Non riesco a fare passi avanti nella mia vita
Ciao a tutti,
sono un giovane di 25 anni e mi trovo bloccato nella mia vita in una sorta di monotonia continua.
Nella mia vita ho affrontato vari fallimenti, ho lasciato l'università e non ho quasi mai lavorato, ho passato periodi di buio totale, ma posso dirvi che grazie alla mia passione per la psicologia, tramite vari libri e video-corsi che ho fatto, sono riuscito a vedere il mondo con una prospettiva completamente diversa ed oggi mi sento una persona mentalmente stabile e serena, tuttavia ciò che non è MAI cambiato nella mia vita sono essenzialmente due cose: il lavoro e l'amore.
Per quanto riguarda il lavoro, come vi avevo accennato i primi anni dopo le superiori sono stati anni di buio totale, andavo all'università ma mi sentivo totalmente spaesato, come se non sapessi cosa stessi facendo, poi fortunatamente ho rivisto la luce grazie a vari progetti dove ho conosciuto varie persone ed ho iniziato ad avere i miei primi stipendi, seppur abbastanza bassi, ma la cosa importante era mettermi in carreggiata.
Riguardo l'amore, non sono mai stato fidanzato, non so dirvi il motivo, forse anche per via della cerchia di amici che non avevano tutta questa pazzia le ragazze, e di conseguenza ci chiudevamo sempre in luoghi appartati senza far nulla e senza conoscere qualche nuova persona.
Insomma ora mi ritrovo qui, il mio sogno è andare via da questo paesino minuscolo, ormai lo fanno tutti i giovani, ma il punto è che non so da dove partire, per me sarebbe un sogno andare a vivere da solo magari in un monolocale, perché non ho bisogno di spazio, ma allo stesso tempo non riesco neppure a mettermi al computer a cercare lavoro, non so cosa mi blocca, è come se il mio inconscio mi indicasse la via ma io resto bloccato nel poter ambire ad una vita migliore.
sono un giovane di 25 anni e mi trovo bloccato nella mia vita in una sorta di monotonia continua.
Nella mia vita ho affrontato vari fallimenti, ho lasciato l'università e non ho quasi mai lavorato, ho passato periodi di buio totale, ma posso dirvi che grazie alla mia passione per la psicologia, tramite vari libri e video-corsi che ho fatto, sono riuscito a vedere il mondo con una prospettiva completamente diversa ed oggi mi sento una persona mentalmente stabile e serena, tuttavia ciò che non è MAI cambiato nella mia vita sono essenzialmente due cose: il lavoro e l'amore.
Per quanto riguarda il lavoro, come vi avevo accennato i primi anni dopo le superiori sono stati anni di buio totale, andavo all'università ma mi sentivo totalmente spaesato, come se non sapessi cosa stessi facendo, poi fortunatamente ho rivisto la luce grazie a vari progetti dove ho conosciuto varie persone ed ho iniziato ad avere i miei primi stipendi, seppur abbastanza bassi, ma la cosa importante era mettermi in carreggiata.
Riguardo l'amore, non sono mai stato fidanzato, non so dirvi il motivo, forse anche per via della cerchia di amici che non avevano tutta questa pazzia le ragazze, e di conseguenza ci chiudevamo sempre in luoghi appartati senza far nulla e senza conoscere qualche nuova persona.
Insomma ora mi ritrovo qui, il mio sogno è andare via da questo paesino minuscolo, ormai lo fanno tutti i giovani, ma il punto è che non so da dove partire, per me sarebbe un sogno andare a vivere da solo magari in un monolocale, perché non ho bisogno di spazio, ma allo stesso tempo non riesco neppure a mettermi al computer a cercare lavoro, non so cosa mi blocca, è come se il mio inconscio mi indicasse la via ma io resto bloccato nel poter ambire ad una vita migliore.
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Gentile utente,
parecchie volte ci scrivono dei giovani che si trovano in una situazione di stallo simile alla sua. Mi ricordano il film di cinquant'anni fa di Lina Wertmuller "I basilischi". Lo cerchi, lo analizzi e ci rifletta.
La provincia del sud addormenta, può uccidere ogni slancio e trasformare una vita piena di possibilità, a cui non mancano denaro e salute, in un cimitero di buone intenzioni, nate morte o subito abortite.
Lei stesso si rende conto dell'effetto di trascinamento esercitato dalla cerchia degli amici. Troppo timidi, pavidi o inerti per affrontare l'incontro con le ragazze, le emozioni forti dell'amore e del rifiuto, la responsabilità adulta di una famiglia, si rifugiano in un'adolescenza trascinata troppo a lungo, dove il gruppo crea l'alibi "fanno tutti così, perché dovrei esssere diverso dai miei amici?".
Spesso la famiglia fa altrettanto, o peggio. Abbiamo avuto su queste pagine una madre che ci chiedeva come può il figlio voler lasciare la comoda casa paterna per andarsi a guadagnare con fatica una casa più scomoda e un vitto meno abbondante.
Perché di vita ne abbiamo una sola, ed è molto più facile avere rimpianti per ciò che non si è fatto, che pentimenti per ciò che si è fatto.
Per fare un esempio, lei ha tentato la strada dell'università. Cosa le pesa di più oggi, aver tentato o non essere andato fino in fondo?
Vediamo le cose al suo attivo: le piace la psicologia. Bene, la studi sul serio, anche in un'università telematica, se intanto deve lavorare, ma concretizzi con un titolo almeno triennale i suoi interessi.
Poi c'è il lavoro. Lei scrive: "ho iniziato ad avere i miei primi stipendi, seppur abbastanza bassi, ma la cosa importante era mettermi in carreggiata".
Ma quale carreggiata, se poco sopra ha scritto: "ciò che non è MAI cambiato nella mia vita sono essenzialmente due cose: il lavoro e l'amore"?
In pratica, lei rischia di mancare quel passaggio fondamentale che è l'ingresso nell'età adulta, con tutto quello che comporta di emozioni positive e negative, cimenti, lotte, vittorie e sconfitte: in una parola, la sua vita.
Le pare poco?
parecchie volte ci scrivono dei giovani che si trovano in una situazione di stallo simile alla sua. Mi ricordano il film di cinquant'anni fa di Lina Wertmuller "I basilischi". Lo cerchi, lo analizzi e ci rifletta.
La provincia del sud addormenta, può uccidere ogni slancio e trasformare una vita piena di possibilità, a cui non mancano denaro e salute, in un cimitero di buone intenzioni, nate morte o subito abortite.
Lei stesso si rende conto dell'effetto di trascinamento esercitato dalla cerchia degli amici. Troppo timidi, pavidi o inerti per affrontare l'incontro con le ragazze, le emozioni forti dell'amore e del rifiuto, la responsabilità adulta di una famiglia, si rifugiano in un'adolescenza trascinata troppo a lungo, dove il gruppo crea l'alibi "fanno tutti così, perché dovrei esssere diverso dai miei amici?".
Spesso la famiglia fa altrettanto, o peggio. Abbiamo avuto su queste pagine una madre che ci chiedeva come può il figlio voler lasciare la comoda casa paterna per andarsi a guadagnare con fatica una casa più scomoda e un vitto meno abbondante.
Perché di vita ne abbiamo una sola, ed è molto più facile avere rimpianti per ciò che non si è fatto, che pentimenti per ciò che si è fatto.
Per fare un esempio, lei ha tentato la strada dell'università. Cosa le pesa di più oggi, aver tentato o non essere andato fino in fondo?
Vediamo le cose al suo attivo: le piace la psicologia. Bene, la studi sul serio, anche in un'università telematica, se intanto deve lavorare, ma concretizzi con un titolo almeno triennale i suoi interessi.
Poi c'è il lavoro. Lei scrive: "ho iniziato ad avere i miei primi stipendi, seppur abbastanza bassi, ma la cosa importante era mettermi in carreggiata".
Ma quale carreggiata, se poco sopra ha scritto: "ciò che non è MAI cambiato nella mia vita sono essenzialmente due cose: il lavoro e l'amore"?
In pratica, lei rischia di mancare quel passaggio fondamentale che è l'ingresso nell'età adulta, con tutto quello che comporta di emozioni positive e negative, cimenti, lotte, vittorie e sconfitte: in una parola, la sua vita.
Le pare poco?
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 20/05/2023.
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