Dubbio
Qualche anno fa caddi in una sintomatologia ansiosa per cui avevo una grande paura della morte.
Era un'ossessione da cui non riuscivo a liberarmi.
Ce l'avevo costantemente in testa.
Andai da uno psichiatra però anche con il Seropram alla dose massima non risolsi completamente il mio problema.
A giorni stavo bene e non ci pensavo e a giorni ci ricadevo.
Diciamo che stavo bene al 70 per cento, alche mi decisi di fare un percorso di terapia breve strategica e questa psicoterapeuta mi aiuto veramente ad uscirne.
Non avevo piu il famoso dubbio patologico perchè lei mi insegnò a bloccarlo appena arrivava il pensiero e piano piano ne uscii completamente.
Se mi veniva il pensiero perchè magari ero ad un funerale non mi faceva stare male.
Sono passati diversi anni, ho avuto altri lutti nella mia famiglia e sono in premenopausa menopausa (le analisi danno psotmenopausa ma il ciclo a dicembre è ritornata quindi dopo tutte le visite la gine mi ha detto che puo accadere... Purtroppo ci sono dei giorni in cui mi sento apatica, triste e ricollego il tutto a quella paura della morte.
Ne ho parlato con la psicoterapeuta la quale mi ha detto testuali parole " Tu quella paura l'hai superata ma ti ci rifugi nei momenti di trsitezza perchè la conosci " Adesso è una settimana che mi sento apatica a momenti torna il pensiero ma lo blocco come mi ha insegnato lei.
Quello che chiedo a voi è come posso staccarmi completamente da quel pensiero?
Perchè mi ci rifugio come dice la psiocloga?
Non riesco proprio a capirlo.
ps Sono mesi che non vado piu da lei, circa 8 mesi Grazie di cuore se mi aiuterete
"Ricollegare" non è molto chiaro. In che modo? Che l'apatia sia causata dalla vecchia paura della morte, è solo un sospetto, una sensazione oppure una certezza?
Non ci dice com'è per il resto la sua vita. L'apatia può essere dovuta a una mancanza di soddisfazione nelle cose che fa - o che non fa - e quindi occorrerebbe un quadro più dettagliato per poterle rispondere.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com
L'apatia ho notato che nei cambi di stagione ce l'ho sempre . So che lei mi dirà che diamo sempre la colpa a ciò che accade fuori di noi, ma in realta il tutto risiede dentro di noi.Forse è vero solo in parte. Al di la di questo le dico che la demotivazione è passata per fortuna .Io comunque anche quando ce l'avevo lavoravo, tutti i giorni mi facevo delle camminate nella natura per 5 km, cercavo cmq di svagare la mente La mia vita va bene , non potrei desiderarla meglio. Ho un buon lavoro che amo tantissimo, un marito che adoro e mi adora , una figlia con cui ho un rapporto strettissimo e che ci da tante soddisfazioni pure a livello universitario ( studia psicologia) , non ho problemi economici , ho due amiche che mi vogliono un mondo di bene . Insomma apparentemente non c'è nulla che non va . Eppure dottore questo pensiero in questi giorni è riaffiorato alla mia mente . Le spiego arriva quel pensiero che un giorno moriremo e io ci sto male perchè non accetto che un giorno non ci sarò piu. Ho paura di perdere e non rivedere le persone che ho amato in questa vita . Non so se mi spiego. Le dico che appena arriva alla mente il pensiero lo blocco perchè so che piu lo alimento e piu questo cresce , però vorrei tornare a vedere la morte come quando guarii ...Pensarla con serenità come la maggior parte degli esseri viventi e non con tristezza Mi dica cosa ne pensa . Forse è il caso di fare una psicoterapia più luna cioè di tipo comportamentale ? Grazie di cuore
Cioè l'idea della morte in lei potrebbe prendere origine da tale tendenza.
Quando l'umore è abbattuto, per via della stagionalità o per altre ragioni, è più facile che vengano pensieri tristi. L'essere "affezionata" alla sua paura "perché la conosce bene" non mi sembra una spiegazione plausibile. Semmai si può parlare di abitudine, cioè nei momenti in cui si è più vulnerabili tendiamo a fare e a pensare cose simili al passato, e quindi nel suo caso potrebbe trattarsi di questo.
Ciò che le serve è imparare a convivere con l'idea della morte, come fanno tutti.
>>> Forse è il caso di fare una psicoterapia più luna cioè di tipo comportamentale?
La terapia strategica va ugualmente bene, ma è necessario definire e inquadrare bene il problema affinché sia efficace e con effetti durevoli nel tempo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Dottore, lei ha in quadrato benissimo il problema . E' bravissimo .
Infatti quel pensiero, arriva nei momenti in cui magari ho proprio un calo umorale , che guarda caso avviene con il cambio delle stagioni
Secondo lei per imparare a convivere con l'idea della morte può essere utile continuare a fare terapia strategica ?
Mi dia un parere
Grazie grazie
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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La sua terapeuta le sta dando una prescrizione che in alcuni casi può essere adatta al suo particolare problema, ma ne esistono altre di più dirette ed efficaci. Ne parli con la terapeuta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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