Lui non sta bene con se stesso e mi lascia
Buongiorno, mi scuso per la lunghezza del post
Sto con un ragazzo da otto anni, di cui sei di convivenza.
Abbiamo 27 e 31 anni.
Siamo stati sempre molto uniti seppur con gli alti e bassi e gli errori che si fanno durante una relazione.
Lui da sempre un gran lavoratore, mi ha sempre messa prima di ogni cosa.
Un ragazzo d'oro con cui mi sono sempre vista nel futuro.
Durante l'autunno scorso mi lascia, già da mesi era facilmente irritabile e si chiudeva nel silenzio (arriva ad abbandonare il suo unico hobby e soffre spesso di cervicale).
Io rifletto e capisco che la relazione era sbilanciata, con lui che faceva casa lavoro, poi c'ero io che non lo aiutavo ad avere un po' di tranquillità a casa.
Torniamo a vederci dopo un paio di mesi (senza convivere), ci chiariamo, scusiamo.
Ribadisce nel tempo che con me sta bene, anche se non si sente del tutto a posto.
Cambia anche mansione al lavoro assumendosi più responsabilità, ma ne è entusiasta e ci mette molto impegno.
Ora è tornato al punto di partenza.
Dice che il problema è lui, che non c'entra stare bene con me.
Che non ha mai avuto tempo per sé (è vero) ad esempio dopo il lavoro, per sfogarsi, e deve trovare il modo di stare bene con se stesso.
Domando se mi avesse mentito i mesi scorsi, se fosse cambiato qualcosa verso di me.
Dice di no, è sempre stato sincero, è solo stanco di arrabbiarsi e stressarsi per cavolate.
Che non è giusto che io subisca i suoi malumori e per quello preferisce stare da solo, per vedere se cambia qualcosa.
Ho cercato di parlargli a cuore aperto.
Di fargli notare che possiamo fare dei passi indietro (lavora 10 ore al giorno, spesso anche il sabato, la sera esce spesso alle 19), che è sacrosanto si prenda i suoi spazi, ma vorrei stargli accanto.
Che una cosa non esclude l'altra.
Ma è irremovibile.
Dice che è una cosa che deve fare da solo e se ci vediamo non va bene.
Non capisco il motivo.
Ho cercato in tutti i modi di dirgli che sono dalla sua parte in questa cosa.
In tutto questo, non mi ha mai detto "è finita", ma ribadisce che vuole stare da solo.
Che è dura e sa di farmi stare male, è diviso tra testa e cuore, che non è giusto che lo aspetto o gli corro dietro.
E si chiude nel silenzio.
Non so come muovermi, ho paura che si renda conto che sta meglio senza di me.
So che dovrei dargli lo spazio che mi chiede, che mi sono già esposta dicendo ciò che provo e l'importanza che ha per me.
Dall'altra lo sento ancora vicino e penso che ci ritroveremo, ho fiducia nel fatto che abbia bisogno di ritrovare se stesso prima di tornare con me perché so che sta male ma noi due siamo sempre andati d'accordo su tutto, non so se farmi sentire comunque presente.
E intanto non capisco perché mi escluda, ripenso all'impegno che ci stavamo mettendo per ricostruire tutto e sento un grande dolore.
Sto con un ragazzo da otto anni, di cui sei di convivenza.
Abbiamo 27 e 31 anni.
Siamo stati sempre molto uniti seppur con gli alti e bassi e gli errori che si fanno durante una relazione.
Lui da sempre un gran lavoratore, mi ha sempre messa prima di ogni cosa.
Un ragazzo d'oro con cui mi sono sempre vista nel futuro.
Durante l'autunno scorso mi lascia, già da mesi era facilmente irritabile e si chiudeva nel silenzio (arriva ad abbandonare il suo unico hobby e soffre spesso di cervicale).
Io rifletto e capisco che la relazione era sbilanciata, con lui che faceva casa lavoro, poi c'ero io che non lo aiutavo ad avere un po' di tranquillità a casa.
Torniamo a vederci dopo un paio di mesi (senza convivere), ci chiariamo, scusiamo.
Ribadisce nel tempo che con me sta bene, anche se non si sente del tutto a posto.
Cambia anche mansione al lavoro assumendosi più responsabilità, ma ne è entusiasta e ci mette molto impegno.
Ora è tornato al punto di partenza.
Dice che il problema è lui, che non c'entra stare bene con me.
Che non ha mai avuto tempo per sé (è vero) ad esempio dopo il lavoro, per sfogarsi, e deve trovare il modo di stare bene con se stesso.
Domando se mi avesse mentito i mesi scorsi, se fosse cambiato qualcosa verso di me.
Dice di no, è sempre stato sincero, è solo stanco di arrabbiarsi e stressarsi per cavolate.
Che non è giusto che io subisca i suoi malumori e per quello preferisce stare da solo, per vedere se cambia qualcosa.
Ho cercato di parlargli a cuore aperto.
Di fargli notare che possiamo fare dei passi indietro (lavora 10 ore al giorno, spesso anche il sabato, la sera esce spesso alle 19), che è sacrosanto si prenda i suoi spazi, ma vorrei stargli accanto.
Che una cosa non esclude l'altra.
Ma è irremovibile.
Dice che è una cosa che deve fare da solo e se ci vediamo non va bene.
Non capisco il motivo.
Ho cercato in tutti i modi di dirgli che sono dalla sua parte in questa cosa.
In tutto questo, non mi ha mai detto "è finita", ma ribadisce che vuole stare da solo.
Che è dura e sa di farmi stare male, è diviso tra testa e cuore, che non è giusto che lo aspetto o gli corro dietro.
E si chiude nel silenzio.
Non so come muovermi, ho paura che si renda conto che sta meglio senza di me.
So che dovrei dargli lo spazio che mi chiede, che mi sono già esposta dicendo ciò che provo e l'importanza che ha per me.
Dall'altra lo sento ancora vicino e penso che ci ritroveremo, ho fiducia nel fatto che abbia bisogno di ritrovare se stesso prima di tornare con me perché so che sta male ma noi due siamo sempre andati d'accordo su tutto, non so se farmi sentire comunque presente.
E intanto non capisco perché mi escluda, ripenso all'impegno che ci stavamo mettendo per ricostruire tutto e sento un grande dolore.
[#1]
Buonasera, la sua storia di coppia mette in luce la difficoltà nel dover accettare che il vostro rapporto sia concluso presentando disponibilità e tentavi nella ripresa e nella ri-costruzione che hanno visto la scelta del suo ex compagno nell'allontanarsi.
Il suo compagno appare coinvolto nel lavoro anche sino a tarda sera e nel fine settimana non riuscendo a trovare per la sua persona una condizione equilibrata così per la coppia anche se - come dice lei - viene messa per prima.
La coppia e fatta da due persone: è una unità dinamica, sensibile che percepisce consciamente e inconsciamente l'altro-a in ogni momento e che legge nei fatti lo stato e le manifestazioni dei relativi comportamenti.
Ora lei ha tentato come poteva di potere camminare di nuovo insieme e la sua responsabilità si ferma ad un certo punto dove inizia l'altra responsabilità.
Allo stato attuale è bene potere accettare la decisione presa in questo momento nel rispetto dell'altro accogliendo il proprio dolore e la sofferenza per la perdita del rapporto non dandosi ulteriori responsabilità che lei reputa non avere attuato.
Cordialmente.
Il suo compagno appare coinvolto nel lavoro anche sino a tarda sera e nel fine settimana non riuscendo a trovare per la sua persona una condizione equilibrata così per la coppia anche se - come dice lei - viene messa per prima.
La coppia e fatta da due persone: è una unità dinamica, sensibile che percepisce consciamente e inconsciamente l'altro-a in ogni momento e che legge nei fatti lo stato e le manifestazioni dei relativi comportamenti.
Ora lei ha tentato come poteva di potere camminare di nuovo insieme e la sua responsabilità si ferma ad un certo punto dove inizia l'altra responsabilità.
Allo stato attuale è bene potere accettare la decisione presa in questo momento nel rispetto dell'altro accogliendo il proprio dolore e la sofferenza per la perdita del rapporto non dandosi ulteriori responsabilità che lei reputa non avere attuato.
Cordialmente.
D.re Guido M. Arnò Psicologo - Psicoterapeuta
Member Society Psychotherapy Research - sez. it
fax +3901183331104 cell. 3388509641
[#2]
Gentile utente, le crisi all'interno di una relazione possono costituire il motore verso il cambiamento che porti a nuovi equilibri. Il suo compagno ha espresso, gia' in passato, la necessita' di allontanarsi un po' per 'ritrovare se' stesso' e forse anche i suoi spazi...in seguito al vostro riavvicinamento pero' , dopo qualche tempo, la situazione si e' rispresentata in maniera simile. Presumibilmente un nuovo equilibrio non e' stato raggiunto, ed il malessere espresso tempo fa e' di nuovo riemerso in tutta la sua pienezza. Ora il ragazzo chiede nuovamente il suo spazio e lei 'ha paura che si renda conto di stare meglio senza di me"...ma forse, al momento attuale, e' un rischio che sarebbe necessario correre. Lei ha espresso tutta la sua vicinanza e la volonta' di stargli accanto, nonche' la disponibilita' "ad effettuare un passo indietro" pur di riprendere il vostro cammino insieme, ma il ragazzo e' inamovibile e probabilmente ha una reale necessita' di riorganizzare diversamente la propria vita ed i propri spazi, prima di poter impegnarsi di nuovo. In questo periodo di pausa, potrebbe essere per lei utile avviare una riflessione circa le sue modalita' di 'stare' in una relazione, anche allo scopo di individuare le risorse che le permetteranno di affrontare proficuamente questo momento di crisi, non solo tenendo conto dei bisogni e delle esigenze del suo compagno, ma anche facendo chiarezza su quelli che sono i suoi bisogni all'interno di un rapporto di coppia.
Resto a disposizione,
Un saluto.
Resto a disposizione,
Un saluto.
Dott.ssa Antonietta Leonardo
Dottoressaleonardopsy@gmail.com
3288695929
[#3]
Utente
Vi ringrazio.
Si mi rendo conto anche se può non sembrare del suo disagio interiore. Purtroppo questo non cambia i miei sentimenti anzi, mi spinge a voler essere di supporto proprio perché ci tengo e mi rendo conto lui essere insoddisfatto. Vorrei tornasse bene sia per se stesso e di conseguenza per noi.
Io mi incolpo per non essermi resa conto dei piccoli segnali che mi mandava, frasi qua e la che ad oggi (come gli ho detto) mi fanno capire che si sentisse un po' oppresso dalla routine. O miei comportamenti che probabilmente gli hanno pesato, quando io invece pensavo solo di dimostrargli che non volevo darlo per scontato e che ci tenevo (visto che uno dei problemi che era emerso durante il chiarimento era anche la mia poca presenza). Forse sono andata da un eccesso all'altro (mi ha accusata che mi forzavo di cambiare e non è giusto, che faccio peggio).
Gli avevo proposto una terapia ma non ne vuole sapere.
Nella nostra coppia non ci siamo mai impediti niente. Siamo sempre andati d'accordo, in ogni ambito, niente pressione per matrimonio o figli perché non ne vogliamo. Forse c'era un po' di abitudine ma in questo periodo di ripresa stavamo cercando di variare.
Negli anni io sono sempre uscita con le mie amiche e ho le mie passioni, lui ha sempre avuto la sua a cui dedicava la mattina nel weekend o la sera in settimana ma nell'ultimo periodo (prima i turni, ora il cambio di ruolo) a causa della stanchezza non riusciva più nemmeno ad alzarsi la mattina e la cosa lo innervosiva molto.
Si mi rendo conto anche se può non sembrare del suo disagio interiore. Purtroppo questo non cambia i miei sentimenti anzi, mi spinge a voler essere di supporto proprio perché ci tengo e mi rendo conto lui essere insoddisfatto. Vorrei tornasse bene sia per se stesso e di conseguenza per noi.
Io mi incolpo per non essermi resa conto dei piccoli segnali che mi mandava, frasi qua e la che ad oggi (come gli ho detto) mi fanno capire che si sentisse un po' oppresso dalla routine. O miei comportamenti che probabilmente gli hanno pesato, quando io invece pensavo solo di dimostrargli che non volevo darlo per scontato e che ci tenevo (visto che uno dei problemi che era emerso durante il chiarimento era anche la mia poca presenza). Forse sono andata da un eccesso all'altro (mi ha accusata che mi forzavo di cambiare e non è giusto, che faccio peggio).
Gli avevo proposto una terapia ma non ne vuole sapere.
Nella nostra coppia non ci siamo mai impediti niente. Siamo sempre andati d'accordo, in ogni ambito, niente pressione per matrimonio o figli perché non ne vogliamo. Forse c'era un po' di abitudine ma in questo periodo di ripresa stavamo cercando di variare.
Negli anni io sono sempre uscita con le mie amiche e ho le mie passioni, lui ha sempre avuto la sua a cui dedicava la mattina nel weekend o la sera in settimana ma nell'ultimo periodo (prima i turni, ora il cambio di ruolo) a causa della stanchezza non riusciva più nemmeno ad alzarsi la mattina e la cosa lo innervosiva molto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.3k visite dal 20/05/2023.
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