Ansia, non riesco a dormire

Sono sempre stata un soggetto ansioso fin da bambina, ora che ho 27 anni questa ansia, che la sola presenza dei miei genitori sembrava farla sparire, è tornata.
La mia prima ansia grossa risale a quando avevo 25 anni e forse era stress post traumatico dovuto a un terremoto che li per li avevo superato, ma che poi non mi ha fatto dormire la notte per alcuni mesi dandomi tachicardia, senso di tremore, facendomi pensare di avere un problema organico.
A questo evento si sono aggiunti l’ansia per il futuro lavorativo e il continuo paragone con i miei coetanei che già lavorano, mentre io ancora studio e il cancro ovarico al quarto stadio di mia madre che risponde solo alle chemio per poi ripresentarsi pochi mesi dopo le terapie.
Tuttavia credevo che grazie all’ innamoramento, alla vita in un’altra città le cose sarebbero andate meglio e così è stato nel classico primo periodo in cui mi creo film mentali e non vedo la realtà.
In sostanza invece di vivere, ancora che posso, la mia vita da giovane, mi sono ritrovata a casa del mio ragazzo a badare a lui, al padre e ai suoi 2 cani, poiché la madre gli è morta lo scorso anno e noi stiamo insieme da un anno e mezzo.
Ogni volta che lui deve tornare a casa per un qualunque motivo mi costringe ad andare con lui e quando mi oppongo volano solo insulti sia sull estetica che sull’intelligenza che mi ferivano molto e quindi una volta scappa il cane, un’altra volta il padre rimane fuori senza chiavi (lui figlio unico), un’altra volta sta male insomma io sto vivendo più a casa del mio ragazzo che non nel nostro monolocale nella nostra città universitaria.
Più volte gli chiedo una mano, più volte gli chiedo di pulire il letto e la camera dai peli de suoi cani o di non farli giocare sul letto (sono 2 huskies) e le risposte sono sempre che io sono una principessa viziata.
In questa casa non essendo mia, non ho libertà, mi faccio problemi sul tempo che trascorro in bagno, cerco di non beccare il padre che non mi piace in quanto razzista e misogino, infatti cucino e pulisco io (ruolo da donna) mentre loro si rintanano in garage tra computer e altri rottami vivendo la loro routine ma con una che fa le cose di cui necessitano.
Più volte ho provato a parlargli, due giorni fa me ne stavo andando e me lo ha letteralmente impedito e questa mia fuga nasce dal fatto che dopo un anno che russa io stanca volevo andare a dormire sul divano in un un’altra stanza ma lui me lo ha impedito seguendomi in casa, alle 4:00 del mattino e non avevo chiuso occhio, dicendo che non è vero che russa e che io esagero.
Insomma quel divieto così imposto mi ha fatto molto litigare con lui il giorno dopo.
Comunque il problema è che ormai ogni rumore mi sveglia, oltre all’ansia anticipatoria che il padre si sveglierà, alzerà il volume a mille della tv, farà entrare I cani in casa incurante del fatto che ci piomberanno sul letto nel cuore della notte (cosa più volte accaduta), che il mio ragazzo russerà, tutto ciò non mi fa dormire.
Aiuto! Grazie
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Dr.ssa Lisa Cerri Psicologo 60
Gentile utente,
Mi scuso in anticipo se sarò un po' brusca, ma credo che lei abbia delle ottime risorse per poter uscire da questa situazione e lo si capisce dal modo in cui analizza tutto il suo vissuto.

Credo che il punto su cui fare attenzione, da ciò che emerge dal suo racconto, sia la sua vita emotiva e relazionale. Vive con un ragazzo in un contesto fortemente disfunzionale e non emerge il sentimento che prova per lui. Forse una prima domanda potrebbe essere proprio questa: ama il suo ragazzo?
Perché ritengo sia molto importante sviluppare relazioni che ci arricchiscano e che ci facciano stare bene, mentre dal suo racconto emerge che sta vivendo una situazione di violenza psicologica, da cui probabilmente scaturisce l'ansia di cui lei parla.
Vive una relazione che la obbliga a rinunciare alla sua vita e alla sua autonomia e indipendenza, sottomettendosi ai bisogni di due uomini che probabilmente non considerano come lei si senta.

Considerando la sua storia di vita, mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad uscire da questa dipendenza.

Le auguro un grandissimo in bocca al lupo!

Dott.ssa Lisa Cerri - Psicologa
Consulenze presso studio privato e online

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