Dubbi
Buongiorno,sono stata in terapia per circa un anno,premetto che ero andata per una curiosità mia per conoscermi e perchè comunque vivo alternando momenti in cui mi sento inadeguata ed altri mi sembro abbastanza serena.In realtà da questo percorso ho imparato a conoscermi ed avere consapevolezza di me ma dopo un anno che andavo mi sono resa a conto che stavo girando come a vuoto,andavo là raccontando ciò che mi succedeva ma senza andare avanti,quindi ho deciso di non andare più.Ma ora mi sento come "appesa",so come sono fatta ma e non è poco ma mi manca la parte verso l'esterno come mettere in pratica certe modalità per stare meno male,sentendomi più sicura perchè questo si ripercuote anche nella relazione in cui vivo,seppur non essendo particolarmente soddisfatta ma questa persona per tanti versi m ifa scontrare con le mie paure(premetto che lui è stato per 8 anni in analisi)e spesso è come se mi leggesse dentro facendomi notare i miei difetti,nel senso che vorrei facesse ciò chje voglio io è come se volessi il controllo su di lui,e quindi spesso litighiamo perchè dice che non esiste solo il mio modo di voler bene e dice che vivo con schemi mentali tutti miei....Ora non so se la terapia che seguivo non è stata efficiente o forse devo cambiare psico,non so cosa devo e come muovermi per non confondermi e incasinarmi la mente ancora di più,grazie in anticipo per un eventuale consiglio o buona parola
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, mi sembra di capire che lei si sia attesa dalla psicoterapia la capacità di stare insieme, se non persino controllare, il suo partner. Con la psicoterapia è possibile imparare a stare insieme in una relazione, da adulti, attendendo un cambiamento da noi stessi e non dagli altri.
Per quanto riguarda la psicoterapia, dato che le sembrava di giare a vuoto, è legittimo cambiare terapeuta se crede, dato che la psicoterapia è bene misurarla con i risultati ottenuti.
Per quanto riguarda la psicoterapia, dato che le sembrava di giare a vuoto, è legittimo cambiare terapeuta se crede, dato che la psicoterapia è bene misurarla con i risultati ottenuti.
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Gentile signora, la sua descrizione è per certi versi perfetta e andrebbe incorniciata.
Andare in terapia senza un problema preciso da risolvere, tanto per "conoscersi meglio", significa spesso gettare le basi per un futuro disagio ancora maggiore. Infatti, come lei stessa afferma, ora si conosce meglio ma soffre per certi versi di più.
Le suggerisco di ricercare un diverso tipo di terapeuta (ne esistono parecchi) che l'aiuti innanzitutto a definire cosa vuole ottenere, iniziando a lavorare su quello.
Può leggere qui per farsi un'idea di ciò che le sto dicendo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
Cordiali saluti
Andare in terapia senza un problema preciso da risolvere, tanto per "conoscersi meglio", significa spesso gettare le basi per un futuro disagio ancora maggiore. Infatti, come lei stessa afferma, ora si conosce meglio ma soffre per certi versi di più.
Le suggerisco di ricercare un diverso tipo di terapeuta (ne esistono parecchi) che l'aiuti innanzitutto a definire cosa vuole ottenere, iniziando a lavorare su quello.
Può leggere qui per farsi un'idea di ciò che le sto dicendo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Grazie innanzitutto per le risposte ed i consigli... cerco di spiegarmi meglio,ero andata da uno psicologo si per conoscermi meglio ma anche perchè volevo capire se quel senso di inadeguatezza,di essere giudicata,di vedermi spesso sbagliatape capire se fosse una cosa normale con cui conviverci ad alti e bassi o cose su cui poterci lavorare su,ed in parte dalla terapia ne è uscito che sono troppo severa con me stessa e per questo pretendo molto dagli altri e che nelle relazione sentimentale che stò vivendo mi rendo conto che ho comportamenti alle volte sbagliati agendo spesso d'impulso diventando alle volte pesante ed ossessiva,oltre a voler far valere le mie ragioni per altro alle volte giuste divento insistente con l'intento di voler convincere anche lui(passando automaticamente dalla parte del torto) che spesso mi rimprovera di non lasciare il tempo di esprimersi,di anticiparlo togliendogli anche il desiderio di cercarmi lui.So che in questo ha ragione ma è più forte di me è come se fossi mossa da un'ansiaun impeto,forse perchè non mi dà certezze...chi è che sbaglia?io o lui?Come si evince sono molto confusa non capisco dove stà la ragione dove sono limiti...Riuscirò a cambiare?Su che tipo di psicoterapia mi consigliate di orientarmi?Grazie
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La sua confusione potrebbe in parte esser dovuta al fatto che con il suo precedente terapeuta non avevate stabilito degli obiettivi terapeutici sui quali lavorare. Il che significa, quindi, che non era stato nemmeno valutato adeguatamente ciò di cui stava soffrendo. Ecco perché le stiamo suggerendo di valutare la possibilità di cambiare terapeuta.
Ulteriori indicazioni dovranno esserle date in quella sede, non da qui, dato che il suo quadro necessità di approfondimento.
Cordiali saluti
Ulteriori indicazioni dovranno esserle date in quella sede, non da qui, dato che il suo quadro necessità di approfondimento.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile Signora,
innanzitutto mi scusi per il ritardo di questo mio intervento. Per quanto riguarda il Suo quesito "Quale psicoterapia?" mi consenta di esprimerLe ciò che io ritengo prioritario ed essenziale, auspicando di non provocarLe un aumento del senso di confusione. Le dico questo in quanto, inevitabilmente, i vari Specialisti che potrebbero intervenire, pur essendo tutti Medici o Psicologi e/o Psicoterapeuti, di fatto non raramente provengono da diversi indirizzi, specialità e perfezionamenti. In sintesi, da scuole di diverso orientamento. Intendiamoci, tutte le strade portano a Roma, ma i mezzi per arrivarci possono essere non poco differenti. Detto questo, potremmo raggruppare le varie Psicoterapie in due tronconi fondamentali. Uno di orientamento psicodinamico, postula l'esistenza di un legame indissolubile tra cause ed effetti affermando che ogni sintomo nasce da una o più cause. L'altro, di orientamento marcatamente diverso, dal momento che l'impegno psicoterapico é centrato sul sintomo, negando
qualsiasi legame con fattori causali. La convinzione di questo orientamento si dipanerebbe attorno al concetto che il sintomo non sarebbe altro che una sorta di apprendimento sbagliato, un condizionamento, che può quindi essere modificato.
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro, Le dirò una cosa che forse La sorprenderà. Non é la tecnica psicoterapeutica che guarisce. Questa possibilità é riservata unicamente allo Specialista che La sta curando.
Per essere più chiaro, l'esito positivo di un intervento chirurgico non deriva da un certo tipo di bisturi, ma dal medico che lo adopera. Similmente, non é questo o quel tipo di psicoterapia che può guarirLa ma lo psicoterapeuta che sa utilizzarla.
Ciò premesso, sarà utile che Lei, decidendo di intraprendere un percorso in tal senso, riunisca le Sue energie per riuscire a trovare lo psicoterapeuta più adatto per Lei, possibilmente con formazione ecclettica, che al di là delle ideologie, si sia formato il più possibile nei vari orientamenti terapeutici e che insieme a Lei, questa volta sì, poter decidere cosa fare.
Alla possibile domanda "ma come faccio a riconoscere se questo specialista fa per me?", risponderei che é una questione delicata e personale e che in ogni caso Sarebbe bene fosse una scelta solo Sua. Bussi a diverse porte, e vedrà che anche Lei incontrerà lo specialista adatto.
Concluderei, riferendomi al quesito che pone: "ma chi sbaglia..." invitandoLa a riflettere che non raramente
la causa di queste incomprensioni fondamentalmente deriva dall'essere troppo diversi, ricordando che un poco di diversità stimola, mentre troppa divide.
Cordialità Willy Murgolo
innanzitutto mi scusi per il ritardo di questo mio intervento. Per quanto riguarda il Suo quesito "Quale psicoterapia?" mi consenta di esprimerLe ciò che io ritengo prioritario ed essenziale, auspicando di non provocarLe un aumento del senso di confusione. Le dico questo in quanto, inevitabilmente, i vari Specialisti che potrebbero intervenire, pur essendo tutti Medici o Psicologi e/o Psicoterapeuti, di fatto non raramente provengono da diversi indirizzi, specialità e perfezionamenti. In sintesi, da scuole di diverso orientamento. Intendiamoci, tutte le strade portano a Roma, ma i mezzi per arrivarci possono essere non poco differenti. Detto questo, potremmo raggruppare le varie Psicoterapie in due tronconi fondamentali. Uno di orientamento psicodinamico, postula l'esistenza di un legame indissolubile tra cause ed effetti affermando che ogni sintomo nasce da una o più cause. L'altro, di orientamento marcatamente diverso, dal momento che l'impegno psicoterapico é centrato sul sintomo, negando
qualsiasi legame con fattori causali. La convinzione di questo orientamento si dipanerebbe attorno al concetto che il sintomo non sarebbe altro che una sorta di apprendimento sbagliato, un condizionamento, che può quindi essere modificato.
Sperando di essere stato sufficientemente chiaro, Le dirò una cosa che forse La sorprenderà. Non é la tecnica psicoterapeutica che guarisce. Questa possibilità é riservata unicamente allo Specialista che La sta curando.
Per essere più chiaro, l'esito positivo di un intervento chirurgico non deriva da un certo tipo di bisturi, ma dal medico che lo adopera. Similmente, non é questo o quel tipo di psicoterapia che può guarirLa ma lo psicoterapeuta che sa utilizzarla.
Ciò premesso, sarà utile che Lei, decidendo di intraprendere un percorso in tal senso, riunisca le Sue energie per riuscire a trovare lo psicoterapeuta più adatto per Lei, possibilmente con formazione ecclettica, che al di là delle ideologie, si sia formato il più possibile nei vari orientamenti terapeutici e che insieme a Lei, questa volta sì, poter decidere cosa fare.
Alla possibile domanda "ma come faccio a riconoscere se questo specialista fa per me?", risponderei che é una questione delicata e personale e che in ogni caso Sarebbe bene fosse una scelta solo Sua. Bussi a diverse porte, e vedrà che anche Lei incontrerà lo specialista adatto.
Concluderei, riferendomi al quesito che pone: "ma chi sbaglia..." invitandoLa a riflettere che non raramente
la causa di queste incomprensioni fondamentalmente deriva dall'essere troppo diversi, ricordando che un poco di diversità stimola, mentre troppa divide.
Cordialità Willy Murgolo
Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia
[#6]
Gentile signora, credo sia il caso di rettificare un poco quanto dettole dal collega Murgolo. Mi perdonerà se trovera quanto segue un po' troppo tecnico e noioso, ma è necessario se vogliamo essere precisi.
Dividere le psicoterapie in soli due tronconi, che privilegiano l'uno la causalità e l'altro l'apprendimento, è una classificazione troppo grossolana. In realtà esistono altri tipi di psicoterapie, come quella breve strategica, che non sono sintomatiche ma che non vanno necessariamente alla ricerca di fattori causali, scavando nel passato.
Detto ciò, è vero che il particolare psicoterapeuta è più importante del particolare orientamento terapeutico da lui utilizzato. Quindi è in questa direzione che dovrebbe concentrare i suoi sforzi. Per dirla con il collega Murgolo: "Bussi a diverse porte, e vedrà che anche Lei incontrerà lo specialista adatto".
Lo psicoterapeuta più capace non è quello che "fa" qualcosa al suo paziente, ma quello che meglio riesce a mettere in moto e a utilizzare le sue risorse interne.
Mi sono anche accorto di averle segnalato per errore un link sbagliato (il primo dei due che le ho dato). Quello giusto è:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Dividere le psicoterapie in soli due tronconi, che privilegiano l'uno la causalità e l'altro l'apprendimento, è una classificazione troppo grossolana. In realtà esistono altri tipi di psicoterapie, come quella breve strategica, che non sono sintomatiche ma che non vanno necessariamente alla ricerca di fattori causali, scavando nel passato.
Detto ciò, è vero che il particolare psicoterapeuta è più importante del particolare orientamento terapeutico da lui utilizzato. Quindi è in questa direzione che dovrebbe concentrare i suoi sforzi. Per dirla con il collega Murgolo: "Bussi a diverse porte, e vedrà che anche Lei incontrerà lo specialista adatto".
Lo psicoterapeuta più capace non è quello che "fa" qualcosa al suo paziente, ma quello che meglio riesce a mettere in moto e a utilizzare le sue risorse interne.
Mi sono anche accorto di averle segnalato per errore un link sbagliato (il primo dei due che le ho dato). Quello giusto è:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
[#7]
Utente
Grazie infinite per le risposte,proverò con una psichiatra/psicoterapeuta che mi è stata consigliata da un'amica e vedrò l'effetto che sortisce.Preferirei evitare la psicoanalisi perchè troppo lunga...la mia necessità è di stare meglio in tempi brevi qualora fosse possibile.Vorrei dare una risposta alle tante domande che mi faccio supportata da un/a professionista capace di aiutarmi in questo,forse ho solo bisogno di credere di più in me stessa e di stimarmi un pò di più e forse non è che se una persona agisce o la pensa in maniera differente da me non mi stimi o non mi apprezzi o non mi voglia bene,come si può ben notare la mia confusione.Grazie infinite
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>>> Grazie infinite per le risposte,proverò con una psichiatra/psicoterapeuta che mi è stata consigliata da un'amica e vedrò l'effetto che sortisce.
>>>
Molto bene, questo mi sembra l'atteggiamento giusto.
Le faccio molti auguri.
Cordiali saluti
>>>
Molto bene, questo mi sembra l'atteggiamento giusto.
Le faccio molti auguri.
Cordiali saluti
[#9]
Gentile Utente,
la psicoterapia viene considerata dalla gente in due modi:
1- o completamente inutile
2- o totalmente utile e risolutiva di una vita intera
Non sono vere entrambe 1 e 2.
Per quanto la riguarda: se ritiene che in passato un supporto psicoterapeutico le sia stato utile nei momenti di difficoltà, io le consiglio di cambiare psicoterapeuta.
Sicuramente l'esperienza passata non verrà buttata, anzi, non c'è nulla di meglio che un sano confronto, in questi casi
la psicoterapia viene considerata dalla gente in due modi:
1- o completamente inutile
2- o totalmente utile e risolutiva di una vita intera
Non sono vere entrambe 1 e 2.
Per quanto la riguarda: se ritiene che in passato un supporto psicoterapeutico le sia stato utile nei momenti di difficoltà, io le consiglio di cambiare psicoterapeuta.
Sicuramente l'esperienza passata non verrà buttata, anzi, non c'è nulla di meglio che un sano confronto, in questi casi
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Utente
Grazie per la tempestività e la precisione nelle risposte a tutti quanti.Si Dr Bulla,in passato mi ha aiutato a superare varie difficoltà la psicoterapia,ma poi è come mi fossi arenata,se non altro mi ha aiutato a capire di più me stessa e le dinamiche per cui mi comporto in un modo piuttosto che in un altro,ma il punto è che non riesco a cambiare,ci provo ma m isento come un bimbo che impara a camminare,fa 2 passi e poi cade di nuovo,senza trovare il giusto equilibrio.Ero arrivata ad un punto della terapia in cui non mi si muoveva più nulla,non mi sentivo stimolata e mi sembrava come ho già detto di girare a vuoto,parlando parlando ma senza trovare il modo di cambiare.Con questo non voglio dare la colpa allo psicologo,forse ero io non lo so,fatto stà che mi sento appesa,è come se dovessi fare una torta gli ingredienti ma una volta mi mancano gli ingredienti e magari un'altra volta la procedura,di fatto è che la torta non mi riesce,perdonatemi se ho cercato di farmi capire in modi poco tecnici.Vorrei ringraziare per la pazienza e disponibilità,gentilezza in cui rispondete,è una grossa forza sapere che c'è qualcuno che comprende i nostri stati d'animo,grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta
gentile utente, fasi di impasse come quelle da lei descritte capitano di frequente nella terapia, specialmente in quegli orientamenti di più ampio respiro che prevedono una durata maggiore. sono fasi, tutto qui. Cambiare terapeuta non è controindicato, può essere un buon passaggio per un miglioramento.
Per quanto riguarda la sua metafora del bambino che cade, sappia che in certi percorsi terapeutici è così che s'impara. un passo alla volta, fin quando si cammina bene anche da soli.
un saluto
Per quanto riguarda la sua metafora del bambino che cade, sappia che in certi percorsi terapeutici è così che s'impara. un passo alla volta, fin quando si cammina bene anche da soli.
un saluto
[#12]
UN ultimo consiglio: le sue mail sono ricche di concetti di "colpa": forse è stata colpa mia per quello, forse è stata colpa dello psicologo, forse è colpa mia se non mi sono spiegata bene, ecc...
La colpa è un concetto che fa riferimento al passato: adesso lei deve guardare al futuro, e pensare un po' meno a tutte queste colpe.
La colpa è un concetto che fa riferimento al passato: adesso lei deve guardare al futuro, e pensare un po' meno a tutte queste colpe.
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Utente
Buonasera,a distanza di quasi 1 anno ho iniziato un nuovo percorso con una psichiatra/psicoterapeuta,l'impatto è stato molto buono,ed ha centrato in pieno le mie difficoltà.Mi ha prescritto anche il samyr 200 gr 2 volte al dì...ha detto che serve per risollevare l'umore perchè mi ha vista molto giù.Può dare dipendenza?sarà efficace?
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 2.2k visite dal 08/08/2009.
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