Come faccio a fare amicizia?

Io ho un enorme problema, non parlo mai.
Non so mai cosa dire, l'unica cosa che mi succede è il domanda e risposta per esempio uno dice: ''Tutt'apposto?
'' e io dico ''si'', e la conversazione finisce lì.
Il primo motivo è che non ho niente in comune con nessuno, non ascolto nessun tipo di musica e non seguo neanche il calcio.
Questi due motivi sono già abbastanza da permettermi di non socializzare con nessuno perché, chi è che non si ascolta la musica?
dai! e poi il 90% delle persone parla di calcio, io neanche lo seguo e se vado a dirlo a Napoli mi fanno secco lì.
Poi non ho amici lo ammetto, sono solo da praticamente una vita e questo fattore influenza tutto perché essendo che non ho amici non esco di casa, quindi non viaggio, non ho avventure, non ho esperienze, il mio tragitto più lungo è casa-supermercato.
Sono depresso e questa condizione mi fa stare con una faccia triste da funerale, come se mi fosse morto il gatto.
Non sorrido mai e sembro uno zombi senza cervello, noi tutti sappiamo che sorridere influenza la gente e infatti chi non lo fa praticamente succede il contrario.
La maggior parte delle volte distolgo lo sguardo perché non voglio guardare in faccia le persone perché se mi guardano con la faccia che mi ritrovo pensano che ce l'ho con loro.
La mia sociofobia è giustificata, io cerco sempre di salvaguardarmi ovvero, preferisco isolarmi e farmi dire che sono uno che si isola piuttosto che stare in mezzo alla gente tutta socievole e sorridente e fare una figuraccia perché io non lo sono.
Il punto è questo, non ho gusti in comune con nessuno, non sono allegro e non sono neanche bello come fa uno a fare amicizia con me?
Non è vero che le persone parlano di stupidaggini, se dico oggi fa freddo pensate che importi a qualcuno?
sono discorsi noiosi campati in aria e nessuno vuole sentirli.
Si certo magari ogni tanto voi lo dite con i vostri amici ma perché avete confidenza, ma chi vuole farselo dire da uno come me che non sorride neanche?
Come devo fare, non posso andare da uno psicologo per motivi personali e di certo non posso dire ad ogni persona che incontro che sono così perché sono depresso.
Anche con la mia famiglia non dico niente, con mia mamma di certo non parlo di musica e calcio ma non dico niente lo stesso, perché non ho niente da dire essendo che sto tutta la giornata in camera mia.
E' anche vero che alcune volte io decido proprio di non parlare ma perché la maggior parte delle volte ho il morale talmente a terra che smetto di fare qualsiasi cosa... Ditemi cosa deve fare uno come me?
Devo ascoltarmi la musica a forza?
Devo seguire il calcio a forza?
Devo fumare a forza?
E poi secondo voi basta per integrarmi nella massa?
Il fatto che ho una faccia triste e non riesco a nasconderla è il problema più grave, perché ogni cosa che dico come '' oggi fa caldo oggi fa freddo'' lo dico con una voce moscia senza sentimento e una faccia da morto, quindi evito proprio di dirlo perché non parlo come uno normale parlo senza enfasi.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Buongiorno,
è attribuita ad Einstein una frase sul cambiamento che dice pressappoco che non si possono pretendere cambimenti o miglioramenti se non facciamo cose diverse dall'usuale. Lei dice che per motivi personali non può andare da uno psicologo, ma esiste anche lo psicologo dell'ASL a costo ridotto o le terapie a distanza: il suo problema è sicuramente superabile in base alla letteratura sull'argomento, a volte anche in tempi molto ridotti.
Non mi sembrano le manchino delle risorse personali: avverto un leggero umorismo in ciò che scrive. Si può cambiare anche a seguito di eventi di vita e incontri personali, ma mi risulta che sia molto difficile che avvengano, tenga presente che lo psicologo è la figura professionale che più si approssima a quelle genitoriali e come esse è tenuto a "tirar fuori" (che poi è il significato etimologico della parola "educare") il meglio dalle persone, a favorire la loro realizzazione nei vari ambiti lavorativo, sociale, affettivo, personale.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
No sbagliate non ho nessun umorismo, non capisco cosa intendete per cambiate cosa devo cambiare? Se mi trovo a non saper cosa dire o ad aver il muso lungo è perché sono depresso e non ho amici. Lo psicologo senza offesa non serve a niente anche se ci andassi, nel peggiore dei casi mi prescriverebbe dei farmaci. Lo psicologo studia ed è pagato per ascoltare e basta ma quello che passa nella testa delle persone quello nessuno può saperlo. Non so neanche perché mi metto sempre a scrivere su questi siti da psicologi se so già che non serve a nulla. Sono solo un lamentoso codardo che deve ancora trovare le palle per farla finita
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Utente senza sorriso,
"Sono solo un lamentoso codardo che deve ancora trovare le palle per farla finita".
Evidentemente, se la conclusione a cui giunge è che dovrebbe farla finita, il problema di fondo, come per molti altri depressi, è un gigantesco egoismo.
Chiariamo intanto le imprecisioni che dice sui farmaci e sugli psicologi. Gli psicologi non possono prescrivere farmaci, i farmaci li prescrivono gli psichiatri, e per lei sarebbero una fortuna, non certo nel "peggiore dei casi", ma per ricominciare a vivere.
Lo psicologo effettua terapie mirate attraverso la parola. Non è "pagato per ascoltare e basta", queste sono sciocchezze; lo psicologo discuterebbe con lei, per correggerli, i suoi comportamenti autodistuttivi, le sue idee irrazionali, le sue emozioni disfunzionali.
Per farle un esempio, io le prescriverei per prima cosa due passeggiate al giorno di almeno un'ora ciascuna attraverso la sua città, in parte ascoltando musica, preferibilmente barocca (niente di cui possa parlare con gli amici), in parte sostando su una panchina con un bel libro e un diario degli stati d'animo; e le farei eseguire continui esercizi di sorriso.
Ma veniamo al suo gigantesco egoismo. Presumo che lei sia in buona salute, ed è giovane. Se non ama sé stesso, si offra agli altri. C'è tanto bisogno di volontari nei canili, negli oratori, nei centri di assistenza dei giovani e degli anziani, nelle mense per i poveri della Caritas e nella Croce Rossa. Per non parlare dell'aiuto che potrebbe dare ai suoi più vicini, sua madre per prima.
Una volta deciso di buttarsi via, si butti via facendo del bene. Vedrà tra l'altro che facendo questo non le mancheranno né gli amici, né gli argomenti di conversazione.
Tenga conto comunque che di tutti i malati, i peggiori sono quelli che non si vogliono curare. Sono gli unici che non ispirano nemmeno solidarietà.
Ci rifletta. Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com