Non riesco ad uscirne

Buongiorno,

Ho 29 anni e da poco sono entrato in un circolo vizioso che non mi da pace.


Poco meno di un anno fa ho conosciuto quella che attualmente è la mia fidanzata.
Mi sono trovato da subito bene con lei anche se nei primi due/tre mesi non ero sicuro del rapporto e questo sia per motivi miei che per il suo carattere.
È in questo momento che ho conosciuto un’altra persona con la quale purtroppo è mancato poco che ci scattasse un bacio.
Dico così perché al momento clou non l’ho ricambiata ma comunque ci sono andato molto vicino.
Dopo aver chiuso con questa persona ho deciso di dedicarmi totalmente alla mia ragazza, scoprendo che l’affinità cresceva sempre di più e capendo che la voglio al mio fianco.

Non sono per niente soddisfatto di quello che ho fatto e i sensi di colpa si sono fatti subito sentire: ho cominciato a provare tutta una serie di somatizzazioni che mi hanno costretto addirittura a stare a casa per 2 settimane dal lavoro.

A lei sono riuscito a confessare qualcosa ma non tutto; non le ho menzionato il bacio non ricambiato perché so che probabilmente non mi crederebbe e mi lascerebbe (cosa che meriterei).
Io non voglio assolutamente perderla e non voglio farla stare male ma ho questo tarlo ingombrante nella mia mente che non mi fa pensare ad altro tutto il giorno, che io sia con la mia ragazza o meno.

Tra qualche mese ho l’opportunità di farla venire a casa mia per l’inizio di una convivenza; la vedo molto contenta e felice, anche io lo sono, se non fosse che cado in momenti di sconforto estremo dove penso che ho creato una grossissima macchia nera nel nostro rapporto, e che dovrò portarmi dentro per tutta la vita (se ci riesco).
Sono in lotta con me stesso: da un lato, il mio bisogno di essere sincero e onesto con la persona che vedo che mi ama e che amo, dall’altro la paura di perderla e autosabotarmi di nuovo, come già successo altre volte nella mia vita, sia a livello relazionale che professionale.

In tutto ciò a lavoro rendo molto poco, e mi hanno pure intimato di cercare altro se non dovessi ritornare quello che ero un tempo.
L’insieme di tutte queste cose non fa altro che alimentare il mio senso di colpa e farmi sentire, ancora di più, sbagliato.


In passato ho sofferto di disturbo ossessivo compulsivo proprio nel momento in cui la mia mente mi serviva di più, ovvero durante l’università.
Ho perso tempo finendo fuori corso ma sono riuscito, con tanta fatica, quella laurea che i miei genitori hanno sempre sognato per me, ma che non sognavo io e che quindi non riesco a far rendere al meglio.


Vi chiedo gentilmente un aiuto, una vostra opinione, non vedo vie d’uscita.


Grazie davvero.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Non staremo a dirle che tanto non è successo niente con l'altra, perché solamente lei sa quali sono stati i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Piuttosto le diciamo che deve prendere una decisione riguardo al rivelare o tacere;
in favore del primo aspetto lei porta l'esigenza di trasparenza e di "essere sincero e onesto",
a vantaggio del secondo la "paura di perderla e di auto salutarmi".
Nessuno specialista può scegliere al posto suo, e lei deve tali a tempi brevi senza trascinarsi un dilemma che la devasta.

Ma, a parte i contenuti di cui abbiamo appena parlato, rimane il fatto che tali pensieri occupano la sua mente, le sue giornate, danneggiano il suo rendimento professionale, sembrano essere all'origine dei sensi di colpa che le rovinano attualmente la vita.
Molto centrata la conclusione, in cui lei ci dice che ha *già* sofferto di disturbo ossessivo-compulsivo. E dunque presumibilmente ne riconosce i classici sintomi in quei sensi di colpa e pensieri ingombranti che ha descritto così bene e che ora la attanagliano.

Un aiuto noi glielo possiamo fornire indicandole la corretta via di cura.
Chieda a tempi brevi una consulenza ad uno Psicologo/a che sia anche psicoterapeuta,
si sentirà accolto ed ascoltato,
riceverà una diagnosi ed
una ipotesi di percorso di cura;
nonché un parere sulla necessità o meno di assumere farmaci al riguardo.

Ritiene di poter accogliere questo suggerimento?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Gentile Dottoressa,

Grazie per il suo riscontro. Accetto il suo suggerimento e le dico anche che ci sono già stato da una psicologa, la quale dopo un percorso mi ha consigliato di non dire niente perché si trattava di un fatto personale, che non ha niente a che vedere con la mia fidanzata.
Devo dire che inizialmente ero stato meglio ma noto che mano a mano che passano i giorni sto sempre più ricadendo in quel circolo di pensieri che non mi danno tregua e che mi stanno letteralmente portando alla depressione (a meno che non ci sia già dentro).

Mi rendo conto di non aver fatto nulla di ESTREMAMENTE grave, ma il solo pensiero che abbia toccato altre labbra oltre quelle della mia fidanzata mi crea disagio e mi fa sentire un peccatore . La stessa cosa la penso quando la vedo e credo che lei meriterebbe di sapere per poi operare una scelta.
Il problema è che so già che minerei il rapporto e che lei non riuscirebbe a guardarmi più con gli stessi occhi. Ho davvero tanta paura di perderla.

Io ho subito un tradimento vero , dopo qualche anno di convivenza, so cosa vuol dire subire certe cose. Questo mi fa ancora più male perché non mi capacito di come mi sono comportato avendone già avuto esperienza.

So che la risposta più semplice potrebbe essere torna dalla psicologa ma attualmente non riesco, ho bisogno di chiedere ad altre persone in via anonima come qui. Non riesco a parlarne con nessun altro.

Grazie ancora per la vostra comprensione.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

riassumo in estrema sintesi quello che ho già esplicitato in #1.
Potrebbe trattarsi di una ricaduta nel pensiero ossessivo compulsivo di cui lei ha già sofferto. Se così fosse, non c'è consiglio online non risulti efficace.

Nel caso lei decida di interpellare nuovamente l* Specialista, ricordi che per poter curare l* Psicolog* deve essere anche Psicoterapeuta (cioè autorizzato alla terapia).

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,

Grazie per i suoi suggerimenti e per il suo riscontro, ne farò tesoro.
Spulciando tra i vari consulti ho visto che ci sono altri due dottori molto sensibili su questi temi: il Dottor Santonocito e la Dottoressa Di Taranto.
Sarebbe possibile ricevere una risposta anche da loro?

Grazie ancora
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