Sono io la bacchettona o qualche perplessità ci può stare?
Gentilissimi,
Ho da otto mesi una relazione che definirei felice con uomo molto più grande.
Non si tratta, lo specifico per ragioni di chiarezza visto lo stigma piuttosto diffuso su questo genere di relazioni, di una relazione nata per "interesse" economico o d'altro tipo.
Non sono mai stata una persona particolarmente gelosa né tantomeno ho mai chiesto e preteso "esclusività", ritenendo giusto e sano che ogni membro della coppia continui a coltivare preesistenti interessi e legami amicali.
Diverse volte il mio compagno ha "evitato" di uscire con amici, senza che io glielo abbia mai chiesto, salvo qualche giorno fa, quando avrebbe dovuto partecipare a un "festino".
Non ho detto ovviamente mezza parola né tantomeno avrei pensato di doverla dire dopo, se non fosse che tale festino si è trasformato per alcune persone, da un pranzo quale avrebbe dovuto essere, in un'occasione per continuare, dopo il pranzo, a consumare alcolici fino al mattino dopo.
Ho chiaramente detto al mio compagno (col quale ancora non convivo) che questo stile di vita non rientra nella mia educazione/nel mio costume e che in casa mia non ho mai visto nessuno rientrare ciucco, né intendo vederlo in futuro.
Non ritengo che questo sia un attacco gratuito al suo (legittimo e sacrosanto) diritto di vedere gli amici, o finanche al voler sostenere che possa capitare occasionalmente di bere un bicchiere di troppo (uno di troppo, appunto!) , il punto è che se si consumano alcolici da mezzogiorno (aperitivo) al mattino dopo, penso si possa tranquillamente desumere che "di troppo" ci siano almeno dieci o quindici litri.
Non voglio passare per la bacchettona, anche se come tale purtroppo finisco per passare, né come quella che vuole "l'uomo perfetto" (non ho mai creduto esista) ma a me evitare abusi che portino a stati alterati di coscienza sembra piuttosto il minimo sindacale.
Sarebbe così da bacchettoni uscire con gli amici, quando e quanto si vuole, ma avere la capacità a un certo punto di saper dire "basta"?
In tutto ciò alla mia osservazione, che francamente trovo di buon senso, mi dice che "non usciva con gli amici da mesi" (come se glielo avessi vietato, mai gli ho chiesto di non vederli).
Ora, capisco provenga da esperienze e costumi di vita diversi dai miei, ma la mia osservazione per cui le persone dovrebbero sapersi dare dei limiti è davvero una pretesa da "bacchettona"?
Sinceramente le persone che non sono in grado di darsi un limite mi hanno sempre destato preoccupazioni, ma a questo punto non capisco se il problema sono io, ad avere costumi da bacchettona, o se la mia osservazione sia giustificata/legittima...
Ho da otto mesi una relazione che definirei felice con uomo molto più grande.
Non si tratta, lo specifico per ragioni di chiarezza visto lo stigma piuttosto diffuso su questo genere di relazioni, di una relazione nata per "interesse" economico o d'altro tipo.
Non sono mai stata una persona particolarmente gelosa né tantomeno ho mai chiesto e preteso "esclusività", ritenendo giusto e sano che ogni membro della coppia continui a coltivare preesistenti interessi e legami amicali.
Diverse volte il mio compagno ha "evitato" di uscire con amici, senza che io glielo abbia mai chiesto, salvo qualche giorno fa, quando avrebbe dovuto partecipare a un "festino".
Non ho detto ovviamente mezza parola né tantomeno avrei pensato di doverla dire dopo, se non fosse che tale festino si è trasformato per alcune persone, da un pranzo quale avrebbe dovuto essere, in un'occasione per continuare, dopo il pranzo, a consumare alcolici fino al mattino dopo.
Ho chiaramente detto al mio compagno (col quale ancora non convivo) che questo stile di vita non rientra nella mia educazione/nel mio costume e che in casa mia non ho mai visto nessuno rientrare ciucco, né intendo vederlo in futuro.
Non ritengo che questo sia un attacco gratuito al suo (legittimo e sacrosanto) diritto di vedere gli amici, o finanche al voler sostenere che possa capitare occasionalmente di bere un bicchiere di troppo (uno di troppo, appunto!) , il punto è che se si consumano alcolici da mezzogiorno (aperitivo) al mattino dopo, penso si possa tranquillamente desumere che "di troppo" ci siano almeno dieci o quindici litri.
Non voglio passare per la bacchettona, anche se come tale purtroppo finisco per passare, né come quella che vuole "l'uomo perfetto" (non ho mai creduto esista) ma a me evitare abusi che portino a stati alterati di coscienza sembra piuttosto il minimo sindacale.
Sarebbe così da bacchettoni uscire con gli amici, quando e quanto si vuole, ma avere la capacità a un certo punto di saper dire "basta"?
In tutto ciò alla mia osservazione, che francamente trovo di buon senso, mi dice che "non usciva con gli amici da mesi" (come se glielo avessi vietato, mai gli ho chiesto di non vederli).
Ora, capisco provenga da esperienze e costumi di vita diversi dai miei, ma la mia osservazione per cui le persone dovrebbero sapersi dare dei limiti è davvero una pretesa da "bacchettona"?
Sinceramente le persone che non sono in grado di darsi un limite mi hanno sempre destato preoccupazioni, ma a questo punto non capisco se il problema sono io, ad avere costumi da bacchettona, o se la mia osservazione sia giustificata/legittima...
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Gentile utente,
La Vostra è una relazione giovane, di soli otto mesi;
lui è un uomo molto adulto, e quindi con le proprie abitudini e i propri equilibri consolidati da tempo,
nei quali il "saper dire basta" ma anche, raramente, il decidere di trasgredire alle regole autodate rappresentano due facce della stessa medaglia.
Noi qui, però ci occupiamo unicamente di chi ci scrive, e cioè Lei che pone il quesito.
Riguardo a se stessa dice:
"..Sinceramente le persone che non sono in grado di darsi un limite mi hanno sempre destato preoccupazioni..".
E dunque la Sua resistenza verso il comportamento del compagno potrebbe essere frutto non tanto di "bacchettoneria", quanto piuttosto di ansia dovuta al timore della perdita di controllo.
Una seconda questione, del tutto differente, è inerente ad un aspetto che riguarda però sempre Lei:
potrebbe essere che Lei sperimenti un *non gradimento (difficolta, contrarietà)* nell'accogliere a casa al mattino una persona che fosse palesemente e sgradevolmente ubriaca.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti.
La Vostra è una relazione giovane, di soli otto mesi;
lui è un uomo molto adulto, e quindi con le proprie abitudini e i propri equilibri consolidati da tempo,
nei quali il "saper dire basta" ma anche, raramente, il decidere di trasgredire alle regole autodate rappresentano due facce della stessa medaglia.
Noi qui, però ci occupiamo unicamente di chi ci scrive, e cioè Lei che pone il quesito.
Riguardo a se stessa dice:
"..Sinceramente le persone che non sono in grado di darsi un limite mi hanno sempre destato preoccupazioni..".
E dunque la Sua resistenza verso il comportamento del compagno potrebbe essere frutto non tanto di "bacchettoneria", quanto piuttosto di ansia dovuta al timore della perdita di controllo.
Una seconda questione, del tutto differente, è inerente ad un aspetto che riguarda però sempre Lei:
potrebbe essere che Lei sperimenti un *non gradimento (difficolta, contrarietà)* nell'accogliere a casa al mattino una persona che fosse palesemente e sgradevolmente ubriaca.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 30/05/2023.
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