Panico ed ansia causata da eventi esterni e aereo
Ho un problema che mi sta davvero rovinando l'esistenza.
Sin da piccolo, quando dovevo effettuare interrogazioni o recite mi veniva un ansia tremenda (un po' come tutti) penso per via della mia timidezza ed un po' di insicurezza.
Durante il periodo universitario è peggiorata, ogni volta che avevo un esame orale il mio cuore impazziva ed arrivavo ad avere 180 bpm nei momenti precedenti all'esame.
Ironia della sorte, dal 2017 ho iniziato ad avere problemi al cuore, quando il mio cuore batte troppo in fretta, ho numerose aritmie (extrasistole e fibrillazioni).
Di conseguenza: ogni volta che si presentava una situazione di incertezza, il mio cuore partiva a mille con tanto di aritmie.
Nel 2020 ho effettuato un ablazione per "ridurre" il problema.
Il problema è rimasto, ma in forma meno grave.
Mi permette di vivere una vita tutto sommato normale assumendo dei farmaci betabloccanti (e sottoponendomi a controlli annuali).
Adesso arrivo al motivo del mio consulto: Io sono un appassionato di aviazione, volare in aereo è sempre stata una gioia ed ho sempre letto tantissimo sulla materia.
Infatti dal 2017 fino al 2019, ogni volta che salivo su un aereo mi calmavo ed i miei battiti scendevano (di conseguenza niente aritmie).
Nel 2019 ho preso un volo serale, sembrava andare tutto bene finchè ho mangiato un panino: i miei battiti sono schizzati e con se le aritmie, tuttavia la settimana dopo ho preso un altro volo ed è filato liscio senza problemi.
(mi sono convinto che evitando i voli serali non avrei avuto problemi)
Seguendo diversi gruppi di appasionati di volo, spesso condividiamo notizie sulle rotte degli aerei.
Ho iniziato a fare caso che spesso gli aerei effettuano atterraggi di emerrgenza per via di passeggeri colti da infarto (o comunque problemi cardiaci in volo).
Nel giro di qualche mese avrò letto una decina di articoli.
E niente, si è ribaltata la situazione: adesso appena metto piede su un volo mi sento male, i battiti mi salgono, mi vengono le aritmie, sento il corpo che mi vibra e sto in tensione.
Mi sono convinto che la pressurizzazione della cabina mi faccia salire i battiti e penso continuamente che avrò un infarto in volo e non potrò avere alcun soccorso...la "paura/shock" è così forte che i battiti mi restano accellerati finche non vado a dormire la sera.
Questa sensazione mi accade anche in situazioni come la prima: prima di un incontro importante oppure se accade un evento "forte" (mi è successo di assistere ad una rissa in treno).
Questo mix tra essere troppo sensibile e la "paura" per via della mia condizione, sta anche influenzando la mia passione e la possibilità di viaggiare...
Avete qualche consiglio su come gestire queste situazioni?
Come controllare questo panico ed evitare che venga assalito dall'ansia?
(già provato con benzodiazepine, senza risultato).
Nota importante: ho posto la domanda a diversi cardiologi e tutti mi hanno detto che la mia condizione non da problemi per i viaggi aerei)
Sin da piccolo, quando dovevo effettuare interrogazioni o recite mi veniva un ansia tremenda (un po' come tutti) penso per via della mia timidezza ed un po' di insicurezza.
Durante il periodo universitario è peggiorata, ogni volta che avevo un esame orale il mio cuore impazziva ed arrivavo ad avere 180 bpm nei momenti precedenti all'esame.
Ironia della sorte, dal 2017 ho iniziato ad avere problemi al cuore, quando il mio cuore batte troppo in fretta, ho numerose aritmie (extrasistole e fibrillazioni).
Di conseguenza: ogni volta che si presentava una situazione di incertezza, il mio cuore partiva a mille con tanto di aritmie.
Nel 2020 ho effettuato un ablazione per "ridurre" il problema.
Il problema è rimasto, ma in forma meno grave.
Mi permette di vivere una vita tutto sommato normale assumendo dei farmaci betabloccanti (e sottoponendomi a controlli annuali).
Adesso arrivo al motivo del mio consulto: Io sono un appassionato di aviazione, volare in aereo è sempre stata una gioia ed ho sempre letto tantissimo sulla materia.
Infatti dal 2017 fino al 2019, ogni volta che salivo su un aereo mi calmavo ed i miei battiti scendevano (di conseguenza niente aritmie).
Nel 2019 ho preso un volo serale, sembrava andare tutto bene finchè ho mangiato un panino: i miei battiti sono schizzati e con se le aritmie, tuttavia la settimana dopo ho preso un altro volo ed è filato liscio senza problemi.
(mi sono convinto che evitando i voli serali non avrei avuto problemi)
Seguendo diversi gruppi di appasionati di volo, spesso condividiamo notizie sulle rotte degli aerei.
Ho iniziato a fare caso che spesso gli aerei effettuano atterraggi di emerrgenza per via di passeggeri colti da infarto (o comunque problemi cardiaci in volo).
Nel giro di qualche mese avrò letto una decina di articoli.
E niente, si è ribaltata la situazione: adesso appena metto piede su un volo mi sento male, i battiti mi salgono, mi vengono le aritmie, sento il corpo che mi vibra e sto in tensione.
Mi sono convinto che la pressurizzazione della cabina mi faccia salire i battiti e penso continuamente che avrò un infarto in volo e non potrò avere alcun soccorso...la "paura/shock" è così forte che i battiti mi restano accellerati finche non vado a dormire la sera.
Questa sensazione mi accade anche in situazioni come la prima: prima di un incontro importante oppure se accade un evento "forte" (mi è successo di assistere ad una rissa in treno).
Questo mix tra essere troppo sensibile e la "paura" per via della mia condizione, sta anche influenzando la mia passione e la possibilità di viaggiare...
Avete qualche consiglio su come gestire queste situazioni?
Come controllare questo panico ed evitare che venga assalito dall'ansia?
(già provato con benzodiazepine, senza risultato).
Nota importante: ho posto la domanda a diversi cardiologi e tutti mi hanno detto che la mia condizione non da problemi per i viaggi aerei)
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La paura si vince affrontandola. Non evitando la sensazione di paura. Perciò qualunque psicoterapeuta a cui eventualmente ti rivolgerai - e ti consiglio di farlo - ti prospetterà un programma di esposizione graduale per abituarti alle sensazioni preoccupanti,fino a desensibilizzarti e quindi a estinguerle.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Buonasera Dottore,
Innanziotutto grazie per la risposta!
Io questa "situazione/sensazione" la affronto di continuo (è una mia prerogativa).
Infatti mi sono laureato e non mi tiro indietro dinanzi ad ogni "prova".
Semplicemente gradirei non avere aritmie cardiache nel frattempo(causate dai battiti elevati)....
Infatti volente o nolente prendo l'aereo una volta ogni 2 mesi (o meno), ma ogni volta è un incubo.
La sensazione è molto difficile da spiegare, perchè a volte la parte "conscia" di me è tranquilla. Non ho paura. Ma poi noto che il mio battito è già molto alto ed a volte con aritmie.
Per questo le vorrei porre una domanda: è possibile che la mia mente sia calma, ma il mio subcoscio mi faccia schizzare le pulsazione alle stelle?
PS: ho contattato già uno psicoterapeuta e inizierò a breve
Innanziotutto grazie per la risposta!
Io questa "situazione/sensazione" la affronto di continuo (è una mia prerogativa).
Infatti mi sono laureato e non mi tiro indietro dinanzi ad ogni "prova".
Semplicemente gradirei non avere aritmie cardiache nel frattempo(causate dai battiti elevati)....
Infatti volente o nolente prendo l'aereo una volta ogni 2 mesi (o meno), ma ogni volta è un incubo.
La sensazione è molto difficile da spiegare, perchè a volte la parte "conscia" di me è tranquilla. Non ho paura. Ma poi noto che il mio battito è già molto alto ed a volte con aritmie.
Per questo le vorrei porre una domanda: è possibile che la mia mente sia calma, ma il mio subcoscio mi faccia schizzare le pulsazione alle stelle?
PS: ho contattato già uno psicoterapeuta e inizierò a breve
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Ovviamente sì. Specialmente se si ha un'impostazione mentale di tipo ossessivo, cioè quella dove guarda caso si tende ad affrontare comunque i problemi e a tentare di controllare le sensazioni corporee ("vorrei che queste aritmie non ci fossero").
Se la mia ipotesi è corretta, dovrai abituarti al cuore che fa quello più o meno quello che gli pare, quando gli pare - SE i medici ti hanno detto che non c'è pericolo - fino ad abituarti. A quel punto il cuore smettera di infastidirti.
Se la mia ipotesi è corretta, dovrai abituarti al cuore che fa quello più o meno quello che gli pare, quando gli pare - SE i medici ti hanno detto che non c'è pericolo - fino ad abituarti. A quel punto il cuore smettera di infastidirti.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Si, effettuo visite cardiologiche annuali e mi dicono sempre che non ho problemi in merito ai voli ed è probabile che sia una questione emotiva.
Ha anche centrato in pieno il mio assetto mentale:
Tutti gli articoli sui malori in volo che ho letto (e continuo a leggere) sono scolpiti nella mia mente.
Quindi mi concentro a stare tranquillo per evitare che i miei battiti aumentino .
Infatti, per questo dicevo che nonostante NON sia in modalità "panico" , il mio corpo sembra esserlo . Tanto che i battiti mi restano accelarati per 6-7 ore dopo l'atterraggio.
(credo che l'emozione non sia di panico, ma uno stato di tensione)
Purtroppo il tentativo di "abituarmi" è quello che applico da 3 anni, per questo sto valutando
Ha anche centrato in pieno il mio assetto mentale:
Tutti gli articoli sui malori in volo che ho letto (e continuo a leggere) sono scolpiti nella mia mente.
Quindi mi concentro a stare tranquillo per evitare che i miei battiti aumentino .
Infatti, per questo dicevo che nonostante NON sia in modalità "panico" , il mio corpo sembra esserlo . Tanto che i battiti mi restano accelarati per 6-7 ore dopo l'atterraggio.
(credo che l'emozione non sia di panico, ma uno stato di tensione)
Purtroppo il tentativo di "abituarmi" è quello che applico da 3 anni, per questo sto valutando
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>>> Quindi mi concentro a stare tranquillo per evitare che i miei battiti aumentino
E anche questo è un tentativo di controllo, che quindi non va bene.
Le persone ossessive di solito non soffrono di attacchi di panico, anche se occasionalmente possono averne, specie all'inizio della loro "carriera" di ansiosi.
Rivolgiti a uno psicoterapeuta a indirizzo strategico o comportamentale, problemi come i tuoi possono essere superati con relativa facilità.
E anche questo è un tentativo di controllo, che quindi non va bene.
Le persone ossessive di solito non soffrono di attacchi di panico, anche se occasionalmente possono averne, specie all'inizio della loro "carriera" di ansiosi.
Rivolgiti a uno psicoterapeuta a indirizzo strategico o comportamentale, problemi come i tuoi possono essere superati con relativa facilità.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
Ogni tanto mi capita di avere degli attacchi di panico , ma sempre legati alla sfera "cardiologica". In quanto gli attacchi di panico mi fanno aumentare i battiti , con la conseguenza che comincio ad avere paura di avere aritmie (che poi effettivamente arrivano).
Il paradosso è che prima che mi operassi avevo MOLTE più aritmie , ma vivevo più sereno. Da 3 anni a questa parte, con la mia situazione clinica migliorata, è come se avessi più paura ( e la mia sutazione psicologica sia peggiorata).
La ringrazio Dott., valuterò di iniziare questo tipo di percorso nelle prossime settimane
Il paradosso è che prima che mi operassi avevo MOLTE più aritmie , ma vivevo più sereno. Da 3 anni a questa parte, con la mia situazione clinica migliorata, è come se avessi più paura ( e la mia sutazione psicologica sia peggiorata).
La ringrazio Dott., valuterò di iniziare questo tipo di percorso nelle prossime settimane
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 02/06/2023.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.