La mia ragazza sembra non riuscire ad uscire da problemi psicologici
Salve, scrivo perché vorrei provare ogni modo possibile per riuscire ad arrivare ad avere qualche certezza in più rispetto alla situazione della mia ragazza.
Stiamo insieme da quasi 3 anni, lei ne ha 24 e io 27, e dopo i primi mesi di frequentazione ho assistito ad un suo costante declino psicologico.
Il tutto è iniziato con sporadici attacchi di panico che l’hanno subito spinta a riandare dallo psicologo (ci era già stata a 12 anni sempre per attacchi di panico a seguito della morte del padre).
Durante questo primo anno di terapia, gli attacchi di panico sono andati diminuendo e parallelamente sono iniziati a palesarsi i sintomi di dipendenza affettiva e paura dell’abbandono che la facevano diventare controllante e possessiva nei miei confronti.
Nei primi 2 anni di relazione c’è sempre stato questo problema di attaccamento e soffocamento, che piano piano mi hanno portato a non farcela più fino ad arrivare ad un ultimatum in cui ho spiegato molto bene che io non avrei più voluto portare avanti una relazione su questi presupposti.
Ci tengo a dire che il mio comportamento è stato sempre rispettoso, amorevole e coerente.
Di lì in poi, lei sembra aver iniziato a capire che questa cosa non andasse più bene e che i suoi comportamenti fossero tossici e continuando il lavoro su se stessa è diventata più capace di tollerare il distacco, gli spazi di ciascuno, di essere rispettosa ecc.
La coppia è continuata a maturare e a crescere (anche io ho lavorato su me stesso) senza fermarsi ed oggi, un anno dopo, siamo in procinto di andare a convivere.
Tuttavia, in quest’ultimo anno, i suoi problemi sembrano essere ulteriormente evoluti: lei si è laureata e da quel giorno sostiene che, gradualmente ma in maniera inesorabile, non si è piu sentita la stessa, ha perso voglia e motivazione nel fare le cose, anche quelle piacevoli, e ha lasciato perdere piano piano le sue responsabilità.
Mese dopo mese sono aumentati i pensieri ossessivi, gli schemi con cui lei affronta la quotidianità, l’umore sempre piu basso fino a deprimersi.
Ha lasciato perdere quasi ogni attività fino a non uscire di casa per 2 mesi.
La psicoterapia non l’ha mai sospesa e anzi ha iniziato anche con i farmaci (antidepressivi+ansiolitici+antipsicotici) cambiati e riprovati (cosi come anche lo psichiatra e lo psicologo) ma nessun farmaco sembra farle bene.
Ora è seguita da un’altra psicoterapeuta (la terza) e ha sentito almeno 4 psichiatri diversi che di fatto non le hanno fatto grandi cambiamenti alla terapia.
È stata in grado di riprendere un po le attività, tra cui un lavoro, ma ogni giorno vive con un’angoscia opprimente, apatia e difficoltà in ogni decisione, che sente di poter superare solo attraverso rituali (ad es.
vestirsi scegliendo il primo vestito nell’armadio).
Le hanno detto che aveva il DOC, poi il DOCP, poi la Depressione ansiosa, ma non sembra mai rientrare bene nei criteri di questi disturbi.
Sembra non esserci fine nonostante 3 anni ininterrotti di terapia, com’è mai possibile?
Stiamo insieme da quasi 3 anni, lei ne ha 24 e io 27, e dopo i primi mesi di frequentazione ho assistito ad un suo costante declino psicologico.
Il tutto è iniziato con sporadici attacchi di panico che l’hanno subito spinta a riandare dallo psicologo (ci era già stata a 12 anni sempre per attacchi di panico a seguito della morte del padre).
Durante questo primo anno di terapia, gli attacchi di panico sono andati diminuendo e parallelamente sono iniziati a palesarsi i sintomi di dipendenza affettiva e paura dell’abbandono che la facevano diventare controllante e possessiva nei miei confronti.
Nei primi 2 anni di relazione c’è sempre stato questo problema di attaccamento e soffocamento, che piano piano mi hanno portato a non farcela più fino ad arrivare ad un ultimatum in cui ho spiegato molto bene che io non avrei più voluto portare avanti una relazione su questi presupposti.
Ci tengo a dire che il mio comportamento è stato sempre rispettoso, amorevole e coerente.
Di lì in poi, lei sembra aver iniziato a capire che questa cosa non andasse più bene e che i suoi comportamenti fossero tossici e continuando il lavoro su se stessa è diventata più capace di tollerare il distacco, gli spazi di ciascuno, di essere rispettosa ecc.
La coppia è continuata a maturare e a crescere (anche io ho lavorato su me stesso) senza fermarsi ed oggi, un anno dopo, siamo in procinto di andare a convivere.
Tuttavia, in quest’ultimo anno, i suoi problemi sembrano essere ulteriormente evoluti: lei si è laureata e da quel giorno sostiene che, gradualmente ma in maniera inesorabile, non si è piu sentita la stessa, ha perso voglia e motivazione nel fare le cose, anche quelle piacevoli, e ha lasciato perdere piano piano le sue responsabilità.
Mese dopo mese sono aumentati i pensieri ossessivi, gli schemi con cui lei affronta la quotidianità, l’umore sempre piu basso fino a deprimersi.
Ha lasciato perdere quasi ogni attività fino a non uscire di casa per 2 mesi.
La psicoterapia non l’ha mai sospesa e anzi ha iniziato anche con i farmaci (antidepressivi+ansiolitici+antipsicotici) cambiati e riprovati (cosi come anche lo psichiatra e lo psicologo) ma nessun farmaco sembra farle bene.
Ora è seguita da un’altra psicoterapeuta (la terza) e ha sentito almeno 4 psichiatri diversi che di fatto non le hanno fatto grandi cambiamenti alla terapia.
È stata in grado di riprendere un po le attività, tra cui un lavoro, ma ogni giorno vive con un’angoscia opprimente, apatia e difficoltà in ogni decisione, che sente di poter superare solo attraverso rituali (ad es.
vestirsi scegliendo il primo vestito nell’armadio).
Le hanno detto che aveva il DOC, poi il DOCP, poi la Depressione ansiosa, ma non sembra mai rientrare bene nei criteri di questi disturbi.
Sembra non esserci fine nonostante 3 anni ininterrotti di terapia, com’è mai possibile?
[#1]
Gentile Utente,
ci dispiace molto per i problemi della sua ragazza.
Ma noi qui ci occupiamo unicamente di chi ci scrive, cioè Lei.
Come vive lei questa situazione?
E' riuscito a risolvere i problemi dell'intimità di cui ci parlava a suo tempo?
Riesce a supportare e a incoraggiare la sua ragazza in questo periodo per lei così difficile?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dispiace molto per i problemi della sua ragazza.
Ma noi qui ci occupiamo unicamente di chi ci scrive, cioè Lei.
Come vive lei questa situazione?
E' riuscito a risolvere i problemi dell'intimità di cui ci parlava a suo tempo?
Riesce a supportare e a incoraggiare la sua ragazza in questo periodo per lei così difficile?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 04/06/2023.
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