Eritrofobia di lunga data

Salve,
sono un ragazzo di 21 anni e soffro da circa una decina di anni (non saprei più dire esattamente da quanto) di eritrofobia.
Nel corso del tempo non so per quale motivo non mi sono speso per cercare di risolvere il problema, forse perchè mi vergognavo, forse perchè lo ritenevo semplicemente un carattere della mia personalità da accettare, forse semplicemente perchè ero troppo giovane o addirittura piccolo per poterci pensare.

poco tempo fa mi è successo di arrossire per l'ennesima volta in una situazione normalissima e apparentemente per nulla imbarazzante, la cosa mi ha sconvolto e ho deciso di informarmi almeno su internet (chissà perchè non ci ho pensato prima).

a questo punto ho trovato diverse strade: una a quanto pare è la psicoterapia, l'altra è una risoluzione prettamente fisica con una simpatectomia toracica che elimina il rossore grazie ad un blocco nervoso.

sto scrivendo nella sezione di psicologia perchè chiaramente comprendo che la mia eritrofobia è dovuta a dei problemi più profondi della mia persona e vorrei risolverli e non semplicemente mascherarli grazie ad un intervento.

parto con le domande a questo punto:
innanzi tutto, è da ritenere possibile una risoluzione totale del problema con una terapia? quali sono i tempi (nel caso siano definibili)?
a chi dovrei rivolgermi? non posso contare su nessuno come aiuto perchè non voglio dire niente in giro, ma non sono mai stato da uno psicologo/psicoterapista e dunque non so a chi chiedere.
un altro problema sono i soldi: sono uno studente e pur lavorando part time non so se riuscirei a mantenere delle sedute settimanali dal costo di 60-100 euro (da quel che ho letto in giro i costi sono questi), però ho anche letto che la struttura pubblica offre soluzioni mal organizzate e "parziali" (nel senso che non coprono bene tutti i campi) e quindi l'ideale sarebbe rivolgersi a un privato. è vero o quanto meno realistico ciò che ho scritto?

infine un parere sull'intervento di simpatectomia (poi chiederò un consulto nella sezione apposita)... è risolutivo in base alle Vostre esperienze con i pazienti)? lo giudicaTe positivamente quanto meno associato ad una psicoterapia? per quanto mi riguarda la sparizione dei sintomi esteriori sarebbe già un gran passo in avanti e l'intervento dovrebbe passarlo la mutua...insomma paradossalmente più accessibile di una psicoterapia, ma so che preso singolarmente sarebbe solo un paliativo.

Grazie per il vostro tempo.
[#1]
Dr.ssa Francesca Birello Psicologo, Psicoterapeuta 10
Gentile ragazzo,
come saprà l’eritrofobia viene definita come la paura di arrossire, originata da una serie di sintomi e da fattori genetico-costituzionali dell’individuo che trovano il proprio centro propulsore nell’emotività.
La manifestazione fisica di questo disturbo, in cui la persona improvvisamente assume un colorito acceso a causa dell’aumento repentino della quantità di sangue nei vasi superficiali dilatati è strettamente connessa a fattori psicologici legati alla paura di commettere errori, di far brutta figura, di fallire, di non sentirsi all’altezza delle situazioni, alla frustrazione.

I trattamenti indicati per questo tipo di disturbo sono: le tecniche di rilassamento, la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la farmacoterapia e la chirurgia del nervo simpatico.

Come le ho scritto sopra il disturbo, oltre ad essere originato da fattori psicologici lo è anche da fattori genetico-costituzionali, quindi la psicoterapia aiuterebbe moltissimo, ma non le può garantire un risultato totale, bisognerebbe approfondire meglio le cause, quando arrossisce, perchè....come non sono definibili i tempi, tutto questo senza dei colloqui più approfonditi.
Le consigleirei comunque di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, propeio questa è la tecnica che in letteratura risulta la più efficace.

Per quel che concerne l'intervento chirurgico, oggigiorno la chirurgia del nervo simpatico viene proposta come alternativa terapeutica ai pazienti con eritrofobia invalidante, qualora un controllo soddisfacente del disturbo non possa essere ottenuto tramite le misure non-chirurgiche. La terapia chirurgica è efficace soprattutto nelle forme classiche di eritema simpaticogeno,non rispondono altrettanto bene al trattamento chirurgico le forme localizzate del rossore facciale, contraddistinte da un intenso arrossamento delle guance e/o delle orecchie, mentre la fronte e soprattutto l’area periorale rimangono pallide; in questi casi, visti i risultati imprevedibili (risultato positivo sotto il 50% dei casi), la chirurgia non può essere consigliata.
Bisogna peraltro sempre tenere presente che la terapia possa rivelarsi inefficace e che, a lungo termine, il 10-15% degli operati non si considerino soddisfatti del risultato.
spero di aver chiarito i suoi dubbi.
Cordiali saluti

Dr.ssa FRANCESCA BIRELLO
Psicologa-Psicoterapeuta EMDR
www.illumicino.it

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, per l'intervento che dice dovrebbe porre la sua domanda in un'area medica, per esempio in Psichiatria.

Per la psicoterapia:

>>> è da ritenere possibile una risoluzione totale del problema con una terapia? quali sono i tempi (nel caso siano definibili)?
>>>

Per l'eritrofobia sono indicate le terapie brevi e focalizzate, come ad esempio quella strategica. I tempi non sono quantificabili a priori ma mediamente in alcuni mesi (una decina di sedute) se la terapia ha successo il problema si risolve o si riduce di molto. Nulla è però possibile dire sul suo caso specifico, dato che non l'abbiamo davanti.

Può rivolgersi al servizio pubblico, però purtroppo esso non permette di scegliersi il terapeuta da cui essere seguiti e gli approcci adoperati potrebbero non fare al caso suo. I costi sono tuttavia notevolmente inferiori alla pratica privata.

Pro e contro, insomma.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
Gentili Dottori,
grazie per le risposte. Mi pare di capire che il ricorso alla chirurgia sia solo per i casi più complicati, quindi almeno attualmente tenderei ad escluderlo.
Permane un problema, ovvero come potrei trovare il terapeuta adatto?

Cercando tra consulti similiari nel sito ho trovato un link

http://www.aiamc.it/ordinari.htm

posso rivolgermi a uno qualsiasi dei dottori della lista che trattano il mio tipo di problema?
che poi, precisamente, in che sfera rientrerebbe? si tratta di un disturbo d'ansia? mi servirebbe quanto meno per capire a chi rivolgermi per risolverlo.

Cordiali saluti
[#4]
Dr.ssa Francesca Birello Psicologo, Psicoterapeuta 10
L' eritrofobia potrebbe rientrare nelle fobie sociali, anche se con alcune differenziazioni.
Può divenire un vero e proprio tormento per le persone che soffrono di eritrofobia relazionarsi verbalmente con chiunque, uomini o donne,vecchi o giovani e di sentirsi al centro dell'attenzione, perchè il loro pensiero è rivolto costantemente a cercare di prevenire questo arrossamento, segno evidente di un imbarazzo emotivo.
Da un punto di vista psicologico rappresenta un " disturbo d'ansia".

Cosa intende per terapeuta adatto?
LO cerca nel privato o nel pubblico? Come diceva il collega, nel pubblico non c'è la possibilità di scegliere il terapeuta, a differenza del privato.
Nel sito che ha menzionato ci sono vari terapeuti cognitivi-comportamentali che potrebbero fare al caso suo.


Cordiali saluti
[#5]
Utente
Utente
tenterò di fare un grosso sacrificio rivolgendomi ad un privato, se le richieste non saranno davvero eccessive per le mie tasche.

nel privato a chi posso rivolgermi, se non conosco nessuno?
incredibilmente in quella lista ce ne sono ben 2 che trattano disturbi d'ansia e sono proprio nel mio quartiere (potrei addirittura arrivarci a piedi), potrei iniziare rivolgendomi a loro?
spero vada bene, anche perchè non saprei valutare la competenza di uno psicologo.

Cordiali saluti
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> spero vada bene, anche perchè non saprei valutare la competenza di uno psicologo.
>>>

Gentile ragazzo, può cominciare a farsi un'idea leggendo questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordiali saluti
[#7]
Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Utente,

nella sua richiesta riferisce di soffrire da circa 10 anni di eritrofobia che rappresenta uno specifico disturbo di natura fobica, come ben descritto sopra dai Colleghi negli aspetti sintomatici e di trattamento.

Vorrei chiederle:
- dove ha accertato clinicamente questo disturbo?
- scrive "chiaramente comprendo che la mia eritrofobia è dovuta a dei problemi più profondi della mia persona": come è giunto a questa importante consapevolezza?

Sulla scelta tra una psicoterapia privata e pubblica è chiaro che la prima ha oneri economici molto maggiori con l'incertezza dell'efficacia terapeutica: l'esperienza su una certa area patologica non dà certezze assolute sulla qualità del rapporto terapeuta-paziente che rappresenta la base dell'efficacia psicoterapeutica; quindi a parità d'incertezza potrebbe rivolgersi al CSM di sua competenza con un'impegnativa del suo medico di base e chiedere un colloquio psicologico. In genere i tempi di attesa per iniziare un percorso non sono lunghissimi (2 mesi ca.), ma intanto - senza aggravi economici che col tempo possono diventare insostenibili e il rischio di dover sospendere la terapia con conseguenze non sempre positive - può provare ad iniziare un percorsò lì.

Mi tenga pure informato se crede.

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

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