Crisi ansiosa/depressiva - ritorno al lavoro
Salve, a seguito di un periodo di forte stress causato da un piccolo intervento ho accusato una forte ansia per alcune settimane e la psichiatra mi ha prescritto Entact 15mg più l’EN (1mg alla sera). Prendo Entact da 6 settimane (prime 3 a 10mg).
E la prima volta che ho una cosa del genere.
Da quando prendo l’Entact sono stato parecchio male con forte difficoltà ad uscire di casa e anche quando stavo casa faticavo a fare qualsiasi cosa non tanto per l’ansia (che con la cura è migliorata) ma per un forte malessere dovuto a una forte confusione mentale e stanchezza.
La mia psichiatra mi ha sconsigliato di tentare di ritornare al lavoro e di riposarmi fintanto che l’Entact facesse effetto.
Questa situazione si è protratta per più di 1 mese dove sono stato praticamente sempre in casa salvo qualche passeggiata.
Da 1 settimana mi sento un po’ meglio, ho sempre un po’ di ansia al mattino e senso di stanchezza/apatia e non ho voglia di fare niente ma rispetto alle settimane passate mi sembra che gli effetti collaterali dell’Entact siano un po’ passati.
Sono molto preoccupato per il lavoro dato l’assenza prolungata e sono anche molto stufo di stare a casa (prima non uscivo perché proprio i sintomi erano debilitanti, adesso è più apatia e mancanza di voglia).
Dall’altra parte non sono sicuro di essere pronto a tornare al lavoro e ho paura di sentirmi ancora male e di non riuscire a lavorare bene.
Ho appuntamento con la mia psichiatra fra 2 settimane.
Vorrei capire in linea generale cosa consigliereste in queste situazioni: vale la pena provare a fare uno sforzo e rientrare al lavoro o si rischia di peggiorare la situazione ed è meglio aspettare di sentirsi completamente bene? Faccio un lavoro di ufficio di responsabilità.
Grazie mille
E la prima volta che ho una cosa del genere.
Da quando prendo l’Entact sono stato parecchio male con forte difficoltà ad uscire di casa e anche quando stavo casa faticavo a fare qualsiasi cosa non tanto per l’ansia (che con la cura è migliorata) ma per un forte malessere dovuto a una forte confusione mentale e stanchezza.
La mia psichiatra mi ha sconsigliato di tentare di ritornare al lavoro e di riposarmi fintanto che l’Entact facesse effetto.
Questa situazione si è protratta per più di 1 mese dove sono stato praticamente sempre in casa salvo qualche passeggiata.
Da 1 settimana mi sento un po’ meglio, ho sempre un po’ di ansia al mattino e senso di stanchezza/apatia e non ho voglia di fare niente ma rispetto alle settimane passate mi sembra che gli effetti collaterali dell’Entact siano un po’ passati.
Sono molto preoccupato per il lavoro dato l’assenza prolungata e sono anche molto stufo di stare a casa (prima non uscivo perché proprio i sintomi erano debilitanti, adesso è più apatia e mancanza di voglia).
Dall’altra parte non sono sicuro di essere pronto a tornare al lavoro e ho paura di sentirmi ancora male e di non riuscire a lavorare bene.
Ho appuntamento con la mia psichiatra fra 2 settimane.
Vorrei capire in linea generale cosa consigliereste in queste situazioni: vale la pena provare a fare uno sforzo e rientrare al lavoro o si rischia di peggiorare la situazione ed è meglio aspettare di sentirsi completamente bene? Faccio un lavoro di ufficio di responsabilità.
Grazie mille
[#1]
Buonasera,
L'opinione più autorevole è sempre di chi ha potuto visitarla di persona sicché le direi di seguire le indicazioni della psichiatra. Il quadro che descrive può dipendere da molti fattori, da una condizione ansiosa pregressa, una condizione medica dovuta all'intervento o alla reazione ai farmaci che ha dovuto prendere prima e dopo, o una qualunque combinazione di questi elementi; in effetti mi associo alla collega e suggerisco di aspettare per mettersi nelle condizioni di una corretta diagnosi differenziale, dopodiché saprà che strada intraprendere
L'opinione più autorevole è sempre di chi ha potuto visitarla di persona sicché le direi di seguire le indicazioni della psichiatra. Il quadro che descrive può dipendere da molti fattori, da una condizione ansiosa pregressa, una condizione medica dovuta all'intervento o alla reazione ai farmaci che ha dovuto prendere prima e dopo, o una qualunque combinazione di questi elementi; in effetti mi associo alla collega e suggerisco di aspettare per mettersi nelle condizioni di una corretta diagnosi differenziale, dopodiché saprà che strada intraprendere
Psicologo Online/Presenza
Prenota un Consulto Gratuito: www.miodottore.it/alessio-fogliamanzillo
Sito Web: www.afpsicologonlineoinpresenza.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 670 visite dal 10/06/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.