Delusione, forte stress e insoddisfazione generale. avvisaglie di depressione?

Buonasera
Mi rivolgo a questa community perché delle volte lo scrivere mi consola, e attenua le paure e le difficoltà che mi circondano.

Credo di stare prendendo consapevolezza di essere una persona obiettivamente a-sociale e respingente.
Il ché non parta dalla bassa autostima che ho, ma da ogni scelta che quotidianamente decido di prendere per migliorare la mia vita e accrescere il mio status quo (costruire relazioni durature e stabili, aumentare la mia rete di conoscenze, fidanzarmi).
Di recente sono voluto scappare dalla mia quotidianità iscrivendomi ad un piccolo corso in un paese estero della durata di pochi giorni.
Ho speso anche parecchio, e nonostante potessi seguirlo da remoto ho deciso di fiondarmici comunque, senza una compagnia al mio fianco, spacciando il tutto come "investimento sul mio futuro" o "accrescere il cv con un'esperienza internazionale".
Al di là dell'esserci stato o meno un raziocinio in quest'ultimo "lancio nel vuoto" ciò che mi ha spinto è stato un forte senso di stress, di paura dell'esistente.
Credevo, invano, che lanciandomi nella prima esperienza che mi fosse capitata per mano solo per provare a vedere com'era avrebbe potuto riservarmi un feedback inaspettato (già...inaspettato, così inaspettato che non si è proprio degnato di presentarsi).
Ogni mia esperienza, relazionale o lavorativa che sia, non ha mai retto su garanzie reali o su approdi sicuri, ma solo sulla speranza di trovare qualcosa a cui appendermi.
Puntualmente però il lancio nel vuoto si è quasi sempre dimostrato un tonfo che ha rischiato di compromettermi ulteriormente.
Do sempre un forte riguardo all'opinione delle poche persone di cui mi circondo, e certe scelte che faccio non riesco più a giustificarle adeguatamente talmente sono deleterie per me stesso (sia psicologicamente che finanziariamente).
Nel caso in questione passo le giornate a non sapere che fare di me stesso data la solitudine che sapevo prima ancora di partire mi avrebbe circondato, e il solo pensiero di quante persone potrei allontanare per via della compassione che provocherei in loro (spiegando per filo e per segno la mia situazione) mi lacera, mi sfinisce e mi rende impossibile intravedere un futuro roseo e appagante.

Ogni decisione che prendo nell'ottica di "fare esperienza" non solo è obiettivamente irrisoria e fallace (nei fatti), ma anche piena di rimorsi e paure che mi indispongono.
E questo varia da caso a caso.
Di recente sono andato, sempre in solitudine, in una sconosciuta località di mare (apposita per non farmi riconoscere) al fine di abbronzarmi il giusto e sentirmi più appagato nell'immagine che mostro agli/alle altri/e.
Il che non ha funzionato, ha solo sollevato domande sul mio colore della pelle alle quali ovviamente (dato il riguardo al giudizio altrui di cui accennavo prima) non ho dato risposta, o meglio, ho mentito.

Ciò mi fa riflettere su cosa stia cercando effettivamente di raggiungere, se ciò che sono e che faccio abbia uno scopo, un senso.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

lei ha quasi trent'anni e si descrive come simile ad un adolescente che ha bisogno di .. esperienze. Alcune delle quali dal racconto risultano francamente strampalate, per dirla tutta; come andare al mare (in incognito, "per non farsi riconoscere"... E? così celebre?) per abbronzarsi, quando esistono i lettini abbronzanti
Siamo certi però che ciò sia dovuto anche al mezzo (consulto online) che porta a semplificare la narrazione, ad ampliare alcuni aspetti ed altri lasciarli in ombra.
Non ci dice ad esempio se lei lavora, di che campa, chi eventualmente La mantiene, se ama.

Vuole aggiungere questi aspetti, per darci una immagine più completa di sé?

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno, si mi scusi per la superficialità. E apprezzo la sua schiettezza perché non sbaglia nel descrivere tali esperienze come strampalate (o prive di senso). Vede io lavoro come ricercatore universitario (discipline giuridiche), ho amato due volte nella mia vita (entrambe esperienze non troppo lunghe, ma allo stesso tempo significative), e attualmente mi mantengo in un piccolo monolocale a Roma (per la verità mi sono spostato molto spesso nell'ultimo anno e mezzo). La mia età (sarà anche per pregiudizi ma non solo) mi suggerisce di essere una persona stabile, non solo nel lavoro ma anche e soprattutto negli affetti. Vedo gli amici di una vita prossimi al matrimonio (uno per giunta con un figlio in arrivo), e da qualche tempo ho cominciato a diventare attento (a livelli quasi patologici) alla mia presenza fisica: come alla caduta dei capelli, il fisico (portandomi a fare diete drastiche e assolutamente erronee sul piano nutrizionale), frequentare corsi di ogni tipo per essere più attrattivo (non solo verso il sesso femminile, ma in generale ho come un bisogno esagerato di sentirmi bene con me stesso e nell'immagine che voglio dare di me). Il fatto di essere andato in incognito ad abbronzarmi (mentre potevo fare uso più semplicemente dei lettini abbronzanti) è legato alla paura per lo più di "essere scoperto" da alcune persone di mia conoscenza in queste mie vere e proprie stupidaggini (temo la compassione che questo provocherebbe in loro, del tipo:"poverino, un po' mi fa pena vederlo lì"). Sento un esigenza quasi fisiologica di primeggiare nel confronto con gli altri, dalla bravura nel mio lavoro, all'aver acquisito più esperienze, all'aver aggiunto più puntini al mio curriculum, all'avere l'aspetto migliore (per poi puntualizzare in maniera maniacale ogni possibile micro difetto).
Con ciò quello che vorrei dirle è che so perfettamente di star inseguendo quella stabilità che vivono tanti miei amici in una maniera assolutamente stupida e dispendiosa, ho per lo più paura del dove potrebbe portarmi questo mio atteggiamento.
La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione che mi ha dedicato.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Capisco, quando afferma "di star inseguendo quella stabilità..",
ma al contempo lei fugge da qualsiasi forma di *stabilità piatta* buttandosi a capofitto nelle varie vicende qui descritte.

Ma .. considerato che lei ha capacità di autoanalisi e consapevolezza, ed inoltre schiettezza verso di sè,
non ha mai pensato a mettere a frutto tali competenze implicite attraverso un percorso psicologico?
Le potrebbe anche .. risultare piacevole. Del genere: perchè fiondarsi scappando dalla quotidianità, quando i paesaggi sconosciuti ed emozionanti li potrebbe trovare dentro di sè?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/