la mia decisione di andare via da una relazione che mi faceva stare male.
Da quel momento lui dice di aver capito i suoi sbagli e mi chiede continuamente di tornare da lui.
Ma ora c'è un'altra persona nella mia vita, che sembra stupenda e sembra perfetta per me, mi sento egoista e in colpa per entrambi perché effettivamente non so cosa voglio da loro.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
che la persona nuova le sembri stupenda e perfetta per lei può essere frutto dell'idealizzazione e dello stato di esaltazione che accompagnano le prime fasi dell'innamoramento.
Dico questo non per spegnere l'incendio, ma per invitarla a valutare con calma e serenità e soprattutto per attenuare i contraccolpi che inevitabilmente si produrranno quando tanta "perfezione" mostrerà le sue umanissime manchevolezze.
Quello che è indubbio, però, è che questo nuovo amore l'ha liberata da una condizione penosa.
Vediamone le tappe: "da qualche anno non facevamo quasi più nulla insieme"; "io molto romantica e bisognosa di affetto, lui molto freddo"; "i primi mesi di convivenza niente sesso"; "la passione era quasi inesistente e non era l'unico problema, mancava sempre la complicità e non mi aiutava in niente"...
In questa totale mancanza di volontà di costruire il legame, lei ancora ha cercato soluzioni: "Ho provato in tutti i modi a dirgli che non stavo più bene e che avevo bisogno di un cambiamento per poter stare ancora con lui, ma se ne fregava sempre..."
Tutto inutile, fino al momento in cui lei si innamora di un altro e lascia il primo fidanzato.
Qui arriva il voltafaccia di lui, che adesso la rivuole a tutti i costi e giura di cambiare.
Non starò a spiegarle certi processi di attaccamento che per alcuni individui funzionano proprio così: ignorare fino alla crudeltà chi li cerca, per poi rincorrere chi li abbandona pretendendo di riconquistarlo, e una volta raggiunto lo scopo ignorarlo di nuovo e talvolta anche punirlo per la passata "ribellione".
Per ora si goda la ritrovata libertà. Per quanto riguarda l'ex, pensi che i cambiamenti profondi non si attuano in un lampo e meno che mai sull'onda del bisogno di riprenderci ciò che credevamo nostro e che abbiamo buttato via.
Per quanto riguarda il nuovo amore, sia grata delle sensazioni felici e della libertà che ha prodotto, ma non si senta in colpa se per ora non sa creare un altro legame profondo e indissolubile: non può ancora avere la libertà e la consapevolezza per farlo.
Per ora pensi solo a volersi bene, è ancora tempo di leccarsi le ferite.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com