Come superare l’invidia e migliorarsi

Gentili dottori,
Sono una ragazza ventunenne.
Voglio raccontarvi questa esperienza perché mi interesserebbe un parere esperto.
Allora, sono sempre stata una bella ragazza, sensibile e intelligente.
Frequento il secondo anno di università, faccio giurisprudenza e sono una ragazza che pensa molto al proprio futuro, anche se spesso rimugino troppo e resto ferma a pensare alle cose.
Caratterialmente sono una sognatrice e spesso immagino che le cose vadano diversamente da quelle che vivo.
Mi piace molto la tranquillità ed esco poco.

Sono qui per pelarvi di un’esperienza in particolare.
Quella con una mia amica con la quale ho sempre sofferto la competizione.
Lei è bellissima, ci sa fare, si valorizza e ottiene sempre quello che vuole.
Tra i suoi peggiori difetti c’erano la sua vanità è il suo essere materialista.
Quando uscivamo insieme, si metteva sempre al centro dell’attenzione e io passavo, spesso, in secondo piano.
La nostra amicizia è finita da qualche anno dovuto alla mia decisione di allontanarla dalla mia vita perché mi faceva soffrire e mi sentivo costantemente inadeguata e messa in secondo piano.
Per un lungo periodo siamo state lontane, ma vedendola sui social ho notato che il suo fidanzato fa di tutto per lei.
La porta in ristoranti di lusso, le regala cose costose, la porta in viaggio.
Lei non è una ragazza istruita, non ha progetti per il futuro a lungo termine e stare con un uomo ricco è per lei la maniera di ottenere prestigio sociale e benessere.
Io soffro terribilmente tanto è vero che penso come sia possibile che io che sono istruita, penso al futuro e non sono materialista non abbia quello che ha lei?
Non sono mai stata percepita di valore per i miei ragazzi benestanti da non portarmi nemmeno in un viaggio in costiera.
Lei è bellissima, di valore.
Io non ho mai ottenuto niente dalle mie relazioni.
Mi hanno sempre dato per scontato.
So che i beni materiali non ti danno nulla spiritualmente di valore, ma quello che mi duole è perché nessuno è disposto a comprarmi cose costose, portami in viaggio in luoghi paradisiaci, in ristoranti di lusso?
Non mi considerano quel tipo di donna da viziare, da fare il possibile per tenersela stretta.
Quello che la mia amica ha l’ho sempre voluto io.
Sembra sempre un gradino in più a me.
È una persona che odio tanto.
Devo riconoscere che quando eravamo amiche mi ha dato degli ottimi consigli su come migliorarmi e avere stima di me, ma non l’ho mai sopportata per essere e fare sempre più di me.
Vederla sui social mi fa male, la vedo sempre felice e io sempre a casa ad autocommiserarmi, a buttarmi via.
Eppure, potrei fare molti di meglio, ma non ho le sue stesse risorse.
I ragazzi mi adorano, mi corteggiano, ma nessuno sembra andarmi bene.
Sono stufa di dare amore e ricevere briciole.

Cosa devo fare?
Vorrei superare l’invidia e essere la migliore versione di me stessa.
Voglio valorizzarmi e conquistare anche io un uomo che sappia apprezzare il mio valore.
[#1]
Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Buonasera,


Non è interesse nostro giudicare la sua ricerca di un uomo che la valorizzi, sia chiaro, tuttavia ci è data la possibilità di constatare che le modalità relazionali che lei associa al concetto di "essere di valore per gli uomini" sono poco adattive. Ogniqualvolta si compara la propria esistenza con quella altrui si fallisce nel pesare correttamente tutto quel che non si vede, nel senso che la sua amica potenzialmente potrebbe soffrire di ogni dolore ed essere solo brava a non farlo vedere, in fin dei conti ciò che ci riporta è facilmente manipolabile (in primis la propria immagine sui social); è possibile anche che la sua contentezza e felicità siano genuine; quel che le faccio notare è che non ci è dato da sapere e ritengo che la certezza che percepisce rappresenti non tanto la realtà oggettiva quanto piuttosto la sua realtà, soggettiva

Le sarà d'aiuto avere un focus migliore su cosa pensa veramente di questa amica: Cosa odia di più di lei? Poi, cosa vuol dire per lei un uomo che sappia apprezzare il suo valore?

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[#2]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Gentile dottore,
Quello che odio di più di questa amica è il fatto che abbia la dote di farsi considerare dagli uomini. Non so se di valore, ma tutto ciò che vuole in una relazione la ottiene. Io, ogni volta che mi sono innamorata, ho sempre ottenuto il contrario di quello che mi aspettavo. Dovevo essere io a lottare per avere le attenzioni che voglio. All’inizio io volevo molto bene alla mia amica, la idealizzavo. Quando ho ottenuto la sua amicizia, ho imparato q conoscerla meglio. Sa farsi notare senza particolari problemi e ha un’autostima migliore della mia. All’epoca avevo una cotta per un coetaneo che conosceva anche lei. In quel periodo io e lui eravamo lontani, ma a un certo punto le inviò una richiesta di segui e da lì non ho voluto sentire ragioni. Ho sempre avuto la paura che la vita a lei sorridesse sempre di più. Anche se, in sostanza, non era così perché anche io avevo le mie soddisfazioni.

Riguardo alla seconda domanda che mi pone, mi sento di dirle che un uomo che mi valorizzi sia quella persona che mi sappia amare per quella sono. Che mi consideri una persona da tenere stretta. Mi creda dottore, nel consulto si presume che sia una materialista, ma a me i beni materiali interessano poco. Io posso comprarmi le cose da sola. Sono una persona semplice. Solo che, così come i fidanzati delle mie amiche di comportano con loro viziandole per tenersele strette, questo con me non succede. Quindi, deduco che nessuno che dice di avermi amato ha avuto veramente la perfezione che io sia una donna di valore da tenere stretta?
Ormai ho imparato a non legarmi più a nessuno e a creare relazioni superficiali. Così non mi feriscono e non mi faccio più false aspettative. Gli uomini si affezionano molto più a questa nuova me che a quella precedente, la donna che dava sempre amore non veniva apprezzata
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Odia l'amica per la sua dote di farsi considerare dagli uomini, dai quali lei vorrebbe essere amata per quella che è. Noto che nel descrivere l'uomo che vorrebbe afferma che i fidanzati delle amiche si comportano viziandole per tenersele, la parte attiva è l'uomo, e lei non li ha mai spinti parrebbe a farsi tenere stretta; quando parla dell'amica invece è la donna la protagonista, è lei che riesce ad attirarli e farsi valere. In altre parole noto che quando parla di sé non percepisce che sia lei ad agire bensì gli altri, cosa che non fa quando parla dell'amica, in questo caso infatti sono gli altri a subire l'influenza

Indipendentemente dal fatto che l'amica abbia doti che lei non ha, nel riferirsi a sé stessa cambia anche il ruolo che ha la donna nelle relazioni; in generale si considera proattiva?

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[#4]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Gentile dottore,
Non mi definirei proattiva poiché tendo a subire le conseguenze di quello che mi succede. Mi chiudo in me stessa e ne faccio un problema personale. Non sono quasi mai indulgente con me stessa. Sento costantemente quella vocina interiore che mi dice di non meritare. Ma perché? Forse è vero che non mi sentirò mai adeguata di fronte a nessuno. Non voglio conoscermi a fondo perché non mi piace la vera me. Sono stata troppo ferita per aver esposto i miei sentimenti. Adesso che ho alzato dei muri attorno a me, nessuno mi fa più del male. Sto meglio così
[#5]
Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Quel che conta è che con uno Psicologo come me, come noi, come il collega che l'assisterà se decidesse di coinvolgersi, lei comprenda che c'è un posto in cui può aprirsi senza essere ferita ovvero durante una seduta con un professionista. È la caratteristica che dà più senso alla nostra esistenza come Psicologi, appunto

Si senta libera di agire come vuole all'infuori del setting terapeutico, noto però che nel riferirsi all'amica ne descrive la pro-attività, come accennavo nel messaggio precedente; dalla sua ultima risposta è più chiaro che il punto della questione sia proprio questo e non il fatto in sé di non essere valorizzata dagli altri, che stavolta non ha nemmeno citato

Cosa le impedisce di essere pro-attiva?

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[#6]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Credo che il fattore principale sia il mio carattere un po’ troppo docile . Ho difficoltà a dire di no e quando questo succede mi sento in colpa. Poi,
Molte volte, cerco di rimanere buona quando succede qualcosa di brutto, ho paura di quello che la gente mi possa fare del male e, quindi, soffrire
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Lei ha un carattere docile?

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[#8]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Abbastanza. A volte, fin troppo. Più che altro mi capita con le persone a cui tengo o che considero importanti. In ogni caso, dovrei imparare a dire di no senza sentirmi in colpa, ma non so come fare. Ho paura di perdere la loro stima o il loro amore
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Consideri un percorso psicologico per comprendere meglio la radice di questa sua paura. In genere temere per una perdita significa non aver mai interiorizzato veramente quel qualcosa, non averlo mai considerato una sicurezza da poter addirittura sfidare con la certezza che resisterebbe ad ogni assalto e rimarrebbe accanto sempre

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