Vi prego aiutatemi. non so cosa devo fare
Salve gentili dottori.
Ho un problema e non so cosa devo fare.
Vivevo a Londra, ma a causa di problemi a lavoro mi sono licenziata e sono tornata a vivere con i miei genitori.
La situazione qui è quella di anni fa.
Mio fratello e mio padre mi trattano male.
Vi faccio degli esempi.
- vado a dormire e fanno casino, però quando vanno a dormire loro vogliono il silenzio assoluto.
- Non posso guardare niente in televisione in salotto perché vengono e mi cambiano il canale senza chiedermi niente.
Questi sono soltanto degli esempi ma ce ne sarebbero altri.
Ho provato a parlarci ma mi zittiscono subito.
In tutto questo mia madre sta dalla parte di mio padre e mio fratello e non mi aiuta affatto.
Ora la domanda è, per adesso che devo vivere con loro, cosa posso fare?
Come posso comportarmi per rendere questa situazione più sostenibile?
Piango ogni notte da sola in camera mia e non so cosa fare.
Vi prego aiutatemi.
Ho un problema e non so cosa devo fare.
Vivevo a Londra, ma a causa di problemi a lavoro mi sono licenziata e sono tornata a vivere con i miei genitori.
La situazione qui è quella di anni fa.
Mio fratello e mio padre mi trattano male.
Vi faccio degli esempi.
- vado a dormire e fanno casino, però quando vanno a dormire loro vogliono il silenzio assoluto.
- Non posso guardare niente in televisione in salotto perché vengono e mi cambiano il canale senza chiedermi niente.
Questi sono soltanto degli esempi ma ce ne sarebbero altri.
Ho provato a parlarci ma mi zittiscono subito.
In tutto questo mia madre sta dalla parte di mio padre e mio fratello e non mi aiuta affatto.
Ora la domanda è, per adesso che devo vivere con loro, cosa posso fare?
Come posso comportarmi per rendere questa situazione più sostenibile?
Piango ogni notte da sola in camera mia e non so cosa fare.
Vi prego aiutatemi.
[#1]
Gentile utente,
non deve essere facile neppure per i genitori accettare il rientro a casa di una figlia abbondantemente adulta.
Soprattutto quando i rapporti fra genitori e figli non erano buoni già in precedenza.
Per poter risponderLe adeguatamente mi sono presa il tempo di rileggere i suoi consulti qui, e mi ha colpito uno - di soli 9 mesi fa - titolato:
"Non voglio rapporti con i miei genitori"
nel quale scriveva : "Ho 32 anni e a causa di vari problemi ho troncato il rapporto con i miei genitori. Volevano controllarmi, non mi hanno mai aiutata con la mia malattia (sono bipolare e borderline)..."
Possiamo immaginare che con queste premesse il ritorno a casa non sia idilliaco nè per Lei, nè per loro.
Lei ci chiede oggi:
"Come posso comportarmi per rendere questa situazione più sostenibile?"
Innanzitutto si impegni con decisione a trovare una sistemazione fuori casa.
- Lei ha preso l'iniziativa di andare a Londra e lavorare là, e dunque il coraggio non le manca. Cerchi un lavoro, consapevole di doverlo conservare.
- In alternativa metta mano al notevolissimo sovrappeso, a cui ho risposto in un precedente consulto, e che sta diventando veramente pericoloso per Lei. Veda con il medico se una struttura residenziale potrebbe fare al caso Suo.
Concludendo,
quando si è tutti adulti, genitori e figli, ognuno con le proprie peculiarità ed abitudini, il ritorno a casa della figlia/o over 30 deve essere del tutto temporaneo, nella consapevolezza di essere ospiti nella casa coniugale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
non deve essere facile neppure per i genitori accettare il rientro a casa di una figlia abbondantemente adulta.
Soprattutto quando i rapporti fra genitori e figli non erano buoni già in precedenza.
Per poter risponderLe adeguatamente mi sono presa il tempo di rileggere i suoi consulti qui, e mi ha colpito uno - di soli 9 mesi fa - titolato:
"Non voglio rapporti con i miei genitori"
nel quale scriveva : "Ho 32 anni e a causa di vari problemi ho troncato il rapporto con i miei genitori. Volevano controllarmi, non mi hanno mai aiutata con la mia malattia (sono bipolare e borderline)..."
Possiamo immaginare che con queste premesse il ritorno a casa non sia idilliaco nè per Lei, nè per loro.
Lei ci chiede oggi:
"Come posso comportarmi per rendere questa situazione più sostenibile?"
Innanzitutto si impegni con decisione a trovare una sistemazione fuori casa.
- Lei ha preso l'iniziativa di andare a Londra e lavorare là, e dunque il coraggio non le manca. Cerchi un lavoro, consapevole di doverlo conservare.
- In alternativa metta mano al notevolissimo sovrappeso, a cui ho risposto in un precedente consulto, e che sta diventando veramente pericoloso per Lei. Veda con il medico se una struttura residenziale potrebbe fare al caso Suo.
Concludendo,
quando si è tutti adulti, genitori e figli, ognuno con le proprie peculiarità ed abitudini, il ritorno a casa della figlia/o over 30 deve essere del tutto temporaneo, nella consapevolezza di essere ospiti nella casa coniugale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Come detto sopra:
Innanzitutto si impegni con decisione a trovare una sistemazione fuori casa.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Innanzitutto si impegni con decisione a trovare una sistemazione fuori casa.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Gentile utente,
- Piangere non le servirà; forse nemmeno ad alleviare il peso di una situazione pesante per tutti in famiglia, non solo per lei.
- Provi a rileggere con attenzione il parere specialistico ricevuto in [#1];
altri consigli sono "pannicelli caldi", come si suol dire, nel senso di rimedi insufficienti.
- Uno dei "pannicelli caldi" consiste nel dare meno disturbo possibile. Ad es., se Lei non può vedere la TV, legga, invii curricula, aiuti a fare i lavori di casa; se non può dormire quando lei vorrebbe, dormirà quando dormono loro.
Nelle situazioni conflittuali intrafamiliari tutto (ogni piccola cosa) diventa difficile e fonte di conflitto e irritazione. E dunque per il momento occorre adattarsi, ben consapevole che non potrà rimanere per molto in quella casa, considerato che - dalle Sue parole - sembra non risultare gradita.
"Vi prego aiutatemi. non so cosa devo fare", ci chiedeva attraverso il titolo.
Riteniamo di aver fornito indicazioni molto puntuali rispetto a ciò
e, di conseguenza, il consulto risulta concluso.
Il resto tocca a Lei.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
- Piangere non le servirà; forse nemmeno ad alleviare il peso di una situazione pesante per tutti in famiglia, non solo per lei.
- Provi a rileggere con attenzione il parere specialistico ricevuto in [#1];
altri consigli sono "pannicelli caldi", come si suol dire, nel senso di rimedi insufficienti.
- Uno dei "pannicelli caldi" consiste nel dare meno disturbo possibile. Ad es., se Lei non può vedere la TV, legga, invii curricula, aiuti a fare i lavori di casa; se non può dormire quando lei vorrebbe, dormirà quando dormono loro.
Nelle situazioni conflittuali intrafamiliari tutto (ogni piccola cosa) diventa difficile e fonte di conflitto e irritazione. E dunque per il momento occorre adattarsi, ben consapevole che non potrà rimanere per molto in quella casa, considerato che - dalle Sue parole - sembra non risultare gradita.
"Vi prego aiutatemi. non so cosa devo fare", ci chiedeva attraverso il titolo.
Riteniamo di aver fornito indicazioni molto puntuali rispetto a ciò
e, di conseguenza, il consulto risulta concluso.
Il resto tocca a Lei.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 617 visite dal 06/07/2023.
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