Mia madre mi tratta come un bambino

Cari dottori, non ne posso più di vivere questa situazione, vivo con i miei ed ho 25 anni e non sono un bambino, ma mia madre spesso mi tratta da tale con i suoi comportamenti.

A 25 anni sapete bene che un ragazzo dovrebbe essere tranquillame in grado di rifarsi il letto, di sistemare la stanza, di pulirla e così via, ma mia madre non sempre me lo permette perché vuole avere sempre il controllo di tutto e di conseguenza anche della mia stanza, spesso torno a casa, entro in camera e trovo tutto cambiato, ad esempio trovo la figura della Madonna sulle pareti, cosa che comunque mi da fastidio perché io non sono credente e mi crea disagio avere croci e simbolismi vari nella mia cameretta solo perché lei è super credente.

Anche per il cibo è un po la stessa cosa, le ho chiesto tante volte di insegnami a preparare piatti particolari perché vorrei imparare a cucinare ma lei mi risponde sempre che non ha fatto la spesa per ciò che vorrei fare io o domani domani domani... (una scusa per farmene dimenticare).


Le voglio bene ma ci sono tantissimi comportamenti di lei che non mi piacciono, siamo troppo diversi ed io sinceramente vorrei allontanarmi da lei pur rimanendo in contatto, solo che attualmente fatico a trovare lavoro e sono costretto a vivere con i miei non sapendo come gestire questa situazione...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

non tutti i genitori sono in grado di accettare serenamente il distanziamento dei propri figli dalla famiglia d'origine, dalle consuetudini, dalla centralità materna che magari ha investito tutta la propria vita nel suo ruolo di madre (talvolta anche di moglie).

Se Lei legge il consulto appena giunto e la risposta fornita, https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/981889-genitori-che-non-accettano-la-separazione-da-casa.html , si accorgerà che il problema di cui lei ci parla non è unicamente suo.

"Non so come gestire questa situazione".
Lei può provare a forzare le difese materne giorno per giorno, con gentilezza.
Non è detto che ci riuscirà.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Sono pienamente d'accordo con le sue parole, si tratta da parte sua di accettare che il periodo di "madre" ha un suo limite da un punto di vista delle responsabilità.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Purtroppo un modello sociale di maternità - piuttosto diffuso in certe aree geografiche - dice che "mamma è per sempre".
Senza fare distinzione tra responsabilità e amore.
L'amore è per sempre, la responsabilità invece va diminuendo nel tempo; e, se la "scuola guida materna" è stata efficace, il figlio, la figlia, sa camminare con le proprie gambe.

Nell'incapacità materna di fare un passo indietro quando i figli crescono
giocano vari elementi:
- non volere/riuscire a rinunciare al ruolo materno perchè è l'unico che quella donna ha;
- timore di perdere l'amore dei figli*;
- una forma di co-dipendenza tra madre e figli*;
- preoccupazione di ritrovarsi nella coppia coniugale senza avere più nulla di dirsi;
- altro.

Come vede la situazione è complessa; per questo motivo la tematica è così spesso presente nei consulti qui, da parte dei figli. Essi vanno sostenuti nella loro esigenza - peraltro evolutiva - di accrescere la propria autonomia interiore e operativa.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/