Ansia sociale e bassa autostima

Buongiorno.
Sono una persona molto riflessiva e sono sempre stata estroversa e sicura di me.
Più che altro non mi è mai interessata l'opinione degli altri o quello che potessero pensare di me.
Ma da quando sono diventata mamma, ho sempre l'ansia di fare bella figura di non fare figuracce di nessun tipo perché abito in un paesino e non voglio che mia figlia venga presa in giro anzi voglio che vada fiera di sua mamma.
Ma mi sono accorta che sto sbagliando tutto perché ieri parlando con le maestre mi hanno detto che all'asilo non parla tanto che non riescono a valutare il suo livello di comprensione.
Io sono caduta dalle nuvole perché lei ha un livello di comprensione molto alta capisce anche concetti complessi e quando è con me sia a casa che fuori parla e interagisce benissimo.
Quindi ho pensato che probabilmente le ho trasmesso ansia sociale con sta storia di non fare brutte figure in paese.
E lei si blocca, infatti mi ha detto mamma ho paura di parlare a scuola.
Tutto questo è successo ieri io non ho dormito e ci ho pensato tutta la notte per capire questa cosa della mia ansia sociale, non ci avevo mai pensato prima.
Ma analizzando bene i miei comportamenti e quelli della bambina descritti dalle maestre, sono arrivata a questa idea.
Voi dottori cosa ne pensate e cosa mi consigliate?
Ho preso appuntamento col pediatra e gliene parlerò per chiedere un consulto da uno psicologo dal vivo, ma nel frattempo mi piacerebbe avere un parere da uno/a psicologa/o grazie.
La bambina ha sei anni e a settembre inizia la scuola elementare.
Grazie mille.
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Dr. Michele Loia Psicologo 99 2
Gent.ma utente,

Ho letto con attenzione il suo racconto. Credo che la sua ansia, che prima di diventare madre riusciva a tenere sotto controllo, ora ha raggiunto un livello tale da influenzare il normale vivere quotidiano. In particolare questa forma di ansia sociale (come lei afferma) trae le sue origini da una forma di timidezza caratterizzata dalla continua paura di non essere all'altezza della situazione, di apparire ridicoli o di far brutta figura al cospetto di altre persone.
Detto questo, la domanda che pone è se ha potuto trasmettere in qualche modo questa ansia a sua figlia. In effetti, la domanda: sono io la causa dell'ansia di mio/a figlio/a? è molto ricorrente in psicologia.
Credo che l'ansia sia originata da una serie di concause in linea con la teoria Bio-psico-sociale. In effetti i disturbi legati all'ansia ricorrono frequentemente tra le generazioni. Da autorevoli ricerche è emerso che i figli non tanto ereditano ansia dai genitori quanto altri meccanismi come le esperienze successive e i fattori ambientali. Alcuni fattori ambientali sono: attaccamento genitori figli, le credenze ecc.
Anche l'altro partner gioca un ruolo importante sulla capacità dei bambini di socializzare e di mettersi in relazione con il mondo che lo circonda.
Concordo pienamente nel mettersi in contatto con un collega per una consulenza in presenza per analizzare con più calma e nei minimi dettagli la sua domanda e lasciarsi alle spalle questa condizione di ansia continua.
Saluti

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta e per aver letto il mio messaggio con attenzione. Mi sento particolarmente emotiva oggi, vedo la mia vita e quella di mia figlia da una prospettiva che non avevo mai visto prima. Anche solo il pensarla all'asilo in questo momento, sapendo che sta a disagio e probabilmente si sente esclusa, mi spezza il cuore. Fino a ieri ero tranquillissima nel pensarla all'asilo. Così da ieri non riesco a fare altro che analizzare i miei comportamenti, ma non perché penso a prescindere che la colpa sia sempre dei genitori, ma solo perché nel mio caso la bambina è sempre con me, da quando è nata. Ho tutti i parenti lontani e anche mio marito ha i parenti lontani, quindi siamo soli. Io in effetti non socializzo molto, forse troppo poco. Non amo parlare e chiacchierare a voce, preferisco scrivere. Però non pensavo di trasmetterlo così forte alla bambina, proprio perché va all'asilo tutto il giorno. Le maestre mi hanno detto questa situazione solo ieri e io sono scesa dal pero. Penso in ogni caso che forse devo iniziare da me, riprendere sicurezza e ricominciare a non pensare all'opinione degli altri, e darle così un esempio che possa aiutarla un pochino. La ringrazio di cuore davvero, le auguro buon lavoro.
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Dr. Michele Loia Psicologo 99 2
Ho letto la sua risposta partendo dalla parte finale. Lavorare su sé stessi per analizzare e prendere consapevolezza di alcuni comportamenti. Questo è un passo molto importante per aumentare la fiducia nelle proprie capacità e sfidare l'opinione altrui senza conseguenze.
Non avere i parenti nelle prossime vicinanze di residenza non è un valido motivo su cui appoggiarsi.
Potrebbe piano piano iniziare a tessere una rete amicale con altri genitori con lo scopo di far costruire ed implementare le amicizie di sua figlia.
Il fatto che lei preferisce scrivere più che parlare potrebbe nascondere un certo livello di timidezza. In effetti, pensandoci bene, la scrittura non ci espone all'ansia del giudizio altrui.
Il fatto che le maestre le hanno detto questo potrebbe rappresentare un valido motivo per iniziare a fare qualcosa.
Buon pomeriggio

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com

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